| LUCA VOLONTE'. Signor Presidente, la verità è che si vuole
eliminare anche questo strumento di potere ispettivo politico
a disposizione dell'opposizione.
E' chiaro, signor ministro, che le ho rivolto domande
concernenti l'Albania perché nel marzo e nel luglio dello
scorso anno questo era il tema all'ordine del
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giorno e non altri. A meno che, come lei non ha voluto
sottolineare, non volessimo parlare della prostituzione delle
donne dei paesi slavi in Italia - problema che lei conoscerà
sicuramente avendo avuto rapporti con la Comunità europea e
con le associazioni di volontariato cattoliche italiane - o
della prostituzione di donne latino-americane - fenomeno di
cui certamente conoscerà l'entità e la qualità anche nel
nostro paese -; invece abbiamo affrontato quell'argomento a
proposito del quale le avevamo rivolto alcune domande
specifiche. Le abbiamo chiesto quali siano i criteri per
nominare la commissione di cui all'interrogazione e lei non ce
li ha indicati; le abbiamo chiesto inoltre se lei, in quella
famosa intervista al New York Times avesse rilasciato
alcune dichiarazioni e neanche su questo ci ha fornito alcuna
risposta.
La prima ragione di insoddisfazione è che quando si
ricorre a questo strumento ispettivo si pone un interrogativo
e si ritiene sia dovere del Governo, se ha un minimo di
rispetto nei confronti dell'opposizione, rispondere. Se poi a
rappresentare l'esecutivo è il ministro della solidarietà
sociale, quest'ultimo è gravato dal suo incarico da una
responsabilità ancora maggiore, in termini di solidarietà
anche nei confronti dell'opposizione, di rispondere almeno a
quello che stiamo chiedendo.
Oltre a questa ragione, è anche un motivo di carattere
morale a dirmi che questo Governo prende con molta
superficialità il problema in questione. Caro ministro, mentre
parliamo di quello che ha fatto il Governo italiano, non può
citarmi l'impegno della Comunità europea, quello della
Caritas, delle comunità e delle suore (non solo di queste
ultime) nei confronti del grave fenomeno della tratta delle
donne albanesi, ma anche della prostituzione. Il problema,
infatti, non è solo questo, ma è anche quello di cosa abbia
fatto l'esecutivo. Il problema è che si risponde ad
interrogazioni datate 1996 in cui chiedevamo come la parte
della legge Merlin che prevede quanto lei sta dicendo (cioè di
aiutare le donne a reinserirsi attraverso degli istituti) sia
stata applicata.
Lei non può fingere e rispondere a quello che vuole,
perché non è interessante ed è un insulto nei confronti del
sottoscritto e del Parlamento.
Ed allora l'inadeguatezza sua e dei burocrati che le
preparano queste risposte è evidente davanti a tutta l'aula,
ancorché vuota. Le due ragioni che mi spingono a dire di
essere insoddisfatto, infatti, sono incontestabili.
Lei mi dice che l'unico progetto proposto dal Governo, che
si chiama "Stop", ha avuto uno stop della Comunità europea? Ne
sono felice, perché se dopo due anni che aspettiamo risposte
ad interrogazioni lo stop è intervenuto da parte della
Comunità europea devo prenderla a ridere, caro ministro e le
ricordo - lo ripeto anche per invitare il Presidente della
Camera a far presente al Governo che non è questo il modo, né
sono questi i tempi per venire incontro e fare discorsi seri
su alcuni temi importanti - che avere maggiore rispetto per il
Parlamento ed anche per i singoli parlamentari è, da parte del
ministro della solidarietà sociale, un impegno in più nei
confronti nostri ed anche del suo Governo.
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