SERGIO MATTARELLA.  Presidente, io sono di avviso
  contrario: è singolare l'opinione di chi si attende che una
  legge così impegnativa e complessa e con tante norme passasse
  in aula nell'indifferenza dei deputati senza subire quel
  fisiologico mutamento che un provvedimento così impegnativo
  richiede.
     Credo sarebbe un errore lasciarsi prendere non dico da
  tendenze umorali, ma da una sopravvalutazione degli effetti
  dei mutamenti.  Alcuni, infatti, sono stati drammatizzati in
  eccesso: mi riferisco a quelli conseguenti all'approvazione
  dell'emendamento del collega Boccia, che non cambia, nei
  fatti, assolutamente nulla nel regime di pubblicità
  patrimoniale degli amministratori locali o regionali.
  Assolutamente nulla, ma rispetta l'autonomia statutaria.
     Si sta, dunque, drammatizzando in eccesso ed io credo che
  non ve ne sia ragione, ma che vi sia un motivo importante e
  profondo per condurre in porto questo provvedimento,
  continuando ad esaminarlo responsabilmente, così come stiamo
  facendo, con l'attenzione ed il potere di cambiamento che
  spetta sempre all'Assemblea (è nei suoi diritti e sarebbe
  strano pensare che così non fosse), mandandolo sollecitamente
  all'altra Camera perché ne continui l'esame.