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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344426
STA0298-0061
Stenografico d'Aula n. 298 del 19 gennaio 1998 (STA13-298)
(suddiviso in 68 Unità Documento)
Unità Documento n.61 (che inizia a pag.38 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
DISCUSSIONE: DOC. IV, n. 11A. ...(Discussione - Doc. IV, n. 11-A). LAVASS
...DISCUSSIONE: DOC. IV, n. 11A. ...(Discussione - Doc. IV, n. 11-A).
ANGELO FREDDA. plenum.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA190198 ZZSTA980119 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA298 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ANGELO FREDDA.  ...quello del  plenum,  ovvero il
  rispetto degli equilibri di rappresentanza scaturiti dal voto
  sovrano degli elettori, la cui difesa però non può essere
  intesa come ripristino dei privilegi dell'antica immunità o
  ancor di più della intoccabilità del parlamentare.
     Credo che possiamo avviare - non in questa sede,
  naturalmente - un dibattito ed una iniziativa di riforma su
  tali principi.  Bene abbiamo fatto alcuni mesi fa a rinviare
  alla magistratura gli atti contenenti la richiesta di
  autorizzazione all'arresto di Cesare Previti, avanzataci dal
  pubblico ministero e non dal GIP.  Quest'Assemblea si sarebbe
  trasformata in un'aula di tribunale, costretta ad entrare nel
  merito degli atti processuali, sostituendosi alle competenze
  del GIP, cioè del potere giudiziario.  Quella richiesta fu
  grave ed anche le dichiarazioni di alcuni magistrati del
  pool  di Milano.  Ora la richiesta viene avanzata dal GIP
  e noi non possiamo, né vogliamo, entrare nel merito di quello
  che è e sarà il dibattimento processuale.  Abbiamo il
  diritto-dovere di rimanere al tema e di limitarci alla
  valutazione se nella richiesta di autorizzazione all'arresto
  del deputato Cesare Previti ci sia o meno da parte della
  magistratura un accanimento persecutorio.
     Nella memoria difensiva che l'onorevole Previti ha svolto
  dinanzi alla Giunta per le autorizzazioni a procedere, egli ha
  teso a dimostrare che contro di lui vi è qualcosa di più di un
  accanimento persecutorio: vi è un complotto della
  magistratura.  Quest'aula, quindi, non dovrebbe giudicare se vi
  sia o meno  fumus persecutionis,  ma addirittura un
  complotto, una sorta di colpo di Stato di più giudici contro
  un parlamentare, anzi, oggi contro l'opposizione, ieri la
  maggioranza.
     Una memoria difensiva nella quale l'onorevole Previti ha
  dato spiegazioni inverosimili ai movimenti di enormi quantità
  di denaro; ha riferito di errori di trasferimento di circa
  mezzo miliardo da un conto svizzero ad un altro conto svizzero
  che, invece di essere quello intestato a Pacifico, era del
  dottor Squillante.
 
                              Pag. 39
 
  Oppure l'arroccarsi dietro il segreto professionale per non
  rivelare la provenienza e la finalità di quei soldi, non può
  considerarsi rigore etico, professionale di cui altri possano
  liberarlo (l'ordine professionale), ma è il diniego di
  trasparenza di un parlamentare che reclama l'immunità e vuole
  scambiare il garantismo con l'innocentismo: no, questo non è
  possibile, perché le carte inviateci sono inquietanti.
     Occorre rispettare l'autonoma iniziativa della
  magistratura e la richiesta del GIP.  Non vi è complotto e
  neanche  fumus persecutionis.  Non condivido - e lo reputo
  aberrante - che si possa decidere della libertà personale di
  un parlamentare o di un qualsiasi cittadino per ragioni di
  opportunità politica, perché tali ragioni ci possono portare a
  commettere errori gravissimi: negare la libertà a chi dovrebbe
  essere garantita o garantire la libertà a chi dovrebbe essere
  tolta.
     Ecco perché non ho mai condiviso le posizioni
  giustizialiste, l'agitarsi delle piazze, i processi sommari,
  gli avvisi di garanzia, che divenivano già atto di condanna,
  cioè la negazione del diritto di difesa e dello Stato di
  diritto.  Ecco perché contemporaneamente non ho mai condiviso
  la strumentale difesa dello Stato di diritto, le barricate
  contro le indagini, i processi, il gridare alla persecuzione,
  al complotto, la confusione tra garantismo ed innocentismo.
  Ecco perché non condivido l'opinione di chi vuole ridurre a
  subalternità la magistratura, né l'opinione di coloro che
  spingono per un ruolo politico di quest'ultima.  L'una e
  l'altra opinione restringono lo spazio della politica, del
  rinnovamento delle classi dirigenti, limitano la sovranità del
  Parlamento.  Può apparire paradossale, ma l'una opinione ha
  bisogno dell'altra, si sostengono a vicenda.
     Mani pulite non è un'invenzione della divina provvidenza
  ma è la risposta ad una degenerazione e corruzione del sistema
  politico; senza quella degenerazione non entrava in crisi
  l'equilibrio dei poteri, non si spalancavano le porte ad
  un'incursione dentro il potere politico da parte di altri
  poteri.  Allora, occorre rimanere al tema ed esprimere un
  parere non contaminato né dal giustizialismo, né
  dall'innocentismo, né dal passato.
     Condivido le motivazioni qui sottoposte alla nostra
  attenzione da parte dei relatori di minoranza, onorevoli
  Bonito e Meloni, e per quelle ragioni così ampiamente
  illustrate esprimerò voto favorevole all'autorizzazione
  all'arresto dell'onorevole Cesare Previti.  Questa opinione si
  è rafforzata alla luce della relazione dell'onorevole Carmelo
  Carrara, che ha assunto aspetti di una gravità senza
  precedenti.
 
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