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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344486
SMC0292-0041
Bollettino Giunte e Commissioni n. 292 del 20 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-292)
(suddiviso in 75 Unità Documento)
Unità Documento n.41 (che inizia a pag.65 dello stampato)
             ...VIII COMMISSIONE PERMANENTE
           (Ambiente, territorio e lavori pubblici)
 
 
...PARERI SU ATTI DEL GOVERNO
SCHEMA DI DECRETO. LAVCOMM
SCHEMA DI DECRETO.
Schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento di cui al capitolo 1708 dello stato di previsione della spesa dello stesso ministero per l'anno finanziario 1998, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi.
Primo GALDELLI. Cesidio CASINELLI. Sauro TURRONI. Il Ministro Edo RONCHI. Francesco FORMENTI.
Martedì 20 gennaio 1998. - Presidenza del Presidente Maria Rita LORENZETTI. - Interviene il Ministro dell'ambiente Edo Ronchi.
ZZSMC ZZRES ZZSMC200198 ZZSMC980120 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC292 ZZ13 ZZD ZZC8 ZZNO ZZXX ZZFF
  (Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del
  Regolamento, e conclusione - Parere favorevole con
  osservazioni).
     La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto
  ministeriale in titolo.
 
     Primo GALDELLI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti),  relatore,  intende svolgere una
  osservazione preliminare: di recente, con il comma 5
  dell'articolo 47 del provvedimento collegato alla manovra
  finanziaria per il 1998, è stata apportata una modifica in
  merito alla periodicità delle erogazioni finanziarie in favore
  degli enti parco, e degli altri organismi citati nello schema
  di decreto, stabilendo che gli impegni sui capitoli di spesa
  vengano assunti con cadenza trimestrale, per quote ciascuna di
  pari importo.  Ritiene tale disposizione opportuna in quanto
  consente ai parchi di avere la disponibilità dei fondi
  anticipatamente.
     Per quanto riguarda lo schema di decreto del Ministro
  dell'ambiente, fa presente che l'importo complessivo dei fondi
  da esso previsto, per effetto delle disposizioni dell'ultima
  legge finanziaria, risulta incrementato dagli 80 miliardi
  dello scorso anno a 100 miliardi.
     Tale importo viene così ripartito: 86.000 milioni ai
  parchi nazionali già istituiti; 8.000 milioni all'ICRAM; 320
  milioni per la Convenzione di Washington (oneri obbligatori);
  5.680 milioni per le riserve naturali statali.
     Per quanto concerne l'importo destinato ai parchi
  nazionali, rileva che a seguito dell'accordo intervenuto nella
  riunione
 
