| (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4,
del regolamento e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto
legislativo, rinviato nella seduta di ieri.
Andrea GISSI (gruppo alleanza nazionale)
preliminarmente ricorda l'incontro avvenuto mercoledì scorso,
14 gennaio, da parte del Presidente Pisapia con una
delegazione guidata dal sindaco di Canosa e composta dagli
avvocati di Minervino, Canosa e Spinazzola, ritiene che debba
essere istituita la sezione distaccata del tribunale di Canosa
di Puglia, il cui bacino di utenza raggiunge i 49.782 abitanti
con un indice 2,97. Si tratta di parametri che sono prossimi,
a quelli fissati dal Governo (50.000 abitanti con indice 2)
come limite minimo necessario per l'istituzione degli uffici
giudiziari.
Non si comprendono le ragioni che abbiano indotto ad
accorpare la sede di Canosa di Puglia, che a sua volta come
sezione distaccata di Pretura accorpa i comuni di Minervino e
Spinazzola, alla sezione distaccata di Andria.
Il previsto accorpamento di Canosa (indice 2,94) ad Andria
(indice 3,8) metterebbe in difficoltà l'ufficio accorpante,
che necessiterà di ampliamenti ed aggiunte strutturali, con
violazione altresì della legge dove, in ossequio al "principio
della ottimizzazione", il legislatore delegante esorta il
governo ad evitare che "la ridistribuzione degli uffici
giudiziari comporti oneri aggiuntivi a carico dello Stato".
Infatti la struttura edilizia di Andria appena sufficiente
alle esigenze dell'attuale Pretura; non potrebbe sostenere
l'ulteriore carico con indice 3 che porta il totale al 6,8 con
un territorio oltre 800 Kmq e la popolazione a ben 142.000
abitanti. Quindi non solo sorge la necessità di costruire una
nuova sede adeguata alla nuova realtà ma ne deriva altresì una
sezione quasi doppia della sede centrale con tutti rischi
previsti nei riportati punti c) e d) della
relazione.
Pag. 12
L'istituzione di una sezione a Canosa, più che dimezzando
le distanze, garantirebbe un facile collegamento.
In relazione al parametro del tempo di collegamento,
rileva che come parametro si è tenuto presente "il tempo medio
non superiore ad una ora per raggiungere l'unità di
giustizia". Con l'accorpamento di Canosa a qualsiasi altra
stazione non si potrebbe rispettare detto parametro in quanto
Minervino e Spinazzola non hanno collegamenti di pullman di
linea con le altre città del circondario, compresa Andria.
Sono collegati, invece, con Canosa sia a mezzo pullman che a
mezzo della linea ferroviaria Barletta-Spinazzola
(comprendente Canosa e Minervino). Per raggiungere Andria a
mezzo ferrovia si dovrebbe prima raggiungere Barletta e poi
partire per Andria a mezzo della linea ferroviaria Bari
Nord.
Le popolazioni di Canosa, Minervino e Spinazzola, sono
sicuramente al di sotto del livello economico delle altre
città del circondario, per cui mal sopporterebbero l'aggravio
economico per la fruizione del servizio giustizia (costo del
trasporto) e l'accresciuto disagio per le aumentate
distanze.
La struttura edilizia della ex pretura di Canosa,
costruita di recente dal Comune con finanziamento dello Stato,
soddisfa appieno le nuove esigenze di una sezione distaccata
di Tribunale (due giudici a tempo pieno, un funzionario, un
assistente, un operatore ed un commesso) così come l'organico
già esistente (un giudice, due funzionari, un assistente, un
operatore, un messo e due ufficiali giudiziari), senza alcun
onere aggiuntivo per lo Stato.
Inoltre è facilmente raggiungibile e soddisfa appieno le
nuove esigenze anche perché i lavori elettrici di adeguamento
previsti dalla legge sono stati ultimati nel dicembre 1997.
Conclude ricordando che i Consigli comunali di Canosa,
Minervino e Spinazzola ed il Consiglio dell'Ordine di
transizione si sono espressi a favore della sezione distaccata
di tribunale di Canosa e che gli avvocati interessati hanno
dichiarato lo stato di agitazione fino al 20 gennaio scorso,
non condividendo la svolta del Governo.
Raffaele MAROTTA (gruppo forza Italia) preliminarmente
dichiara di condividere le considerazioni del deputato
Benedetti Valentini sui parametri seguiti dal Governo. In
particolare ritiene che il parametro dei 60.000 abitanti debba
essere rivisto, poiché si deve tenere conto che vi sono zone a
vocazione turistiche dove il numero dei residenti si decuplica
in alcuni mesi dell'anno. E' il caso delle zone costiere della
Provincia di Salerno. Sarebbe assurdo limitarsi al dato dei
residenti senza tenere conto dell'aumento di popolazione che
ogni anno si verifica per almeno tre mesi.
