| Il sottosegretario Alberto LA VOLPE, rispondendo
congiuntamente alle interrogazioni in titolo alle quali
risponde anche per conto del Ministero dell'Interno, comunica
quanto segue.
Per quanto riguarda le cause dell'incendio, fa presente
che la magistratura sta ancora indagando e sono tuttora in
corso accertamenti ed indagini; d'altra parte solo in data
recente hanno potuto avere inizio, in condizioni di sicurezza,
le operazioni di liberazione dello spazio interno della
Cappella.
Il Ministero per i beni culturali e ambientali ha disposto
un'ispezione ministeriale affidata ad un collegio di
ispettori, sia tecnici che amministrativi, che non ha
sostanzialmente rinvenuto allo stato degli accertamenti svolti
elementi tali da far ipotizzare responsabilità individuali.
La Commissione prefettizia, istituita con ordinanza
ministeriale del 14 aprile 1997 del Ministro dell'Interno
delegato per il coordinamento della Protezione Civile, ha
compiti non già di inchiesta, ma di provvedere agli interventi
di emergenza al fine di evitare maggiori danni e di avviare
con la massima celerità gli interventi di riparazione e di
rimessa in pristino delle strutture.
Dei propri lavori, di quanto fatto, e di quanto si sta
facendo, la Commissione ha sempre provveduto periodicamente a
fornire dettagliati resoconti, resi pubblici anche con la
diffusione attraverso gli organi di stampa proprio per
garantire la massima trasparenza sul proprio operato.
Per quanto riguarda l'elenco delle opere distrutte giova
precisare che la perdita totale ha riguardato l'organo
ottocentesco della Cappella della Sindone (di cui è data
notizia anche alla stampa e per il quale si era redatta scheda
descrittiva in occasione di sopralluoghi di poco precedenti
all'incendio) ed un gruppo di dipinti conservati in deposito
all'ultimo piano della manica ovest di Palazzo Reale,
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direttamente aggredita dalle fiamme. Di tali dipinti,
catalogati a cura della Soprintendenza per i beni artistici e
storici di Torino nel 1989, non solo è stato trasmesso
l'elenco agli organi competenti, ma si è provveduto a darne
comunicazione agli organi competenti, ma si è provveduto a
darne comunicazione agli organi stampa e l'elenco dettagliato
corredato di una parte di fotografie è stato pubblicato su "Il
Giornale dell'Arte" del maggio 1997.
Più delicato e complesso è l'argomento delle opere
danneggiate per le quali si forniscono i dati relativi ai beni
di competenza delle Soprintendenze per i beni artistici e
storici e per i beni ambientali e architettonici di Torino.
PALAZZO REALE
L'incendio e le conseguenti operazioni di spegnimento
hanno interessato il Palazzo Reale per oltre un quarto della
sua estensione.
Fortunatamente l'incendio ha danneggiato solo parzialmente
gli appartamenti di rappresentanza (i "Quadri Moderni", già
"Segreterie e Archivi", la Galleria della Sindone, lo Scalone
d'Onore, i Torrioni Ovest e Nord).
Gli oneri necessari per restituire il Palazzo alla sua
piena funzionalità sono i seguenti:
Lire 24.000.000.000 per le componenti edilizie;
Lire 15.000.000.000 per le componenti impiantistiche;
Lire 10.000.000.000 per le componenti di arredo;
-------------------
Lire 49.000.000.000 IVA esclusa.
La prima quantificazione è stata resa possibile da un
piano-guida dei restauri. La seconda - mancando al momento il
progetto specifico, in corso di affidamento secondo le
procedure di legge - è stata calcolata sulla spesa media
normalmente prevedibile a metro quadrato per la realizzazione
di impianti elettrici, idrici, antincendio, antintrusione,
condizionamento e riscaldamento.
La terza - in assenza di perizie singole di intervento
sugli oggetti (alcuni dei quali non indagabili al momento,
quali stoffe e tappezzerie, pavimentazioni) - è calcolata
sulla scorta dei prezzi medi al metro quadrato
tradizionalmente applicati nelle Soprintendenze. La
realizzazione di alcune opere sopra menzionate è stata già
avviata a far data dal 12 aprile 1997: i tetti provvisori, i
camminamenti dei solai crollati, gli allacciamenti
impiantistici principali (luce, acqua, rilevamenti incendio e
intrusione) nelle sole zone del Palazzo riaperte al pubblico,
lo smontaggio degli arredi a rischio e il loro
immagazzinamento in settori sicuri del Palazzo. Per detti
interventi è stata sinora spesa la somma di Lire
3.000.000.000, messi a disposizione parte dalla Regione
Piemonte e parte dalla Commissione per gli interventi
straordinari conseguenti all'incendio del Duomo e del palazzo
Reale, presieduta dal Prefetto.
E' stato inoltre finanziato il consolidamento strutturale
e il rifacimento del tetto del torrione ovest, già appaltato
per lire 1.200.000.000. Sono in corso di stesura progetti di
dettaglio delle opere delle tre categorie sopra richiamate, in
conformità alla più recente normativa di affidamento di
incarichi progettuali e di affidamento delle opere: procedure
complesse che comportano tempi medio-lunghi.
