| VITTORIO SGARBI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci
sono molte cose che non capisco nella vicenda che ha visto
uniti il relatore Bonito e gli amici di alleanza nazionale nel
pretendere una resa così incondizionata di fronte ad una
richiesta che evidentemente viola il principio elementare
della libertà di opinione, la quale può bensì talvolta
sconfinare nella minaccia.
Ho condiviso spesso l'insofferenza per gli atteggiamenti
minacciosi soprattutto dell'onorevole Bossi e talvolta ho
anche sopportato lo scontro fisico con persone di vistosa
presenza come il senatore Boso. Non di meno, ho combattuto per
molto tempo contro l'atteggiamento, violento nelle parole,
espresso dai leghisti. Mi sono però improvvisamente spostato
verso la considerazione più piena delle loro posizioni nel
momento in cui il Presidente della Camera, onorevole Violante,
e il Presidente del Senato, senatore Mancino, hanno
consentito, in tal modo impedendo a mio vedere tutte le azioni
giudiziarie fin qui poste in essere, da Verona a Varese,
contro le pendenze e le pulsioni, sul piano generale ed anche
su quello operativo ma
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mai sul piano della violenza fisica, secessionistiche da
parte della lega, che il gruppo della lega nord si chiamasse
gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania. Si è
quindi legittimato in quest'aula che il gruppo della lega nord
si chiamasse in tal modo. Da quel momento Violante e Mancino
sono associati a delinquere con i colleghi leghisti, perché
hanno consentito le azioni conseguenti, il gazebo, le
elezioni, eccetera. Infatti, se qualcuno si chiama "per
l'indipendenza della Padania", non potrà non pretendere e non
chiedere quell'indipendenza.
Allora, in relazione ad ogni reato che noi indichiamo
rispetto a leggi che vogliono l'unità della nazione, nel
momento in cui un gruppo lotta contro quell'unità legittimato
dal Presidente della Camera, la sua lotta è soltanto politica.
Pensiamo alle battaglie di Pannella per l'aborto. Esse erano
contro la legge, ma era diritto di quella parte politica
parlare contro la legge per mutarla. Allora, chi voglia mutare
l'assetto della nazione ha ragione di farlo in modi non
violenti, in ottemperanza alla denominazione di origine
controllata che qui è stato consentito loro di darsi.
Chiedo agli amici di alleanza nazionale per quale ragione
al mondo essi, che si chiamano alleati nazionali, vogliono
identificarsi con i fascisti. Voi siete caduti nella trappola
ridicola di chi vuole che voi siate quello che non volete più
essere (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord
per l'indipendenza della Padania)! Voi non siete fascisti.
Quando si parla di fascisti, non si parla di voi. E' un
equivoco di Bossi identificare gli elettori di alleanza
nazionale con i fascisti. Caro Manzoni, quando tu o Berselli
vi schierate contro le parole di Bossi, vi autocertificate
fascisti. Non lo siete, nessuno di loro lo pensa.
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