| La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge
all'ordine del giorno.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, ricorda che
nella seduta di ieri si è svolto l'esame preliminare. Si
dovrebbe pertanto passare all'esame degli articoli e degli
emendamenti ad essi riferiti. Sono stati presentati
complessivamente 71 emendamenti, disponibili in fotocopia. Si
pone però il problema circa il modo di procedere nelle more
che il Comitato per la legislazione esprima il parere di
competenza sul testo del decreto. Si potrebbe procedere in
questa fase nell'espressione del parere sugli emendamenti da
parte del relatore e del rappresentante del Governo e nel
dibattito sul complesso delle proposte modificative. Una volta
pervenuto il parere dovrà essere stabilito il termine per la
presentazione di ulteriori emendamenti riferiti al parere
stesso. Si rende conto delle difficoltà applicative che
derivano dalle nuove disposizioni regolamentari e considera
pertanto opportuno consultare anche i rappresentanti dei
gruppi, evidenziando come la Commissione si trovi compressa
tra la necessità di effettuare un ampio dibattito ed i ridotti
tempi a disposizione.
Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania), intervenendo sull'ordine dei lavori, si
domanda come sia possibile mantenere fermo il termine delle
ore 18 per la presentazione degli emendamenti in Assemblea in
presenza di un'ulteriore apertura di termini per la
presentazione di altri emendamenti in Commissione. Esprime la
preoccupazione che le possibilità di modificare il testo
vengano vanificate a causa dello slittamento nei tempi
dell'esame.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, osserva che
il termine ulteriore per
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la presentazione di emendamenti correlati al parere espresso
dal Comitato per la legislazione è una novità procedurale che
deve essere rispettata, pur nella coscienza che produce
notevoli ripercussioni sulla scansione temporale del
procedimento. Eventualmente si potrà procedere a votazioni
riassuntive in base alle norme del nuovo regolamento al fine
di velocizzare l'esame del decreto. Non esclude la possibilità
di differire il termine entro il quale la Commissione deve
concludere l'esame.
Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva
che uno slittamento dell'esame non consentirebbe di apportare
alcuna modifica al decreto in quanto non vi sarebbero più i
tempi per mandarlo nuovamente al Senato.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, ritiene che
la Commissione possa proseguire l'esame anche domani senza
pregiudicare l' iter del provvedimento. Qualora vengano
ritirati gli emendamenti si potrebbe procedere in modo più
veloce.
Uber ANGHINONI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) esprime l'impressione che le nuove disposizioni
regolamentari possano determinare una compressione del
dibattito.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, osserva che
le nuove disposizioni regolamentari sono state votate in
Assemblea da un'ampia maggioranza. Fermo restando che la
Commissione deve concludere l'esame del decreto entro le ore
14, ritiene che si possa rinviare ad un'altra fase una
valutazione della situazione. Aveva proposto di far slittare
il termine della conclusione come ipotesi di principio per
consentire alla Commissione di discutere in maniera
approfondita.
Paolo SCARPA BONAZZA BUORA (gruppo forza Italia)
ritiene che un eventuale slittamento della conclusione dei
lavori non pregiudicherebbe la possibilità di modificare il
testo: il decreto potrebbe essere esaminato domani dalla
Commissione e giovedì dall'Assemblea e quindi essere rimandato
al Senato con qualche opportuno miglioramento.
Fortunato ALOI (gruppo alleanza nazionale) evidenzia la
difficoltà di procedere in pendenza di un parere nel quale
potrebbero essere esposte considerazioni che vanno in
tutt'altra direzione rispetto a quella assunta dalla
Commissione, con il rischio di un contrasto tra il parere
stesso ed il testo che si va formando.