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  del 22 dicembre 1997 tra il Ministro dell'ambiente ed i
  Presidenti degli enti parco nazionali, l'importo complessivo
  di 86 miliardi di lire destinato ai medesimi parchi è stato
  decurtato di 860 milioni (pari all'1 per cento dell'importo),
  che sono stati assegnati al parco nazionale dei Monti
  sibillini, il cui territorio è stato recentemente colpito
  dagli eventi sismici del periodo settembre-ottobre 1997.
     L'importo residuale di 85.140 milioni di lire viene
  ripartito secondo i seguenti criteri:
       una quota fissa di 630 milioni a ciascun parco
  (complessivamente i parchi risultano essere 17, pertanto
  l'ammontare complessivo è pari a 10.710 milioni);
       la parte rimanente, pari a 74.430 milioni, viene così
  suddivisa: il 10 per cento in base alla superficie; il 10 per
  cento in base alla popolazione; il 4 per cento in base ai
  comuni interessati; il 33 per cento in base al personale in
  organico; il 43 per cento in base allo stanziamento dei
  contributi ordinari per il 1997.
     Esprime apprezzamento per il fatto che nella
  predisposizione del decreto in esame sono stati tenuti in
  considerazione i rilievi formulati ed i pareri espressi negli
  anni precedenti dalle competenti Commissioni di Camera e
  Senato.  Peraltro, rileva che tra i criteri utilizzati lo
  scorso anno c'era anche quello relativo allo sportello unico,
  che invece non viene utilizzato nello schema di decreto in
  esame.  Riterrebbe opportuno reinserirlo tra i criteri per il
  riparto.
     Un altro aspetto sul quale intende richiamare l'attenzione
  è quello relativo ai parchi regionali, i quali non beneficiano
  di finanziamenti statali.  Sarebbe opportuno riflettere su tale
  questione per trovare forme e modi al fine di prevedere un
  finanziamento anche a favore dei parchi regionali, potenziando
  il capitolo con il quale vengono finanziati i parchi statali
  ovvero creandone uno apposito.  Ricorda che tale osservazione è
  stata formulata anche all'interno del documento conclusivo
  dell'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della
  legge n. 394 del 1991, approvato dalla Commissione il 2
  dicembre scorso.
     In conclusione, preannuncia la presentazione di una
  proposta di parere favorevole sullo schema di decreto del
  Ministro dell'ambiente.
     Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
  della Padania) ricorda che il suo gruppo si è sempre
  dimostrato scettico sulla costituzione di parchi nazionali,
  che riterrebbe invece opportuno trasformare in parchi
  regionali.
     Intende esprimere alcune perplessità in merito ai criteri
  utilizzati per la ripartizione dei fondi.  Ad esempio, rileva
  che la percentuale maggiore, ossia il 43 per cento, è
  determinata sulla base dello stanziamento dei contributi
  ordinari per il 1997.  In tal modo ritiene che vengano
  privilegiati i parchi nazionali più importanti a scapito di
  quelli di nuova istituzione.  Non condivide neppure la
  previsione della quota del 33 per cento assegnata in base al
  personale in organico.
     Per quanto riguarda il criterio della superficie dei
  parchi, ricorda che nella scorsa legislatura erano stati
  diffusi dati discordanti circa l'estensione di alcuni parchi
  da parte dello stesso Ministero dell'ambiente.  Su questo
  elemento non sussistono quindi elementi di certezza, essendo
  state riscontrate anche differenze di notevole rilievo,
  soprattutto per quanto riguarda il parco del Pollino.  Si
  augura che il Ministro abbia fatto ordine in merito a tale
  questione.
     Rileva inoltre differenze nella distribuzione dei fondi
  anche su base geografica: infatti, ai parchi del nord Italia
  sono stati destinati 19 miliardi, a quelli del centro 34
  miliardi e a quelli del sud 31-32 miliardi.  Sussiste una
  evidente disparità di trattamento in quanto i parchi del nord
  hanno circa la metà dei fondi rispetto a quelli destinati ai
  parchi del sud.  Ciò può voler dire due cose: che al nord non
  ci sono superfici tali da essere destinate a parco oppure che
  vengono loro attribuite meno risorse del necessario.  Teme che
  ciò
 
