| VALERIO CALZOLAIO, Sottosegretario di Stato per
l'ambiente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con
riferimento alle questioni sollevate dagli onorevoli Olivo,
Bova, Oliverio, Romano Carratelli e Brancati, concernenti il
traffico dei rifiuti radioattivi in acque calabresi e
siciliane, risulta che le indagini su tali rifiuti hanno avuto
inizio immediatamente dopo che la procura della Repubblica
(come ha ricordato illustrando l'interpellanza l'onorevole
Olivo) fu informata della presenza, nel marzo 1994, della
motonave Korabi, battente bandiera albanese, con un
probabile carico di scorie di rame e materiale radioattivo.
Successivamente, il fascicolo processuale veniva
trasferito per competenza alla direzione distrettuale
antimafia. Poiché le indagini sono coperte dal segreto
istruttorio, elementi di conoscenza definitivi potranno essere
stabiliti solo alla fine del processo.
Comunque, in quel contesto, il magistrato inquirente
avanzò richiesta di assistenza al Ministero dell'ambiente ed
alla presidenza dell'ANPA (Agenzia nazionale per l'ambiente),
al fine di ottenere le risorse ed i mezzi necessari per il
recupero dei rifiuti giacenti in mare, ottenendone la
disponibiltà.
L'ispettorato centrale per la difesa del mare (servizio
del Ministero dell'ambiente) ha provveduto a richiamare
l'attenzione dell'ANPA e dell'ICRAM (Istituto centrale per le
ricerche sull'ambiente marino) su questa situazione. Sono
state effettuate indagini nell'estate 1995 e nel maggio-giugno
1996. Da tali indagini, svolte dall'ANPA, è emerso un quadro
completo e integrato sulla situazione della contaminazione
radioattiva; è emerso anche che non sono stati rilevati
radionuclidi di origine antropica nella catena trofica
dell'ambiente marino calabrese, fatta eccezione per il Cesio
137, radionuclide oggi ubiquitario dell'ambiente marino,
rilevato a livelli tali da non destare preoccupazioni ai fini
della salvaguardia complessiva dell'ecosistema marino e della
salute pubblica.
Aggiungo che nei mesi di maggio e giugno 1997 l'ANPA, per
mantenere sotto controllo la situazione e per individuare
tempestivamente eventuali mutamenti anomali della
radioattività ambientale, ha ripetuto l'indagine; essa è stata
inoltre estesa alle coste della Basilicata, essendo anche tale
regione esposta alle eventuali conseguenze della
contaminazione. I risultati hanno confermato, almeno per ora,
l'assenza di radioattività artificiale.
Questo per quanto riguarda il caso specifico ma mi sembra
che sia l'interpellanza sia l'illustrazione svolta
dall'onorevole Olivo chiamino in causa una questione più
generale. Gli aspetti della prevenzione e la loro urgenza sono
stati ampiamente illustrati e documentati poco fa dal collega
Olivo. Un contributo in tale direzione, da lui sollecitato,
potrà venire dalla convenzione internazionale sui rifiuti
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radioattivi il cui testo, dopo due anni di lavori
preparatori, è stato definito il 6 settembre 1997 (quattro
mesi fa), al termine di una apposita conferenza diplomatica
che si è svolta a Vienna. Al di là dei contenuti tecnici della
convenzione, con essa la gestione dei rifiuti radioattivi
cesserà di costituire un esclusivo fatto interno di ciascun
paese e diverrà oggetto di obblighi giuridici di diritto
internazionale, in base ai quali i paesi firmatari potranno
richiedere a ciascun partner dimostrazione della
correttezza delle attività svolte. Sotto questo profilo sarà
importante che, dopo la sottoscrizione della convenzione, il
Parlamento proceda in tempi brevi alla necessaria ratifica.
Dovremo tornare ancora, in altra sede, su molte delle
questioni esposte nell'illustrazione dal collega Olivo. Come è
ovvio, la complessità e la rilevanza delle questioni sollevate
dagli interpellanti non possono esaurirsi in un atto di
sindacato ispettivo e in una breve risposta. Ho cercato
tuttavia di precisare il contributo specifico di attività
svolte già dal Ministero dell'ambiente sul caso sollevato e di
segnalare un'iniziativa modesta, ma concreta e prioritaria,
nazionale e internazionale, nel contesto di una nuova politica
di sviluppo sostenibile. Nelle occasioni segnalate anche
dall'onorevole Olivo sarà possibile entrare nel merito delle
altre iniziative che vanno avviate con interventi rigorosi
sulle questioni esposte dagli interpellanti.
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