Flavio TATTARINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
relatore, dichiara di aver partecipato all'inizio della
seduta del Comitato per la legislazione, ove è stato stabilito
di esprimere il parere entro le ore 12. Non crede che tale
parere possa essere espresso prima dal momento che anche il
Comitato è in una fase di rodaggio ed è composto da otto
rappresentanti di diverse forze politiche, i quali desiderano
intervenire nella discussione per portare le proprie
esperienze e posizioni politiche. Il relatore presso il
Comitato, onorevole Lembo, ha proposto uno schema di parere
favorevole a condizione, che non sa quale esito potrà avere.
Ritiene però che questioni di correttezza impongano di non
anticipare le conclusioni che dovranno essere tratte una volta
pervenuto il parere del Comitato. Pur essendo interessato a
terminare l'esame nei tempi previsti, ritiene che non sia
giusto esprimersi sugli emendamenti già presentati in pendenza
dell'espressione del parere da parte del Comitato e della
presentazione di ulteriori emendamenti. Considera pertanto
opportuno seguire l'ipotesi avanzata dal presidente,
eventualmente chiedendo uno slittamento del termine per la
conclusione dell'esame, senza che ciò provochi i rischi
paventati dal collega Dozzo. Come ha osservato l'onorevole
Scarpa Bonazza Buora, i tempi potrebbero essere comunque
sufficienti. Ritiene in conclusione che la Commissione si
trovi ad optare tra due soluzioni entrambe problematiche
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e che potrebbero costituire un brutto precedente,
scegliendo tra un rinvio della conclusione e la rinuncia al
dibattito. Osserva che già la Camera è stata compressa nei
tempi d'esame del provvedimento a causa del ritardo con cui
esso è stato trasmesso dal Senato. Considera indispensabile
trovare uno spazio per un minimo di discussione, sospendendo
per il momento la seduta.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, ritiene che
la Commissione stia svolgendo un proficuo dibattito di natura
metodologica, nel quale è lecito pensare che sia opportuno non
procedere nelle votazioni sul testo in attesa del parere del
Comitato, che potrebbe comportare la necessità di introdurvi
qualche modifica. Suggerisce che si potrebbe seguire una via
intermedia, procedendo ora negli interventi sul complesso
degli emendamenti riguardanti il merito del provvedimento. Il
termine ulteriore per la presentazione di altri emendamenti
concerne aspetti attinenti alla redazione tecnica del testo.
Invita i rappresentanti dei gruppi che intervengano nel corso
del dibattito sul complesso degli emendamenti a segnalare gli
emendamenti di particolare rilievo per la votazione dei quali
intendano insistere alla luce delle nuove disposizioni
regolamentari in base alle quali si applica in via generale un
principio di economia procedurale, procedendo di norma alla
votazione di due emendamenti per gruppo per ciascun articolo.
Fermo restando che è favorevole all'ipotesi di sospendere i
lavori, cederà la parola a chi intende intervenire sul
complesso degli emendamenti.
Enzo CARUSO (gruppo alleanza nazionale) eccepisce che
gli interventi sul complesso degli emendamenti possono essere
effettuati soltanto previa espressione del parere da parte del
relatore.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, ribadisce
ancora una volta che la Commissione è sottoposta ad una
duplice pressione, derivante dalla necessità di garantire i
tempi dell'esame e dall'opportunità di procedere ad un'ampia
discussione. Qualora non si ottenga uno slittamento del
termine per concludere l'esame si corre il concreto rischio di
non procedere in un dibattito approfondito.
Paolo SCARPA BONAZZA BUORA (gruppo forza Italia)
considera inutile per non dire ridicolo dissertare su
questioni procedurali. Propone pertanto di sospendere la
seduta, riprendendola dopo l'espressione del parere da parte
del Comitato per la legislazione. Ribadisce che a suo avviso
esistono comunque i tempi per svolgere un buon lavoro.
