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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344825
STA0299-0206
Stenografico d'Aula n. 299 del 20 gennaio 1998 (STA13-299)
(suddiviso in 319 Unità Documento)
Unità Documento n.206 (che inizia a pag.87 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.155)
DISCUSSIONE: DOC. IV - TER, n. 33A. ...(Dichiarazioni di voto - Doc. IV-ter, n. 33-A) LAVASS
...DISCUSSIONE: DOC. IV - TER, n. 33A. ...(Dichiarazioni di voto - Doc. IV-ter, n. 33-A)
CARLO GIOVANARDI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE
ZZSTA ZZRES ZZSTA200198 ZZSTA980120 ZZSTA000198 ZZSTA000098 ZZSTA299 ZZ13 ZZDI ZZLL
    CARLO GIOVANARDI.  Signor Presidente, tenterò, anche se il
  clima è un po' eccitato, di ricondurlo a pacatezza,
  confermando la nostra, come devo dire, giurisprudenza costante
  rispetto a richieste che riguardano parole dette da
  responsabili politici in comizi, cioè nell'espletamento più
  pieno della loro attività politica.
     Ho ricordato già qui una volta che la storia politica
  italiana è piena di affermazioni di questo genere, a partire
  dagli "scarponi chiodati" che Togliatti avrebbe utilizzato per
  De Gasperi, ma nessuno si è mai sognato di pensare che quella
  frase avesse un significato pratico.  Era una colorita
  espressione politica, magari anche controproducente, per
  indicare un esuberante linguaggio politico, ma la pratica era
  un'altra cosa; succedevano nel paese cose efferate.
     Anch'io sono preoccupato di determinati atteggiamenti
  della lega, lo sapete; ho posizioni critiche nei loro
  confronti, ma non sono preoccupato di quello che l'onorevole
  Bossi dice quando tiene i comizi.  Come non sono stato
  preoccupato quando il senatore Di Pietro ha detto che mi
  avrebbe preso a calci nel sedere; l'ho considerata non una
  minaccia fisica, ma una colorita espressione politica, che
  segnalava un dissenso, magari ruspante, ma sempre un dissenso.
  Del resto, i colleghi della lega mi hanno fatto la cortesia di
  mandare una lettera in tutto il Veneto, in tutta la provincia
  di Vicenza per segnalare quello che dissi qui durante la
  discussione sull'immigrazione sui veneti e sugli immigrati.  Ed
  io li ringrazio, perché a tutti i segretari di sezione hanno
  segnalato un dissenso duro rispetto alle mie parole.
     Ma allora, se così è, chiedo ai colleghi di alleanza
  nazionale, ai colleghi della sinistra, a tutti i colleghi di
  utilizzare per quanto riguarda i ragionamenti o se volete i
  deliri o le forzature che vengono espresse nei momenti dei
  comizi un metro che sia quello della politica.  Tremaglia, vedo
  che tu dissenti.  Puoi esserti offeso, ma anch'io mi sono
  offeso mille volte quando dalla tua parte politica ci siamo
  presi l'accusa di ladri, di farabutti e di disonesti ed io non
  lo sono  (Commenti del deputato Tremaglia)!  Sì, è inutile
  che fai così con la mano.  La consideravo una espressione
  politica, da non portare in tribunale con le querele
  (Commenti del deputato Tremaglia).  Questa è la politica
  e la politica la si fa con la dialettica.
     Ora, sono il primo a dire che quelle espressioni sono
  crude, pesanti e condannabili da un punto di vista politico e
  che quando uno si esprime in quella maniera si squalifica da
  solo, ma non possiamo risolvere questi problemi a livello di
  magistratura, perché si tratta di un contrasto politico e sono
  affermazioni fatte durante i comizi.  Nei momenti della
  battaglia elettorale credo che a ciascuno di noi possano
  scappare espressioni colorite, ma hanno il significato che
  hanno nella battaglia politica; non devono diventare anche
  queste oggetto di un meccanismo di controllo attraverso i
  magistrati, attraverso le querele.
     Quindi quello che io chiedo in questo caso, (come in altri
  casi che riguardano colleghi di altra forza politica; ed è
  capitata a tutti la richiesta di autorizzazione a procedere
  per quanto detto durante i comizi elettorali o
  nell'espletamento della funzione politica) è di considerare
  queste cose con un metro di
 
                              Pag. 88
 
  tolleranza perché sono dell'idea che i dissensi politici,
  anche quelli più radicali con la lega, si debbano giocare su
  un piano diverso, che è quello della politica e non della
  lotta giudiziaria  (Applausi dei deputati del gruppo del
  CCD).
 
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