| PAOLO GALLETTI. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto della
risposta del sottosegretario Calzolaio relativamente
all'impegno del Ministero dell'ambiente, impegno peraltro
favorito dagli stanziamenti fissati dalla legge finanziaria
recentemente approvata dal Parlamento; debbo però dichiararmi
insoddisfatto della risposta fornita dallo stesso onorevole
Calzolaio in quanto rappresentante del Governo. Il fatto che
le ingenti risorse disponibili che, subendo una duplicazione,
non vengano utilizzate in modo coordinato e non ottengano
risultati sufficientemente significativi mi induce ad un
pessimismo peraltro già derivante dalla mancanza di interventi
qualificati anche in occasione della esplosione, nella scorsa
estate, del fenomeno delle mucillagini in Adriatico, fenomeno
passato sotto colpevole silenzio con una incredibile censura
operata da tutti i mezzi di comunicazione, compresi quelli
specializzati.
E' evidente che nel nostro paese non possono essere
sprecate risorse per la ricerca scientifica, lottizzandole o
utilizzandole a pioggia e limitandosi alle solite giaculatorie
recitate per salvare la stagione turistica.
E' evidente che sono ben felice che quest'anno la stagione
turistica della riviera romagnola non sia stata messa in
pericolo dall'emersione delle mucillagini, se non al termine
della stagione stessa, nel mese di agosto. Tuttavia, devo
sottolineare il fatto che le mucillagini erano presenti fin
dal mese di giugno. Allo stesso modo, se è vero che le
fioriture algali si sono ridotte, è altrettanto vero che
questa diminuzione è stata solo parziale, perché esse
continuano tragicamente a manifestarsi soprattutto alle foci
del Po e nella riviera, con varie modalità.
E' evidente inoltre che noi dobbiamo attuare anche in
questo caso una politica di prevenzione rispetto a questi
fenomeni, oramai degenerativi e patologici dell'Adriatico, con
un impegno di ricerca scientifica, ma anche di intervento
politico. A questo proposito, esprimo la mia insoddisfazione
rispetto all'azione complessiva del Governo, spesso più
attento ad alcuni particolari che non a questo problema
epocale del risanamento del mare.
Noi, quindi, per salvare la stagione turistica, la pesca e
soprattutto la salute dell'ambiente marino - che è la base
anche della nostra salute, come specie umana - abbiamo bisogno
di un intervento straordinario non nelle modalità, ma
nell'impegno e nell'utilizzo effettivo dei fondi già
disponibili per il risanamento del bacini fluviali, per
l'innovazione tecnologica nella depurazione, con uno stadio
ulteriore di finissaggio che eviti che i microinquinanti - non
solo il fosforo e l'azoto - finiscano in mare. Abbiamo quindi
bisogno di una severità nei controlli di scarico dei natanti e
di un'azione molto convinta rispetto alla produzione dei
gas-serra che, modificando la radiazione solare, influiscono
sull'ecosistema marino.
In conclusione, noi qui parliamo della salute di un
ecosistema, di un ambiente marino complessivo e non di
fenomeni particolari, che si possono aggredire solo con
interventi specifici. Abbiamo bisogno - lo ripeto - di una
strategia complessiva di risanamento ambientale, intesa come
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perno per uno sviluppo sostenibile e di risanamento del
bacino del Po. Ribadisco che è uno scandalo che il comune di
Milano non abbia ancora un depuratore alle soglie del 2000:
nessun tipo di depuratore, neanche sbagliato! Non ce l'ha
proprio! Questa è quindi una vergogna per il nostro paese, che
per essere all'altezza degli altri paesi europei dovrà dotarsi
di un sistema di governo del ciclo delle acque che consenta di
arrivare ad un risanamento e a risultati quantificabili e
verificabili. Non bisogna limitarsi alle giaculatorie
rassicuranti che vengono fatte ogni estate per tranquillizzare
gli operatori turistici e i pescatori e ad erogare fondi per
compensare in qualche modo le perdite della pesca, ma occorre
una nuova strategia che ancora oggi è troppo timida e ancora
manca.
Per questo mi dichiaro insoddisfatto della risposta del
sottosegretario, anche perché penso (vorrei ricordare in
questa sede che Baudelaire sosteneva che il mare è lo specchio
della nostra anima) che la nostra anima sia ridotta molto
male, se guardiamo i nostri mari: li abbiamo infatti
trasformati purtroppo a nostra immagine e somiglianza e
dobbiamo cambiare la nostra immagine per cambiare anche il
mare, per avere una salute complessiva dell'ambiente, nonché
una salute e una qualità della vita anche dell'umanità.
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