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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344643
STA0299-0024
Stenografico d'Aula n. 299 del 20 gennaio 1998 (STA13-299)
(suddiviso in 319 Unità Documento)
Unità Documento n.24 (che inizia a pag.15 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.4)
SVOLGIMENTO: 3 - 00768; 3 - 00866; 3 - 01385; 2 - 00446; 2 - 00658; 2 - 00666; 2 - 00669; 3 - 01207. ...(Risanamento del Mare Adriatico)
...SVOLGIMENTO: 3 - 00768; 3 - 00866; 3 - 01385; 2 - 00446; 2 - 00658; 2 - 00666; 2 - 00669; 3 - 01207. ...(Risanamento del Mare Adriatico)
PAOLO GALLETTI.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA200198 ZZSTA980120 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA299 ZZ13
    PAOLO GALLETTI.  Signor Presidente, la mia interpellanza
  riguarda l'"esplosione" del fenomeno delle cosiddette
  mucillagini (sostanze gelatinose) nel mare Adriatico e in
  particolare sulla riviera emiliano-romagnola.  Il fenomeno che
  ha avuto origine quest'anno si è manifestato con
  "spiaggiamenti" di queste sostanze gelatinose, soprattutto nel
  mese di settembre.
     Vorrei rilevare che il fenomeno delle mucillagini in
  Adriatico ha avuto la sua esplosione nel 1989.  In quell'anno
  si presentò in forme abnormi e creò un serio allarme nella
  comunità scientifica, negli operatori turistici, tra i
  pescatori e tra tutte le persone che hanno a cuore la salute
  del mare, il quale - ricordiamolo - è l'origine della vita.  La
  salute del mare è un indicatore fondamentale per la salute
  dell'intero pianeta e quindi anche dell'intera umanità.
     Dopo l'allarme del 1989 (questo fenomeno si era
  ripresentato in forma altrettanto grave nel 1990 e nel 1991)
  fortunatamente il fenomeno, nei suoi aspetti esteriori, non si
  è più ripresentato fino a quest'anno quando invece ha rifatto
  tragicamente la sua comparsa in Adriatico.  Vi è stata una
  sottovalutazione del problema, da parte dei giornali del 1989
  e del 1991 e dei giornali di quest'anno (ahimè, i pochissimi
  giornali di quest'anno che hanno trattato tale tema, il quale
  è stato fortemente censurato da tutta la stampa e dalle
  televisioni; soltanto due quotidiani nazionali -  il Resto
  del Carlino  e  il manifesto  se ne sono occupati
  peraltro in modo abbastanza marginale); si è infatti tentato
  con successo, da una parte, di tagliare, sopire e minimizzare
  e, dall'altra, di sottolineare e sottoscrivere la tesi dal
  punto di vista scientifico che questo sarebbe un fenomeno
  naturale, essendosi presentato anche in passato e in secoli
  precedenti.  Sarebbe, cioè, quasi una sorta di raffreddore del
  mare, ma anche il raffreddore se si presenta in forma cronica
  e abnorme non è più un fenomeno fisiologico bensì patologico!
  Questa proliferazione abnorme di sostanze gelatinose è quindi
  diventato un fenomeno patologico non solo del mare
  Adriatico.
 
                              Pag. 16
 
     La ricerca scientifica pur avendo messo a punto la
  descrizione del fenomeno già da tempo non ha però ancora
  fornito alcuna risposta sulle cause interagenti che producono
  questo stato ormai patologico dell'alto Adriatico.
     Si conoscono attualmente almeno venti sostanze
  microinquinanti che in laboratorio inducono questo
  stress  di batteri microalghe, a tal punto che questi
  batteri e queste microalghe producono tali mucillagini.
     Queste sostanze microinquinanti, che sono certamente
  presenti in ambiente marino, magari in tracce non rilevabili
  dagli strumenti, e che inducono questo  stress  non sono
  state individuate con precisione.
     Esiste inoltre un'evidente modifica della radiazione
  solare dovuta alla produzione sempre crescente di inquinanti
  atmosferici, in particolare di gas-serra, che influendo sul
  microclima del mare induce questo  stress.
     Inoltre, possiamo sottolineare che lo stato di salute del
  mare, in particolare dell'alto Adriatico, che riceve tutti gli
  scarichi del bacino del Po, è oramai modificato
  strutturalmente in senso negativo per il mancato risanamento
  dei bacini fluviali o per il suo gravissimo ritardo.  Vorrei
  ricordare in quest'aula che il comune di Milano è ancora
  sprovvisto di un depuratore, il che rappresenta uno scandalo
  incredibile, e vorrei inoltre rammentare che questo mare è
  esposto anche al danno derivante dagli scarichi effettuati
  dalle petroliere e da vari natanti.
     Dopo la mobilitazione degli anni ottanta, che portò alla
  eliminazione del fosforo nei detersivi con un atto unilaterale
  dell'industria, c'è stato qualche risultato alla lotta alla
  proliferazione algale, la cosiddetta eutrofizzazione, ma
  questi risultati sono insufficienti e oggi l'ambiente marino è
  quasi abbandonato a se stesso.
     Sono sconosciuti i risultati ottenuti a fronte di ingenti
  fondi stanziati per la ricerca.  I piani di risanamento dei
  bacini giacciono per lo più nei cassetti e la lotta agli
  inquinanti atmosferici procede con estrema lentezza.
     Quindi, chiedo al Governo di sapere quali siano i
  risultati ottenuti dalla ricerca scientifica a fronte degli
  ingenti fondi stanziati in quel periodo, quale sia la
  situazione del risanamento dei bacini fluviali e se non si
  ritenga opportuno avviare al più presto una nuova strategia di
  risanamento dell'Adriatico e del suo ambiente marino, in
  evidente stato di distrofia globale ecosistemica, che si basi
  sul finissaggio naturale della depurazione delle acque,
  aggiungendo un nuovo stadio alla depurazione attualmente
  effettuata per evitare che i microinquinanti, quelli che
  stressano le alghe e i batteri, finiscano in mare.  Chiedo
  inoltre che si avvii un risanamento effettivo e non cartaceo
  dei bacini fluviali, attraverso il governo del ciclo delle
  acque nelle attività produttive e negli insediamenti civili,
  che si riducano drasticamente gli inquinanti atmosferici, in
  particolare i gas-serra, per contrastare il cambiamento
  climatico, e che la ricerca scientifica applicata all'ambiente
  marino venga effettuata al di fuori di ogni lottizzazione, con
  obiettivi semplificati e verificabili nel tempo.
 
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