Teresio DELFINO (gruppo misto-CDU) considera scontato
sospendere i lavori, invitando il presidente ad attivarsi al
fine di acquisire la relazione del generale Lecca menzionata
ieri dal Ministro e che rileva anche in rapporto agli
emendamenti da lui presentati, in un'ottica diversa rispetto a
quella contenuta nella relazione, che tende a criminalizzare i
contratti di affitto.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, assicura
l'onorevole Delfino che si attiverà per acquisire la relazione
entro il termine più breve possibile.
Mario PRESTAMBURGO (gruppo popolari e
democratici-l'Ulivo) si associa alla richiesta del collega
Delfino. Sarebbe inoltre utile acquisire maggiori notizie in
merito al documento trasmesso dalla procura generale della
Corte dei conti alle procure regionali, ove si fa riferimento
a responsabilità penali e per danni all'erario. Rinnova
inoltre la richiesta di acquisire i modelli L1 su supporto
informatico dal momento che dall'unico caso esaminato ha avuto
modo di rilevare notevoli anomalie.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, si riserva
di dare una compiuta risposta all'ultima richiesta
dell'onorevole Prestamburgo non appena verranno sciolti i nodi
riguardanti l'applicazione della
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normativa sulla tutela dei dati personali. Avverte che
rivolgerà un quesito al Presidente della Camera in merito alla
prassi da instaurare nell'applicazione delle nuove
disposizioni regolamentari. In considerazione del fatto che il
relatore ha ritenuto di non esprimere il parere sugli
emendamenti nelle more della trasmissione del parere del
Comitato per la legislazione ed acquisiti gli orientamenti dei
rappresentanti dei gruppi, sospende la seduta fino alle ore
12.
Una volta pervenuto il parere del Comitato per la
legislazione potrà essere stabilito un ulteriore termine per
la presentazione di nuovi emendamenti, indicativamente di
un'ora. Ribadisce l'invito ai rappresentanti dei gruppi a
segnalare gli emendamenti da esaminare con priorità.
La seduta, sospesa alle 10,20, riprende alle
12,45.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, comunica che
il Comitato per la legislazione ha espresso il seguente
parere:
PARERE FAVOREVOLE,
a condizione che, per quanto attiene alla chiarezza ed
alla proprietà della formulazione del testo:
si chiarisca la portata della disposizione dell'articolo
3, comma 1, terzo periodo, anche in relazione ad eventuali
effetti di essa sui ricorsi proposti dai produttori;
si chiariscano altresì il significato e le implicazioni
delle disposizioni dell'articolo 4- bis, definendo in
maniera univoca i compiti della commissione di garanzia, le
modalità di svolgimento di essi e il loro raccordo con le
funzioni affidate al ministro per le politiche agricole e
all'AIMA;
e con le seguenti osservazioni,
per quanto attiene alla formulazione del testo:
il testo medesimo contiene molti rinvii alla
legislazione previgente, con particolare riferimento
all'articolo 1, comma 3, all'articolo 3, comma 1, e
all'articolo 4, comma 2;
per quanto concerne l'efficacia delle norme ai fini
della semplificazione e del riordinamento della
legislazione:
con riferimento alla disposizione di cui all'articolo
2, comma 8- bis, si valuti l'opportunità di omettere il
richiamo all'articolo 3, comma 1, della legge 15 marzo 1997,
n. 59, trattandosi di disposizione che reca un principio
direttivo per l'esercizio di una delega legislativa;
si provveda ad allineare la disciplina alla normativa
comunitaria in materia di assegnazione delle quote alle
aziende.
Il Comitato sottolinea infine l'esigenza di definire un
quadro complessivo di maggiore certezza normativa in materia
di quote-latte, evitando di intervenire ripetutamente con
provvedimenti "tampone". Ciò in considerazione del fatto che
il decreto-legge contiene un numero troppo ampio di deroghe
alla legislazione previgente, il che ostacola la formazione di
una disciplina chiara e uniforme e determina altresì il
rischio di introdurre incongrue disparità di trattamento,
quali, nel caso di specie, quelle relative alla restituzione
delle liquidità per il solo 1996-1997 e quelle riguardanti la
definizione per aree geografiche dei livelli di
compensazione.
