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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344481
SMC0292-0036
Bollettino Giunte e Commissioni n. 292 del 20 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-292)
(suddiviso in 75 Unità Documento)
Unità Documento n.36 (che inizia a pag.58 dello stampato)
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                  VII COMMISSIONE PERMANENTE
               (Cultura, scienza e istruzione)
 
 
SVOLGIMENTO DI INTERROGAZIONI
5 - 02355; 5 - 03018; 5 - 03081; 5 - 03416; 5 - 03500. LAVCOMM
5 - 02355; 5 - 03018; 5 - 03081; 5 - 03416; 5 - 03500.
5-02355 COSTA ed altri: Incendio nel Duomo di Torino (29 maggio 1997); 5-03018 COSTA: Incendio nel Duomo di Torino (9 ottobre 1997); 5-03081 COSTA: Incendio nel Duomo di Torino (20 ottobre 1997); 5-03416 COSTA: Incendio nel Duomo di Torino (17 dicembre 1997); 5-03500 COSTA: Incendio nel Duomo di Torino (15 gennaio 1998).
Il sottosegretario Alberto LA VOLPE. Raffaele COSTA.
Martedì 20 gennaio 1998. - Presidenza del Presidente Giovanni CASTELLANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni culturali e ambientali, Alberto La Volpe.
ZZSMC ZZRES ZZSMC200198 ZZSMC980120 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC292 ZZ13 ZZD ZZC7 ZZNO ZZXX ZZFF
     Il sottosegretario Alberto LA VOLPE, rispondendo
  congiuntamente alle interrogazioni in titolo alle quali
  risponde anche per conto del Ministero dell'Interno, comunica
  quanto segue.
     Per quanto riguarda le cause dell'incendio, fa presente
  che la magistratura sta ancora indagando e sono tuttora in
  corso accertamenti ed indagini; d'altra parte solo in data
  recente hanno potuto avere inizio, in condizioni di sicurezza,
  le operazioni di liberazione dello spazio interno della
  Cappella.
     Il Ministero per i beni culturali e ambientali ha disposto
  un'ispezione ministeriale affidata ad un collegio di
  ispettori, sia tecnici che amministrativi, che non ha
  sostanzialmente rinvenuto allo stato degli accertamenti svolti
  elementi tali da far ipotizzare responsabilità individuali.
     La Commissione prefettizia, istituita con ordinanza
  ministeriale del 14 aprile 1997 del Ministro dell'Interno
  delegato per il coordinamento della Protezione Civile, ha
  compiti non già di inchiesta, ma di provvedere agli interventi
  di emergenza al fine di evitare maggiori danni e di avviare
  con la massima celerità gli interventi di riparazione e di
  rimessa in pristino delle strutture.
     Dei propri lavori, di quanto fatto, e di quanto si sta
  facendo, la Commissione ha sempre provveduto periodicamente a
  fornire dettagliati resoconti, resi pubblici anche con la
  diffusione attraverso gli organi di stampa proprio per
  garantire la massima trasparenza sul proprio operato.
     Per quanto riguarda l'elenco delle opere distrutte giova
  precisare che la perdita totale ha riguardato l'organo
  ottocentesco della Cappella della Sindone (di cui è data
  notizia anche alla stampa e per il quale si era redatta scheda
  descrittiva in occasione di sopralluoghi di poco precedenti
  all'incendio) ed un gruppo di dipinti conservati in deposito
  all'ultimo piano della manica ovest di Palazzo Reale,
 
