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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344970
SMC0293-0011
Bollettino Giunte e Commissioni n. 293 del 21 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-293)
(suddiviso in 108 Unità Documento)
Unità Documento n.11 (che inizia a pag.11 dello stampato)
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                  II COMMISSIONE PERMANENTE
                         (Giustizia)
 
 
IN SEDE CONSULTIVA
Schema di decreto legislativo recante: Istituzione delle sessioni distaccate di tribunale e dei tribunali delle aree metropolitane.
Andrea GISSI. Raffaele MAROTTA. Francesco Paolo LUCCHESE. Pierluigi COPERCINI. Il sottosegretario di Stato Franco CORLEONE. Giuliano PISAPIA, presidente. Antonio LEONE. Ennio PARRELLI. Luigi VITALI. Pasquale GIULIANO. Mario GAZZILLI. Giovanni MARINO. Michele SAPONARA. Luigi GIACCO. Giuseppe GIULIETTI. Gian Franco ANEDDA, Presidente.
Mercoledì 21 gennaio 1998. - Presidenza del Presidente Giuliano PISAPIA, indi del Vice Presidente Anna Maria SERAFINI, indi del Vice Presidente Gian Franco ANEDDA. - Interviene il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Franco Corleone.
ZZSMC ZZRES ZZSMC210198 ZZSMC980121 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC293 ZZ13 ZZD ZZC2 ZZCO ZZFF
  (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4,
  del regolamento e rinvio).
     La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto
  legislativo, rinviato nella seduta di ieri.
 
     Andrea GISSI (gruppo alleanza nazionale)
  preliminarmente ricorda l'incontro avvenuto mercoledì scorso,
  14 gennaio, da parte del Presidente Pisapia con una
  delegazione guidata dal sindaco di Canosa e composta dagli
  avvocati di Minervino, Canosa e Spinazzola, ritiene che debba
  essere istituita la sezione distaccata del tribunale di Canosa
  di Puglia, il cui bacino di utenza raggiunge i 49.782 abitanti
  con un indice 2,97.  Si tratta di parametri che sono prossimi,
  a quelli fissati dal Governo (50.000 abitanti con indice 2)
  come limite minimo necessario per l'istituzione degli uffici
  giudiziari.
     Non si comprendono le ragioni che abbiano indotto ad
  accorpare la sede di Canosa di Puglia, che a sua volta come
  sezione distaccata di Pretura accorpa i comuni di Minervino e
  Spinazzola, alla sezione distaccata di Andria.
     Il previsto accorpamento di Canosa (indice 2,94) ad Andria
  (indice 3,8) metterebbe in difficoltà l'ufficio accorpante,
  che necessiterà di ampliamenti ed aggiunte strutturali, con
  violazione altresì della legge dove, in ossequio al "principio
  della ottimizzazione", il legislatore delegante esorta il
  governo ad evitare che "la ridistribuzione degli uffici
  giudiziari comporti oneri aggiuntivi a carico dello Stato".
     Infatti la struttura edilizia di Andria appena sufficiente
  alle esigenze dell'attuale Pretura; non potrebbe sostenere
  l'ulteriore carico con indice 3 che porta il totale al 6,8 con
  un territorio oltre 800 Kmq e la popolazione a ben 142.000
  abitanti.  Quindi non solo sorge la necessità di costruire una
  nuova sede adeguata alla nuova realtà ma ne deriva altresì una
  sezione quasi doppia della sede centrale con tutti rischi
  previsti nei riportati punti  c)  e  d)  della
  relazione.
 
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     L'istituzione di una sezione a Canosa, più che dimezzando
  le distanze, garantirebbe un facile collegamento.
     In relazione al parametro del tempo di collegamento,
  rileva che come parametro si è tenuto presente "il tempo medio
  non superiore ad una ora per raggiungere l'unità di
  giustizia".  Con l'accorpamento di Canosa a qualsiasi altra
  stazione non si potrebbe rispettare detto parametro in quanto
  Minervino e Spinazzola non hanno collegamenti di pullman di
  linea con le altre città del circondario, compresa Andria.
  Sono collegati, invece, con Canosa sia a mezzo pullman che a
  mezzo della linea ferroviaria Barletta-Spinazzola
  (comprendente Canosa e Minervino).  Per raggiungere Andria a
  mezzo ferrovia si dovrebbe prima raggiungere Barletta e poi
  partire per Andria a mezzo della linea ferroviaria Bari
  Nord.
     Le popolazioni di Canosa, Minervino e Spinazzola, sono
  sicuramente al di sotto del livello economico delle altre
  città del circondario, per cui mal sopporterebbero l'aggravio
  economico per la fruizione del servizio giustizia (costo del
  trasporto) e l'accresciuto disagio per le aumentate
  distanze.
     La struttura edilizia della ex pretura di Canosa,
  costruita di recente dal Comune con finanziamento dello Stato,
  soddisfa appieno le nuove esigenze di una sezione distaccata
  di Tribunale (due giudici a tempo pieno, un funzionario, un
  assistente, un operatore ed un commesso) così come l'organico
  già esistente (un giudice, due funzionari, un assistente, un
  operatore, un messo e due ufficiali giudiziari), senza alcun
  onere aggiuntivo per lo Stato.
     Inoltre è facilmente raggiungibile e soddisfa appieno le
  nuove esigenze anche perché i lavori elettrici di adeguamento
  previsti dalla legge sono stati ultimati nel dicembre 1997.
     Conclude ricordando che i Consigli comunali di Canosa,
  Minervino e Spinazzola ed il Consiglio dell'Ordine di
  transizione si sono espressi a favore della sezione distaccata
  di tribunale di Canosa e che gli avvocati interessati hanno
  dichiarato lo stato di agitazione fino al 20 gennaio scorso,
  non condividendo la svolta del Governo.
 
