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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344414
STA0298-0049
Stenografico d'Aula n. 298 del 19 gennaio 1998 (STA13-298)
(suddiviso in 68 Unità Documento)
Unità Documento n.49 (che inizia a pag.32 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
DISCUSSIONE: DOC. IV, n. 11A. ...(Discussione - Doc. IV, n. 11-A). LAVASS
...DISCUSSIONE: DOC. IV, n. 11A. ...(Discussione - Doc. IV, n. 11-A).
ELIO VELTRI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA190198 ZZSTA980119 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA298 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ELIO VELTRI.  Signor Presidente, onorevoli colleghi, voterò
  per l'arresto dell'onorevole Cesare Previti.  Se avessi avuto
  dubbi, la lettura della sua memoria difensiva e soprattutto
  della relazione dell'onorevole Carrara sarebbe bastata per
  dipanarli; tali atti, infatti, hanno rafforzato in me il
  convincimento che, se quanto contenuto negli atti processuali
  verrà confermato, ci troviamo di fronte al più grave sistema
  di corruzione e di impunità della storia repubblicana.  Mai in
  precedenza era stata contestata corruzione di parte così
  significativa di un palazzo di giustizia come quello di Roma.
  Non ci troviamo solo di fronte ad azioni ripetute per
  inquinare le prove, ma all'occultamento preventivo delle
  stesse.
     Lo stesso Previti, del resto, con le sue contraddizioni,
  con le sue affermazioni e con le sue smentite ci aiuta nel
  convincerci della sua colpevolezza e del disegno corruttivo
  attuato.  Le sue versioni continuamente modificate sulle
  ragioni del pagamento dei 21 miliardi da parte dei Rovelli e
  sulla loro destinazione inducono a propendere a favore della
  tesi della colpevolezza e dell'inquinamento delle prove.
     L'ostinazione di fare silenzio sui vari destinatari di
  quei soldi, che prima o poi le risposte alle rogatorie ci
  faranno conoscere, costituisce davvero un atto di
  responsabilità professionale e di coerenza deontologica o non
  risponde piuttosto alle necessità di celare verità
  inconfessabili?  La domanda è d'obbligo.
     I riscontri bancari, i più importanti in un processo come
  questo, inchiodano l'onorevole Previti, il quale ha sempre
  negato passaggi di denaro dai suoi conti a Squillante, mentre
  così non è.  Noi non conosciamo ancora quale sia la provenienza
  di quel denaro, ma anche in questo caso le rogatorie
  dovrebbero aiutarci.  Non a caso, d'altronde, l'onorevole
  Previti ha scritto circa 80 pagine sulla signora Ariosto,
  pagata, a suo dire, dai servizi segreti per accusarlo, ma ne
  ha scritte poche, solo due o tre, sui riscontri bancari.
     La Camera aveva rinviato, anche con il mio voto, le carte
  della procura al GIP, sottolineando la fiducia nell'opera del
  giudice terzo.  Il giudice ha confermato il drammatico quadro
  di corruzione e la necessità di arrestare l'onorevole Previti,
  considerata la sua enorme possibilità di inquinare
  ulteriormente le prove.
     D'altronde i tanti giuristi e avvocati che sono in
  quest'aula sanno meglio di me che, in casi come quello in
  discussione, la Camera non può invadere la sfera
  dell'attribuzione del giudice, al quale spetta interpretare la
  legge ed applicarla al caso concreto; né la Camera può
  pronunziarsi in modo arbitrario o sulla base di criteri
  politici.  Inoltre, è noto che la dottrina insiste sul fatto
  che si usi cautela per i fatti che in qualche modo riguardino
  l'attività parlamentare.  Ma questo non è il nostro caso: i
  fatti riguardano Previti cittadino ed avvocato.
     Colleghi, si è molto discusso se l'arresto dell'onorevole
  Previti avrebbe potuto bloccare le riforme costituzionali.
  Persino un uomo prudente come l'onorevole Urbani lo ha
  sostenuto.  Ebbene, io credo sia
 
                              Pag. 33
 
  esattamente il contrario: una Camera dei deputati sulla quale
  gravassero pesanti sospetti e che rischiasse un'inquietante
  delegittimazione incontrerebbe grandi difficoltà nel riformare
  la Costituzione.  Tutti sappiamo infatti che il cammino
  costituzionale terminerà con il referendum approvativo.
     Mi aiuta in questo mio convincimento quanto scrisse, in
  occasione dello scandalo della Banca romana, Felice Cavallotti
  nella  Lettera agli onesti di tutti i partiti.
  Cavallotti, il 15 giugno 1895, così scriveva: "E' inutile
  pretendere che un'Assemblea rappresentativa funzioni se vi
  sono dentro 100-150 persone tormentate dal sospetto o dal
  convincimento di trovarsi in faccia ad un ministro disonesto",
  in questo caso ad un ex ministro.  E' proprio così: per questa
  strada, come è stato scritto, la politica non si salva ma
  perde se stessa.  Per tutte queste ragioni ritengo
  giuridicamente doveroso, politicamente opportuno, moralmente
  necessario consentire l'arresto di Cesare Previti.
 
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