Si sofferma in particolare sulla mancata istituzione di
una sede distaccata presso il comune di Sapri, nonostante la
difficoltà ed assenza di collegamenti con la sede di Sala
Consilina, dalla quale dista circa ottanta chilometri, tra i
due comuni non sussista, infatti, alcun collegamento
ferroviario, ma unicamente un servizio di autobus con una sola
corsa giornaliera funzionale all'attività giudiziaria, che una
durata di circa due ore. A ciò si aggiunga che l'indice di
contenzioso civile e penale è tale da giustificare
l'istituzione di una sezione distaccata di tribunale. L'unico
parametro che mancherebbe sarebbe quello della popolazione.
Tuttavia, anche in questo caso si deve tenere conto che il
bacino di utenza nel periodo estivo raggiunge le 100.000
unità, con una densità di popolazione di settantotto abitanti
per chilometro quadrato.
Negare l'istituzione della sede giudiziaria
significherebbe emarginare ulteriormente tale comune e tutta
la popolazione del Golfo di Policastro che dista circa
centocinquanta chilometri da Salerno.
Ricorda gli ordini del giorno Pisapia e Signorini secondo
i quali il Governo nel ridisegnare la geografia giudiziaria
deve tenere conto non solamente di parametri matematici, ma
anche delle condizioni economiche e sociali delle aree
interessate.
Pag. 13
Ritiene che anche Amalfi ed Agropoli, in considerazione
della difficoltà di collegamento, rispettivamente con Salerno
e Vallo della Lucania, e dell'aumento ingente di popolazione
nei mesi estivi, dovrebbero assurgere a sedi distaccate di
tribunale.
Rileva che sarebbe opportuno accorpare Capaccio e
Roccadaspide ed istituire una sede distaccata di tribunale
evitando che tali sedi giudiziarie confluiscano su Eboli.
Francesco Paolo LUCCHESE (gruppo CCD) ritiene opportuno
istituire presso Partanna, comune della zona del Belice, una
sezione distaccata del tribunale di Marsala, evitando che vada
a confluire su Castelvetrano.
Rileva che tutti i comuni della Valle del Belice hanno
chiesto, per ragioni di collegamento e di omogeneità
culturale, sociale ed economica di confluire sulla sede di
Partanna, i cui uffici giudiziari, oggi sede di sezione
distaccata di pretura, sono in grado di assorbire il carico di
lavoro che deriverebbe, nel caso in cui venisse istituita la
sede distaccata di tribunale e previsto l'accorpamento di
Salemi.
Ritiene opportuno mantenere gli uffici giudiziari a
Partanna anche per ragioni di ordine pubblico, trattandosi di
una zona di alto grado di criminalità organizzata.
A tale proposito sottolinea la necessità di mantenere un
presidio della giustizia anche nel comune di Corleone.
Pierluigi COPERCINI (gruppo lega nord per
l'indipendenza della Padania) preliminarmente sottolinea che
la superficialità nel ridisegnare la geografia giudiziaria da
parte del Governo, che nella Tabella b) allegata allo schema
di decreto si e scordato di inserire le sedi di Aosta e
Rovereto. L'assetto che è stato dato alla ripartizione sul
territorio degli uffici giudiziari non tiene conto della
natura dello stesso e degli aspetti orografici. Anziché
avvicinare le istituzioni ai cittadini, come avviene in
Europa, si procede all'accentramento del servizio giustizia,
seguendo le spinte della magistratura e della categoria
forense.
Invita il Governo a valutare gli indici, sui quali basare
le proprie scelte, con criteri più umani, che tengano conto
delle realtà sociali, culturali ed economiche espresse dalle
diverse aree geografiche.
Il sottosegretario di Stato Franco CORLEONE osserva che
nella tabella b) viene fatto riferimento alle sedi di Aosta e
Rovereto.
Pierluigi COPERCINI (gruppo lega nord per
l'indipendenza della Padania) ribadisce che lo schema di
decreto e la relazione che lo accompagna sono formulate in
maniera equivoca e poco chiara.
Si sofferma sulle questioni relative ai territori
appenninici dell'Emilia, che da anni stanno subendo una
progressiva spoliazione delle strutture pubbliche, scolastiche
e sanitarie. Cio ha determinato una costante diminuzione della
popolazione che oggi si vede privata anche del servizio
giustizia, occorrendo circa quattro ore per giungere a valle.
Si è tenuto conto della distanza chilometrica in linea d'aria,
anziché della ripartizione dei comuni per valli.