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  direttamente aggredita dalle fiamme.  Di tali dipinti,
  catalogati a cura della Soprintendenza per i beni artistici e
  storici di Torino nel 1989, non solo è stato trasmesso
  l'elenco agli organi competenti, ma si è provveduto a darne
  comunicazione agli organi competenti, ma si è provveduto a
  darne comunicazione agli organi stampa e l'elenco dettagliato
  corredato di una parte di fotografie è stato pubblicato su "Il
  Giornale dell'Arte" del maggio 1997.
     Più delicato e complesso è l'argomento delle opere
  danneggiate per le quali si forniscono i dati relativi ai beni
  di competenza delle Soprintendenze per i beni artistici e
  storici e per i beni ambientali e architettonici di Torino.
  PALAZZO REALE
     L'incendio e le conseguenti operazioni di spegnimento
  hanno interessato il Palazzo Reale per oltre un quarto della
  sua estensione.
     Fortunatamente l'incendio ha danneggiato solo parzialmente
  gli appartamenti di rappresentanza (i "Quadri Moderni", già
  "Segreterie e Archivi", la Galleria della Sindone, lo Scalone
  d'Onore, i Torrioni Ovest e Nord).
     Gli oneri necessari per restituire il Palazzo alla sua
  piena funzionalità sono i seguenti:
     Lire 24.000.000.000 per le componenti edilizie;
     Lire 15.000.000.000 per le componenti impiantistiche;
     Lire 10.000.000.000 per le componenti di arredo;
     -------------------
     Lire 49.000.000.000 IVA esclusa.
     La prima quantificazione è stata resa possibile da un
  piano-guida dei restauri.  La seconda - mancando al momento il
  progetto specifico, in corso di affidamento secondo le
  procedure di legge - è stata calcolata sulla spesa media
  normalmente prevedibile a metro quadrato per la realizzazione
  di impianti elettrici, idrici, antincendio, antintrusione,
  condizionamento e riscaldamento.
     La terza - in assenza di perizie singole di intervento
  sugli oggetti (alcuni dei quali non indagabili al momento,
  quali stoffe e tappezzerie, pavimentazioni) - è calcolata
  sulla scorta dei prezzi medi al metro quadrato
  tradizionalmente applicati nelle Soprintendenze.  La
  realizzazione di alcune opere sopra menzionate è stata già
  avviata a far data dal 12 aprile 1997: i tetti provvisori, i
  camminamenti dei solai crollati, gli allacciamenti
  impiantistici principali (luce, acqua, rilevamenti incendio e
  intrusione) nelle sole zone del Palazzo riaperte al pubblico,
  lo smontaggio degli arredi a rischio e il loro
  immagazzinamento in settori sicuri del Palazzo.  Per detti
  interventi è stata sinora spesa la somma di Lire
  3.000.000.000, messi a disposizione parte dalla Regione
  Piemonte e parte dalla Commissione per gli interventi
  straordinari conseguenti all'incendio del Duomo e del palazzo
  Reale, presieduta dal Prefetto.
     E' stato inoltre finanziato il consolidamento strutturale
  e il rifacimento del tetto del torrione ovest, già appaltato
  per lire 1.200.000.000.  Sono in corso di stesura progetti di
  dettaglio delle opere delle tre categorie sopra richiamate, in
  conformità alla più recente normativa di affidamento di
  incarichi progettuali e di affidamento delle opere: procedure
  complesse che comportano tempi medio-lunghi.
     Al quadro operativo ed economico precedentemente delineato
  è necessario aggiungere lo stanziamento di lire 1.000.000.000
  predisposto dalla Compagnia di San Paolo per il restauro dello
  Scalone d'Onore, con realizzazione in corso.
     La Compagnia ha inoltre segnalato la sua generosa
  disponibilità per concorrere con altri 2.000.000.000 destinati
  ad interventi ancora da concordare.
     Per l'attuazione degli interventi, considerata la
  delicatezza delle opere, da condursi in un contesto di
  straordinaria stratificazione storico-artistica, sono previsti
  30 mesi dalla consegna dei lavori.
 
