| FILIPPO BERSELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi,
credo vi sia ben poco da aggiungere a quanto è stato detto dal
relatore Bonito. Le frasi attribuite all'onorevole Bossi - che
peraltro non ha mai smentito né ha affermato che quanto da lui
detto sarebbe stato male interpretato - non hanno bisogno di
commenti. Dire che "al momento giusto la lega andrà casa per
casa a prenderli" riferendosi agli elettori di alleanza
nazionale; aggiungere: "...li abbiamo già cacciati i fascisti
dal nord, è guerra con i nemici"; e concludere dicendo: "su
questo non scherzo" significa che ci troviamo di fronte - come
ha ricordato l'onorevole Bonito - a qualcosa che esula
dall'ambito di operatività del primo comma dell'articolo 68
della Costituzione. Non siamo di fronte né a voti dati né ad
opinioni espresse da un parlamentare nell'esercizio delle sue
funzioni, né siamo in presenza dei reati classici per i quali
spesso un parlamentare tende ad invocare lo scudo del primo
comma dell'articolo 68. Qui si tratta di reati di
diffamazione, di minaccia, di istigazione a delinquere. Come
si possa pensare di far rientrare il reato di istigazione a
delinquere nel contesto del primo comma dell'articolo 68, il
quale con il termine "opinioni" prevede chiaramente ben altre
fattispecie giuridiche, è cosa che francamente non riusciamo a
comprendere.
Il gruppo di alleanza nazionale confermerà pertanto il
voto già espresso
Pag. 81
nell'ambito della Giunta e si pronuncerà a favore
dell'accoglimento della proposta formulata dal relatore
Bonito, approvata peraltro a larghissima maggioranza nella
Giunta. Siamo quindi per un'interpretazione che escluda la
sussistenza dei requisiti di cui all'articolo 68 a favore
dell'onorevole Bossi, poiché ci troviamo in un caso di
evidente sindacabilità delle ipotesi contestate all'onorevole
Bossi.
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