Daniele FRANZ (gruppo alleanza nazionale) esprime forti
perplessità sul parere espresso dal Comitato per la
legislazione, che è stato atteso per tutta la mattina dai
componenti la Commissione.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, condivide il
giudizio critico del collega Franz sulla qualità del parere
espresso dal Comitato per la legislazione, il quale entra in
considerazioni di merito che appartengono alla Commissione
agricoltura.
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Teresio DELFINO (gruppo misto CDU) rileva che quello in
discussione è il primo parere espresso dal Comitato. Si
domanda però se non sia il caso che la presidenza della
Commissione assuma una iniziativa formale finalizzata a
sottolineare l'esigenza che il Comitato non debordi rispetto
alle competenze stabilite nel regolamento.
Flavio TATTARINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
relatore, invita il presidente a chiarire quale sia la
procedura da seguire al fine di esprimere le valutazioni della
Commissione e del relatore sul parere reso dal Comitato.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, ricorda che
una volta pervenuto il parere è necessario stabilire un
termine per la presentazione degli emendamenti ad esso
correlati. Non essendo molti i vincoli fissati nel parere,
giudica opportuno fissare un termine relativamente breve.
Ricorda inoltre che la Commissione in sede referente può anche
discostarsi dalle condizioni poste nel parere, motivando la
propria scelta. E' evidente inoltre che occorre distinguere
tra le condizioni e le osservazioni, che per di più appaiono
di carattere estremamente generale.
Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) rileva che il parere contiene due condizioni
che devono essere recepite dalla Commissione. Si dovrebbero
pertanto discutere le condizioni poste dal Comitato ed
eventualmente recepirle con l'approvazione di due distinti
emendamenti.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, fa presente
che ai sensi del comma 6 dell'articolo 16-bis del regolamento,
qualora le Commissioni che procedono in sede referente non
intendano adeguare il testo del progetto di legge alle
condizioni contenute nel parere del Comitato, hanno il mero
onere di indicarne le ragioni nella relazione per l'Assemblea.
Alle disposizioni regolamentari si sono aggiunte le
indicazioni procedurali impartite dal Presidente della Camera
circa la fissazione del termine per la presentazione di
emendamenti formulati in recepimento del parere del Comitato.
Su tali emendamenti si potrà poi svolgere la discussione.
Teresio DELFINO (gruppo misto CDU) domanda se il parere
del Comitato ha gli stessi effetti di un parere rinforzato.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, dichiara che
il parere del Comitato è assimilabile ad un parere rinforzato.
La Commissione in sede referente ha l'obbligo di motivare un
eventuale discostamento rispetto alle condizioni poste nel
parere.
Nuccio CARRARA (gruppo alleanza nazionale) rileva che
se il parere non è vincolante, una maggioranza ad esso
eventualmente contraria può comunque procedere. Entrando nel
dettaglio del parere, evidenzia che nelle osservazioni si
contestano aspetti discutibili e di difficile identificazione.
Cita in particolare il riferimento ai "molti rinvii alla
legislazione previgente", domandandosi dove è situata la
soglia tra i pochi e i molti rinvii; analoghe considerazioni
svolge rispetto alla semplificazione del contesto normativo e
ad altri aspetti.
Daniele FRANZ (gruppo alleanza nazionale) osserva che
il parere reso dal Comitato, pur nella sua non
condivisibilità, è comunque chiaro e qualora non venga accolto
si tramuterebbe in un parere contrario.
Stefano LOSURDO (gruppo alleanza nazionale) considera
opportuno stabilire un termine per la presentazione di
emendamenti volti a recepire le condizioni poste nel parere,
che non risultano di poco conto. Ricorda in particolare che
sulla commissione di garanzia, oggetto della seconda
condizione, si sono lungamente soffermati i rappresentanti dei
Comitati spontanei dei produttori nell'incontro informale
svoltosi ieri.