     Raffaele MAROTTA (gruppo forza Italia) preliminarmente
  dichiara di condividere le considerazioni del deputato
  Benedetti Valentini sui parametri seguiti dal Governo.  In
  particolare ritiene che il parametro dei 60.000 abitanti debba
  essere rivisto, poiché si deve tenere conto che vi sono zone a
  vocazione turistiche dove il numero dei residenti si decuplica
  in alcuni mesi dell'anno.  E' il caso delle zone costiere della
  Provincia di Salerno.  Sarebbe assurdo limitarsi al dato dei
  residenti senza tenere conto dell'aumento di popolazione che
  ogni anno si verifica per almeno tre mesi.
     Si sofferma in particolare sulla mancata istituzione di
  una sede distaccata presso il comune di Sapri, nonostante la
  difficoltà ed assenza di collegamenti con la sede di Sala
  Consilina, dalla quale dista circa ottanta chilometri, tra i
  due comuni non sussista, infatti, alcun collegamento
  ferroviario, ma unicamente un servizio di autobus con una sola
  corsa giornaliera funzionale all'attività giudiziaria, che una
  durata di circa due ore.  A ciò si aggiunga che l'indice di
  contenzioso civile e penale è tale da giustificare
  l'istituzione di una sezione distaccata di tribunale.  L'unico
  parametro che mancherebbe sarebbe quello della popolazione.
  Tuttavia, anche in questo caso si deve tenere conto che il
  bacino di utenza nel periodo estivo raggiunge le 100.000
  unità, con una densità di popolazione di settantotto abitanti
  per chilometro quadrato.
     Negare l'istituzione della sede giudiziaria
  significherebbe emarginare ulteriormente tale comune e tutta
  la popolazione del Golfo di Policastro che dista circa
  centocinquanta chilometri da Salerno.
     Ricorda gli ordini del giorno Pisapia e Signorini secondo
  i quali il Governo nel ridisegnare la geografia giudiziaria
  deve tenere conto non solamente di parametri matematici, ma
  anche delle condizioni economiche e sociali delle aree
  interessate.
 
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     Ritiene che anche Amalfi ed Agropoli, in considerazione
  della difficoltà di collegamento, rispettivamente con Salerno
  e Vallo della Lucania, e dell'aumento ingente di popolazione
  nei mesi estivi, dovrebbero assurgere a sedi distaccate di
  tribunale.
     Rileva che sarebbe opportuno accorpare Capaccio e
  Roccadaspide ed istituire una sede distaccata di tribunale
  evitando che tali sedi giudiziarie confluiscano su Eboli.
 
     Francesco Paolo LUCCHESE (gruppo CCD) ritiene opportuno
  istituire presso Partanna, comune della zona del Belice, una
  sezione distaccata del tribunale di Marsala, evitando che vada
  a confluire su Castelvetrano.
     Rileva che tutti i comuni della Valle del Belice hanno
  chiesto, per ragioni di collegamento e di omogeneità
  culturale, sociale ed economica di confluire sulla sede di
  Partanna, i cui uffici giudiziari, oggi sede di sezione
  distaccata di pretura, sono in grado di assorbire il carico di
  lavoro che deriverebbe, nel caso in cui venisse istituita la
  sede distaccata di tribunale e previsto l'accorpamento di
  Salemi.
     Ritiene opportuno mantenere gli uffici giudiziari a
  Partanna anche per ragioni di ordine pubblico, trattandosi di
  una zona di alto grado di criminalità organizzata.
     A tale proposito sottolinea la necessità di mantenere un
  presidio della giustizia anche nel comune di Corleone.
 
     Pierluigi COPERCINI (gruppo lega nord per
  l'indipendenza della Padania) preliminarmente sottolinea che
  la superficialità nel ridisegnare la geografia giudiziaria da
  parte del Governo, che nella Tabella b) allegata allo schema
  di decreto si e scordato di inserire le sedi di Aosta e
  Rovereto.  L'assetto che è stato dato alla ripartizione sul
  territorio degli uffici giudiziari non tiene conto della
  natura dello stesso e degli aspetti orografici.  Anziché
  avvicinare le istituzioni ai cittadini, come avviene in
  Europa, si procede all'accentramento del servizio giustizia,
  seguendo le spinte della magistratura e della categoria
  forense.
     Invita il Governo a valutare gli indici, sui quali basare
  le proprie scelte, con criteri più umani, che tengano conto
  delle realtà sociali, culturali ed economiche espresse dalle
  diverse aree geografiche.
 
     Il sottosegretario di Stato Franco CORLEONE osserva che
  nella tabella b) viene fatto riferimento alle sedi di Aosta e
  Rovereto.
 
     Pierluigi COPERCINI (gruppo lega nord per
  l'indipendenza della Padania) ribadisce che lo schema di
  decreto e la relazione che lo accompagna sono formulate in
  maniera equivoca e poco chiara.
     Si sofferma sulle questioni relative ai territori
  appenninici dell'Emilia, che da anni stanno subendo una
  progressiva spoliazione delle strutture pubbliche, scolastiche
  e sanitarie.  Cio ha determinato una costante diminuzione della
  popolazione che oggi si vede privata anche del servizio
  giustizia, occorrendo circa quattro ore per giungere a valle.
  Si è tenuto conto della distanza chilometrica in linea d'aria,
  anziché della ripartizione dei comuni per valli.
     Ritiene che debba essere tenuto conto non tanto della
  ripartizione amministrativa del territorio, quanto della
  omogeneità culturale e sociale dello stesso.  A tale proposito
  rileva, ad esempio, che il comune di Borgotaro dovrebbe essere
  inserito nel circondario di Chiavari piuttosto che in quello
  di Parma.
     Osserva che il Governo ha preferito privilegiare le
  aspettative delle zone economicamente più ricche,
  pregiudicando quelle zone montane.  Propone al Governo di
  abbandonare lo spirito innovativo di ridisegnare la geografia
  giudiziaria in un momento in cui la giustizia è in crisi.
  L'istituzione del giudice unico di primo grado determinerebbe
  un notevole impatto nell'utenza del servizio giustizia che, in
  ragione delle difficoltà organizzative, risulterebbe
  paralizzato.
     Ritiene che sarebbe opportuno mantenere le sedi distaccate
  di pretura, trasformandole
 
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  in sedi distaccate di tribunale.  Ciò consentirebbe, da un
  lato, alle popolazioni interessate, di discutere le scelte
  operate dal Governo e, dall'altro, alle istituzioni di
  confrontarle con le direttive comunitarie.
 
