VITTORIO SGARBI,  nel giudicare vergognoso il voto
  poc'anzi espresso dalla Camera, dichiara di voler
  sottoscrivere integralmente le parole per cui il deputato
  Bossi è stato rimesso al giudizio della magistratura, in modo
  che il magistrato possa perseguire anch'egli.  Ritiene del
  tutto inesistente il rischio che le "minacce" di Bossi siano
  tradotte in realtà dai leghisti; lo stesso non si può dire di
  quelle per tanti anni ripetute dai comunisti.
     La Camera, con votazione nominale mediante procedimento
  elettronico, approva la proposta della Giunta.