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  rifletta un metodo scorretto per aiutare determinate aree che
  non hanno una economia particolarmente attiva.
     Ritiene che non siano stati fatti passi in avanti per
  quanto riguarda la liberalizzazione di quelle attività,
  compatibili con le finalità del parco, che sono in grado di
  potenziare tale ente anche sotto il profilo economico.  Sebbene
  sia necessario promuovere uno sviluppo organico dell'economia
  dei territori, non si prevedono incentivi per salvaguardare la
  vitalità dei parchi e coloro che abitano nelle zone in essi
  comprese.  Il parco non deve essere infatti a suo avviso un
  sistema protezionistico, ma deve anche dare un impulso
  economico alle comunità in esso presenti.
     Franco GERARDINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  ritiene che si debba dare atto al ministro dell'estrema
  tempestività con la quale lo schema di decreto è stato
  sottoposto quest'anno al parere delle competenti Commissioni
  parlamentari: ciò costituisce una positiva inversione di
  tendenza rispetto agli anni precedenti e viene incontro alle
  difficoltà più volte segnalate - anche nel corso delle
  audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva, di
  recente conclusa dalla Commissione, sullo stato di attuazione
  della legge n. 394 del 1991 - dovute all'incertezza del flusso
  dei finanziamenti destinati ai parchi nazionali.
     In tal modo si garantisce anche la tempestiva attuazione
  della norma contenuta nella legge n. 449 del 1997, collegata
  alla finanziaria per il 1998, volta ad imprimere
  un'accelerazione alle procedure di finanziamento e a
  consentirne l'espletamento entro tempi compatibili con
  l'attività degli enti parco e degli altri organismi
  interessati.  Tali dati positivi dovrebbero, a suo avviso,
  essere riconosciuti anche dai colleghi dell'opposizione.
     Rileva, in secondo luogo, che i fondi a disposizione per
  il riparto risultano incrementati rispetto agli anni
  precedenti e anche questo costituisce un dato oggettivamente
  positivo.
     Intende ancora sottolineare che il ministro dell'ambiente,
  nel procedere alla predisposizione dello schema di decreto in
  esame, ha tenuto conto del dibattito svolto presso la
  Commissione lo scorso anno, assumendo come criterio per la
  distribuzione delle risorse la individuazione di una quota
  fissa e di una quota variabile, determinate sulla base di
  parametri oggettivi.
     Considera giusta questa impostazione, che rappresenta un
  affinamento dei criteri in precedenza seguiti; ritiene
  tuttavia che tale indirizzo possa essere migliorato,
  attraverso una maggiore puntualizzazione di alcuni criteri.
     Rileva in primo luogo che una quota pari al 4 per cento è
  stata determinata in base al numero dei comuni compresi nel
  confine del parco.  Tale criterio potrebbe a suo avviso dar
  luogo a distorsioni poiché alcuni comuni sono ricompresi
  soltanto in parte nel territorio del parco, mentre i centri
  storici, nei quali risiede la maggior parte della popolazione,
  sono collocati al di fuori di tale perimetro.  Questo
  parametro, che giudica alquanto schematico, può incidere
  pertanto anche sul criterio della ripartizione basato sulla
  popolazione residente nel parco.
     Ritiene ancora che occorrerebbe tener conto di altri
  criteri, legati anche a profili di produttività nonché a
  situazioni di carattere culturale, giuridico ed
  organizzativo.
     Ricorda, a titolo esemplificativo, che taluni parchi
  devono sopportare oneri maggiori anche in ragione di
  determinate iniziative ed attività intraprese.  Esistono
  inoltre, per alcuni di essi, obblighi di carattere
  internazionale, connessi ad esempio al rilascio del diploma
  del Consiglio d'Europa, che oggettivamente comportano oneri
  maggiori rispetto ad altri parchi.
     Rileva ancora che in taluni parchi si registra la presenza
  di popolazioni stabili di grande fauna, con conseguenti danni
  da indennizzare, o la presenza di vaste foreste produttive,
  che comportano maggiori
 