     Giuliano PISAPIA,  presidente,  invita a segnalare,
  entro le 10,30, i nominativi di chi intenda intervenire nonché
  a contenere la durata degli interventi nel limite di dieci
  minuti.
 
     Antonio LEONE (gruppo forza Italia) ritiene che debba
  essere istituita la sede distaccata di tribunale di
  Trinitapoli accorpata, nello schema di decreto, a Cerignola,
  nonostante che abbia un bacino di utenza di 49.0000 abitanti
  con un indice di 2,5 ed un indice di sopravvivenza penale
  uguale a quello di Cerignola.  Ciò determina per la sede
  distaccata di Cerignola un bacino di utenza ed indice
  superiore a quello della sede centrale di tribunale, che si
  ripercuoterebbe sul buon andamento della giustizia.  Rileva
  inoltre che, nel bacino di utenza di Trinitapoli è compreso
  anche il comune di Santa Margherita di Savoia, sede della
  maggiore salina d'Europa, centro termale e località ad alta
  vocazione turistica.
     Conclude sottolineando che non si possono accorpare realtà
  disomogenee come sono quelle del bacino di Trinitapoli
  rispetto a Cerignola.
 
     Ennio PARRELLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  premette di non avere esigenze di carattere elettoralistico da
  soddisfare.  Richiama poi l'attenzione sulle questioni relative
  ai comuni di Trinitapoli e di Assisi.  Su quest'ultimo in
  particolare rileva che dovrebbe essere istituita una sezione
  distaccata di tribunale e consegna una nota sull'argomento.  Fa
  notare che al contrario dalla provincia di Reggio Emilia è
  stata avanzata la richiesta di non istituire la sezione
  distaccata di Guastalla.  Infine rileva l'esigenza che venga
  istituita una sezione distaccata ad Asiago, in considerazione
  della difficoltà di raggiungere le zone di pianura da quel
  comune.
     Sottolinea che in via generale gli avvocati e i magistrati
  tengono a decentrare il potere anziché ad accentrarlo.  La
  geografia attuale necessita di un adattamento dal momento che
  risale ad un'epoca ad economia prevalentemente agricola.  E'
  giusto venire incontro all'esigenza di una presenza anche
  localistica della giustizia, ma ciò deve avvenire secondo
  criteri nuovi.  In questa prospettiva il giudice di pace
  dovrebbe essere valorizzato, costituendo una sorta di vigile
  di quartiere e venendo trasformato in un giudice di equità
  competente per una rilevante parte di casi.
 
     Luigi VITALI (gruppo forza Italia) osserva che la
  riforma ha il limite di non essere completa, in quanto è
  mancato il coraggio di istituire nuovi tribunali, preferendo
  sostituire le sedi distaccate di pretura con quelle di
  tribunale.  Ritiene che il punto di arrivo della riforma sia
  arrivare alla sede unica di tribunale.
     In riferimento al circondario di Brindisi contesta la
  scelta del Governo di privilegiare la sede di Fasano a quella
  di Ostuni che ha un bacino di 33.70, abitanti ed un indice di
  1.82.  Ricorda che gli operatori della giustizia del
  circondario di Brindisi da circa dieci anni suggeriscono di
  istituire per tale aerea tre poli giudiziari, tra i quali
  quello di Ostuni.  Il Governo invece ha optato per la sede di
  Fasano basandosi su dati che non rispondono a realtà, in
  quanto non si è tenuto conto dei cittadini residenti nei
  comuni circostanti a quello di Ostuni, ma solamente di coloro
  che risiedono in tale comune.  Ricorda che nei mesi estivi il
  bacino di utenza è di circa 10.0000 persone.  Sottolinea
  inoltre i disagi nel collegamento tra Ostuni e Fasano che si
  trova all'estremo nord del circondario.
 
     Pasquale GIULIANO (gruppo forza Italia) richiama
  l'attenzione sulle questioni relative agli uffici giudiziari
  di Carinola e di Sessa Aurunca, comuni che distano tra di loro
  solo 9 chilometri.  La sezione distaccata di tribunale è stata
  prevista, nello schema del Governo, a Sessa Aurunca
 
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  anziché a Carinola.  Eppure quest'ultima dispone di locali per
  gli uffici giudiziari ampi e del tutto idonei.  Inoltre da
  Teano è giunta indicazione favorevole che la sezione
  distaccata venga istituita presso Carinola.  Si tenga poi conto
  del fatto che a Carinola è presente anche un carcere di
  massima sicurezza, per cui si produrrebbe un notevole
  risparmio rispetto alle traduzioni dei detenuti.  Il carico di
  lavoro dell'ufficio giudiziario a Carinola - pari a 2,6, con
  la somma del carico di Teano - sarebbe tale da giustificare lo
  spostamento della sede distaccata in quel comune dal momento
  che il carico di lavoro di Sessa Aurunca risulta pari a 1 e
  che, per di più, Carinola è attraversata dalla ferrovia e
  dall'Appia, risultando pertanto più facilmente
  raggiungibile.
     Richiama poi l'attenzione sui casi di Rodi Garganico e di
  Apricena.  Il primo comune è collocato in un bacino facilmente
  raggiungibile e registra un carico di lavoro ben superiore a
  tutte le altre ex sezioni distaccate di pretura.
     Sottolinea poi la particolare situazione di Santa Maria
  Capua Vetere.  E' consapevole del fatto che la legge delega non
  consente di rivedere le circoscrizioni giudiziarie in questa
  sede, però è necessario evidenziare che nel circondario di
  Santa Maria Capua Vetere, il quinto tribunale d'Italia per
  carico di lavoro, sono presenti 100 comuni e si registrano
  indici di criminalità tra i più alti in Europa.  Sollecita
  pertanto il Governo a valutare l'opportunità di istituire una
  sede di tribunale a Aversa e a Caserta, l'unico comune
  capoluogo di provincia a non avere il tribunale.  In tale
  maniera potrebbe essere assicurata una presenza di uffici
  giudiziari sul territorio conforme al modello di tribunali di
  media grandezza suggerito dallo stesso C.S.M. Quegli uffici
  potrebbero così offrire una rapida risposta di giustizia, in
  linea con i carichi di lavoro e con gli indici di criminalità
  nell'area interessata che registra il maggior numero di comuni
  sciolti per infiltrazione di stampo camorristico.
     Infine richiama l'attenzione sulla scelta di istituire una
  sede distaccata a Guardia San Framonti, laddove invece il
  comune di Solopaca già dispone di una sede adeguata e registra
  un maggior carico di lavoro.
 
