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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


343746
STA0297-0097
Stenografico d'Aula n. 297 del 15 gennaio 1998 (STA13-297)
(suddiviso in 618 Unità Documento)
Unità Documento n.97 (che inizia a pag.31 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.88)
SEGUITO DISCUSSIONE: C244, C403, C780, C1417, C1628, C2327, C2576, C2586, C2610. ...(Esame dell'articolo 1 - A.C. 244) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C244, C403, C780, C1417, C1628, C2327, C2576, C2586, C2610. ...(Esame dell'articolo 1 - A.C. 244)
ACHILLE SERRA, Relatore per i capi I e V.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA150198 ZZSTA980115 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA297 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ACHILLE SERRA,   Relatore per i capi I e V.  Signor
  Presidente, onorevoli colleghi, onorevole ministro, signori
  del Governo, è con piacere che voglio svolgere oggi alcune
  riflessioni in aula e porgere alcuni ringraziamenti.
  Certamente, ai componenti della Commissione ed al presidente
  in particolare per l'impegno profuso su questo lavoro
  difficile e complesso; a lei, Presidente della Camera per
  avere ideato la Commissione ed ai colleghi dell'Assemblea per
  averla voluta e varata.  Stiamo per esaminare e varare un
  provvedimento di grande importanza, anche se certo esso
 
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  non costituisce il rimedio e la risoluzione di tutti i mali
  prodotti dalla corruzione che - sia ben chiaro - oggi ancora
  esiste, forte, nel nostro paese ed è sicuramente più raffinata
  rispetto al passato.  Questo provvedimento non costituisce una
  panacea, ma certamente un primo momento di contrasto per
  attutire questo fenomeno drammatico che ancora attanaglia il
  nostro paese.  Questo provvedimento serve anche - mi sia
  consentito dirlo - per dare un messaggio a quanti nel nostro
  paese guardano con sospetto e prevenzione a questo palazzo.
  Sospetto e prevenzione che a volte colpiscono taluni di noi
  privandoli di serenità e di lucidità di giudizio, quasi che
  ciascuno non dovesse esprimere ciò che sente come giusto, ma
  ciò che la gente pensa sia giusto.
     Questa sorta di riserva mentale ha colpito, all'inizio dei
  lavori, anche la nostra Commissione.  Sarebbe ora sciocca
  polemica segnalare chi ne sia stato colto di più chi di meno,
  ma questa riserva mentale, lo ripeto, ha colpito anche la
  nostra Commissione.  Credo sia giunto il momento di abbandonare
  i fantasmi del passato, di guardare al presente e al futuro di
  questa Camera, occupata oggi per la stragrande maggioranza da
  deputati seri e onesti.  Guai a non guardare al futuro e
  rimanere prigionieri di errori del passato, che non vedono
  coinvolti i deputati di oggi.
     Strada facendo, nei lavori, nel percorso della
  Commissione, si è capito, ci si è conosciuti meglio, è
  cominciata una sorta di reciproca fiducia e di costruttiva
  lealtà.  A questo punto, straordinario - gliene devo dare atto
  - è stato l'intervento del Governo, che con il ministro della
  funzione pubblica e con il sottosegretario Bettinelli ha
  seguito i lavori della Commissione momento per momento, dando
  appunto un contributo perché ci si avviasse verso la strada
  più giusta, che non fosse quella di pensare ad un organismo
  "mostro", che in qualche modo costituisse un incubo per i
  dirigenti e i dipendenti delle pubbliche amministrazioni;
  questo Garante avulso e autonomo, nella pienezza
  dell'autonomia, titolare di poteri enormi, quali addirittura
  la possibilità di fare perquisizioni (sebbene autorizzate
  dall'autorità giudiziaria), ispezioni, controllo di patrimoni
  anche di terzi.  Si è capito che la strada non era quella
  giusta e ancora una volta l'intervento del Governo ha rimesso
  in carreggiata questo lavoro.
     Ecco perché gran parte degli emendamenti sono stati
  recepiti dalla Commissione, che li ha fatti propri, sia pure
  con qualche modifica, ed ecco perché in molti casi è stato
  rivolto un invito al ritiro.  Si è pensato quindi che lo
  strumento più idoneo fosse la costituzione di una commissione
  di garanzia, che utilizzasse gli organismi propri di ciascun
  ministero, propri di ciascuna pubblica amministrazione.  E si è
  pensato di costituire una anagrafe patrimoniale, che potesse
  servire da monitoraggio permanente per i dirigenti, per i
  magistrati, per i politici.
     Ribadisco di essere particolarmente lieto anche perché
  ritengo che sull'approvazione di queste norme possa finalmente
  esservi un voto vicino all'unanimità e questo sì costituirebbe
  per il paese la prova che si è lavorato con coscienza, con
  serenità, con moralità, ma soprattutto con onestà.  Grazie
  (Applausi).
 
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