| CESARE PREVITI. Onorevoli colleghi, Presidente, desidero
innanzitutto ringraziarvi tutti per il lavoro svolto
nell'istruzione e nella discussione del mio caso. Tra poco una
vostra decisione metterà la parola fine ad una vicenda che mi
tocca profondamente e che tocca profondamente l'istituzione
cui mi onoro di appartenere.
Quale che sia la vostra decisione, onorevoli colleghi, ne
assicuro naturalmente il mio personale ed intimo rispetto; non
intendo qui ed ora fare riferimento a specifici argomenti di
sostegno della mia situazione personale. Ma quello della
custodia cautelare resta problema che riguarda la cultura
giuridica del nostro paese ed il ruolo della principale e
decisiva istituzione di garanzia che è la magistratura
inquirente e requirente. E' problema quindi di rilievo
costituzionale per tutti i cittadini.
Accetterò con dignità personale e politica l'odierno
passaggio parlamentare e il procedimento a mio carico con
tutte le sue conseguenze, anche nella dolorosa ipotesi di una
privazione della libertà personale. Ho cercato a mezzo di
memorie scritte e di audizioni alla Camera, oltre che con le
dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria, di chiarire la
mia posizione che ho tutelato e tutelerò come quella di un non
colpevole. Ho esercitato con onore, per quarant'anni, la mia
professione di avvocato, una professione appassionante e al
tempo stesso delicata e difficile, mai abusandone per compiere
o favorire attività indegne di essa.
Davanti a voi, mentre continuo a coltivare in tutte le
sedi le mie difese di fatto e di diritto, oggi sento di poter
ribadire la fiducia nelle mie ragioni che voi già conoscete e
al tempo stesso di rinnovare il senso della mia remissione
alla vostra valutazione che farete sul piano
politico-costituzionale, nonché la mia fiducia nella giustizia
imparziale e in un processo giusto. Vi ringrazio (Applausi
dei deputati del gruppo di forza Italia e di alleanza
nazionale).
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