     Pierluigi COPERCINI (gruppo lega nord per
  l'indipendenza della Padania), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, in riferimento alle soluzioni prospettate dal Governo
  per i tribunali di Aosta e di Rovereto, rileva che i documenti
  presentati dal Governo medesimo non sono comprensibili e
  rischiano di determinare equivoci.
 
     Mario GAZZILLI (gruppo forza Italia) ritiene che
  contrariamente al tenore degli interventi di coloro che lo
  hanno preceduto, si soffermerà principalmente sulle linee
  generali del provvedimento.
     Il ridisegno della geografia giudiziaria derivata dallo
  schema al nostro esame può persino apparire inadeguato a chi
  interpreti in modo rigoroso e restrittivo i principi ed i
  criteri direttivi enumerati dall'articolo 1 lettera  i)
  della legge delega.
     La relazione alle tabelle allegate allo schema di decreto
  ha correttamente evidenziato che la funzione della legge
  appare univoca nel definire come eventuale la istituzione
  delle sezioni distaccate di tribunale in linea con la  ratio
  volta a ridurre il numero degli uffici giudiziari, a
  ottimizzare l'uso del personale e delle strutture, a diminuire
  i costi del servizio giustizia.
     Siffatte esigenze avrebbero senz'altro imposto maggior
  misura nella conservazione di uffici assai costosi in termini
  di uomini e di mezzi, che non sono assolutamente
  indispensabili e che, in definitiva, dovrebbero essere
  mantenuti in attività unicamente per il loro valore simbolico
  o meglio per la illusione di una efficiente e autorevole
  presenza dello Stato.
     Pur non potendosi condividere l'istituzione di sezioni
  distaccate di tribunale a pochi chilometri di distanza dal
  capoluogo di circondano o da altra sezione, non si avrebbe
  motivo di censurare pesantemente le scelte del Governo se esse
  talora non apparissero prive di una qualunque razionale
  giustificazione.
 
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     E' appena il caso di rammentare le critiche avanzate da
  più parti alle soluzioni proposte rispetto alla città di
  Iglesias e di Serra San Bruno, alle quali occorre aggiungere
  qualche breve notazione relativamente agli ex mandamenti di
  Sessa Aurunca, Teano e Carinola, tra i quali è stata
  individuata come polo aggregante la città di Sessa Aurunca per
  l'ubicazione, la facilità di collegamento e le maggiori
  dimensioni parametriche.  Il polo agggregante dovrebbe essere
  individuato in Carinola che ha al suo attivo una maggiore
  popolazione (40976 abitanti contro i 40620 di Sessa e i 34678
  di Teano) e un maggior indice di carico presunto (1,67 contro
  1,02 per Sessa e 0,89 per Teano).
     D'altro canto, Sessa Aurunea è posta più a Nord rispetto
  alle altre due città, mentre Carinola è sita al centro, in
  posizione intermedia tra Sessa e Teano il che, stante la
  identica facilità dei collegamenti, risulta la considerazione
  decisiva a favore di Carinola.
     E' opportuno trattare brevemente degli aspetti normativi
  dello schema e segnatamente delle problematiche che già il
  relatore ha rimarcato.
     Si allude in primo luogo, ai problemi delle aree
  metropolitane in rapporto alle quali il Governo è stato
  delegato ad istituire nuovi tribunali allo scopo di
  decongestionare la ormai caotica attività dei Grandi uffici.
  Si deve condividere la rinuncia del Governo ad istituire un
  nuovo tribunale nell'area di Palermo basata sulla
  impossibilità di reperire in proposito una soluzione
  soddisfacente, ma va pure condivisa la proposta del relatore
  che vorrebbe chiedere al Governo di non esercitare la delega,
  che appare troppo ristretta rispetto alle reali esigenze che
  investono anche l'area metropolitana di Torino la quale, allo
  stato, è stata completamente dimenticata.
     In ogni caso, la scelta del Governo non è condivisibile,
  almeno per quel che concerne il distretto di Napoli, laddove
  la ventilata ubicazione di un nuovo tribunale a Marano ha
  sollevato fortissima resistenza da parte degli abitanti di
  Carovia e dei comuni limitrofi che hanno adeguatamente
  documentato il loro buon diritto ad essere preferiti in questa
  diatriba.
     La relazione del deputato Bonito lo trova d'accordo anche
  in rapporto alle disposizioni relative agli organici dei
  magistrati.
     L'articolo 19 dello schema di decreto vorrebbe attribuire,
  i posti direttivi e semidirettivi presso i nuovi uffici ai
  magistrati titolari dei posti direttivi e semidirettivi degli
  uffici soppressi, quando ne facciano richiesta e prevede che,
  in mancanza o insufficienza della dichiarazione di
  disponibilità da parte di costoro, il conferimento di tali
  posti avvenga in base alle normali procedure concorsuali.
     Si tratta di una chiarissima deroga ai principi
  concorsuali che non è sorretta da congrua giustificazione e
  che, perciò, appare lesiva del principio di eguaglianza
  sancito dalla Costituzione in quanto pregiudica le aspettative
  dei magistrati che potenzialmente aspirano a tali posti.
     Pertanto, i principi concorsuali vanno salvaguardati ad
  ogni costo e gli interessi dei "perdenti posto" vanno tutelati
  nel rispetto assoluto ed incondizionato degli interessi degli
  altri aspiranti, anche per le fondate argomentazioni svolte
  dal Consiglio Superiore della Magistratura nel parere del 19
  febbraio, alle quali integralmente si riporta.
 
