| VINCENZO SINISCALCHI. Ringrazio l'onorevole
sottosegretario Calzolaio per questa risposta esauriente e
carica di elementi ulteriori rispetto al contenuto della mia
interrogazione. Nell'ascoltare la risposta, così articolata in
tutte le direzioni, forse io stesso non mi rendevo conto di
avere sollevato un problema che va oltre gli stessi limiti
della mia interrogazione. Credo che questa volta, come
parlamentare e come interrogante, ho il dovere di esprimere
anche una particolare solidarietà nei confronti dell'onorevole
Calzolaio, che nella sua risposta ha espresso pure una sua
forma di impegno diretto, encomiabile, di cultura e di
proposizione legislativa, della quale si è fatto carico. E'
certamente triste dover fare, alle soglie del 2000,
constatazioni del tipo di quelle che abbiamo ascoltato in
quest'aula, che hanno anche ad oggetto riferimenti a ritardi,
ad inadempienze, quando non a diserzioni che - lo si legge
pure tra le righe di qualche riferimento - debbono
contemperare spesso interessi conflittuali che in questa
materia dovrebbero essere ridotti ad una unità sinergica, ad
un elemento di sinergia progressiva e propositiva e che invece
rivelano spesso il confliggere anche di elementi di carattere
economico e strutturale di un tipo di società.
Apprezzo anche che le proposte sono in campo solo ed
essenzialmente sotto il profilo tecnico, essendo "materiate"
però non di ideologismi astratti ma di una precisa scelta
culturale, che si avverte nella impostazione dei lavori dei
comitati e nella ricerca - finalmente - di una normativa che
non sia destinata soltanto - come spesso accade nei lavori
della legislazione - a soddisfare o a regolare l'esistente, ma
che intenda definire un problema di compatibilità tecnica e
radioattiva con un problema primario come quello della salute
previsto dalla norma costituzionale, soprattutto delle fasce
più esposte e più deboli.
Credo che da questa interrogazione, che illustra in gran
parte lo sforzo propositivo compiuto dal Ministero e al tempo
stesso denunzia implicitamente i ritardi che l'intera
struttura governativa ancora presenta nei confronti quantomeno
della soluzione del problema legislativo, si debba andare
oltre. E per la parte che riguarda il compito
dell'interrogante e la responsabilità parlamentare, intendo
diffondere, in termini molto precisi nei settori tecnici,
sanitari e sociali in genere la preoccupazione sostanziale che
è fatta propria dall'onorevole rappresentante del Governo, per
far sì che questo riferimento odierno possa diventare oggetto
di un dibattito più attento anche nella sede parlamentare, che
forse avrebbe potuto dedicare o dovrà dedicare una sessione
speciale di stimolo, di riflessione e di proposizione nei
confronti delle iniziative che il Ministero ed il
sottosegretario fino a questo momento hanno assunto.
Ritengo quindi che l'espressione di soddisfazione nei
confronti dell'intervento del sottosegretario non rappresenti
soltanto una manifestazione gratificante circa l'ampiezza e
l'articolazione della risposta, ma voglia anche esprimere la
volontà di un impegno che dovrebbe essere esteso a tutta
l'Assemblea: è necessario il massimo coinvolgimento su un
problema primario della società tecnologica ed anche della
collettività umana (in Italia in modo particolare). Occorre
un'attenzione più pertinente e più penetrante, che si
trasformi in un movimento di forza nei confronti di eventuali
lobby stratificate che possano resistere ad un punto di
progresso così importante come quello
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contenuto nella risposta che ci è stata così puntualmente
fornita dal sottosegretario Calzolaio.
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