| ALBERTO ACIERNO. Signor Presidente, è sempre difficile
parlare, soprattutto quando lo si deve fare sulla libertà o
sulla carcerazione non di un parlamentare, ma di un cittadino.
Voterò "no", voterò contro la richiesta fatta nei confronti
dell'onorevole Previti ma non perché sia convinto della sua
innocenza piuttosto che della sua colpevolezza: io credo
infatti che noi siamo chiamati a stabilire se, a nostro
parere, gli estremi della custodia cautelare siano dovuti o
no.
Ho letto le carte che sono state inviate alla Camera e che
motivano tale richiesta.
Senza voler entrare nel merito di un futuro processo -
perché io non sono né un avvocato, né un ex magistrato -,
credo comunque che una cosa sia certa: vi è un'accusa che è
convinta della colpevolezza dell'onorevole Previti; e lo è
partendo da alcuni movimenti di denaro (e ci ha fornito dati
relativi a somme, a versamenti,
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a numeri di conto corrente e a valute). Forse ha ragione o ha
torto, ma quello è un problema che non potremo risolvere noi
in questo Parlamento. Vi sarà un processo; speriamo che si
svolga nel più breve tempo possibile e che faccia
chiarezza!
In questo caso, il problema è un altro: il GIP sostiene
che l'onorevole Previti deve andare in galera perché può
inquinare le prove. Ma sono le stesse carte che ha fornito il
GIP a questo Parlamento a dire esattamente il contrario! A
meno che l'onorevole Previti non sia in grado di andare a
cancellare movimenti di denaro e di entrare nelle contabilità
dei grossi istituti bancari svizzeri per cancellare
transazioni di miliardi. Io non credo che l'onorevole Previti
abbia questo potere! Non ho quindi nessunissima perplessità a
ribadire che non vi sono le motivazioni sulla base delle quali
l'onorevole Previti debba andare in galera.
Ma nel caso di specie vi è un problema ben diverso: questo
Parlamento con il voto che esprimerà oggi, al termine del
dibattito, darà un ulteriore segnale al paese: questo è un
Parlamento che vuole andare verso il terzo millennio; e allora
vuole rimettere in chiaro la posizione delle Camere rispetto a
chi amministra le giustizia nel nostro paese.
Signori colleghi, vi è troppa confusione: non possiamo più
permettere la mortificazione della politica, del Parlamento e
delle istituzioni dando modo a pochi (per fortuna!) magistrati
di continuare a perseguire fini che sono troppo lontani dalla
giustizia, pur di finire sulle pagine dei giornali
(Applausi dei deputati dei gruppi misto-patto
Segni-liberali, di forza Italia e di alleanza
nazionale).
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