Ritiene che debba essere tenuto conto non tanto della
ripartizione amministrativa del territorio, quanto della
omogeneità culturale e sociale dello stesso. A tale proposito
rileva, ad esempio, che il comune di Borgotaro dovrebbe essere
inserito nel circondario di Chiavari piuttosto che in quello
di Parma.
Osserva che il Governo ha preferito privilegiare le
aspettative delle zone economicamente più ricche,
pregiudicando quelle zone montane. Propone al Governo di
abbandonare lo spirito innovativo di ridisegnare la geografia
giudiziaria in un momento in cui la giustizia è in crisi.
L'istituzione del giudice unico di primo grado determinerebbe
un notevole impatto nell'utenza del servizio giustizia che, in
ragione delle difficoltà organizzative, risulterebbe
paralizzato.
Ritiene che sarebbe opportuno mantenere le sedi distaccate
di pretura, trasformandole
Pag. 14
in sedi distaccate di tribunale. Ciò consentirebbe, da un
lato, alle popolazioni interessate, di discutere le scelte
operate dal Governo e, dall'altro, alle istituzioni di
confrontarle con le direttive comunitarie.
Giuliano PISAPIA, presidente, invita a segnalare,
entro le 10,30, i nominativi di chi intenda intervenire nonché
a contenere la durata degli interventi nel limite di dieci
minuti.
Antonio LEONE (gruppo forza Italia) ritiene che debba
essere istituita la sede distaccata di tribunale di
Trinitapoli accorpata, nello schema di decreto, a Cerignola,
nonostante che abbia un bacino di utenza di 49.0000 abitanti
con un indice di 2,5 ed un indice di sopravvivenza penale
uguale a quello di Cerignola. Ciò determina per la sede
distaccata di Cerignola un bacino di utenza ed indice
superiore a quello della sede centrale di tribunale, che si
ripercuoterebbe sul buon andamento della giustizia. Rileva
inoltre che, nel bacino di utenza di Trinitapoli è compreso
anche il comune di Santa Margherita di Savoia, sede della
maggiore salina d'Europa, centro termale e località ad alta
vocazione turistica.
Conclude sottolineando che non si possono accorpare realtà
disomogenee come sono quelle del bacino di Trinitapoli
rispetto a Cerignola.
Ennio PARRELLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
premette di non avere esigenze di carattere elettoralistico da
soddisfare. Richiama poi l'attenzione sulle questioni relative
ai comuni di Trinitapoli e di Assisi. Su quest'ultimo in
particolare rileva che dovrebbe essere istituita una sezione
distaccata di tribunale e consegna una nota sull'argomento. Fa
notare che al contrario dalla provincia di Reggio Emilia è
stata avanzata la richiesta di non istituire la sezione
distaccata di Guastalla. Infine rileva l'esigenza che venga
istituita una sezione distaccata ad Asiago, in considerazione
della difficoltà di raggiungere le zone di pianura da quel
comune.
Sottolinea che in via generale gli avvocati e i magistrati
tengono a decentrare il potere anziché ad accentrarlo. La
geografia attuale necessita di un adattamento dal momento che
risale ad un'epoca ad economia prevalentemente agricola. E'
giusto venire incontro all'esigenza di una presenza anche
localistica della giustizia, ma ciò deve avvenire secondo
criteri nuovi. In questa prospettiva il giudice di pace
dovrebbe essere valorizzato, costituendo una sorta di vigile
di quartiere e venendo trasformato in un giudice di equità
competente per una rilevante parte di casi.
Luigi VITALI (gruppo forza Italia) osserva che la
riforma ha il limite di non essere completa, in quanto è
mancato il coraggio di istituire nuovi tribunali, preferendo
sostituire le sedi distaccate di pretura con quelle di
tribunale. Ritiene che il punto di arrivo della riforma sia
arrivare alla sede unica di tribunale.
In riferimento al circondario di Brindisi contesta la
scelta del Governo di privilegiare la sede di Fasano a quella
di Ostuni che ha un bacino di 33.70, abitanti ed un indice di
1.82. Ricorda che gli operatori della giustizia del
circondario di Brindisi da circa dieci anni suggeriscono di
istituire per tale aerea tre poli giudiziari, tra i quali
quello di Ostuni. Il Governo invece ha optato per la sede di
Fasano basandosi su dati che non rispondono a realtà, in
quanto non si è tenuto conto dei cittadini residenti nei
comuni circostanti a quello di Ostuni, ma solamente di coloro
che risiedono in tale comune. Ricorda che nei mesi estivi il
bacino di utenza è di circa 10.0000 persone. Sottolinea
inoltre i disagi nel collegamento tra Ostuni e Fasano che si
trova all'estremo nord del circondario.