Al quadro operativo ed economico precedentemente delineato
è necessario aggiungere lo stanziamento di lire 1.000.000.000
predisposto dalla Compagnia di San Paolo per il restauro dello
Scalone d'Onore, con realizzazione in corso.
La Compagnia ha inoltre segnalato la sua generosa
disponibilità per concorrere con altri 2.000.000.000 destinati
ad interventi ancora da concordare.
Per l'attuazione degli interventi, considerata la
delicatezza delle opere, da condursi in un contesto di
straordinaria stratificazione storico-artistica, sono previsti
30 mesi dalla consegna dei lavori.
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Si ha ragione di ritenere che il Palazzo, consolidato
nelle strutture, rinnovato nella sua veste decorativa e reso
sicuro da una impiantistica completa e aggiornata, sia
completamente disponibile nel 2001, con possibilità di
aperture dilazionate nei settori restaurati.
CAPPELLA DELLA SANTISSIMA
SINDONE
Valutazione e quantificazione dei danni
Non è possibile - ad oggi - una quantificazione precisa
dei danni subiti dalla Cappella della Santissima Sindone. La
perdita per il patrimonio storico e artistico non è,
ovviamente, valutabile in termini monetari.
Per i lavori di restauro delle coperture, serramenti,
murature portanti, consolidamenti strutturali, restauro e
integrazione dell'apparato marmoreo interno danneggiato dal
fuoco, che ha lesionato, con diversi gradi di intensità, i
blocchi di marmo, spezzandoli e frantumandoli in buona parte
della superficie verticale interna, può essere previsto un
impiego di spesa di lire 40 miliardi (IVA esclusa).
Si precisa che detta valutazione si basa su indagini di
larga massima e su calcoli puramente econometrici.
Si ricorda infatti che solo in questi giorni si sta
portando a termine lo sgombero dei ponteggi aggrovigliati e
solo per il mese di maggio è previsto il completamento del
ponteggio strutturale interno, che consentirà, finalmente, di
valutare i dissesti della struttura e i danni subiti dal
parametro lapideo e quindi di impostare il progetto
definitivo.
Alcune delle indagini preliminari e dei lavori
propedeutici alla redazione del progetto sono stati già
avviati (modello matematico e geometrico di base per la
comprensione della struttura e dei dissesti seguiti
dell'incendio); raccolta e catalogazione di tutti i frammenti
caduti o incastrati all'interno del ponteggio. I frammenti
sono stati ordinati in casse ricoverate per ora al piano
terreno del Palazzo Reale. Fissaggio (con morse da falegname,
perni, cinghie) dei frammenti in precario stato di equilibrio
delle colonne e dell'arcone tra Duomo e Cappella.
Per mercoledì 21 gennaio è prevista la consegna del
progetto strutturale interno, si procederà subito dopo alla
realizzazione. L'operazione dovrà essere eseguita con grande
cautela, sia per garantire la sicurezza dei lavoratori, sia
per cercare di tenere in situ, o rimuovere, i
numerosissimi frammenti in precario stato di equilibrio,
secondo le metodologie sperimentate per l'arcone tra Duomo e
Cappella.
Terminato il ponteggio, si potranno completare i rilievi
dello stato fessurativo e procedere alla mappatura del degrado
del parametro interno e alle necessarie analisi
chimico-fisiche per valutare le trasformazioni subite dai
materiali a causa del fuoco e i prodotti per il
consolidamento.
Seguirà un'indispensabile fase di sperimentazione, per
valutare la fattibilità di tutte le possibili tecniche di
consolidamento e di integrazione, e quindi i costi che
costituiranno la valutazione definitiva da porre a base per
l'appalto.
Lavori già eseguiti
I lavori fin qui realizzati sono stati finalizzati alle
messa in sicurezza della struttura.
Essi hanno comportato - oltre alle opere di presidio per
la Cappella e la messa in opera di protezioni strutturali tra
la stessa Cappella e il Duomo al fine di consentire la ripresa
delle funzioni religiose e l'Ostensione (prevista per l'aprile
1998) - una serie di lavori nei locali limitrofi (sotterranei,
sacrestia) per mettere in sicurezza o ricoverare in ambienti
idonei le opere d'arte ivi collocate. La spesa complessiva di
questi privi interventi - compreso il ponteggio strutturale -
è di circa 4.500.000.000.
Tempi di realizzazione
Prima fase: messa in sicurezza della struttura di
acquisizione di dati conoscitivi di massima (rilievo esterno e
dei
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sotterranei, modello matematico geometrico). Aprile 1997 -
Maggio 1998.
Seconda fase: indagini, rilievi, sperimentazioni
preliminari alla realizzazione del progetto. Maggio - Dicembre
1998. In questa fase dovranno essere previsti momenti di ampio
confronto tecnico-scientifico per la elaborazione definitiva
della metodologia di intervento sulla architettura interna in
marmo scuro e sulle tecniche di consolidamento.
