| GIOVANNI PITTELLA. Signor Presidente, signor
rappresentante del Governo, questa interpellanza - che reca,
assieme alla mia, numerose firme del gruppo della sinistra
democratica-l'Ulivo - partiva da una grave emergenza
conseguente alla sentenza del TAR del Lazio, che aveva accolto
il ricorso di alcuni comuni della Calabria in ordine alla
delimitazione del parco del Pollino. Va dato atto al Ministero
dell'ambiente di aver già affrontato con sollecitudine la
questione insorta e di averla risolta con il decreto di
riperimetrazione di cui - come è prevedibile - parlerà questa
mattina il sottosegretario Calzolaio.
Il problema specifico è dunque risolto. Io vorrei però
cogliere l'occasione di questo confronto per porre due
questioni che hanno una stretta attinenza con la materia e che
si collegano con i contenuti della interpellanza.
Il primo tema che vorrei porre in evidenza è quello della
concertazione con gli enti locali, che a mio giudizio dovrebbe
avvenire sin dalla fase istitutiva di un parco. La questione
di cui alla sentenza del TAR del Lazio promana anche da questo
deficit di consultazione e di concertazione; ma altre
difficoltà potranno insorgere se lo strumento parco non sarà
visto e sentito come il frutto innanzitutto della volontà e
della scelta dei cittadini, espressa attraverso gli enti
locali.
In uno dei più recenti provvedimenti approvati dall'VIII
Commissione permanente e riguardante l'istituzione di nuovi
parchi è passato il principio dell'intesa. L'ho detto più
volte, ma non mi stanco di sostenerlo: credo che tale
principio debba valere nei fatti anche per il parco in via di
istituzione della Val d'Acri-Lagonegrese, per il quale si sta
consumando in queste ore un (mi auguro) positivo confronto fra
il Ministero dell'ambiente e la regione Basilicata.
Quest'ultima ha raccolto le indicazioni degli enti locali e
sarebbe grave se oggi il Ministero dell'ambiente vanificasse
tale prezioso lavoro, che può dare a quel parco (sul quale un
po' tutti abbiamo espresso perplessità) il significato e la
valenza di un parco voluto e scelto dai cittadini (non subito)
nella sua perimetrazione, nelle sue finalità e compatibilità
con altre attività socio-economiche dell'area. Credo che il
principio dell'intesa
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debba rappresentare il cardine del processo di
individuazione, di perimetrazione e di governo di un'area
protetta.
La seconda questione contenuta nella mia interpellanza
riguarda la richiesta di modifica della perimetrazione del
parco del Pollino, avanzata dall'ente parco e da numerosi
comuni. Invito l'onorevole Calzolaio a farsi carico del
problema come rappresentante del Ministero dell'ambiente,
nonché a riferirne al ministro. Le richieste avanzate
dall'ente parco del Pollino e da molti comuni situati nel
perimetro del parco dovrebbero essere valutate ed in qualche
modo accolte al fine di generare una perimetrazione più
oculata e più rispondente ai fabbisogni del territorio.
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