| (Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del
Regolamento, e conclusione - Parere favorevole con
osservazioni).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto
ministeriale in titolo.
Primo GALDELLI (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), relatore, intende svolgere una
osservazione preliminare: di recente, con il comma 5
dell'articolo 47 del provvedimento collegato alla manovra
finanziaria per il 1998, è stata apportata una modifica in
merito alla periodicità delle erogazioni finanziarie in favore
degli enti parco, e degli altri organismi citati nello schema
di decreto, stabilendo che gli impegni sui capitoli di spesa
vengano assunti con cadenza trimestrale, per quote ciascuna di
pari importo. Ritiene tale disposizione opportuna in quanto
consente ai parchi di avere la disponibilità dei fondi
anticipatamente.
Per quanto riguarda lo schema di decreto del Ministro
dell'ambiente, fa presente che l'importo complessivo dei fondi
da esso previsto, per effetto delle disposizioni dell'ultima
legge finanziaria, risulta incrementato dagli 80 miliardi
dello scorso anno a 100 miliardi.
Tale importo viene così ripartito: 86.000 milioni ai
parchi nazionali già istituiti; 8.000 milioni all'ICRAM; 320
milioni per la Convenzione di Washington (oneri obbligatori);
5.680 milioni per le riserve naturali statali.
Per quanto concerne l'importo destinato ai parchi
nazionali, rileva che a seguito dell'accordo intervenuto nella
riunione
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del 22 dicembre 1997 tra il Ministro dell'ambiente ed i
Presidenti degli enti parco nazionali, l'importo complessivo
di 86 miliardi di lire destinato ai medesimi parchi è stato
decurtato di 860 milioni (pari all'1 per cento dell'importo),
che sono stati assegnati al parco nazionale dei Monti
sibillini, il cui territorio è stato recentemente colpito
dagli eventi sismici del periodo settembre-ottobre 1997.
L'importo residuale di 85.140 milioni di lire viene
ripartito secondo i seguenti criteri:
una quota fissa di 630 milioni a ciascun parco
(complessivamente i parchi risultano essere 17, pertanto
l'ammontare complessivo è pari a 10.710 milioni);
la parte rimanente, pari a 74.430 milioni, viene così
suddivisa: il 10 per cento in base alla superficie; il 10 per
cento in base alla popolazione; il 4 per cento in base ai
comuni interessati; il 33 per cento in base al personale in
organico; il 43 per cento in base allo stanziamento dei
contributi ordinari per il 1997.
Esprime apprezzamento per il fatto che nella
predisposizione del decreto in esame sono stati tenuti in
considerazione i rilievi formulati ed i pareri espressi negli
anni precedenti dalle competenti Commissioni di Camera e
Senato. Peraltro, rileva che tra i criteri utilizzati lo
scorso anno c'era anche quello relativo allo sportello unico,
che invece non viene utilizzato nello schema di decreto in
esame. Riterrebbe opportuno reinserirlo tra i criteri per il
riparto.
Un altro aspetto sul quale intende richiamare l'attenzione
è quello relativo ai parchi regionali, i quali non beneficiano
di finanziamenti statali. Sarebbe opportuno riflettere su tale
questione per trovare forme e modi al fine di prevedere un
finanziamento anche a favore dei parchi regionali, potenziando
il capitolo con il quale vengono finanziati i parchi statali
ovvero creandone uno apposito. Ricorda che tale osservazione è
stata formulata anche all'interno del documento conclusivo
dell'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della
legge n. 394 del 1991, approvato dalla Commissione il 2
dicembre scorso.
In conclusione, preannuncia la presentazione di una
proposta di parere favorevole sullo schema di decreto del
Ministro dell'ambiente.
Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) ricorda che il suo gruppo si è sempre
dimostrato scettico sulla costituzione di parchi nazionali,
che riterrebbe invece opportuno trasformare in parchi
regionali.
Intende esprimere alcune perplessità in merito ai criteri
utilizzati per la ripartizione dei fondi. Ad esempio, rileva
che la percentuale maggiore, ossia il 43 per cento, è
determinata sulla base dello stanziamento dei contributi
ordinari per il 1997. In tal modo ritiene che vengano
privilegiati i parchi nazionali più importanti a scapito di
quelli di nuova istituzione. Non condivide neppure la
previsione della quota del 33 per cento assegnata in base al
personale in organico.