     Giovanni MARINO (gruppo alleanza nazionale)
  preliminarmente osserva che lo schema di decreto legislativo è
  stato oggetto di critiche da parte di tutte le componenti
  politiche della Commissione.  Lo stesso relatore, specialmente
  sulla istituzione di nuovi tribunali per le aeree
  metropolitane, ha prospettato un diverso modo, rispetto a
  quello indicato dal Governo, di risolvere il problema dei
  sovraccarico di lavoro.
     In ordine ai criteri adottati dal Governo per ridefinire
  la geografia giudiziaria, ritiene che questi dovrebbero essere
  considerati non dei vincoli quanto piuttosto dei criteri di
  orientamento, in quanto vi sono realtà locali che hanno
  esigenze
 
                              Pag. 17
 
  particolari che non possono essere soddisfatte adottando
  parametri e criteri oggettivi e vincolanti.
     Ritiene che l'articolo 1 dello schema di decreto
  legislativo necessiti di maggiore chiarezza nella parte in cui
  introduce l'articolo 48- quater  dell'ordinamento
  giudiziario.  Tale norma appare generica laddove viene fatto
  riferimento a "particolari esigenze" che consentirebbero al
  Presidente del tribunale di trasferire alle sedi distaccate
  cause che spetterebbero alla sede centrale.  Nel caso in cui
  non si chiarisse tale punto si avrebbe il rischio di gravi
  disfunzioni in sede di applicazione pratica della norma.
     In ordine all'articolo 3 che disciplina l'incompatibilità
  di viceprocuratori onorari che esercitano la professione
  forense, osserva che si tratta di una norma che alimenta nel
  cittadino i legittimo sospetto che costoro strumentalizzino
  tale funzione nell'esercizio della professione forense.
     Ritiene opportuno l'introduzione dell'articolo 163- ter
  delle norme di attuazione del codice di procedura penale,
  in forza del quale le impugnazioni e le dichiarazioni di
  opposizione al decreto penale possono essere presentate anche
  presso le sezioni distaccate di tribunale.  Si tratta di una
  norma opportuna in quanto risolve i dubbi interpretativi che
  si sarebbero verificati in tale materia.
     Si sofferma sulla necessità di istituire a Bojano la
  sezione distaccata di tribunale di Campobasso, considerando
  l'estensione del bacino di utenza che comprende tutti i comuni
  della fascia alto matesina, nei cui confronti tale comune ha
  sempre ricoperto un ruolo guida dal punto di vista economico,
  religioso e culturale.
     Ritiene che in ragione dei bacino di utenza e della
  complessità socio economica del territorio, debba essere
  istituita anche la sezione distaccata di tribunale di
  Latisana.
     Ritiene inoltre che debba essere istituita la sezione dei
  tribunale di Santa Maria Capua Vetere presso il comune di
  Trentola Ducenta.
     Il territorio sottoposto alla giurisdizione dell'attuale
  Pretura di Trentola Ducenta comprende dieci comuni, per una
  popolazione complessiva di 98.496 abitanti.
     Ricorda i problemi di ordine pubblico che interessano la
  zona in questione, definita dal Ministro dell'interno "area
  fortemente a rischio".
     Pertanto, ritiene che il mantenimento sul territorio di
  una struttura giudiziaria, oltre che il giusto soddisfacimento
  di necessità pratiche, ha anche un valore simbolico di
  riaffermazione della presenza dello Stato.
     Non si può lasciare tale zona sprovvista di presidi
  giudiziari, quando invece sarebbe opportuno rafforzarli con
  l'istituzione ad Aversa di un nuovo Tribunale.
     Il segnale che si verrebbe a dare, con la mancata
  istituzione a Trentola Ducenta della sezione distaccata di
  Tribunale, sarebbe di disimpegno dello Stato in zone dove
  invece sarebbe più che opportuno ed urgente rafforzarne la
  presenza.
     Contesta la soppressione della sede giudiziaria distaccata
  di Taurianova che confluisce su Cinquefrondi, nonostante che
  si tratti di un area ad alta intensità criminale.
     Ritiene inoltre non comprensibile la scelta del Governo di
  non istituire una sezione staccata di tribunale ad Agusta
  nonostante la peculiare e particolarissima situazione
  ambientale, produttiva, portuale e militare del comprensorio
  di Agusta, Melilli, Sortino e Priolo, affacciantesi sulla rada
  naturale di Augusta sede di porto commerciale, industriale e
  militare di rilevanza internazionale e del più grande polo
  petrolchimico d'Italia.
     Ricorda che la popolazione del comprensorio è di oltre
  70.000 unità residenti e di circa 60.000 unità di non
  residenti (marittimi, militari, tecnici del polo industriale,
  turisti residenziali) e che pertanto la vasta utenza di tale
  comprensorio non può restare priva di n presidio giudiziario
  per una tempestiva e funzionale tutela giurisdizionale.
     Gli avvocati del comprensorio hanno già da tempo
  rappresentato, con ampie e dettagliate relazioni inviate agli
  organi di Governo e parlamentari, la grave incongruenza
 
                              Pag. 18
 
  che si verrebbe a creare ove non si prevedesse l'istituzione
  di una sezione staccata di tribunale.
     Ricorda infine che nell'ambito del comprensorio il comune
  di Augusta è sede di ammiragliato, di base navale e scuola
  comando, di base NATO della flotta permanente nel
  Mediterraneo, di capitaneria di porto, di dogana, di casa di
  reclusione di massima sicurezza, di Compagnia della guardia di
  finanza e dei carabinieri, di diversi consolati.
 
