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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344396
STA0298-0031
Stenografico d'Aula n. 298 del 19 gennaio 1998 (STA13-298)
(suddiviso in 68 Unità Documento)
Unità Documento n.31 (che inizia a pag.25 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
DISCUSSIONE: DOC. IV, n. 11A. ...(Discussione - Doc. IV, n. 11-A). LAVASS
...DISCUSSIONE: DOC. IV, n. 11A. ...(Discussione - Doc. IV, n. 11-A).
ALFONSO PECORARO SCANIO.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA190198 ZZSTA980119 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA298 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ALFONSO PECORARO SCANIO.  Signor Presidente, onorevoli
  colleghi, è sempre particolarmente delicato e difficile
  intervenire nel merito di una richiesta che riguarda la
  privazione della libertà di una persona, chiunque essa sia, a
  maggior ragione un parlamentare ed un collega.
     Se questa discussione non fosse caricata dell'erroneo
  significato di dibattito a favore o contro l'attività della
  magistratura, rifletteremmo su una cosa che è la più semplice
  di questo mondo, ovvero sulle parole finali della relazione di
  minoranza, là dove si legge: "Se non v'è persecuzione di
  natura politica, Cesare Previti diventa un cittadino che ha
  diritti e doveri analoghi a quelli di ogni altro suo
  concittadino.
     Non v'è prerogativa fondata che egli possa invocare, ma
  soltanto un privilegio odioso, negato dalla nostra suprema
  legge e dai principi fondanti di ogni democrazia", parole
  queste scritte dai relatori di minoranza Bonito e Meloni, che
  mi sembrano sintetizzare, in modo molto semplice e stringato,
  un dato elementare.
     Questo paese si sta nutrendo di un favola, anzi di un
  barzelletta: quella delle manette facili e del giustizialismo.
  E' una favola tutta italiana, perché in questo paese, come ha
  bene osservato Galli Fonseca nella sua relazione iniziale,
  esiste la carcerazione preventiva di cui però non ne risentono
  certo i politici, bensì una serie infinita in particolare di
  tossicodipendenti e di extracomunitari, di cui ben poco si
  occupa il nostro Parlamento - purtroppo - nonostante i grandi
  sforzi e le iniziative molto più annunciate che realizzate.
 
                              Pag. 26
 
     La vicenda di cui ci occupiamo è quella di un parlamentare
  accusato di reati comuni che, all'epoca dei fatti, non era
  parlamentare, ma un avvocato il quale, secondo le richieste
  provenienti dagli uffici giudiziari di Milano, avrebbe
  corrotto dei giudici: questa è la richiesta.  Personalmente
  sono un fautore, ovviamente come tutti, della presunzione
  d'innocenza, che vale in generale, ma sono anche fautore della
  parità dei cittadini di fronte alla legge, anche dei deputati,
  se accusati di reati comuni.
     Il problema è quello della persecuzione, sulla quale si
  sta recitando una commedia inaccettabile; in realtà da alcuni
  interventi che ho ascoltato, si chiede di respingere la
  richiesta di custodia cautelare, perché vi è persecuzione.
     Vi sono altri colleghi che, molto più ipocritamente,
  ritengono che non vi sia persecuzione, ma voteranno "no"
  all'arresto: questo è l'atteggiamento più inaccettabile.  Ho
  grande rispetto per i colleghi che teorizzano, non da oggi, ma
  da anni, una situazione (cui personalmente non credo) in cui
  alcuni giudici hanno scientemente realizzato un complotto
  finalizzato a distruggere prima alcuni partiti (democrazia
  cristiana e partito socialista) e poi successivamente forza
  Italia; essi ritengono che, sulla base di tale complotto, il
  centro-sinistra abbia vinto le elezioni (se complotto c'è
  stato!).
     Dico questo soprattutto a quei colleghi che invece si
  nascondono dietro un'ipocrita situazione inaccettabile; essi
  ritengono infatti che non esista alcuna persecuzione, che i
  giudici siano "una favola" e tuttavia votano "no" all'arresto,
  perché stanno valutando che forse non sussistono le ragioni
  della custodia cautelare: questo è immorale, perché non
  abbiamo il diritto di prendere in giro i cittadini.
     Vi può essere qualcuno che ritiene - badate che ciò è
  assolutamente rispettabile come opinione, anche se totalmente
  non condivisibile - che alcuni magistrati realizzano una
  persecuzione, un complotto e che, legati evidentemente ad una
  certa parte di classe politica, hanno cercato di mettere fuori
  gioco altri.  Chi è convinto di ciò è normale che voti contro
  l'arresto, perché pensa che quella persona sia un perseguitato
  politico, oggetto di questa parte di magistratura mascalzona,
  la quale ha utilizzato la corruzione, pur esistente, per fare
  fuori alcuni.
     Ben diversa è la situazione che vedo io; personalmente
  ritengo che i magistrati di questo paese non siano tutti santi
  (al contrario, molti magistrati sono stati arrestati perché
  corrotti) e che da ciò emerge una situazione drammatica, anche
  sulla nostra magistratura e non soltanto sulla classe
  politica.  Anzi, in questo caso, la politica c'entra poco,
  perché all'epoca dei fatti l'onorevole Previti non era un
  parlamentare e non agiva in quanto politico, ma in quanto
  avvocato.  Potremmo aprire un dibattito su quali siano i veri
  rapporti tra avvocatura e magistratura in molti settori di
  questo paese, sui quali si dovrebbe veramente indagare, così
  come sulla corruzione della classe politica.  Se, invece, vi è
  stata persecuzione, allora assume coerenza anche la richiesta
  di chi vuole un'inchiesta sulla magistratura, su Mani pulite,
  perché ritengono che abbiano utilizzato alcune norme per
  realizzare un obiettivo politico.
 
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