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     Si ha ragione di ritenere che il Palazzo, consolidato
  nelle strutture, rinnovato nella sua veste decorativa e reso
  sicuro da una impiantistica completa e aggiornata, sia
  completamente disponibile nel 2001, con possibilità di
  aperture dilazionate nei settori restaurati.
  CAPPELLA DELLA SANTISSIMA
  SINDONE
  Valutazione e quantificazione dei danni
     Non è possibile - ad oggi - una quantificazione precisa
  dei danni subiti dalla Cappella della Santissima Sindone.  La
  perdita per il patrimonio storico e artistico non è,
  ovviamente, valutabile in termini monetari.
     Per i lavori di restauro delle coperture, serramenti,
  murature portanti, consolidamenti strutturali, restauro e
  integrazione dell'apparato marmoreo interno danneggiato dal
  fuoco, che ha lesionato, con diversi gradi di intensità, i
  blocchi di marmo, spezzandoli e frantumandoli in buona parte
  della superficie verticale interna, può essere previsto un
  impiego di spesa di lire 40 miliardi (IVA esclusa).
     Si precisa che detta valutazione si basa su indagini di
  larga massima e su calcoli puramente econometrici.
     Si ricorda infatti che solo in questi giorni si sta
  portando a termine lo sgombero dei ponteggi aggrovigliati e
  solo per il mese di maggio è previsto il completamento del
  ponteggio strutturale interno, che consentirà, finalmente, di
  valutare i dissesti della struttura e i danni subiti dal
  parametro lapideo e quindi di impostare il progetto
  definitivo.
     Alcune delle indagini preliminari e dei lavori
  propedeutici alla redazione del progetto sono stati già
  avviati (modello matematico e geometrico di base per la
  comprensione della struttura e dei dissesti seguiti
  dell'incendio); raccolta e catalogazione di tutti i frammenti
  caduti o incastrati all'interno del ponteggio.  I frammenti
  sono stati ordinati in casse ricoverate per ora al piano
  terreno del Palazzo Reale.  Fissaggio (con morse da falegname,
  perni, cinghie) dei frammenti in precario stato di equilibrio
  delle colonne e dell'arcone tra Duomo e Cappella.
     Per mercoledì 21 gennaio è prevista la consegna del
  progetto strutturale interno, si procederà subito dopo alla
  realizzazione.  L'operazione dovrà essere eseguita con grande
  cautela, sia per garantire la sicurezza dei lavoratori, sia
  per cercare di tenere  in situ,  o rimuovere, i
  numerosissimi frammenti in precario stato di equilibrio,
  secondo le metodologie sperimentate per l'arcone tra Duomo e
  Cappella.
     Terminato il ponteggio, si potranno completare i rilievi
  dello stato fessurativo e procedere alla mappatura del degrado
  del parametro interno e alle necessarie analisi
  chimico-fisiche per valutare le trasformazioni subite dai
  materiali a causa del fuoco e i prodotti per il
  consolidamento.
     Seguirà un'indispensabile fase di sperimentazione, per
  valutare la fattibilità di tutte le possibili tecniche di
  consolidamento e di integrazione, e quindi i costi che
  costituiranno la valutazione definitiva da porre a base per
  l'appalto.
  Lavori già eseguiti
     I lavori fin qui realizzati sono stati finalizzati alle
  messa in sicurezza della struttura.
     Essi hanno comportato - oltre alle opere di presidio per
  la Cappella e la messa in opera di protezioni strutturali tra
  la stessa Cappella e il Duomo al fine di consentire la ripresa
  delle funzioni religiose e l'Ostensione (prevista per l'aprile
  1998) - una serie di lavori nei locali limitrofi (sotterranei,
  sacrestia) per mettere in sicurezza o ricoverare in ambienti
  idonei le opere d'arte ivi collocate.  La spesa complessiva di
  questi privi interventi - compreso il ponteggio strutturale -
  è di circa 4.500.000.000.
  Tempi di realizzazione
     Prima fase: messa in sicurezza della struttura di
  acquisizione di dati conoscitivi di massima (rilievo esterno e
  dei
 
