| DOMENICO COMINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi,
oggi in quest'aula non siamo chiamati a pronunciarci
sull'innocenza o sulla colpevolezza di un parlamentare in
carica. Dobbiamo decidere, invece, se non esista nei suoi
confronti una sorta di complotto, cioè di una persecuzione
giudiziaria. Dobbiamo, cioè, dirimere il dubbio se la
detenzione dell'onorevole Previti sia assolutamente necessaria
per consentire alla magistratura il completamento delle
indagini senza il rischio di inquinamento delle prove o se,
invece, si tratti di un'azione pretestuosa frutto di un
particolare accanimento del pool di Milano contro la sua
persona.
Il voto che ci accingiamo ad esprimere si traduce in un
giudizio di merito sulle intenzioni dei procuratori e del GIP
di Milano e soprattutto sul loro modo di procedere, ai quali
spetterà - solo a loro e non a quest'Assemblea - decidere su
una eventuale sentenza di colpevolezza di un collega. Ma è
altrettanto vera la fortissima implicazione politica di questo
voto, come già lo fu in sede di Giunta per le autorizzazioni a
procedere in giudizio.
In questi giorni si sono rincorse due tesi contrapposte:
quella secondo cui il voto per concedere l'arresto sarebbe in
realtà un voto contro il Polo; e quella contraria secondo la
quale il voto per negare l'arresto sarebbe in realtà un voto
contro la procura di Milano. E' quella stessa procura che nel
1992 finse di porre all'attenzione dell'opinione pubblica la
questione morale in politica e che si tradusse nell'immenso
teatrino di Tangentopoli, grazie al quale oggi il vostro
beneamato paese non è più pulito, e non è servito a consentire
di assicurare alle patrie galere ladri matricolati ancorché
abbigliati da eminenti uomini politici, né ad ottenere la
restituzione del maltolto per reinvestirlo magari nel
risanamento dei conti pubblici, senza ricorrere ai continui e
"democratici" aumenti della pressione fiscale. Ha consentito
semplicemente, con la liquidazione politica dei segretari del
pentapartito, nessuno dei quali grava oggi sul bilancio
dell'amministrazione penitenziaria, la transizione di un
sistema di rappresentanza proporzionale ad uno bipolare, per
impedire il cambiamento che solo la lega nord poteva imprimere
alle istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo della
lega nord per l'indipendenza della Padania) e per garantire
la continuità di esistenza del centralismo statalista che ha
continuamente bisogno di paladini difensori, siano esse le
"camicie blu" dei manganellatori di Stato, siano esse le
"camicie nere" della magistratura.
Se dessimo retta, signor Presidente, alle numerose e
reiterate richieste di giustizia sommaria che ci vengono dai
cittadini padani - dettate a mio avviso più dall'emotività che
dal raziocinio -, senza dubbio il voto del nostro gruppo
sarebbe orientato a consentire l'arresto dell'onorevole
Previti. Noi, come loro, siamo profondamente convinti che
molti parlamentari che siedono in quest'aula starebbero meglio
altrove. Ma se sono qui, la responsabilità morale ricade
esclusivamente su quei segretari e su quei presidenti di
partito che li hanno candidati e solo marginalmente sui
cittadini elettori, che li hanno mandati qui privi di elementi
di comprensione e di valutazione, costretti in qualche modo a
subire un meccanismo elettivo coatto.
Dobbiamo invece farci guidare dalla razionalità, lasciando
da parte istinti ed emozioni assai pericolose per la
democrazia in questo delicato momento.
Sbaglio o la procura di Milano è la stessa che
recentemente si è scagliata contro ogni sia pur labile
proposta di
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riforma dell'ordinamento giudiziario, partorita con enorme
difficoltà dalla Commissione bicamerale? La chiave di lettura,
allora, non deve essere quella dei giustizialisti che invocano
a gran voce l'arresto dell'onorevole Previti. Infatti, quando
ciò accadesse, non si tradurrebbe in un miglioramento del
pessimo funzionamento dell'amministrazione della giustizia;
quella giustizia che recentemente ha ammesso il proprio
fallimento ed ha invocato la somministrazione legalizzata
della droga per coprire la propria incapacità di fornire
soluzioni ad un dramma sociale, non subito ma voluto dallo
Stato arrogante e connivente con le organizzazioni criminali
(Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per
l'indipendenza della Padania)!
Questo Stato per essere legittimato ha bisogno di un
partito; e l'unico che può svolgere questa funzione, cari
colleghi, oggi è il vecchio partito comunista (non ne vedo
altri in circolazione), anche se si è riciclato attraverso
simboli e nomi nuovi e se reprime il dissenso politico con
ogni mezzo a sua disposizione, ivi compreso l'uso strumentale
e distorto della magistratura.
La chiave di lettura è semplicemente quella di chi
serenamente si interroga intorno ai limiti del potere
dell'ordinamento giudiziario, troppo spesso volutamente
sovraordinato al potere di una parte della politica con
accondiscendenza servente e servile nei confronti di un'altra
parte della politica, a cui lei fa riferimento, signor
Presidente della Camera, ed alla quale fate riferimento voi,
cari amici compagni che avete avuto l'arroganza di definirvi
democratici ma che nelle intenzioni e nei fatti tanto
democratici non siete (Applausi dei deputati del gruppo
della lega nord per l'indipendenza della Padania e di deputati
del gruppo di forza Italia).
Il nostro gruppo è contrario all'arresto di un
parlamentare, a qualunque schieramento politico appartenga,
signor Presidente. L'onorevole Previti, indipendentemente dal
nostro voto, potrà essere arrestato. Ma in quel caso non sarà
il primo prigioniero politico, come è stato affermato da un
collega. Lo sarà grazie ad un tempestivo e regolare processo
che si dovrà tenere fuori da quest'aula. Siamo fermamente
convinti che la magistratura non possa opprimere le coscienze
condizionando la politica o parte di essa; siamo convinti che
debba esistere separazione tra le carriere e, soprattutto, che
la magistratura giudicante non debba avere un imprimatur
gerarchico, ma debba essere legittimata attraverso un'elezione
popolare.
Il nostro, signor Presidente, non è un voto a favore di
qualcuno: è un voto contro la magistratura italiana
(Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per
l'indipendenza della Padania e di deputati del gruppo di forza
Italia - Congratulazioni).
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