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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344510
SMC0292-0065
Bollettino Giunte e Commissioni n. 292 del 20 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-292)
(suddiviso in 75 Unità Documento)
Unità Documento n.65 (che inizia a pag.108 dello stampato)
              ...XII COMMISSIONE PERMANENTE
                       (Affari sociali)
 
 
IN SEDE REFERENTE
C4230. LAVCOMM
C4230.
Disegno di legge: Delega al Governo per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale (4230). <Parere della I, della V, della VII, e della XI Commissione (ex articolo 73, comma 1- bis del regolamento relativamente alla previdenza)>.
(Seguito dell'esame e rinvio).
Marida BOLOGNESI, presidente e relatore. Gloria BUFFO. Giulio CONTI. Dopo interventi sull'ordine dei lavori di Antonio SAIA.
Martedì 20 gennaio 1998. - Presidenza del presidente Marida BOLOGNESI. - Interviene il ministro della sanità Rosy Bindi.
ZZSMC ZZRES ZZSMC200198 ZZSMC980120 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC292 ZZ13 ZZD ZZC12 ZZRE ZZHH ZZII ZZFF
                              Pag. 109
 
     Marida BOLOGNESI,  presidente e  relatore,
  integrando la relazione svolta nella seduta precedente,
  richiama all'attenzione della Commissione alcune questioni, e
  in particolare, quelle che in questi anni hanno determinato
  una maggiore sofferenza.
     Si sofferma, quindi, sulla definizione degli assetti
  istituzionali, in relazione ai quali ritiene necessario
  ricomporre organicamente le disposizioni sul ruolo ed i
  compiti del livello centrale, delle regioni e degli enti
  locali, eliminando la frammentarietà delle disposizioni del
  disegno di legge.  Il problema della riorganizzazione del
  Ministero non può, a suo avviso, essere eluso in questa sede,
  nonostante le norme della legge n. 59, sia per ragioni che
  attengono la competenza della Commissione sia per motivazioni
  attinenti la connessione esistente tra la definizione del
  ruolo dell'amministrazione centrale e quella degli altri
  livelli di governo della sanità, tenuto conto altresì della
  necessità di costruire un efficiente sistema di monitoraggio
  sul raggiungimento degli obiettivi salute, in funzione del
  nuovo ruolo del piano sanitario nazionale.
     Un secondo aspetto che richiama al-
  l'attenzione della Commissione riguarda il rapporto tra la
  sanità e l'università, in particolare per quanto attiene ai
  profili della formazione e della programmazione delle
  professioni da formare alla luce del fabbisogno quantitativo
  regionale e per quanto riguarda la definizione dei luoghi
  della formazione permanente.
     Considera interessante l'introduzione del  budget  di
  distretto, del quale è tuttavia opportuno chiarire le
  funzioni, attese le disposizioni della legge collegata alla
  manovra di finanza pubblica 1998-2000, che prevedono
  l'introduzione dei protocolli diagnostici all'interno del
  distretto, con l'obiettivo di assicurare il pieno governo
  della mutata domanda di salute sul territorio e della
  integrazione fra sociale e sanitario.  Indubbiamente, tali
  disposizioni si intersecano con quelle previste dalle proposte
  di legge sulla riforma dell'assistenza, in discussione presso
  la Commissione.
     Dopo aver svolto alcune brevi considerazioni riguardanti
  la necessità di costruire criteri uniformi di assistenza sul
  territorio nazionale anche per l'accreditamento, e
  sottolineata l'esigenza di rivedere il sistema del
  finanziamento, invita la Commissione a portare a compimento il
  processo avviato con il decreto legislativo n. 502 relativo
  all'assorbimento di talune figure convenzionate nel quadro,
  però, di una nuova prospettiva del ruolo del medico di
  medicina generale e della organizzazione dei servizi sul
  territorio.  In questo contesto ritiene possibile modificare la
  figura del medico dipendente del Servizio sanitario nazionale
  e, soprattutto, della dirigenza sanitaria, in relazione alla
  quale propone di introdurre l'esclusività del rapporto di
  lavoro nella piena valorizzazione delle capacità di direzione
  delle strutture.
 
     Gloria BUFFO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  considera il disegno di legge in discussione probabilmente il
  provvedimento più rilevante dell'intera legislatura in materia
  sanitaria, quello che qualificherà l'intervento del Parlamento
  e del Governo in questo settore.  Dopo aver osservato che la
  sanità italiana si caratterizza per una buona qualità che si
  accompagna ad evidenti storture e gravi insufficienze che si
  manifestano in modo diverso sul territorio, fa presente che
  tali storture, legate ad alcuni fattori come il personale, la
  vitalità culturale del dibattito e la partecipazione dei
  cittadini, la tendenza europea ad una riduzione della spesa
  sociale, dipendono anche dall'assetto legislativo della
  sanità, che va pertanto corretto.
     Il disegno di legge presentato dal Governo può essere
  rafforzato e migliorato in primo luogo per delineare
  chiaramente la missione dei compiti del Servizio sanitario
  nazionale, distinguendo le responsabilità e le funzioni dei
  diversi livelli
 