     Michele SAPONARA (gruppo forza Italia) preliminarmente
  osserva che sulla base di quanto emerge dal dibattito
  parlamentare lo schema di decreto legislativo dovrà essere
  modificato.
     Ritiene che debba essere istituita la sezione di tribunale
  presso il comune di Rho.  Il decreto prevede, tra l'altro,
  l'istituzione, nell'area metropolitana di Milano, del
  Tribunale di Legnano.
     Per l'istituzione del predetto Tribunale si renderebbe
  necessario l'accorpamento dei Comuni già rientranti nelle
  sezioni distaccate delle Preture di Legnano, Rho ed
  Abbiategrasso.
     Lo schema legislativo prevede, inoltre, che in
  Abbiategrasso venga istituita una sezione distaccata
  dell'istituendo Tribunale di Legnano.
     Consegue così che soltanto la città di Rho ed i Comuni
  limitrofi rimarrebbero privi di ogni presidio giudiziario.
     Gli Avvocati esercenti l'attività professionale innanzi
  alla Pretura di Rho, venuti a conoscenza del contenuto dello
  schema di decreto legislativo, hanno proclamato lo stato di
  agitazione e l'astensione da tutte le udienze civili e penali,
  inviando anche una lettera di protesta alle competenti
  autorità.
     Le istituzioni, le forze politiche, quelle sindacali ed
  imprenditoriali, nell'esprimere la loro solidarietà, hanno
  condiviso e condividono le preoccupazioni espresse dalla
  classe forense.
     Si può quindi dire che l'ipotesi legislativa lede, gli
  interessi dell'intera comunità rhodense.
     Ricorda che è stato approvato dalla Camera dei deputati
  nella seduta dell'8 luglio 1997 un ordine del giorno che
  evidenziava la necessità di consultare le amministrazioni
  locali, i consigli giudiziari ed i consigli degli ordini degli
  Avvocati, al fine di conoscere la complessità e
  l'articolazione delle attività economiche e sociali dei
  singoli territori, nonché dell'esistenza di uffici
  tavolari.
     Nella relazione che accompagna l'ipotesi del decreto
  legislativo (pag. 12 6.6) si dà atto che il Ministero ha
  provveduto a consultare le amministrazioni locali, i consigli
  giudiziari ed i consigli degli ordini degli Avvocati.
     La circostanza non è vera perché il Consiglio dell'ordine
  degli Avvocati di Milano esclude di essere stato interpellato
  "in relazione alla costituzione di un tribunale metropolitano
  di Legnano, con il conseguente accorpamento dell'intero
  mandamento della Pretura di Rho"; il Sindaco di Rho, come gli
  altri rappresentanti delle comunità locali, attestano di non
  essere stati mai interpellati e di non avere quindi mai
  espresso il loro parere in ordine alla ipotesi di costituzione
  del Tribunale di Legnano e l'accorpamento ad esso dei comuni
  del mandamento di Rho; il Presidente della Provincia di Milano
  parimenti attesta che l'ente non è stato mai interpellato e,
  conseguentemente, non è stato mai espresso parere in ordine
  alla ipotesi di accorpamento del territorio di Rho a quello di
  Legnano.
     Dalla lettura della relazione emerge inoltre che le scelte
  per l'istituzione delle sezioni distaccate dei Tribunali sono
  state operate in base a criteri omogenei ed obiettivi, come
  peraltro la legge delega imponeva.
     E così, quando la relazione esamina la situazione relativa
  al circondario di Milano, evidenzia che "Tutti i bacini di
  utenza:  Abbiategrasso (indice 1,95 e 160.648 abitanti),
  Cassano D'Adda (indice 1,6 e 143.228 abitanti), Rho (indice
  6,8 e 188.654 abitanti), Legnano (indice 3,17 e 194.061
  abitanti), presentano parametri talmente elevati.
 
                              Pag. 19
 
     Consegue che Rho ed i paesi circostanti hanno titoli,
  dignità e ragioni per vedere istituita nel proprio territorio
  una sezione distaccata del Tribunale e non già di essere
  "accorpati" ad un istituendo Tribunale metropolitano.
     L'ipotesi legislativa urta, per ultimo, contro la storia
  della città di Rho e dei paesi limitrofi oltre che contro la
  realtà socio-culturale ed economica.
     La Pretura di Rho è infatti una delle più antiche Preture
  del circondario di Milano.  Nel territorio di Rho sono
  collocati ed esercitano la propria attività complessi
  industriali di rilevanza nazionale ed internazionale.  Rho è
  sede di presidi sanitari, è sede del collegio elettorale,
  accoglie gli uffici tributari e quelli del registro ed è sede
  di tutti gli istituti di scuola superiore e vanta inoltre la
  presenza di un prestigioso istituto musicale.
     Nel terriotorio di Rho insiste, per la maggior parte, il
  nuovo complesso carcerario di "Bollate" e nel territorio di
  Rho è in progetto il trasferimento della Fiera di Milano.
     Contesta la scelta di fare confluire Cirò sulla sede
  distaccata di tribunale di Strongoli, nonostante il bacino
  d'utenza superiore ai 60 mila abitanti, un rilevante carico di
  lavoro e tempi di collegamento con tale sede superiori ad
  un'ora.  Il comune di Cirò è da sempre sede di pretura, facendo
  capo a sedici centri abitati.  Rileva che saranno presto
  consegnati al comune di Cirò gli uffici giudiziari che
  potrebbero essere utilizzati come sedi distaccate di
  tribunale.
     Eugenio RICCIO (gruppo alleanza nazionale) segnala la
  situazione che si verrebbe a determinare nel distretto di
  Campobasso, l'unico della regione Molise, istituito circa 10
  anni fa, in relazione alla specificità del territorio
  prevalentemente montuoso.  Nel circondario di Isernia
  esistevano 9 preture, rese necessarie dalla stessa
  conformazione territoriale.  Di tali preture, di cui è stata da
  poco ultimata la costruzione, sono poi state soppresse 7,
  rimanendo in piedi la sola sezione distaccata di Venafro.
     Nello schema trasmesso dal Governo è invece prevista
  l'istituzione della sezione distaccata di tribunale di
  Termoli, facente capo al tribunale di Larino.  Peraltro in
  questo modo si trascurano del tutto le peculiarità proprie di
  Venafro, che rappresenta un ufficio giudiziario di frontiera,
  collocato in una zona che si trova all'incrocio tra la
  criminalità del Lazio e dell'alto casertano.  Inoltre Venafro è
  collocato in un area in pieno sviluppo, nella quale si
  registra un incremento sensibile della popolazione.  Inoltre
  Venafro è sede di tutti i principali servizi pubblici e
  amministrativi nonché di industrie importanti.  Auspica
  pertanto che Venafro possa diventare sede di una sezione
  distaccata del tribunale di Isernia, di cui ha un carico di
  lavoro addirittura maggiore.  Il governo dovrebbe spiegare in
  quale maniera, con la soluzione adottata nello schema
  trasmesso, non venga a confliggere con i princìpi della legge
  n. 97 del 1994.  Qualora non venisse dato seguito alla
  richiesta da lui avanzata si avrebbe un impoverimento del
  servizio giustizia nel Molise.
     Richiama infine l'attenzione sull'analogo caso del comune
  di Bojano.
     Carmelo CARRARA (gruppo misto-CDU) condivide in linea di
  massima lo schema di decreto legislativo.  Tuttavia, ritiene
  avviata la scelta di non istituire un nuovo tribunale per
  l'area metropolitana di Palermo, in considerazione anche della
  possibilità che venga ampliata la competenza del tribunale e
  quella della procura distrettuale antimafia.  Ritiene che i
  criteri non debbano essere osservati in maniera rigida, in
  quanto non si può non tenere conto delle diverse realtà
  territoriali.
     I punti fermi dai quali non si puo prescindere sono
  l'obbligo di non determinare costi aggiuntivi - si avrebbero
  in tutti i casi di difficoltà di collegamento alle sedi
  giudiziarie, come nei casi delle isole che non sono sede di
  sezione distaccata di tribunale - all'esigenza di tenere delle
  conto difficoltà di collegamento (del- le aree di montagna, la
  necessità di controllare il territorio non smantellando
 
