| GIAN FRANCO SCHIETROMA. Onorevole Presidente, onorevoli
colleghi, parlo non a nome del gruppo ma come parlamentare
socialdemocratico.
Già in Giunta ho espresso il mio voto contrario
all'arresto dell'onorevole Previti pur non condividendo le
motivazioni addotte dal relatore per la maggioranza, onorevole
Carmelo Carrara, a sostegno della sua proposta. Voglio
aggiungere che non ho votato per l'assoluzione di Previti né
per la sua impunità; ho soltanto detto "no" al suo arresto
prima del processo, per ragioni di carattere tecnico che
ritengo fondate pur rispettando chi la pensa diversamente.
In linea di mero principio, poiché tutti i cittadini
devono essere uguali dinanzi alla legge, sono stato sempre
contrario ad ogni ipotesi di immunità parlamentare; debbo
riconoscere, però, che la normativa attualmente vigente che
richiede l'autorizzazione del Parlamento per l'arresto di un
suo componente trova serie giustificazioni nella essenziale
tutela della sovranità del potere legislativo che va sempre
salvaguardato da possibili eccessi di altri poteri, così come
è stato ben sottolineato di recente dallo stesso Capo dello
Stato.
Stando così le cose credo che il modo migliore per
affrontare correttamente la vicenda Previti come ogni altra
questione che riguardi l'arresto di un qualsiasi cittadino,
sia quello di procedere sempre con grande equilibrio
attenendosi scrupolosamente al rispetto delle leggi.
Occorre quindi, in primo luogo, una giusta prudenza nel
procedere, prima dei processi, all'arresto sia di semplici
cittadini che di parlamentari; in secondo luogo, se i giudici
ritengono di avere prove sufficienti di colpevolezza, a
maggior ragione non è necessario un arresto prima del
processo. In terzo luogo, se vi sono prove di colpevolezza si
facciano subito, e comunque più presto, i processi e si
puniscano i colpevoli.
Su questa specifica vicenda il mio pensiero è il seguente:
si faccia subito il processo; le indagini, infatti, sono
pressoché terminate e dunque si può fare presto il processo.
Il tribunale, dunque, giudichi al più presto Previti e lo
punisca a norma di legge se lo riterrà colpevole.
Taluni sostengono che il voto contro l'arresto
accrediterebbe automaticamente la tesi che Previti sia un
perseguitato. Non ritengo che sia così, non accetto questo
automatismo, non accetto cioè l'automatismo: voto contrario
all'arresto uguale Previti perseguitato e giudici persecutori.
Non considero infatti Previti un perseguitato, ed anzi
rispetto l'operato dei giudici di Milano come quello della
magistratura in genere. D'altra parte non dobbiamo, in questa
sede, decidere se Previti sia colpevole o innocente, non è
questo il nostro compito. In proposito ha ragione l'onorevole
D'Alema: noi parlamentari dobbiamo rispondere soltanto a
questa domanda: è proprio necessario oggi, ai fini
dell'indagine, arrestare Previti prima del processo? La mia
risposta è che l'arresto di Previti prima del processo non è
necessario perché le indagini sono al termine e dunque si può
fare subito il processo.
Ribadisco quindi che non vi è a mio parere una
persecuzione dolosa e intenzionale da parte dei giudici di
Milano nei confronti dell'onorevole Previti; sussiste invece,
a mio avviso, una particolare forma di fumus
persecutionis a carattere colposo, cioè senza intenzione,
che si ha quando un giudice procede con un rigore
ingiustificato applicando quindi in modo erroneo una norma di
legge. Infatti l'arresto di Previti prima del processo non è
necessario perché non sussiste più in
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questo momento il requisito, espressamente richiesto dalla
legge, del pericolo di inquinamento delle prove, che sono
state del resto già ampiamente acquisite dagli inquirenti per
essere sottoposte alla valutazione dei giudici di merito.
Anche l'esigenza cautelare indicata all'articolo 274,
lettera c), del codice di procedura penale non sussiste
perché gli episodi incriminati si sono già conclusi da
anni.
Concludendo, signor Presidente, come si vede le mie non
sono valutazioni di carattere politico ma meramente tecniche.
Credo che pronunciarsi su questa vicenda sotto il profilo
tecnico sia il modo migliore per esprimere un parere ed un
voto.
In tal senso confermo con tranquillità e con convinzione
il mio voto contrario all'arresto dell'onorevole Previti.
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