Per quanto riguarda il criterio della superficie dei
parchi, ricorda che nella scorsa legislatura erano stati
diffusi dati discordanti circa l'estensione di alcuni parchi
da parte dello stesso Ministero dell'ambiente. Su questo
elemento non sussistono quindi elementi di certezza, essendo
state riscontrate anche differenze di notevole rilievo,
soprattutto per quanto riguarda il parco del Pollino. Si
augura che il Ministro abbia fatto ordine in merito a tale
questione.
Rileva inoltre differenze nella distribuzione dei fondi
anche su base geografica: infatti, ai parchi del nord Italia
sono stati destinati 19 miliardi, a quelli del centro 34
miliardi e a quelli del sud 31-32 miliardi. Sussiste una
evidente disparità di trattamento in quanto i parchi del nord
hanno circa la metà dei fondi rispetto a quelli destinati ai
parchi del sud. Ciò può voler dire due cose: che al nord non
ci sono superfici tali da essere destinate a parco oppure che
vengono loro attribuite meno risorse del necessario. Teme che
ciò
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rifletta un metodo scorretto per aiutare determinate aree che
non hanno una economia particolarmente attiva.
Ritiene che non siano stati fatti passi in avanti per
quanto riguarda la liberalizzazione di quelle attività,
compatibili con le finalità del parco, che sono in grado di
potenziare tale ente anche sotto il profilo economico. Sebbene
sia necessario promuovere uno sviluppo organico dell'economia
dei territori, non si prevedono incentivi per salvaguardare la
vitalità dei parchi e coloro che abitano nelle zone in essi
comprese. Il parco non deve essere infatti a suo avviso un
sistema protezionistico, ma deve anche dare un impulso
economico alle comunità in esso presenti.
Franco GERARDINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
ritiene che si debba dare atto al ministro dell'estrema
tempestività con la quale lo schema di decreto è stato
sottoposto quest'anno al parere delle competenti Commissioni
parlamentari: ciò costituisce una positiva inversione di
tendenza rispetto agli anni precedenti e viene incontro alle
difficoltà più volte segnalate - anche nel corso delle
audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva, di
recente conclusa dalla Commissione, sullo stato di attuazione
della legge n. 394 del 1991 - dovute all'incertezza del flusso
dei finanziamenti destinati ai parchi nazionali.
In tal modo si garantisce anche la tempestiva attuazione
della norma contenuta nella legge n. 449 del 1997, collegata
alla finanziaria per il 1998, volta ad imprimere
un'accelerazione alle procedure di finanziamento e a
consentirne l'espletamento entro tempi compatibili con
l'attività degli enti parco e degli altri organismi
interessati. Tali dati positivi dovrebbero, a suo avviso,
essere riconosciuti anche dai colleghi dell'opposizione.
Rileva, in secondo luogo, che i fondi a disposizione per
il riparto risultano incrementati rispetto agli anni
precedenti e anche questo costituisce un dato oggettivamente
positivo.
Intende ancora sottolineare che il ministro dell'ambiente,
nel procedere alla predisposizione dello schema di decreto in
esame, ha tenuto conto del dibattito svolto presso la
Commissione lo scorso anno, assumendo come criterio per la
distribuzione delle risorse la individuazione di una quota
fissa e di una quota variabile, determinate sulla base di
parametri oggettivi.
Considera giusta questa impostazione, che rappresenta un
affinamento dei criteri in precedenza seguiti; ritiene
tuttavia che tale indirizzo possa essere migliorato,
attraverso una maggiore puntualizzazione di alcuni criteri.
Rileva in primo luogo che una quota pari al 4 per cento è
stata determinata in base al numero dei comuni compresi nel
confine del parco. Tale criterio potrebbe a suo avviso dar
luogo a distorsioni poiché alcuni comuni sono ricompresi
soltanto in parte nel territorio del parco, mentre i centri
storici, nei quali risiede la maggior parte della popolazione,
sono collocati al di fuori di tale perimetro. Questo
parametro, che giudica alquanto schematico, può incidere
pertanto anche sul criterio della ripartizione basato sulla
popolazione residente nel parco.
Ritiene ancora che occorrerebbe tener conto di altri
criteri, legati anche a profili di produttività nonché a
situazioni di carattere culturale, giuridico ed
organizzativo.
