| FRANCESCO BONITO, Relatore di minoranza. Il collega
Carmelo Carrara ha invitato tutti a non esasperare i toni del
dibattito. Concordo totalmente su questa impostazione; poiché
però dalla sua premessa mi sembrava di dedurre che vi fosse
un'accusa, ancorché cortese, alla nostra parte in ordine ad
atteggiamenti esasperati, ritengo corretto e giusto
sottolineare che verosimilmente l'esasperazione dei toni è
venuta proprio dal relatore per la maggioranza, se è vero,
come è vero, che la sua relazione riporta in modo pedissequo
ampi stralci della memoria difensiva dell'onorevole Previti.
Qui c'è l'esasperazione dei toni, qui c'è l'esasperazione
della contrapposizione perché l'onorevole Carmelo Carrara ha
proposto alla Camera dei deputati di votare un documento che
non è quello della Giunta: se questo è la pedissequa
riproposizione della memoria dell'onorevole Previti, infatti,
egli propone alla Camera dei deputati di votare quel
documento. E quello è un documento esasperato, soprattutto se
considerato per i suoi toni e i suoi contenuti. Ma se è
assolutamente legittima ed accettabile quella memoria quale
espressione difensiva di un punto di vista - al riguardo
nessuno può dubitare della legittimità di quell'atto - lo
stesso giudizio non possiamo esprimere sulla relazione che ha
fatto propri ampi stralci - e quelli più importanti -
dell'atto difensivo dell'onorevole Previti. Mi pare quindi
incongruo discettare di Stato di diritto e ripercorrere ancora
in sede di replica le stesse argomentazioni tecnico-giuridiche
che ci ha proposto l'onorevole Previti e che l'onorevole
Carmelo Carrara ha fatto proprie, per assumerle poi come
posizione della Giunta.
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Mi dispiace, ma sulla competenza non è affatto vero che la
Corte di cassazione sia stata indotta in errore e che abbia
assunto come fatto dirimente e decisivo del proprio giudizio
l'episodio del bar Mandara. Mi dispiace per l'onorevole
Carmelo Carrara, ma così non è! Noi abbiamo semplicemente
detto che sulla competenza si erano espressi organi
giurisdizionali, esprimendo tesi che si possono condividere o
meno (personalmente le condivido; l'onorevole Carrara, invece,
non le condivide), ma da questo non si può assolutamente
trarre argomento per sostenere in modo fondato la sussistenza
di un fumus persecutionis. Questo è lo Stato di diritto
e lo Stato delle competenze istituzionali! Noi siamo il
Parlamento ed esprimiamo un voto politico: ed il nostro voto
politico è nella direzione di valutare se un deputato della
Repubblica veda limitati i suoi diritti di libertà e se la
funzione giurisdizionale si svolga secondo la correttezza
delle regole che vengono imposte dalla legge. Non è quindi
vero che vi è una ammissione di fatti. Non è affatto vero! E
non mi aquieta la circostanza che l'onorevole Carrara
ribadisca che egli non crede in un complotto del pool e
dei magistrati di Milano. Egli ha ripetuto questa affermazione
ma, al tempo stesso, si rifà pedissequamente agli argomenti di
chi invece sostiene che il pool di Milano complotti
contro di lui. Io rilevo in questo una evidente, palese e
conclamata contraddizione.
Neppure noi vogliamo che questa vicenda si sovraccarichi
impropriamente di significati, così come è stato fatto nel
corso di questi giorni e così come sta ineludibilmente
accadendo anche in queste ore. Noi siamo perfettamente
convinti che l'articolo 68 della Costituzione sia una norma
fondamentale ed importante per la nostra democrazia; vorrei
però solo ricordare che l'articolo 68 fissa delle prerogative,
ma non riconosce assolutamente alcun privilegio! Noi di questo
stiamo oggi discutendo: se dobbiamo tutelare delle
prerogative, o se pure dobbiamo, con un voto solenne del
Parlamento, riconoscere all'onorevole Previti un privilegio
odioso (Applausi dei deputati del gruppo della sinistra
democratica-l'Ulivo).
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