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  oneri per gli indennizzi connessi alla sospensione,
  concordata o forzata, dei tagli dei boschi.
     Occorre ancora considerare la percentuale di suolo di
  proprietà dell'ente parco, non potendo essere a suo avviso
  assimilata la situazione di un parco che possiede vaste
  porzioni del proprio territorio, a quella di altri che
  dispongono di più limitate quote di proprietà.  Va infine
  considerato lo svolgimento di attività promozionali che
  impegnano l'ente, con positive ricadute per le comunità locali
  e la stessa collettività nazionale, e che vanno comunque ben
  oltre i compiti strettamente istituzionali (funzionamento di
  centri-visita, aree faunistiche e centri di servizi, corsi,
  seminari ed altre attività educative).
     Chiede ancora al ministro, per quanto riguarda l'ICRAM, a
  che punto sia il riparto dei fondi destinati alle riserve
  marine.
     Dichiara infine l'avviso favorevole del suo gruppo sullo
  schema di decreto, con le osservazioni dianzi formulate, che
  possono costituire anche utili elementi di valutazione ai fini
  delle ripartizioni che saranno effettuate nei prossimi
  anni.
     Sauro TURRONI (gruppo misto verdi-l'Ulivo) condivide le
  osservazioni svolte dal deputato Gerardini e, in particolare,
  esprime apprezzamento per il fatto che lo schema di decreto
  per la ripartizione dei fondi sia stato predisposto già nel
  mese di gennaio.  Ciò consente di avere in tempi opportuni
  risorse consistenti da destinare ai parchi.
     Rileva con soddisfazione che i criteri utilizzati per il
  riparto tengono conto delle osservazioni formulate nel corso
  del dibattito svoltosi in Commissione lo scorso anno.  Peraltro
  si potrebbe a questo punto fare un ulteriore passo in avanti
  individuando parametri più oggettivi per la ripartizione delle
  risorse.  Ad esempio, per quanto riguarda il criterio che si
  riferisce alla popolazione dei parchi, fa presente che la
  popolazione di alcuni comuni che fanno parte del parco
  potrebbe in parte non gravitare nel parco stesso.  Ci si
  dovrebbe quindi riferire piuttosto al bacino di utenza del
  parco stesso.
     Inoltre, ritiene che si debbano introdurre nuovi parametri
  obiettivi che facciano riferimento alle concrete attività che
  i parchi hanno realizzato nel corso dell'anno, utilizzando le
  risorse loro attribuite.  Ciò dovrebbe venire considerato nel
  momento in cui si predispone il nuovo decreto di ripartizione
  dei fondi.
     Condivide l'osservazione svolta dal deputato Gerardini in
  merito alla questione degli indennizzi per i danni provocati
  da alcune specie faunistiche.  In realtà, sui parchi gravano
  anche costi derivanti dagli indennizzi che si devono versare
  per limitare il taglio dei boschi o per la gestione di
  territori che non sono dell'ente stesso.  E' necessario,
  quindi, prendere in considerazione i costi effettivi che fanno
  capo a ciascun parco.  Rileva, ad esempio, che il 33 per cento
  della quota variabile dei fondi viene attribuita in base al
  personale in organico.  Sebbene condivida tale criterio, fa
  presente che non tutti gli enti sostengono la medesima spesa
  in merito.
     In conclusione, si potrebbero aggiungere ai criteri
  individuati ai fini del riparto, due ulteriori elementi:
  quello di favorire quei parchi che svolgono concrete attività,
  ottenendo risultati attraverso l'utilizzo delle risorse loro
  assegnate e quello di tenere conto delle effettive esigenze,
  ed in particolare dei reali oneri, che fanno capo a ciascun
  ente.
 
     Cesidio CASINELLI (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo) ritiene che la modifica introdotta dal
  provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il 1995
  abbia prodotto risultati positivi, tanto è vero che lo schema
  di decreto per la ripartizione dei fondi è stato presentato
  già nel mese di gennaio.
     Condivide i criteri utilizzati per l'attribuzione delle
  risorse, rilevando comunque che gli ulteriori obiettivi
  segnalati dal deputato Turroni vanno tenuti presenti.  Ritiene,
  infatti, importante valutare positivamente
 
