Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344117
STA0297-0468
Stenografico d'Aula n. 297 del 15 gennaio 1998 (STA13-297)
(suddiviso in 618 Unità Documento)
Unità Documento n.468 (che inizia a pag.75 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.88)
SEGUITO DISCUSSIONE: C244, C403, C780, C1417, C1628, C2327, C2576, C2586, C2610. ...(Esame dell'articolo 14 - A.C. 244) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C244, C403, C780, C1417, C1628, C2327, C2576, C2586, C2610. ...(Esame dell'articolo 14 - A.C. 244)
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA150198 ZZSTA980115 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA297 ZZ13 ZZDI ZZLL
    DOMENICO BENEDETTI VALENTINI.  Signor Presidente, onorevoli
  colleghi, credo sia giunto il momento di dirci una elementare
  verità e cioè che nei giorni scorsi nessun parlamentare (forse
  ad eccezione di una ristretta minoranza) si era posto il
  problema della imminente calendarizzazione del provvedimento
  (dobbiamo dirlo, altrimenti omettiamo questa elementare
  verità); nessuno si è quindi particolarmente attrezzato, come
  singolo parlamentare e forse anche nell'ambito del gruppo, per
  un esame razionale e coordinato di un provvedimento di così
  straordinaria delicatezza; un provvedimento delicato anche in
  senso negativo se creasse aspettative nell'opinione pubblica
  per poi deluderle.
     Poiché a noi interessa molto che reali meccanismi di
  controllo e di verifica sulla trasparenza della classe
  politico-amministrativa, ma anche funzionariale di altro
  genere, vadano in porto con serietà di intenti e senza
  violazione di diritti comuni tanto al cittadino investito di
  funzioni quanto a quello che non lo è, e poiché si vanno a
  compromettere beni costituzionalmente tutelati oltre che
  riconosciuti, ritengo che dicendoci questa verità
  sottolineiamo automaticamente che non sono richieste di parte
  quelle che provengono dai più vari settori di questo
  Parlamento in favore di quella che in modo informale abbiamo
  tutti chiamato pausa di meditazione e che in termini più
  formali ciascuno di noi può chiamare come vuole: un rinvio
  all'esame della Commissione, un ritiro momentaneo del
  provvedimento.  Ciò potrebbe avvenire, come ho detto in un
  precedente intervento, addirittura  ad horas  o a giorni
  perché una Camera fino a quando si trovi nella condizione di
  capire i passaggi in cui sbaglia ha il dovere morale e
  giuridico di non farlo e di rimediare agli errori evidenti che
  la coscienza di ciascuno sottolinea.
     Nel caso particolare l'onorevole Soda - e mi pare, prima
  di lui, l'onorevole Garra, quindi senza distinzione di
  schieramento, ma, vivaddio, nella comunanza del rispetto dei
  principi del diritto - ha sottolineato che si tratta qui di
  violare garanzie e precetti costituzionali nella parte in cui
  la Carta detta norme ed anche in quella in cui non le detta
  (dove ciò non avviene significa che non stabilisce
  prescrizioni e facoltà in questo senso).
     Qualcuno dei colleghi, in precedenza, nel dibattito su
  altri articoli si è riferito al rispetto delle autonomie, in
  particolare per quel famoso articolo su cui è "caduto"
  l'emendamento Boccia che a nostro avviso ha stravolto il senso
  e l'efficacia della norma.  Vi chiedo: quale maggiore autonomia
  di quella delle Camere parlamentari!  Se dobbiamo rispettare,
  come è giusto che rispettiamo, oggi ancora più di ieri, le
  autonomie delle regioni e degli enti locali, penso che
  dovremmo porci, non per eccesso di autotutela, ma
  semplicemente per razionalità e coerenza del sistema, il
  dubbio se non stiamo creando con questa norma ferite
  costituzionali di enorme portata.
     Se non si cambierà incisivamente questa norma dovremo
  votare contro poiché questo è l'obbligo di un buon
  legislatore.  Ad ogni articolo, si può dire ad ogni comma,
  deputati di tutti i settori sollevano questioni.  Non vorrei
  che ciò venisse interpretato come mi pare abbia fatto
  l'onorevole Mattarella, che ho ascoltato attraverso il
  circuito chiuso, cioè come fisiologico contrasto o movimentata
  discussione
 
                              Pag. 76
 
  su un provvedimento delicato che, come tale, legittima
  qualche disparità di opinioni.  Se così fosse, sarebbe,
  diciamo,  in partem bonam,  ma non è così.  C'è un intoppo
  ad ogni comma di questo provvedimento, perché stiamo
  prevedendo cose che stravolgono i principi del diritto,
  offendono la Costituzione e impediranno la funzionalità della
  legge.
     Allora, in buona sostanza, noi di certo non potremmo che
  votare contro alle norme che prevedono, nell'articolo 14,
  un'automatica decadenza, sia perché vanno a coinvolgere norme
  regolamentari - e su questo ci è stato fatto un pertinente
  richiamo dallo stesso Presidente dell'Assemblea - sia perché,
  colleghi, vi faccio notare che andremmo a prevedere un
  meccanismo di vincolo della volontà e del voto della Camera,
  laddove stabiliamo che una volta che si verifichino certe
  condizioni "la Camera di appartenenza ne dichiara" - del
  deputato inadempiente - "la decadenza, secondo le norme del
  proprio regolamento".  Quindi andremmo ad imporre già a noi
  stessi, vale a dire alla sovranità della Camera, l'obbligo di
  pronunciarci nel merito già in un determinato senso.
     Ora, consentirete che non ci fa onore rischiare di
  licenziare, per un generico segnale politico da lanciare ad
  una generica opinione pubblica, che resterà doppiamente
  delusa, una norma inaccettabile di questo genere.  Siamo
  nettamente contrari  (Applausi dei deputati del gruppo di
  alleanza nazionale).
 
DATA=980115 FASCID=STA13-297 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0297 TOTPAG=0130 TOTDOC=0618 NDOC=0468 TIPDOC=O DOCTIT=0088 COMM= DI PAGINIZ=0075 RIGINIZ=015 PAGFIN=0076 RIGFIN=027 UPAG=NO PAGEIN=75 PAGEFIN=76 SORTRES=9801153 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00297 SORTNAV=59801152 00297 200000 ZZSTA297 NDOC0468 TIPDOCO DOCTIT0088 NDOC0088



Ritorna al menu della banca dati