                              Pag. 20
 
  i presidi di legalità specialmente in quelle zone ove vi e
  una forte presenza di organizzazioni criminali ed infine
  l'opportunità di ridurre la soglia del disagio per il
  collegamento agli uffici giudiziari ad un'ora.
     Si sofferma sull'opportunità di istituire sezioni
  distaccate di tribunale ad Augusta, Rodi Garganico ed Ostuni,
  in considerazione dell'elevato bacino di utenza di tali
  località, nell'isola d'Elba, il cui bacino di utenze comprende
  diverse comunità montane e la popolazione dell'isola di
  Capraia.  Ritiene, inoltre, che debbano essere istituire sedi
  giudiziarie presso i comuni di Salopaca, Latisana e Carini, i
  quali sono poli aggreganti per le popolazioni dei comuni
  circostanti ed hanno un carico di lavoro tale da escludere
  l'accorpamento ad altre sedi.
     Contesta la scelta del Governo di non istituire il nuovo
  tribunale per l'area metropolitana di Palermo.  Tale scelta è
  stata dettata dall'errore di avere considerato la situazione
  giudiziaria della città di Palermo sulla base unicamente del
  criterio del bacino di utenza.  Non si è tenuto conto che si
  tratta dì un area a rischio sotto il profilo della criminalità
  organizzata.  Ricorda inoltre che si prevede l'approvazione di
  forme che determineranno l'allargamento delle competenze della
  procura distrettuale antimafia e del tribunale.  Pertanto,
  propone di istituire la nuova sede di tribunale di Palermo,
  con sede Partinico, considerato che non si avrebbero oneri
  aggiuntivi, ovvero altre sedi distaccate di tribunale, come,
  ad esempio, quella di Carini.
     Anna Maria SERAFINI,  Presidente,  sospende la seduta
  che riprenderà al termine dei lavori antimeridiani
  dell'Assemblea.
 
     La seduta, sospesa alle 11,45, riprende alle
  14,20.
 
     Angelo ALTEA (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) precisa
  che nel suo intervento svolto nella riunione di ieri si è
  richiamato all'area di Siniscola, in Sardegna, in riferimento
  al comune di Lula in cui non si vota da cinque anni.  Precisa
  altresì che ambedue i comuni di Monsummano Terme e di Pescia
  avrebbero avuto titolo per essere sede di ufficio giudiziario,
  presentando le stesse caratteristiche.  Ricorda inoltre che tra
  gli esempi maggiormente significativi dello studio poco
  approfondito delle condizioni del territorio si registra
  quello del comune di Menaggio i cui abitanti, per recarsi a
  Como debbono percorrere numerose vallate con grossi disagi per
  gli spostamenti.  Si tratta tra l'altro di una zona ad alto
  tasso turistico.
     Famiano CRUCIANELLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  sottolinea che a suo avviso le situazioni che riguardano
  Monsummano e Pescia non sono le stesse.  Pescia infatti, vicina
  a Lucca, si trova con un numero assai maggiore di abitanti
  nonché nei pressi di una zona montana.
 
     Il sottosegretario di Stato Franco CORLEONE osserva che
  esorbiterebbe dai limiti della delega modificare i circondari
  dei tribunali esistenti.
     Vittorio TARDITI (gruppo forza Italia) assicura che non
  parlerà di problemi riguardanti il suo territorio di
  provenienza bensì di alcuni aspetti peculiari.  In particolare
  si richiama al caso della pretura di Arona, che risulterebbe
  soppressa per essere accorpata alla sede di Borgo Manero.
  Rileva che numerosi parametri ad Arona soddisfano i requisiti
  necessari, sebbene per altri esista una certa carenza.  Le
  preture più vicine, ad esempio Domodossola o Alagna, non
  assicurano parametri analoghi, trattandosi di comunità
  montane.  Ricorda inoltre che Arona dispone già di un edificio
  giudiziario oltre ad assicurare la presenza di vari uffici e
  servizi amministrativi che si conciliano pienamente con il
  presidio giudiziario.  Non è infine da dimenticare che Arona
  d'estate rappresenta un centro molto rilevante per il turismo,
  data la sua collocazione.  Invita quindi il governo a
  considerare l'opportunità di rivedere la soppressione
 
                              Pag. 21
 
  dell'ufficio giudiziario ad Arona, rispetto a cui l'unico
  parametro carente è quello del carico di lavoro.
     Sottolinea poi che risultano soppresse, nel circondano di
  Alba, le sedi Bra e Fossano.  Ritiene che debba rimanere una
  sezione distaccata, considerata sia la popolazione, l'area e
  gli altri parametri richiesti.  Bra costituisce la terza città
  della provincia ed un punto di snodo stradale.
     In quella sede i locali giudiziari sono collocati in una
  buona struttura.  L'ipotesi di non istituire una sezione
  distaccata di tribunale a Bra sarebbe dannosa, secondo quanto
  affermato dallo stesso sindaco di quel comune.  Pertanto chiede
  che venga istituita una sezione distaccata di tribunale a Bra
  oppure, in via subordinata, a Fossano.
 