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  l'operato di quei parchi che realizzano effettivamente dei
  risultati, in quanto è opportuno che il trasferimento di
  risorse da parte dello Stato si traduca in misure concrete.
     Rileva che gli enti locali si stanno rendendo conto del
  fatto che i parchi possono costituire un elemento di sviluppo
  per l'economia delle aree interessate, tanto è vero che le
  resistenze di comuni e province di fronte alle ipotesi di
  costituzione di nuovi parchi sono notevolmente diminuite.
     Dichiara l'avviso favorevole del suo gruppo sullo schema
  di decreto in esame.
     In conclusione, intende ricordare al Ministro che nel
  corso dell'esame del disegno di legge in materia di
  occupazione in campo ambientale, divenuto legge n. 344 del
  1997, fu eliminata la previsione relativa alla costituzione
  del parco dell'Alta Murgia.  In quella occasione venne peraltro
  votato un ordine del giorno che impegnava il Governo ad
  attivarsi con le regioni e gli enti locali interessati per
  verificare la possibilità di istituire in futuro tale
  parco.
     Il Ministro Edo RONCHI osserva che la ripartizione
  proposta con il suo schema di decreto tiene conto del
  dibattito svoltosi presso le competenti Commissioni
  parlamentari lo scorso anno sull'analogo provvedimento
  relativo al 1997.  Sulla base delle considerazioni allora
  emerse, il Ministero si è attenuto quest'anno a parametri
  esclusivamente oggettivi nella determinazione dell'entità del
  contributo da assegnare a ciascun ente.  Talune osservazioni
  formulate nella seduta odierna sembrano invece raccomandare
  anche l'introduzione di parametri connessi alle peculiarità di
  ciascun ente, tra cui l'attività svolta, la fauna esistente
  nei vari parchi, il tipo di vegetazione, eccetera.  Ritiene
  che, adottando tali criteri, si giungerebbe a non avere più
  elementi oggettivi di riferimento, introducendo così
  nuovamente forme di valutazione discrezionale da parte del
  ministero dell'ambiente, come avvenuto in precedenti
  occasioni.  Considera, in particolare, arduo individuare la
  popolazione effettivamente residente nel perimetro del parco
  in quanto ciò richiede un censimento sul territorio ed un
  complesso lavoro di rilevazione ed elaborazione di dati, non
  sempre reperibili.  Quanto alla valutazione dell'attività
  effettivamente svolta dai vari enti, ritiene che pure questo
  dato sia difficilmente quantificabile in termini oggettivi,
  richiedendo necessariamente una stima da parte del competente
  dicastero.
     Anche gli altri criteri specifici indicati da alcuni
  deputati intervenuti, rischierebbero di compromettere, a suo
  avviso, l'obiettività della valutazione, introducendo margini
  di discrezionalità.
 
     Sauro TURRONI (gruppo misto-Verdi) osserva che la
  constatazione dell'adempimento o meno, da parte degli enti
  interessati, del compito di predisporre il piano per il parco
  costituisce un elemento sicuramente di natura oggettiva, che
  potrebbe essere considerato ai fini del riparto.
 
     Il Ministro Edo RONCHI ritiene che anche sotto questo
  profilo la situazione dei vari parchi non sia obiettivamente
  valutabile in quanto gli enti partono da condizioni
  differenziate: ad esempio, per alcuni di essi le piante
  organiche sono già state approvate da diversi anni, mentre per
  altri l'approvazione risale a qualche mese fa.  Occorre poi
  considerare le difficoltà incontrate, da ciascun parco, nella
  predisposizione del piano anche sotto il profilo dei rapporti
  con i comuni e le regioni.  A tal riguardo osserva che si
  rischia di penalizzare ingiustamente alcuni enti parco in
  ragione dei rapporti piuttosto complessi che si registrano con
  le comunità e gli enti locali interessati.
     Quanto alle osservazioni del deputato Formenti, rileva che
  il parametro della spesa storica è stato preso in
  considerazione in quanto è necessario garantire l'adempimento
  degli impegni finanziari assunti negli anni precedenti; sulla
  base di una rilevazione che indica, in media, una spesa
  storica variabile tra il 40 ed il 50 per cento, è stato infine
  adottato il parametro
 