Ricorda, a titolo esemplificativo, che taluni parchi
devono sopportare oneri maggiori anche in ragione di
determinate iniziative ed attività intraprese. Esistono
inoltre, per alcuni di essi, obblighi di carattere
internazionale, connessi ad esempio al rilascio del diploma
del Consiglio d'Europa, che oggettivamente comportano oneri
maggiori rispetto ad altri parchi.
Rileva ancora che in taluni parchi si registra la presenza
di popolazioni stabili di grande fauna, con conseguenti danni
da indennizzare, o la presenza di vaste foreste produttive,
che comportano maggiori
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oneri per gli indennizzi connessi alla sospensione,
concordata o forzata, dei tagli dei boschi.
Occorre ancora considerare la percentuale di suolo di
proprietà dell'ente parco, non potendo essere a suo avviso
assimilata la situazione di un parco che possiede vaste
porzioni del proprio territorio, a quella di altri che
dispongono di più limitate quote di proprietà. Va infine
considerato lo svolgimento di attività promozionali che
impegnano l'ente, con positive ricadute per le comunità locali
e la stessa collettività nazionale, e che vanno comunque ben
oltre i compiti strettamente istituzionali (funzionamento di
centri-visita, aree faunistiche e centri di servizi, corsi,
seminari ed altre attività educative).
Chiede ancora al ministro, per quanto riguarda l'ICRAM, a
che punto sia il riparto dei fondi destinati alle riserve
marine.
Dichiara infine l'avviso favorevole del suo gruppo sullo
schema di decreto, con le osservazioni dianzi formulate, che
possono costituire anche utili elementi di valutazione ai fini
delle ripartizioni che saranno effettuate nei prossimi
anni.
Sauro TURRONI (gruppo misto verdi-l'Ulivo) condivide le
osservazioni svolte dal deputato Gerardini e, in particolare,
esprime apprezzamento per il fatto che lo schema di decreto
per la ripartizione dei fondi sia stato predisposto già nel
mese di gennaio. Ciò consente di avere in tempi opportuni
risorse consistenti da destinare ai parchi.
Rileva con soddisfazione che i criteri utilizzati per il
riparto tengono conto delle osservazioni formulate nel corso
del dibattito svoltosi in Commissione lo scorso anno. Peraltro
si potrebbe a questo punto fare un ulteriore passo in avanti
individuando parametri più oggettivi per la ripartizione delle
risorse. Ad esempio, per quanto riguarda il criterio che si
riferisce alla popolazione dei parchi, fa presente che la
popolazione di alcuni comuni che fanno parte del parco
potrebbe in parte non gravitare nel parco stesso. Ci si
dovrebbe quindi riferire piuttosto al bacino di utenza del
parco stesso.
Inoltre, ritiene che si debbano introdurre nuovi parametri
obiettivi che facciano riferimento alle concrete attività che
i parchi hanno realizzato nel corso dell'anno, utilizzando le
risorse loro attribuite. Ciò dovrebbe venire considerato nel
momento in cui si predispone il nuovo decreto di ripartizione
dei fondi.
Condivide l'osservazione svolta dal deputato Gerardini in
merito alla questione degli indennizzi per i danni provocati
da alcune specie faunistiche. In realtà, sui parchi gravano
anche costi derivanti dagli indennizzi che si devono versare
per limitare il taglio dei boschi o per la gestione di
territori che non sono dell'ente stesso. E' necessario,
quindi, prendere in considerazione i costi effettivi che fanno
capo a ciascun parco. Rileva, ad esempio, che il 33 per cento
della quota variabile dei fondi viene attribuita in base al
personale in organico. Sebbene condivida tale criterio, fa
presente che non tutti gli enti sostengono la medesima spesa
in merito.
In conclusione, si potrebbero aggiungere ai criteri
individuati ai fini del riparto, due ulteriori elementi:
quello di favorire quei parchi che svolgono concrete attività,
ottenendo risultati attraverso l'utilizzo delle risorse loro
assegnate e quello di tenere conto delle effettive esigenze,
ed in particolare dei reali oneri, che fanno capo a ciascun
ente.
Cesidio CASINELLI (gruppo popolari e
democratici-l'Ulivo) ritiene che la modifica introdotta dal
provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il 1995
abbia prodotto risultati positivi, tanto è vero che lo schema
di decreto per la ripartizione dei fondi è stato presentato
già nel mese di gennaio.