Terza fase: redazione del progetto, procedure di
affidamento lavori (tempi tecnici di legge). Gennaio - Giugno
1999.
Consegna lavori: Luglio 1999 - durata 48 mesi.
La durata del cantiere è legata alla difficoltà e
delicatezza delle operazioni da compiere, che non potranno
essere affidate ad un gran numero di operatori, sia per il
limitato spazio a disposizione, sia per la necessità di avere
una maggiore uniformità metodologica ed esecutiva.
DUOMO
La Commissione Prefettizia si è fatta carico degli
interventi di restauro e messa in sicurezza degli arredi
danneggiati dal fuoco e dalle operazioni di spegnimento
(armadi dello scurolo, stalli del coro, arazzi, dipinti della
sacrestia, eccetera).
L'impegno per il ripristino graduale degli ambienti
(pavimenti del presbiterio, tinteggiature interne, sacrestia,
scurolo e cripta) può essere valutato in lire
2.000.000.000.
La Curia intende presentare, sui finanziamenti della legge
per gli interventi del Giubileo fuori Lazio, un progetto
complessivo per il restauro dell'edificio valutato sugli
8.000.000.000.
Situazione dei finanziamenti
Lire 11.000.000.000 a disposizione della Commissione
Prefettizia di cui spesi o impegnati lire 6.000.000.000.
Lire 1.000.000.000 della regione Piemonte, già spesi.
Lire 1.250.000.000 introitati dalla prefettura per
contributi dell'Istituto Bancario S. Paolo lire 500.000.000. -
Cassa Edile di Torino lire 500.000.000, Camera di Commercio di
Torino 250.000.000.
Lire 1.500.000.000 raccolti tra i lettori del quotidiano
"La Stampa" e finalizzati ai restauro dei monumenti funerari
all'interno della Cappella (gestione diretta del fondi).
Lire 400.000.000 annunciati dalla provincia di Torino.
Lire 3.000.000.000 annunciati dal comune di Torino.
Lire 9.000.000.000 programmati dalla regione Piemonte.
Fino a lire 100.000.000.000 previsti nella legge per gli
interventi del Giubileo fuori Lazio.
Lire 3.000.000.000 della Compagnia di San Paolo per
interventi su Palazzo Reale (uno già speso).
Segnala infine che, come è noto, il Ministero si è fatto
promotore del decreto-legge 1^ maggio 1997, n. 117, convertito
dalla legge 1^ luglio 1997, n. 203, attualmente in corso di
attuazione, con il quale sono stati stanziati per il 1997 20
miliardi per l'adozione di un piano di interventi straordinari
per il potenziamento degli impianti di prevenzione e sicurezza
a tutela del patrimonio culturale. E' stato previsto altresì
che per la realizzazione del piano i Soprintendenti e i
direttori degli altri istituti interessati possano effettuare
operazioni finanziarie a carico delle entrate derivanti dalla
vendita dei biglietti d'ingresso, nei limiti di una spesa
massima di lire 20 miliardi annuì per un periodo massimo di 10
anni, per rimborso delle quote di capitale e interesse.
Raffaele COSTA (gruppo forza Italia), replicando per le
interrogazioni di cui è firmatario, esprime rammarico per il
lungo tempo trascorso per ottenere la risposta da parte del
Governo e lamenta che nella risposta testé fornita si sia
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sorvolato sull'aspetto relativo all'accertamento delle
responsabilità.
Rileva inoltre che non sembra pienamente comprensibile
perché il prefetto di Torino anziché redigere un elenco delle
opere distrutte abbia rinviato alle pubblicazioni di un
giornale specializzato. A suo avviso poi il Governo, anziché
soffermarsi sui finanziamenti, avrebbe dovuto,
prioritariamente, prestare attenzione all'accertamento delle
responsabilità degli addetti alla custodia; ed invece nessun
trasferimento è stato disposto e nessun dipendente è stato
sospeso dal servizio.
Inoltre, dopo aver criticato che da parte del Governo non
siano stati fatti tentativi per spiegare come sono avvenuti i
fatti, ribadisce che l'attività amministrativa avrebbe dovuto
essere più precisa nel controllare le responsabilità; non
sembra inoltre del tutto corretta la nomina del prefetto di
Torino a presidente della commissione ministeriale
d'inchiesta.
In conclusione, esprime soddisfazione per la parte della
risposta relativa all'opera di restauro, mentre si dichiara
del tutto insoddisfatto in merito all'aspetto
dell'accertamento delle responsabilità.
Chiede, infine, che il Ministero vigili attentamente sul
flusso di denaro, onde evitare che di ciò possano approfittare
le imprese interessate.
Il sottosegretario Alberto LA VOLPE, intervenendo per
una precisazione, ricorda che nell'attività d'inchiesta
ministeriale è intervenuto anche un ispettore del
Ministero.
La seduta termina alle 10.
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