| VINCENZO SINISCALCHI. Signor Presidente, nel ringraziare
il sottosegretario Albertini per l'ampiezza e la precisione
della risposta posso esprimere una soddisfazione solo parziale
nei confronti dei contenuti che ci sono stati resi noti.
E' vero che nella risposta all'articolata interrogazione
si fa riferimento al progetto avviato per l'istituzione di
unità di crisi e di possibili supplenze a fronte di disservizi
che si verifichino per cause straordinarie; ciò può
rappresentare motivo di conforto per chi voglia augurarsi e
sperare che non accada più ciò che si è verificato il 3 agosto
nella stazione di Napoli ed anche in altre stazioni italiane.
La parziale insoddisfazione è legata alla mancata previsione -
in occasione di eventi straordinari - di supplenze di servizi
per i quali sono in corso ristrutturazioni: è il caso, per
esempio, delle opere edilizie, dei servizi igienici, degli
orari di chiusura di servizi essenziali come le farmacie o la
ristorazione.
In questa stazione si sono registrati fenomeni allarmanti
di completo abbandono dell'utenza al proprio destino. Non è
esatto, per la verità, che il servizio informazioni, il quale
è soprattutto un servizio di solidarietà nei confronti di
un'utenza così duramente colpita, specialmente in
considerazione del fatto che non si conosce il tempo di
attesa, sia stato sostituito da qualche sporadico avviso con
il megafono. In una parola, si è evidenziata - e ciò non
emerge con chiarezza se non nella parte in cui si annuncia
l'istituzione delle unità di crisi - la totale assenza di
progetto circa le sostituzioni straordinarie da effettuare
anche per quanto riguarda il personale. A tale proposito, si è
parlato della supplenza di quattro unità nella fase iniziale
del lungo periodo trascorso nella stazione in attesa che si
procedesse alla riattivazione delle linee; tuttavia, anche in
questo caso, abbiamo assistito ad una totale assenza di
intervento nei confronti delle centinaia di utenti rimasti
all'interno della stazione.
Sta particolarmente a cuore tale problema oltre che per il
rispetto dell'utenza anche per l'immagine forte che comporta
un servizio essenziale di questo tipo in rapporto allo sforzo
che gli enti locali compiono e che la città di Napoli ha
compiuto in questi ultimi anni per offrire un'immagine
generale a cui, ovviamente, si raccorda un servizio di questo
genere.
Per tale motivo, nell'esprimere soddisfazione per la parte
della risposta concernente il disastro, che conferma tuttavia
il discorso generale - già svolto dal ministro in occasione
dell'esame della legge finanziaria - sul grande programma di
riordino del nostro sistema ferroviario, permane tuttavia
l'insoddisfazione nel momento in cui constatiamo che non si è
proceduto all'individuazione delle responsabilità per la
mancata progettazione di servizi straordinari. Per esempio,
come
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emerge anche dalla risposta alla mia interrogazione, in
occasione di lavori, questi ultimi vengono effettuati
sospendendo il servizio interessato senza che tuttavia venga
attivato un servizio sostitutivo. Questa a noi sembra una
lacuna alla quale si deve ovviare.
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