Condivide i criteri utilizzati per l'attribuzione delle
risorse, rilevando comunque che gli ulteriori obiettivi
segnalati dal deputato Turroni vanno tenuti presenti. Ritiene,
infatti, importante valutare positivamente
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l'operato di quei parchi che realizzano effettivamente dei
risultati, in quanto è opportuno che il trasferimento di
risorse da parte dello Stato si traduca in misure concrete.
Rileva che gli enti locali si stanno rendendo conto del
fatto che i parchi possono costituire un elemento di sviluppo
per l'economia delle aree interessate, tanto è vero che le
resistenze di comuni e province di fronte alle ipotesi di
costituzione di nuovi parchi sono notevolmente diminuite.
Dichiara l'avviso favorevole del suo gruppo sullo schema
di decreto in esame.
In conclusione, intende ricordare al Ministro che nel
corso dell'esame del disegno di legge in materia di
occupazione in campo ambientale, divenuto legge n. 344 del
1997, fu eliminata la previsione relativa alla costituzione
del parco dell'Alta Murgia. In quella occasione venne peraltro
votato un ordine del giorno che impegnava il Governo ad
attivarsi con le regioni e gli enti locali interessati per
verificare la possibilità di istituire in futuro tale
parco.
Il Ministro Edo RONCHI osserva che la ripartizione
proposta con il suo schema di decreto tiene conto del
dibattito svoltosi presso le competenti Commissioni
parlamentari lo scorso anno sull'analogo provvedimento
relativo al 1997. Sulla base delle considerazioni allora
emerse, il Ministero si è attenuto quest'anno a parametri
esclusivamente oggettivi nella determinazione dell'entità del
contributo da assegnare a ciascun ente. Talune osservazioni
formulate nella seduta odierna sembrano invece raccomandare
anche l'introduzione di parametri connessi alle peculiarità di
ciascun ente, tra cui l'attività svolta, la fauna esistente
nei vari parchi, il tipo di vegetazione, eccetera. Ritiene
che, adottando tali criteri, si giungerebbe a non avere più
elementi oggettivi di riferimento, introducendo così
nuovamente forme di valutazione discrezionale da parte del
ministero dell'ambiente, come avvenuto in precedenti
occasioni. Considera, in particolare, arduo individuare la
popolazione effettivamente residente nel perimetro del parco
in quanto ciò richiede un censimento sul territorio ed un
complesso lavoro di rilevazione ed elaborazione di dati, non
sempre reperibili. Quanto alla valutazione dell'attività
effettivamente svolta dai vari enti, ritiene che pure questo
dato sia difficilmente quantificabile in termini oggettivi,
richiedendo necessariamente una stima da parte del competente
dicastero.
Anche gli altri criteri specifici indicati da alcuni
deputati intervenuti, rischierebbero di compromettere, a suo
avviso, l'obiettività della valutazione, introducendo margini
di discrezionalità.
Sauro TURRONI (gruppo misto-Verdi) osserva che la
constatazione dell'adempimento o meno, da parte degli enti
interessati, del compito di predisporre il piano per il parco
costituisce un elemento sicuramente di natura oggettiva, che
potrebbe essere considerato ai fini del riparto.
Il Ministro Edo RONCHI ritiene che anche sotto questo
profilo la situazione dei vari parchi non sia obiettivamente
valutabile in quanto gli enti partono da condizioni
differenziate: ad esempio, per alcuni di essi le piante
organiche sono già state approvate da diversi anni, mentre per
altri l'approvazione risale a qualche mese fa. Occorre poi
considerare le difficoltà incontrate, da ciascun parco, nella
predisposizione del piano anche sotto il profilo dei rapporti
con i comuni e le regioni. A tal riguardo osserva che si
rischia di penalizzare ingiustamente alcuni enti parco in
ragione dei rapporti piuttosto complessi che si registrano con
le comunità e gli enti locali interessati.
Quanto alle osservazioni del deputato Formenti, rileva che
il parametro della spesa storica è stato preso in
considerazione in quanto è necessario garantire l'adempimento
degli impegni finanziari assunti negli anni precedenti; sulla
base di una rilevazione che indica, in media, una spesa
storica variabile tra il 40 ed il 50 per cento, è stato infine
adottato il parametro
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del 43 per cento rispetto al totale dello stanziamento,
pari complessivamente a circa 24,5 miliardi.
