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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


343868
STA0297-0219
Stenografico d'Aula n. 297 del 15 gennaio 1998 (STA13-297)
(suddiviso in 618 Unità Documento)
Unità Documento n.219 (che inizia a pag.47 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.88)
SEGUITO DISCUSSIONE: C244, C403, C780, C1417, C1628, C2327, C2576, C2586, C2610. ...(Esame dell'articolo 7 - A.C. 244) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C244, C403, C780, C1417, C1628, C2327, C2576, C2586, C2610. ...(Esame dell'articolo 7 - A.C. 244)
CARLO GIOVANARDI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA150198 ZZSTA980115 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA297 ZZ13 ZZDI ZZLL
                              Pag. 47
 
    CARLO GIOVANARDI.  Signor Presidente, chiedo ai colleghi un
  momento di attenzione, approfittando del titolo di questo
  articolo, "Procedimenti disciplinari", per porre un problema
  che affronteremo dopo, ma che desidero porre adesso anche per
  dare tempo ai gruppi ed ai singoli colleghi di fare una
  riflessione.  Credo che siamo sempre in tempo a fare
  dell'autolesionismo istituzionale e dell'autolesionismo
  personale, con riferimento ad ogni singolo membro di questo
  Parlamento!  Con ciò intendo parlare del problema delle
  cosiddette  lobby,  dell'obbligo, previsto nei successivi
  articoli di questo provvedimento, per tutti coloro che
  svolgono attività di relazione col Parlamento e con i
  parlamentari, attraverso proposte, suggerimenti, richieste
  intese a perseguire interessi di gruppi o di categorie di
  imprese, di iscriversi in un apposito registro, di poter
  svolgere questa attività solo se sono iscritti in tale
  registro (con l'esenzione per quelli che svolgono attività di
  interesse pubblico o per fini di carattere generale, sociale o
  umanitario, un confine labilissimo!), e di scrivere, ogni
  volta, quale attività intendono svolgere, con chi intendono
  parlare, con chi hanno parlato, quale argomento hanno trattato
  e via dicendo.
     Colleghi, chi svolge l'attività parlamentare sa che noi
  siamo un "porto di mare", che ogni parlamentare riceve il
  cittadino che ha un problema pensionistico, riceve i Cobas del
  latte, riceve i rappresentanti di un'associazione, riceve un
  sindacato di una scuola.  Ognuno viene a porre un problema, a
  dare un suggerimento!  Ogni volta che ci troveremo nella
  condizione di parlare con un cittadino o con un rappresentante
  di un'associazione che ci viene a porre un problema dovremo
  porci questi interrogativi: questa persona che viene a parlare
  con me, è iscritta nel registro?  E se lo è, ha scritto che
  viene a parlare con me?  Se non l'ha scritto e i garanti poi
  fanno una verifica e scoprono che ha parlato con me ma non
  l'ha scritto, che accade?  Lui avrà una multa ma io che figura
  faccio?  In qualche modo io violo una norma amministrativa se
  ho parlato con una persona che non è legittimata a parlare con
  un parlamentare?
     Mi scuso del ritardo con cui pongo la questione perché ho
  approfondito solo in questi giorni questa parte normativa,
  anche se parzialmente emendata.  Ebbene, per quel po' di
  esperienza parlamentare che ho come consigliere regionale,
  dico che nessuno di noi può mettersi nella condizione di
  costruire una trappola che chiaramente non eviterà alcun tipo
  di interferenza illecita perché se qualcuno vuole influenzare
  il Parlamento sugli interessi e sui meccanismi legislativi non
  raggiunge certo questo scopo venendo a parlare con un
  parlamentare, illustrando un emendamento.
     Ricordo ai colleghi il momento dell'esame della legge
  finanziaria, allorquando i gruppi o i singoli colleghi hanno a
  che fare con decine, centinaia, migliaia di  fax,  di
  segnalazioni, di richieste di incontri su argomenti che
  riguardano che cosa?  L'interesse generale, sociale,
  umanitario, pubblico e economico?  Ma chi si mette a
  distinguere quando arriva uno e ti espone un problema?  Chi si
  mette a vedere se questo problema è di interesse generale
  oppure è di una categoria o di un singolo cittadino?
     In generale, non ho obiezioni da muovere sulle norme di
  questo provvedimento di legge che tenta giustamente di rendere
  più cogente la trasparenza e la conoscenza della consistenza
  patrimoniale dei parlamentari e dei funzionari pubblici.
  Questa però mi sembra veramente una norma di tipo liberticida
  e che mette ognuno di noi e l'intero Parlamento alla mercé di
  una occhiuta intromissione burocratica che renderebbe il
  Parlamento sostanzialmente impermeabile ai bisogni e ai
  diritti dei cittadini, i quali se non vengono a parlare con i
  loro parlamentari dei problemi del paese, vivaddio con chi
  dovrebbero farlo?  In attesa di arrivare a questo articolo
  chiedo ai vari gruppi di pensare se non sia il caso di
  stralciare tale norma e di compiere, eventualmente, su questo
  argomento una riflessione più approfondita
 
                              Pag. 48
 
  (Applausi dei deputati dei gruppi del CCD e dei popolari e
  democratici-l'Ulivo).
 
DATA=980115 FASCID=STA13-297 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0297 TOTPAG=0130 TOTDOC=0618 NDOC=0219 TIPDOC=O DOCTIT=0088 COMM= DI PAGINIZ=0047 RIGINIZ=001 PAGFIN=0048 RIGFIN=003 UPAG=NO PAGEIN=47 PAGEFIN=48 SORTRES=9801153 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00297 SORTNAV=59801152 00297 200000 ZZSTA297 NDOC0219 TIPDOCO DOCTIT0088 NDOC0088



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