                              Pag. 61
 
  sotterranei, modello matematico geometrico).  Aprile 1997 -
  Maggio 1998.
     Seconda fase: indagini, rilievi, sperimentazioni
  preliminari alla realizzazione del progetto.  Maggio - Dicembre
  1998.  In questa fase dovranno essere previsti momenti di ampio
  confronto tecnico-scientifico per la elaborazione definitiva
  della metodologia di intervento sulla architettura interna in
  marmo scuro e sulle tecniche di consolidamento.
     Terza fase: redazione del progetto, procedure di
  affidamento lavori (tempi tecnici di legge).  Gennaio - Giugno
  1999.
     Consegna lavori:  Luglio 1999 - durata 48 mesi.
     La durata del cantiere è legata alla difficoltà e
  delicatezza delle operazioni da compiere, che non potranno
  essere affidate ad un gran numero di operatori, sia per il
  limitato spazio a disposizione, sia per la necessità di avere
  una maggiore uniformità metodologica ed esecutiva.
  DUOMO
     La Commissione Prefettizia si è fatta carico degli
  interventi di restauro e messa in sicurezza degli arredi
  danneggiati dal fuoco e dalle operazioni di spegnimento
  (armadi dello scurolo, stalli del coro, arazzi, dipinti della
  sacrestia, eccetera).
     L'impegno per il ripristino graduale degli ambienti
  (pavimenti del presbiterio, tinteggiature interne, sacrestia,
  scurolo e cripta) può essere valutato in lire
  2.000.000.000.
     La Curia intende presentare, sui finanziamenti della legge
  per gli interventi del Giubileo fuori Lazio, un progetto
  complessivo per il restauro dell'edificio valutato sugli
  8.000.000.000.
  Situazione dei finanziamenti
     Lire 11.000.000.000 a disposizione della Commissione
  Prefettizia di cui spesi o impegnati lire 6.000.000.000.
     Lire 1.000.000.000 della regione Piemonte, già spesi.
     Lire 1.250.000.000 introitati dalla prefettura per
  contributi dell'Istituto Bancario S. Paolo lire 500.000.000. -
  Cassa Edile di Torino lire 500.000.000, Camera di Commercio di
  Torino 250.000.000.
     Lire 1.500.000.000 raccolti tra i lettori del quotidiano
  "La Stampa" e finalizzati ai restauro dei monumenti funerari
  all'interno della Cappella (gestione diretta del fondi).
     Lire 400.000.000 annunciati dalla provincia di Torino.
     Lire 3.000.000.000 annunciati dal comune di Torino.
     Lire 9.000.000.000 programmati dalla regione Piemonte.
     Fino a lire 100.000.000.000 previsti nella legge per gli
  interventi del Giubileo fuori Lazio.
     Lire 3.000.000.000 della Compagnia di San Paolo per
  interventi su Palazzo Reale (uno già speso).
     Segnala infine che, come è noto, il Ministero si è fatto
  promotore del decreto-legge 1^ maggio 1997, n. 117, convertito
  dalla legge 1^ luglio 1997, n. 203, attualmente in corso di
  attuazione, con il quale sono stati stanziati per il 1997 20
  miliardi per l'adozione di un piano di interventi straordinari
  per il potenziamento degli impianti di prevenzione e sicurezza
  a tutela del patrimonio culturale.  E' stato previsto altresì
  che per la realizzazione del piano i Soprintendenti e i
  direttori degli altri istituti interessati possano effettuare
  operazioni finanziarie a carico delle entrate derivanti dalla
  vendita dei biglietti d'ingresso, nei limiti di una spesa
  massima di lire 20 miliardi annuì per un periodo massimo di 10
  anni, per rimborso delle quote di capitale e interesse.
 
     Raffaele COSTA (gruppo forza Italia), replicando per le
  interrogazioni di cui è firmatario, esprime rammarico per il
  lungo tempo trascorso per ottenere la risposta da parte del
  Governo e lamenta che nella risposta testé fornita si sia
 
                              Pag. 62
 
  sorvolato sull'aspetto relativo all'accertamento delle
  responsabilità.
     Rileva inoltre che non sembra pienamente comprensibile
  perché il prefetto di Torino anziché redigere un elenco delle
  opere distrutte abbia rinviato alle pubblicazioni di un
  giornale specializzato.  A suo avviso poi il Governo, anziché
  soffermarsi sui finanziamenti, avrebbe dovuto,
  prioritariamente, prestare attenzione all'accertamento delle
  responsabilità degli addetti alla custodia; ed invece nessun
  trasferimento è stato disposto e nessun dipendente è stato
  sospeso dal servizio.
     Inoltre, dopo aver criticato che da parte del Governo non
  siano stati fatti tentativi per spiegare come sono avvenuti i
  fatti, ribadisce che l'attività amministrativa avrebbe dovuto
  essere più precisa nel controllare le responsabilità; non
  sembra inoltre del tutto corretta la nomina del prefetto di
  Torino a presidente della commissione ministeriale
  d'inchiesta.
     In conclusione, esprime soddisfazione per la parte della
  risposta relativa all'opera di restauro, mentre si dichiara
  del tutto insoddisfatto in merito all'aspetto
  dell'accertamento delle responsabilità.
     Chiede, infine, che il Ministero vigili attentamente sul
  flusso di denaro, onde evitare che di ciò possano approfittare
  le imprese interessate.
 
     Il sottosegretario Alberto LA VOLPE, intervenendo per
  una precisazione, ricorda che nell'attività d'inchiesta
  ministeriale è intervenuto anche un ispettore del
  Ministero.
 
     La seduta termina alle 10.
 
DATA=980120 FASCID=SMC13-292 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=07 SEDE=XX NSTA=0292 TOTPAG=0131 TOTDOC=0075 NDOC=0036 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C7 D PAGINIZ=0058 RIGINIZ=001 PAGFIN=0062 RIGFIN=031 UPAG=NO PAGEIN=58 PAGEFIN=62 SORTRES=9801203 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00292 SORTNAV=59801200 00292 b00000 ZZSMC292 NDOC0036 TIPDOCB DOCTIT0036 NDOC0036



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