| CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, tenterò, anche se il
clima è un po' eccitato, di ricondurlo a pacatezza,
confermando la nostra, come devo dire, giurisprudenza costante
rispetto a richieste che riguardano parole dette da
responsabili politici in comizi, cioè nell'espletamento più
pieno della loro attività politica.
Ho ricordato già qui una volta che la storia politica
italiana è piena di affermazioni di questo genere, a partire
dagli "scarponi chiodati" che Togliatti avrebbe utilizzato per
De Gasperi, ma nessuno si è mai sognato di pensare che quella
frase avesse un significato pratico. Era una colorita
espressione politica, magari anche controproducente, per
indicare un esuberante linguaggio politico, ma la pratica era
un'altra cosa; succedevano nel paese cose efferate.
Anch'io sono preoccupato di determinati atteggiamenti
della lega, lo sapete; ho posizioni critiche nei loro
confronti, ma non sono preoccupato di quello che l'onorevole
Bossi dice quando tiene i comizi. Come non sono stato
preoccupato quando il senatore Di Pietro ha detto che mi
avrebbe preso a calci nel sedere; l'ho considerata non una
minaccia fisica, ma una colorita espressione politica, che
segnalava un dissenso, magari ruspante, ma sempre un dissenso.
Del resto, i colleghi della lega mi hanno fatto la cortesia di
mandare una lettera in tutto il Veneto, in tutta la provincia
di Vicenza per segnalare quello che dissi qui durante la
discussione sull'immigrazione sui veneti e sugli immigrati. Ed
io li ringrazio, perché a tutti i segretari di sezione hanno
segnalato un dissenso duro rispetto alle mie parole.
Ma allora, se così è, chiedo ai colleghi di alleanza
nazionale, ai colleghi della sinistra, a tutti i colleghi di
utilizzare per quanto riguarda i ragionamenti o se volete i
deliri o le forzature che vengono espresse nei momenti dei
comizi un metro che sia quello della politica. Tremaglia, vedo
che tu dissenti. Puoi esserti offeso, ma anch'io mi sono
offeso mille volte quando dalla tua parte politica ci siamo
presi l'accusa di ladri, di farabutti e di disonesti ed io non
lo sono (Commenti del deputato Tremaglia)! Sì, è inutile
che fai così con la mano. La consideravo una espressione
politica, da non portare in tribunale con le querele
(Commenti del deputato Tremaglia). Questa è la politica
e la politica la si fa con la dialettica.
Ora, sono il primo a dire che quelle espressioni sono
crude, pesanti e condannabili da un punto di vista politico e
che quando uno si esprime in quella maniera si squalifica da
solo, ma non possiamo risolvere questi problemi a livello di
magistratura, perché si tratta di un contrasto politico e sono
affermazioni fatte durante i comizi. Nei momenti della
battaglia elettorale credo che a ciascuno di noi possano
scappare espressioni colorite, ma hanno il significato che
hanno nella battaglia politica; non devono diventare anche
queste oggetto di un meccanismo di controllo attraverso i
magistrati, attraverso le querele.
Quindi quello che io chiedo in questo caso, (come in altri
casi che riguardano colleghi di altra forza politica; ed è
capitata a tutti la richiesta di autorizzazione a procedere
per quanto detto durante i comizi elettorali o
nell'espletamento della funzione politica) è di considerare
queste cose con un metro di
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tolleranza perché sono dell'idea che i dissensi politici,
anche quelli più radicali con la lega, si debbano giocare su
un piano diverso, che è quello della politica e non della
lotta giudiziaria (Applausi dei deputati del gruppo del
CCD).
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