     Luigi GIACCO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  ritiene che debba essere istituita la sede distaccata di
  tribunale dì Osimo, essendo in possesso dei requisiti
  necessari.  Ricorda che nel bacino di utenza di Osimo e
  compreso il comune di Loreto, nel quale ogni anno si recano
  circa cinque milioni di turisti.  La vicinanza dì Ancona non
  giustifica la soppressione della sede di Osimo, poiché non si
  tiene conto degli altri comuni del mandamento.  Ricorda,
  inoltre, che Osimo e sede di istituti di assistenza come, ad
  esempio, la Lega del filo d'oro, che svolgono attività
  giudiziaria di assistenza.
     La scelta operata dal Governo contrasta inoltre il
  principio della razionalizzazione della spesa poiché, gravando
  ulteriormente il tribunale di Ancona, determina un onere
  aggiuntivo di circa 12 miliardi, necessario per assicurare gli
  uffici giudiziari necessari a causa dell'aumento del carico di
  lavoro.  Ricorda che ad Osimo è stata costituita da cinque anni
  la nuova sede della sezione distaccata della Pretura.
     Conclude depositando alla Commissione i dati relativi al
  carico di lavoro di tale sezione, i quali contrastano con
  quelli forniti dal Ministero di grazia e giustizia.
     Sergio COLA (gruppo alleanza nazionale) ha constatato che
  gli interventi si sono basati su un'impostazione localistica,
  le cui motivazioni ben comprende e considera fondatissime
  qualora riferite ai criteri generali adottati.
     I criteri concernenti l'istituzione di tribunali
  metropolitani sono condivisibili, peraltro essi non sono stati
  seguiti in maniera univoca per tutto il territorio nazionale.
  Ad esempio risulta assurda la scelta di istituire un tribunale
  per Roma a Tivoli, con una decongestione del carico di lavoro
  pari al 6 per cento.  Si tratta di una scelta scellerata, come
  confermato dai dati statistici, sulla cui base sono stati
  effettuati calcoli spesso sbagliati.
     Quanto all'area napoletana, si sostiene che l'area di
  Pozzuoli riguarda circa 600 mila abitanti, laddove invece è
  noto che essi sono più di 800 mila.  Inoltre emerge altrettanto
  chiaramente dai dati che l'effetto deflattivo sarebbe pari al
  15 per cento.  Neppure sono esatti i dati sugli effetti
  prodotti dalla istituzione di un tribunale a Marano.  Come si
  vede è stata fatta confusione e le scelte sono state adottate
  spesso in modo sommario.
     Dopo avere ricordato di provenire da un collegio diverso
  da quello di Marano, rileva che l'accorpamento ad esso di
  uffici di pretura, avviene secondo criteri non verificati.  La
  scelta di Marano non è condivisibile, se solo si pensa alla
  scelta adottata nel 1992 con la istituzione dei tribunali di
  Nola e Torre Annunziata.  Per la zona nord dovrebbe essere
  quindi realizzata una scelta analoga con l'accorpamento delle
  sedi di Fratta Maggiore, Afragola, Casoria e con il tribunale
  a Pozzuoli.
     Richiama l'attenzione sul problema delle isole molte delle
  quali risultano trascurate.  Vi è da chiedersi come sarà
  possibile rendere ivi giustizia effettivamente, con le
  difficoltà di spostamento e peso del turismo.
     Esiste poi uno stretto collegamento tra l'istituzione dei
  tribunali metropolitani e la depenalizzazione per cui è
  opportuno rinviare la data di entrata in vigore della
  disciplina sui primi, per giungere alla
 
                              Pag. 22
 
  approvazione definitiva del progetto di legge in materia di
  depenalizzazione dei reati minori.  Invita pertanto a non
  esercitare la delega per i tribunali metropolitani per
  consentire di rivedere i contenuti e di inserire criteri ben
  precisi e netti al riguardo.
     Nessuno è stato interpellato prima della decisione del
  Governo, né tra gli addetti ai lavori né tra i rappresentanti
  degli enti locali.
 
     Giuseppe GIULIETTI (gruppo sinistra
  democratica-l'Ulivo) preliminarmente richiama l'intervento dei
  deputato Benedetti Valentini, sull'assetto del territorio
  dell'Umbria, che raccoglie le indicazioni del Consiglio
  regionale umbro.
     Dichiara di condividere l'impianto dello schema di decreto
  legislativo, che, come ogni tentativo di razionalizzazione di
  settori ormai assestati, suscita resistenza.  Ritiene che la
  riforma non debba essere ritardata o stravolta, in
  considerazione delle diverse e contrapposte esigenze che
  emergono dal dibattito parlamentare.
     In riferimento all'Umbria ricorda che i Commissari
  straordinari delle Marche e dell'Umbria hanno chiesto che
  l'applicazione del provvedimento sia sospesa in ragione del
  grave disagio determinato in quelle zone dagli ultimi eventi
  tellurici.
     In particolare si sofferma sulla necessità di istituire la
  sezione distaccata del tribunale di Assisi, che sarà una delle
  grandi capitali del Giubileo.  Rileva che vi sono comuni come
  quelli di Val Fabbrica, Bettona e Cannara che chiedono di fare
  parte del bacino d'utenza di Assisi-Bastia, che in tal caso
  sarebbe di 56.000 abitanti.  Gli stessi avvocati del foro
  d'Assisi hanno dichiarato che l'accorpamento su Foligno è
  impraticabile.  La stessa scelta di far confluire su Gubbio i
  comuni di Gualdo Tadino e Nocera non tiene conto dei disagi
  che ciò provoca.
 
     Gian Franco ANEDDA,  Presidente,  rinvia il seguito
  dell'esame ad altra seduta.
 
     La seduta termina alle 15,15.
 
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