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  del 43 per cento rispetto al totale dello stanziamento,
  pari complessivamente a circa 24,5 miliardi.
     In merito alle spese per il personale, la percentuale
  individuata è del 33 per cento, tenendo conto non soltanto del
  personale dipendente dall'ente, ma anche delle attività svolte
  da quello esterno o in posizione di comando; ci si è attenuti
  tuttavia prevalentemente alle piante organiche approvate.
     Le spese indicate, relative agli impegni finanziari
  assunti nel passato e agli oneri per il personale, sono un
  dato difficilmente comprimibile e pertanto piuttosto esigua è
  la quota effettiva di risorse che può essere ripartita sulla
  base di altri criteri, che comunque, a suo avviso, devono
  avere una valenza il più possibile oggettiva.
     Quanto all'istituzione dello sportello unico, osserva che
  esso è oggetto di un distinto programma di finanziamenti.
     Circa le ulteriori considerazioni del deputato Formenti in
  merito alla presunta penalizzazione dei parchi del nord
  Italia, osserva che, rispetto ai contributi erogati nel 1995 -
  allorquando la componente politica cui appartiene il deputato
  Formenti sosteneva la compagine governativa - il finanziamento
  per il parco del Gran Paradiso risulta incrementato da 4,5 a
  7,5 miliardi.  Anche i finanziamenti per gli altri parchi
  nazionali ubicati nelle regioni settentrionali registrano
  incrementi più che proporzionali rispetto all'aumento dello
  stanziamento complessivo disponibile, consentendo quindi un
  parziale recupero dello svantaggio, rispetto ad altre zone del
  Paese, che appariva più evidente nel 1995.
     Nel ringraziare la Commissione per la tempestività con la
  quale ha dato avvio all'esame dello schema di decreto, si
  augura che al più presto possano essere espletate le altre
  fasi procedurali necessarie per la sua emanazione, tra cui i
  previsti controlli da parte della Ragioneria generale dello
  Stato e della Corte dei conti.  Precisa in proposito che la
  celerità nella predisposizione del provvedimento è dovuta
  anche alla disponibilità dimostrata dai presidenti degli enti
  parco nel collaborare alla necessaria istruttoria nonché ai
  nuovi criteri, di carattere oggettivo, adottati.
     Condivide, infine, le osservazioni del deputato Galdelli
  in merito ai parchi regionali.  Fa presente che la previsione
  di finanziamenti da destinare a tali parchi non può essere
  inserita nel capitolo cui fanno riferimento i finanziamenti
  per i parchi statali.  I finanziamenti per i parchi regionali
  vanno inseriti in un capitolo  ad hoc  relativo ai
  trasferimenti alle regioni, in quanto non può essere fatta una
  ripartizione delle risorse come quella prevista dallo schema
  di decreto in esame, dal momento che sono le stesse regioni a
  decidere in merito ai criteri e alle modalità del riparto dei
  fondi trasferiti.
 
     Primo GALDELLI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti),  relatore,  dà quindi lettura
  dello schema di parere favorevole, con osservazioni, da lui
  proposto, pubblicato in allegato.
 
     Sauro TURRONI (gruppo misto verdi-l'Ulivo) propone di
  aggiungere la seguente osservazione: "invita altresì il
  Governo a tener conto per le prossime ripartizioni dei
  contributi, a parità di condizioni, dello stato di attuazione
  delle indicazioni della legge n. 394 del 1991 e di altri
  elementi oggettivi".
 
     Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
  della Padania) fa presente che la questione della diversa
  entità dei fondi ripartiti tra i parchi del nord e quelli del
  centro-sud è una questione tecnica e non politica.  Rileva,
  inoltre, che le piante organiche dei vari enti sono diverse e
  che di questo si sarebbe dovuto tenere conto al momento della
  ripartizione.
     Dichiara, quindi, l'avviso contrario del suo gruppo sullo
  schema di decreto in esame, sebbene non sia contrario alla
  ripartizione dei fondi di per sé, ma al sistema dei parchi. Dà
  comunque atto al ministro che si è riusciti ad avere in tempi
  brevi il decreto per il riparto delle risorse.
 
                              Pag. 71
 
     Primo GALDELLI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti),  relatore,  accogliendo talune
  osservazioni formulate, presenta una nuova proposta di parere
  favorevole con osservazioni, pubblicata in allegato.
     La Commissione approva, quindi, la proposta di parere del
  relatore, come da ultimo riformulata.
 
     La seduta termina alle 10,45.
 
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