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Flavio TATTARINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
relatore, riservandosi di esprimere le proprie
valutazioni sul merito del parere in un secondo tempo, osserva
che esso è stato reso ai sensi del comma 4 dell'articolo
16-bis del regolamento. La Commissione ha il compito di
chiarire le questioni sollevate nel parere senza che ciò
comporti obbligatoriamente la presentazione e l'approvazione
di emendamenti. Il parere avanza infatti esigenze di chiarezza
che possono essere soddisfatte indipendentemente dal ricorso a
proposte emendative. Altra cosa sarebbe, ovviamente, la
presentazione di emendamenti da parte di componenti la
Commissione che facciano proprie le condizioni presenti nel
parere. Riguardo specificatamente alla prima condizione, essa
concerne i ricorsi proposti dai produttori. Se si chiarisce il
punto specifico, non è necessario presentare emendamenti.
Fortunato ALOI (gruppo alleanza nazionale) ha
l'impressione che si stia facendo del facile accademismo: il
chiarire non esclude infatti il ricorso ad emendamenti che
possono andare anche in direzione opposta rispetto ad una
interpretazione superficiale. Ritiene che il parere del
Comitato non debba essere sottovalutato in quanto interpreta
il decreto alla luce del principio di una corretta redazione
tecnica del testo, con riferimento ad elementi da non
sottovalutare, come quello relativo alla presenza di eccessivi
rinvii alla legislazione previgente.
Adriana POLI BORTONE (gruppo alleanza nazionale)
ritiene che nella fase della prima applicazione delle nuove
disposizioni regolamentari occorre chiarire quale tipo di
valore attribuire al Comitato per la legislazione, il quale
non è il frutto di un'invenzione finalizzata semplicemente a
complicare la vita già non facile del Parlamento, derivando
bensì dall'aspirazione a legiferare meglio. Al Comitato sono
state attribuite competenze più pregnanti rispetto a quelle
attribuite dal vecchio testo dell'articolo 96-bis del
regolamento alla Commissione Affari costituzionali, in quanto
esso è chiamato ad esprimersi sulla omogeneità dei
decreti-legge, anche proponendo la soppressione delle
disposizioni che contrastino con le regole sulla specificità
ed omogeneità e sui limiti di contenuto vigenti per i
provvedimenti di urgenza. I destinatari delle norme - in
questo caso soprattutto gli allevatori - hanno il
diritto-dovere non soltanto di rispettarle ma anche di
conoscerle. Perciò invita la Commissione a rispettare le
condizioni poste nel parere attraverso l'approvazione di
specifici emendamenti, dato che i chiarimenti non possono
essere forniti - contrariamente a quanto sostenuto dal
relatore - in maniera esclusivamente verbale. Se si intende
vanificare il lavoro del Comitato, la questione può essere
rimessa alla Giunta per il regolamento. Ricorda però che
l'aspirazione a monte delle modifiche regolamentari e del
parere reso dal Comitato consiste nel rendere finalmente i
testi normativi per quanto possibile semplici e leggibili. I
chiarimenti richiesti nel parere sono finalizzati proprio ad
una maggiore leggibilità del decreto, per esempio sopprimendo
i riferimenti alla normativa previgente.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, concorda
circa la necessità che il parere venga attentamente vagliato
anche perché esso è stato approvato all'unanimità da un
Comitato composto da otto membri appartenenti a tutte le forze
politiche. Rileva però che le osservazioni entrano
eccessivamente nel merito del provvedimento. Propone comunque
di stabilire per le ore 17 il termine per la presentazione di
eventuali emendamenti finalizzati al recepimento del parere,
rinviando il seguito dell'esame alla seduta di domani, con
inizio alle ore 9.30.
La Commissione concorda.
La seduta termina alle 13,25.
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