In merito alle spese per il personale, la percentuale
individuata è del 33 per cento, tenendo conto non soltanto del
personale dipendente dall'ente, ma anche delle attività svolte
da quello esterno o in posizione di comando; ci si è attenuti
tuttavia prevalentemente alle piante organiche approvate.
Le spese indicate, relative agli impegni finanziari
assunti nel passato e agli oneri per il personale, sono un
dato difficilmente comprimibile e pertanto piuttosto esigua è
la quota effettiva di risorse che può essere ripartita sulla
base di altri criteri, che comunque, a suo avviso, devono
avere una valenza il più possibile oggettiva.
Quanto all'istituzione dello sportello unico, osserva che
esso è oggetto di un distinto programma di finanziamenti.
Circa le ulteriori considerazioni del deputato Formenti in
merito alla presunta penalizzazione dei parchi del nord
Italia, osserva che, rispetto ai contributi erogati nel 1995 -
allorquando la componente politica cui appartiene il deputato
Formenti sosteneva la compagine governativa - il finanziamento
per il parco del Gran Paradiso risulta incrementato da 4,5 a
7,5 miliardi. Anche i finanziamenti per gli altri parchi
nazionali ubicati nelle regioni settentrionali registrano
incrementi più che proporzionali rispetto all'aumento dello
stanziamento complessivo disponibile, consentendo quindi un
parziale recupero dello svantaggio, rispetto ad altre zone del
Paese, che appariva più evidente nel 1995.
Nel ringraziare la Commissione per la tempestività con la
quale ha dato avvio all'esame dello schema di decreto, si
augura che al più presto possano essere espletate le altre
fasi procedurali necessarie per la sua emanazione, tra cui i
previsti controlli da parte della Ragioneria generale dello
Stato e della Corte dei conti. Precisa in proposito che la
celerità nella predisposizione del provvedimento è dovuta
anche alla disponibilità dimostrata dai presidenti degli enti
parco nel collaborare alla necessaria istruttoria nonché ai
nuovi criteri, di carattere oggettivo, adottati.
Condivide, infine, le osservazioni del deputato Galdelli
in merito ai parchi regionali. Fa presente che la previsione
di finanziamenti da destinare a tali parchi non può essere
inserita nel capitolo cui fanno riferimento i finanziamenti
per i parchi statali. I finanziamenti per i parchi regionali
vanno inseriti in un capitolo ad hoc relativo ai
trasferimenti alle regioni, in quanto non può essere fatta una
ripartizione delle risorse come quella prevista dallo schema
di decreto in esame, dal momento che sono le stesse regioni a
decidere in merito ai criteri e alle modalità del riparto dei
fondi trasferiti.
Primo GALDELLI (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), relatore, dà quindi lettura
dello schema di parere favorevole, con osservazioni, da lui
proposto, pubblicato in allegato.
Sauro TURRONI (gruppo misto verdi-l'Ulivo) propone di
aggiungere la seguente osservazione: "invita altresì il
Governo a tener conto per le prossime ripartizioni dei
contributi, a parità di condizioni, dello stato di attuazione
delle indicazioni della legge n. 394 del 1991 e di altri
elementi oggettivi".
Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) fa presente che la questione della diversa
entità dei fondi ripartiti tra i parchi del nord e quelli del
centro-sud è una questione tecnica e non politica. Rileva,
inoltre, che le piante organiche dei vari enti sono diverse e
che di questo si sarebbe dovuto tenere conto al momento della
ripartizione.
Dichiara, quindi, l'avviso contrario del suo gruppo sullo
schema di decreto in esame, sebbene non sia contrario alla
ripartizione dei fondi di per sé, ma al sistema dei parchi. Dà
comunque atto al ministro che si è riusciti ad avere in tempi
brevi il decreto per il riparto delle risorse.
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Primo GALDELLI (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), relatore, accogliendo talune
osservazioni formulate, presenta una nuova proposta di parere
favorevole con osservazioni, pubblicata in allegato.
La Commissione approva, quindi, la proposta di parere del
relatore, come da ultimo riformulata.
La seduta termina alle 10,45.
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