| Nuovo testo del disegno di legge:
S. 2287-bis. - Disposizioni riguardanti il settore
universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio
di mensa nelle scuole (approvato dalla VII
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Commissione permanente del Senato in un testo risultante
dallo stralcio dell'articolo 1, commi 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e
10, e degli articoli 2, 3 e 9 del disegno di legge n. 2287)
(4205).
(Parere alla VII Commissione).
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| La Commissione inizia l'esame del nuovo testo del disegno
di legge.
Rosario POLIZZI (gruppo alleanza nazionale),
relatore, nell'illustrare il provvedimento osserva che
esso raccoglie una molteplicità di argomenti accomunati solo
dal fatto di riferirsi al settore universitario e della
ricerca scientifica.
Si sofferma sull'articolo 1, comma 7, di cui rileva
l'imprecisione terminologica, poiché in esso si fa riferimento
alle scuole di specializzazione "in chirurgia e medicina",
mentre la dizione esatta è "in medicina".
Chiede al rappresentante del Governo di chiarire il senso
dell'intervento disposto dall'articolo 1, comma 10, allorché
si prevede l'inquadramento del personale laureato che abbia
maturato il diritto di assunzione a termine per lo svolgimento
di funzioni assistenziali a condizione che tale personale opti
per un incarico lavorativo pubblico "esclusivamente con i
policlinici universitari": si domanda cosa ne sia di tale
personale laddove non esista un policlinico universitario.
L'articolo 1, comma 10, tenta di risolvere l'annosa
questione dei funzionari tecnici, i quali vivono da anni in
uno stato di precarietà professionale. La soluzione proposta,
tuttavia, non appare convincente poiché si prevede
l'inquadramento nel ruolo degli assistenti universitari, che è
un ruolo ad esaurimento: è chiaro che in tal modo ai
funzionari tecnici verrebbe preclusa ogni prospettiva
professionale. A suo giudizio sarebbe meglio prevedere un
inquadramento nel ruolo dei ricercatori. Evidenzia infine che
l'articolo 1, comma 21- ter, non sembra tener conto del
fatto che l'attività assistenziale rappresenta un momento
ineliminabile nel percorso formativo del dottorato di ricerca
presso cliniche universitarie.
Il sottosegretario di Stato Luciano GUERZONI osserva che
la ratio di tale disposizione è proprio quella di
superare, sia pure parzialmente, il divieto per i dottori di
ricerca di svolgere attività assistenziale.
Rosario POLIZZI (gruppo alleanza nazionale),
relatore, ritiene comunque che nell'articolo 1, comma
21- ter, debbano essere soppresse le parole "qualora già
in possesso di diploma di specializzazione".
Auspica infine che possa essere individuata una più chiara
formulazione dell'articolo 1, comma 21- quater, lettera
c), sciogliendo gli eccessivi riferimenti normativi in
esso contenuti.
Il sottosegretario di Stato Luciano GUERZONI, ricorda
l' iter particolarmente travagliato del provvedimento in
esame, che ha inteso raccogliere esigenze diverse e per alcuni
aspetti indifferibili.
Rispondendo alle osservazioni formulate dal relatore,
afferma che il Governo è pronto ad accogliere i suggerimenti
di carattere formale riferiti all'articolo 1, comma 7. I commi
10 e 11 del medesimo articolo tentano di risolvere il problema
dei funzionari tecnici (o tecnici laureati) e di altre
qualifiche tecniche in relazione alle quali si è venuta
sviluppando nel corso degli anni una vicenda particolarmente
intricata. In sostanza si tratta di personale amministrativo e
tecnico impiegato illegittimamente in attività di ricerca e
didattica. Alcune assunzioni inoltre sono state effettuate con
procedure a dir poco discutibili.
A seconda della definizione che si intende accogliere
della locuzione "tecnici laureati" le disposizioni in esame
possono riguardare da un minimo di 300 unità ad un massimo di
5.300 unità. Il Senato ha compiuto una scelta a suo giudizio
equilibrata distinguendo due fattispecie: per l'inquadramento
del personale di cui al comma 10, che a suo tempo ha superato
concorsi per i quali non era richiesta la laurea, si rimanda
alla contrattazione collettiva, fatte salve alcune
disposizioni volte a disporre inquadramenti sulla base
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di apposite prove selettive; per il personale di cui
all'articolo 11, per il cui ingresso in ruolo era richiesta la
laurea, si dispone l'inquadramento nel ruolo degli assistenti
universitari. In questo ultimo caso le perplessità del
relatore sono sostanzialmente fondate, ma occorre prendere
atto che questa era l'unica soluzione percorribile al
momento.
Riguardo al personale tecnico del comma 10 precisa che
esso è concentrato esclusivamente in atenei dove esistono
policlinici universitari: non si pone pertanto il problema
evidenziato in precedenza dal relatore.
Elena Emma CORDONI (gruppo sinistra
democratica-l'Ulivo), si rammarica del fatto che non vi sia
stato il tempo sufficiente per un approfondimento del
provvedimento in esame di quello poc'anzi esaminato in sede
consultiva.
Osserva in particolare che il comma 10 dell'articolo 1
contraddittoriamente demanda alcune tematiche di inquadramento
di dipendenti pubblici alla contrattazione collettiva e
contestualmente ne disciplina alcuni aspetti per legge. Non
dissimili sono le perplessità che suscita il comma 11
dell'articolo 1 in relazione all'inquadramento dei tecnici
laureati. Ricorda a tale proposito che la Commissione ormai da
tempo si attiene ad un indirizzo costante, in base al quale
materie di tale genere debbono essere rimesse nella loro
interezza alla contrattazione collettiva.
La soluzione di alcuni casi concreti, infatti, non può che
essere trovata nel rispetto dei principi di carattere
generale, operando preliminarmente una sistematica rilevazione
delle carenze di organico. Non sono pertanto condivisibili né
le stabilizzazioni senza previo superamento di un concorso, né
gli inquadramenti Ope legis.
Renzo INNOCENTI, presidente, concorda pienamente
con le considerazioni del deputato Cordoni, tanto più che le
disposizioni in esame interverranno in una delicata fase di
rinnovi contrattuali.
Il sottosegretario di Stato Luciano GUERZONI riconosce
che il comma 10 dell'articolo 1 non individua un equilibrio
perfetto tra ambito rimesso alla contrattazione collettiva e
disposizioni di carattere legislativo. Su questo come su ogni
altro aspetto del provvedimento il Governo è comunque pronto a
prendere atto delle scelte compiute dal Parlamento.
Renzo INNOCENTI, presidente, ricorda che il
termine per la presentazione delle proposte di parere è
fissato per questa sera alle ore 19. Rinvia pertanto il
seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani
mercoledì 21 gennaio 1998.
La seduta termina alle 11,40.
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