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  istituzionali, inserendo nella normativa vigente i correttivi
  necessari per garantire in maniera moderna l'universalismo.
     Considera necessario correggere la legislazione attuale
  relativa ai distretti, spostando sul territorio una delle
  cabine di regia del sistema sanitario.  Il  budget  di
  distretto, e non individuale, rappresenta, in questa
  prospettiva, uno strumento importante anche ai fini
  dell'integrazione socio-sanitaria.  E' altresì necessario
  rivedere le disposizioni sull'accreditamento per individuare
  una regia pubblica intelligente del sistema sanitario in grado
  di offrire garanzie ai cittadini.  Ritiene opportuno confermare
  la scelta regionale dell'aziendalizzazione e si sofferma
  sull'esigenza di rivedere il sistema di finanziamento che se
  da una parte ha consentito di verificare effettivamente le
  prestazioni erogate, dall'altra ha determinato distorsioni di
  tipo produttivistico che vanno corrette in vista
  dell'obiettivo salute.
     La partecipazione dei comuni alla gestione del sistema
  sanitario deve essere affrontata a partire dalla intesa
  recentemente raggiunta fra regioni e comuni.
     Infine, ritiene che la Commissione debba decidere se
  affrontare alcune questioni che considera importanti, non
  attualmente previste dal disegno di legge.  Si tratta della
  riforma del ministero, la cui
  configurazione può essere resa più efficace e moderna, del
  regime delle incompatibilità, da regolare nel segno della
  trasparenza della gestione delle liste di attesa, della
  medicina penitenziaria e della prevenzione.
 
     Giulio CONTI (gruppo alleanza nazionale) ritiene che il
  provvedimento in esame, che intende correggere il decreto
  legislativo n. 502 del 1992 non possa portare ad un concreto
  miglioramento del Servizio sanitario nazionale, dal momento
  che è la stessa riforma operata con quel decreto che si fonda
  su punti di partenza errati.
     Infatti l'aspetto maggiormente negativo della citata
  riforma è costituito dalla regionalizzazione della sanità che
  comporta tanti regimi diversi quante sono le regioni, continui
  conflitti con le altre istituzioni, quali il Ministro o
  l'Ordine dei medici, ed una inaccettabile discriminazione fra
  i cittadini delle diverse realtà territoriali.  La salute,
  infatti, non si può regionalizzare.
     In questa ottica l'aziendalizzazione cerca di costituire
  una sorta di rimedio alla regionalizzazione; tuttavia la
  stessa aziendalizzazione è stata costituita secondo le
  esigenze regionali e non con il principale obiettivo della
  tutela della salute pubblica.
     Esiste, inoltre, il problema dei DRG, che funzionano come
  sistema di controllo e garanzia per le assicurazioni
  statunitensi, mentre in Italia costituiscono, di fatto, un
  moltiplicatore di spesa.
     Per questi motivi ritiene che il disegno di legge n. 4230
  costituisca soltanto un provvedimento tampone, che non
  affronta le questioni di fondo da lui indicate.
     Uno dei maggiori sintomi della scarsa efficienza della
  sanità italiana è costituito dalla carenza di interesse per la
  ricerca, che dovrebbe essere, invece, uno dei cardini di un
  sistema avanzato; non soltanto vi è scarsità di fondi, ma la
  ricerca viene altresì affidata a persone che non ne avrebbero
  titolo.
     In ogni caso auspica che si verifichino quantomeno le
  condizioni per scongiurare la possibilità di inserire, tramite
  il disegno di legge in esame, un sistema assicurativo che
  penalizzerebbe le classi più deboli.
     Ritiene, inoltre, che l'intero sistema ospedaliero
  dovrebbe essere rivisto prevedendo che per alcuni ospedali si
  operi una specializzazione, mentre altri siano adibiti a
  centri di prima cura.  Dovrebbero essere, poi, previsti
  incentivi alla professione medica, anche con differenziazioni
  di carriera.
     Dopo aver ricordato che la formazione del medico inizia
  nell'università e che il sistema attuale, prevedendo ovunque
  l'accesso concorsuale, penalizza la professionalità dei medici
  ed incrementa la disoccupazione, ritiene che l'ordine dei
  medici costituisca il maggior esempio di disfunzionalità
  esistente nel Paese, come dimostrano
 
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  le recenti e contraddittorie circolari del presidente
  Pagni sulla terapia del professor Di Bella.
     Per questi motivi il sistema dovrebbe essere radicalmente
  riformato, mentre non ritiene accettabili le conflittualità
  esistenti tra i vertici delle autorità sanitarie.
 
     Dopo interventi sull'ordine dei lavori di Antonio SAIA
  (gruppo rifondazione comunista-progressisti), Piergiorgio
  MASSIDDA (gruppo forza Italia), Elsa SIGNORINO (gruppo
  sinistra democratica-l'Ulivo) e Alessandro CE' (gruppo lega
  nord per l'indipendenza della Padania), Marida BOLOGNESI,
  presidente,  dopo aver convenuto sulla opportunità di
  svolgere il dibattito sul disegno di legge in esame alla
  presenza del ministro Bindi, fa presente che i lavori della
  seduta di domani saranno organizzati in modo tale da
  corrispondere a tale esigenza.  Le richieste di modificazioni
  del calendario dei lavori della prossima settimana, volti a
  garantire organicità al dibattito in corso, saranno, invece,
  sottoposte all'Ufficio di presidenza integrato dai
  rappresentanti dei gruppi, convocato per giovedì 22
  gennaio.
     Rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta di
  domani.
 
     La seduta termina alle 12.
 
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