| CARMELO CARRARA, Relatore per la maggioranza. ...non
si rendono conto, signor Presidente, che esasperano sempre più
il carattere di contrapposizione politica di questa decisione,
che invece va inquadrata nell'ottica dell'affermazione dello
Stato di diritto e di verifica della sussistenza del fumus
persecutionis.
Non ci sorprende, a questo punto, che nessuno dei relatori
di minoranza abbia affrontato il tema della competenza,
nascondendosi dietro al dato della duplice pronuncia della
Corte di cassazione indotta in errore da quegli artifizi, da
quelle mise en scène che abbiamo tratteggiato. E non ci
sorprende neanche che abbiano avallato questa categoria,
creata dal GIP di Milano, del pericolo di inquinamento
interpretativo di dati bancari, categoria che non ha diritto
di cittadinanza nel nostro codice di procedura penale.
Nessuno ha sostenuto né nella relazione né tanto meno nei
passaggi che sono seguiti in aula e nessuno crede soprattutto
che il processo contro Previti sia nato perché il pool
complotta contro Previti e contro forza Italia. Il nostro
sforzo però è stato quello di dimostrare che nei confronti di
Previti, nei confronti di quello che Previti rappresenta vi è
stato un insolito rigore assolutamente ingiustificato. Vi è
stato un accanimento giudiziario nella domanda di portare
avanti quel provvedimento custodiale che è stato richiesto dal
GIP dopo mesi, dopo un lungo lasso di tempo rispetto al
momento in cui erano stati contestati a Previti tutti gli
addebiti; inoltre ciò è stato fatto quando l'unica categoria
residuale rimasta era quella dell'evanescente inquinamento di
tipo interpretativo.
Non abbiamo parlato di macchinazione del pool contro
Berlusconi e forza Italia, bensì di possibile
strumentalizzazione della vicenda a fini politici e abbiamo
intravisto il fumus facendo ricorso ai parametri
ermeneutici individuati dal Parlamento in cinquant'anni di
vita repubblicana, né chi ha veramente scienza degli atti di
questo procedimento e chi soprattutto ha libera coscienza e
libera autodeterminazione può ignorare che non può essere
arrestato nessuno per un reato che non era ancora considerato
tale al momento in cui il fatto è stato commesso né si può
arrestare una persona - parlamentare o no - per una corruzione
impropria e susseguente al periodo in cui la legge ancora non
era in vigore. Non si può, in base a logiche di schieramento e
di competizione puramente politica, calpestare le esigenze di
tutela, che presidiano da cinquant'anni questa prerogativa
concessa dall'articolo 68 della Costituzione, e
contemporaneamente calpestare, soprattutto allorché il
Parlamento vuole davvero affrontare il tema delle riforme, i
principi
Pag. 55
elementari di uno Stato di diritto. Infatti stiamo mettendo
sotto i piedi non solo l'articolo 68 ma anche l'articolo 25
della Costituzione: la questione di competenza non è soltanto
formale; essa consente di sfuggire, conculcando il diritto
alla difesa, alla pretesa giusta di qualsiasi cittadino di
essere giudicato dal giudice naturale precostituito per legge,
così come individuato dall'articolo 25 della Costituzione.
Com'è possibile che questo Parlamento affronti serenamente
le riforme, con un esordio che, se affrontato in termini di
contrapposizione politica, diventa assolutamente delirante
relativamente ai principi fondamentali dello stato di diritto?
Colleghi, votando a favore della proposta approvata dalla
maggioranza della Giunta, non si tratta di rallentare la corsa
di "Mani pulite" né tanto meno di porre un freno a quello che
è stato e continua ad essere oggi il mondo di Tangentopoli; si
tratta di far valere le prerogative del parlamentare affinché
le ragioni della politica non soccombano a questa forzatura
dell'autorità giudiziaria di Milano che, se seguita dalla
concessione dell'autorizzazione a procedere, oltre che
arrecare pregiudizio al deputato Previti, porterebbe
sicuramente nocumento alla stessa giustizia e al
Parlamento.
Insistiamo su questo dato. Non crediamo al complotto
politico, chiediamo che da tutto questo esuli completamente il
ragionamento di contrapposizione fra schieramenti politici
perché, se Previti verrà arrestato per un calcolo meramente
politico da avversari politici o da sfascisti, egli rischia di
essere l'unico vero prigioniero politico di questa seconda
Repubblica (Applausi dei deputati dei gruppi misto-CDU, di
forza Italia e di alleanza nazionale).
| |