| GIULIO SAVELLI. Signor Presidente, signori deputati, nello
scampolo di tempo che mi riserva questo regolamento
parlamentare, fatto per i partiti e non per i deputati (talché
io posso per qualche secondo dire la mia su tutto, ma posso
parlare pochi secondi anche sulle cose che mi premono), dirò
qualcosa per spiegare il motivo per cui voterò contro la
richiesta di arresto dell'onorevole Previti.
Ho "visto" un argomento forte tra coloro che sono invece
pronti a votare a favore dell'arresto. L'argomento forte
riguarda la disparità di trattamento che si configurerebbe tra
parlamentari e cittadini qualunque. Ma, anziché ricavare da
questo la necessità di ripensare la questione della custodia
cautelare nel suo complesso (una custodia cautelare che
vanifica, in effetti, il dettato costituzionale in ordine alla
presunzione di innocenza), si pensa bene di far arrestare
anche un parlamentare.
Per salvaguardare esigenze cautelari - se ci fossero - in
questo paese si potrebbero stabilire gli arresti domiciliari,
non come beneficio concesso dalla magistratura agli arrestati
ma come procedura normale; si potrebbe stabilire, inventare,
copiare l'istituto della cauzione che pure esiste in vari
paesi: parlo di una cauzione, naturalmente, proporzionata alle
capacità di ciascuno e tale da rendere ragionevole presumere
che l'imputato si presenti al processo; si potrebbe ricorrere
a sistemi elettronici di controllo.
In un paese democratico, in un paese che molti cittadini
italiani e forse molti dei parlamentari di qualunque parte
politica definirebbero una delle più grandi democrazie
dell'occidente, mi ha colpito, e forse ha colpito anche i
cittadini italiani, che un noto personaggio, Mike Tyson,
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accusato e successivamente condannato per violenza carnale,
abbia atteso la fine del processo a piede libero. Mi ha
colpito che persino un capo mafioso, Gotti, che è stato
successivamente condannato ad una lunga pena detentiva che,
data l'età dell'imputato, corrisponde sostanzialmente
all'ergastolo, sia stato arrestato...
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