ERNESTO STAJANO.  Presidente, ovviamente con tutto il
  rispetto nei confronti di chi ha lavorato al testo ed ancora
  oggi nel Comitato dei nove tenta di renderlo all'Assemblea nel
  modo più efficace possibile, mi pare che alcuni elementi non
  emergano con quell'evidenza e quella chiarezza che, a mio
  avviso, sono non solo auspicabili, ma necessarie di fronte ad
  una materia così complessa e nello stesso tempo così delicata,
  che coinvolge problemi di libertà ed anche di coscienza.
     Abbiamo visto che, per esempio, con la precedente
  votazione è stato soppresso un intero punto che, forse, si
  sarebbe potuto formulare meglio anche attraverso
  l'approvazione di uno degli emendamenti successivamente
  presentati, che seguivano nell'ordine di votazione.
     Credo allora che dovremmo trovare il modo - ed in questo
  mi affido anche ai componenti il Comitato dei nove - per fare
  una pausa di riflessione e procedere ad un più approfondito
  esame.  Infatti lavorare in questo modo su una materia così
  delicata mi pare assuma aspetti da un lato un po' inquietanti
  e, dall'altra, un po' paradossali.  Pertanto, vorrei davvero
  non dover sfidare in quest'aula la pazienza dei
 
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  colleghi che si accingono a questo lavoro con tutta l'umiltà,
  ma anche con tutta la fermezza e l'impegno necessari su una
  materia del genere.
     Al momento non vorrei formalizzare alcuna proposta, ma
  affiderei all'esito di una matura riflessione del Comitato dei
  nove la formulazione di un proposta sul punto.