| VITTORIO SGARBI. Onorevoli colleghi, vorrei in questa
occasione, che in tante precedenti sedute ha riguardato temi
più interni alle funzioni parlamentari, come quello della
libertà di espressione, proporre la memoria - per i più
giovani o i più tardivi, che non hanno vissuto i tempi del
Parlamento del 1992-1993, quando queste richieste, talvolta
anche di arresto, arrivavano con frequenza quotidiana -,
ricordare i precedenti di richieste di arresto fatte con
assoluta leggerezza rispetto alle vicende umane che
riguardavano i nostri colleghi di allora. Mi riferisco in
particolare a due deputati democristiani. L'onorevole Tabacci
è stato perseguitato e cacciato da questo Parlamento, è stato
poi processato e totalmente prosciolto; per lui era stato
richiesto l'arresto. Mi riferisco poi ad un altro
democristiano (nella richiesta dei magistrati vi erano
singolari riferimenti al suo aggirarsi nella notte attorno al
palazzo della regione in Sicilia), Vincenzino Culicchia, che
pateticamente ci chiese pietà e non facemmo arrestare;
anch'egli, qualche mese fa, fu totalmente prosciolto. Se il
Parlamento avesse affidato alle cure dei magistrati
quell'uomo, probabilmente lo avrebbe indotto a gesti
disperati.
In realtà l'immunità parlamentare, che anche da taluno di
noi è stata ritenuta odioso privilegio per i reati comuni, non
è nella disponibilità del parlamentare che, anche volendo fare
un bel gesto, come si augurava l'amica onorevole Pistone, non
può consegnarsi. Non è dato a Previti di consegnarsi neppure
per un bel gesto perché egli ha un preservativo - che siamo
noi - che lo separa da qualunque manetta; né si può dimettere
autonomamente senza che - anche in quel caso - siamo noi a
decidere che egli non sia più parlamentare. Mi riferisco
all'amica Pistone perché ho letto una sua dichiarazione sui
reati normali, qualunque, che porterebbero in galera qualsiasi
cittadino e viceversa non portano in galera Previti, il quale
dovrebbe avere il pudore di consegnarsi. Ma non mi risulta che
né da lei né da alcuno della sinistra sia venuta la richiesta
ad un magistrato come il dottor Lo Forte di astenersi
dall'essere pubblica accusa essendo accusato degli stessi
reati per cui egli è pubblico ministero.
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Pudore vuole che chi in tante delicate imprese è chiamato,
anche innocente, come credo sia Lo Forte, una volta che due,
tre, quattro pentiti o testimoni lo chiamino colluso si
astenga. Non lo ha fatto. Dovremmo, noi, pretendere da un
nostro collega che vada a consegnarsi non potendolo quando,
potendo astenersi, il magistrato non lo fa? Non mi risulta che
l'onorevole Pistone abbia chiesto a Lo Forte di astenersi, per
rispetto della sua stessa funzione.
Meditando su queste cose voglio solo ricordarvi che siamo
di fronte ad un reato, nel merito, assolutamente non definito.
Sappiamo che Squillante ha ricevuto denaro e che forse - forse
- lo ha ricevuto anche da Previti. Ma ricevere denaro e darlo
non è un crimine. Ciò che i magistrati mi devono dimostrare è
che cosa ha fatto Squillante, cosa ha fatto Valente, cosa ha
fatto Coiro, cosa ha fatto Brancaccio, cioè i magistrati
citati dal teste infedele a favore di quelli che lo hanno
pagato. Il regalo, in sé, non è reato. E' mancanza di buon
gusto da parte del magistrato riceverlo, ma io non vedo cosa
abbia fatto Squillante per Previti, e poi per Berlusconi; e mi
sembra assai singolare che la richiesta per Previti arrivi
oggi e non arrivi la richiesta per Berlusconi. Sono stati o no
insieme nella corruzione dei magistrati? E' allora assai
singolare un comportamento come questo. Ma ancora più
singolare è quella volontà di decidere i tempi della politica
e della storia senza avere lo stesso rispetto del cittadino e
del cittadino parlamentare. Mi chiedo infatti come mai i
magistrati di Milano non abbiano chiesto l'arresto di Previti
quando lo hanno chiesto di Squillante, quando lo hanno chiesto
di Pacifico, cioè un anno e mezzo fa. Hanno deciso di giocare
al gatto con il topo. I reati di Previti all'arresto di
Squillante e Pacifico erano gli stessi. Proprio in quel
ritardo, nel chiedere oggi quell'arresto, c'è una volontà di
interferenza con il potere politico.
Proprio lì c'è il passaggio - e qui concludo, visto che il
tempo è ristretto - che è l'unico atto veramente vile di
questa vicenda: arrestare Squillante in clinica per
trasportarlo dalla condizione di impotenza di chi sta in
ospedale agli arresti ospedalieri. E perché arrestarlo? Per
ridurlo da uomo a cosa, come per dire: "siccome sarebbe
incongruente arrestare Previti e aver libero Squillante" -
palese incongruenza - "arrestiamo quando ci pare anche
Squillante". In quel gesto di reificazione di un uomo a cosa,
mezzo per uno strumento rigorosamente violento, c'è qualcosa
che non si può accettare, non per difesa di Previti, ma per
difesa dell'onore dei cittadini anche non parlamentari
(Applausi dei deputati dei gruppi di forza Italia, di
alleanza nazionale e misto-CDU)!
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