Pasquale GIULIANO (gruppo forza Italia) richiama
l'attenzione sulle questioni relative agli uffici giudiziari
di Carinola e di Sessa Aurunca, comuni che distano tra di loro
solo 9 chilometri. La sezione distaccata di tribunale è stata
prevista, nello schema del Governo, a Sessa Aurunca
Pag. 15
anziché a Carinola. Eppure quest'ultima dispone di locali per
gli uffici giudiziari ampi e del tutto idonei. Inoltre da
Teano è giunta indicazione favorevole che la sezione
distaccata venga istituita presso Carinola. Si tenga poi conto
del fatto che a Carinola è presente anche un carcere di
massima sicurezza, per cui si produrrebbe un notevole
risparmio rispetto alle traduzioni dei detenuti. Il carico di
lavoro dell'ufficio giudiziario a Carinola - pari a 2,6, con
la somma del carico di Teano - sarebbe tale da giustificare lo
spostamento della sede distaccata in quel comune dal momento
che il carico di lavoro di Sessa Aurunca risulta pari a 1 e
che, per di più, Carinola è attraversata dalla ferrovia e
dall'Appia, risultando pertanto più facilmente
raggiungibile.
Richiama poi l'attenzione sui casi di Rodi Garganico e di
Apricena. Il primo comune è collocato in un bacino facilmente
raggiungibile e registra un carico di lavoro ben superiore a
tutte le altre ex sezioni distaccate di pretura.
Sottolinea poi la particolare situazione di Santa Maria
Capua Vetere. E' consapevole del fatto che la legge delega non
consente di rivedere le circoscrizioni giudiziarie in questa
sede, però è necessario evidenziare che nel circondario di
Santa Maria Capua Vetere, il quinto tribunale d'Italia per
carico di lavoro, sono presenti 100 comuni e si registrano
indici di criminalità tra i più alti in Europa. Sollecita
pertanto il Governo a valutare l'opportunità di istituire una
sede di tribunale a Aversa e a Caserta, l'unico comune
capoluogo di provincia a non avere il tribunale. In tale
maniera potrebbe essere assicurata una presenza di uffici
giudiziari sul territorio conforme al modello di tribunali di
media grandezza suggerito dallo stesso C.S.M. Quegli uffici
potrebbero così offrire una rapida risposta di giustizia, in
linea con i carichi di lavoro e con gli indici di criminalità
nell'area interessata che registra il maggior numero di comuni
sciolti per infiltrazione di stampo camorristico.
Infine richiama l'attenzione sulla scelta di istituire una
sede distaccata a Guardia San Framonti, laddove invece il
comune di Solopaca già dispone di una sede adeguata e registra
un maggior carico di lavoro.
Pierluigi COPERCINI (gruppo lega nord per
l'indipendenza della Padania), intervenendo sull'ordine dei
lavori, in riferimento alle soluzioni prospettate dal Governo
per i tribunali di Aosta e di Rovereto, rileva che i documenti
presentati dal Governo medesimo non sono comprensibili e
rischiano di determinare equivoci.
Mario GAZZILLI (gruppo forza Italia) ritiene che
contrariamente al tenore degli interventi di coloro che lo
hanno preceduto, si soffermerà principalmente sulle linee
generali del provvedimento.
Il ridisegno della geografia giudiziaria derivata dallo
schema al nostro esame può persino apparire inadeguato a chi
interpreti in modo rigoroso e restrittivo i principi ed i
criteri direttivi enumerati dall'articolo 1 lettera i)
della legge delega.
La relazione alle tabelle allegate allo schema di decreto
ha correttamente evidenziato che la funzione della legge
appare univoca nel definire come eventuale la istituzione
delle sezioni distaccate di tribunale in linea con la ratio
volta a ridurre il numero degli uffici giudiziari, a
ottimizzare l'uso del personale e delle strutture, a diminuire
i costi del servizio giustizia.
Siffatte esigenze avrebbero senz'altro imposto maggior
misura nella conservazione di uffici assai costosi in termini
di uomini e di mezzi, che non sono assolutamente
indispensabili e che, in definitiva, dovrebbero essere
mantenuti in attività unicamente per il loro valore simbolico
o meglio per la illusione di una efficiente e autorevole
presenza dello Stato.
Pur non potendosi condividere l'istituzione di sezioni
distaccate di tribunale a pochi chilometri di distanza dal
capoluogo di circondano o da altra sezione, non si avrebbe
motivo di censurare pesantemente le scelte del Governo se esse
talora non apparissero prive di una qualunque razionale
giustificazione.
Pag. 16
E' appena il caso di rammentare le critiche avanzate da
più parti alle soluzioni proposte rispetto alla città di
Iglesias e di Serra San Bruno, alle quali occorre aggiungere
qualche breve notazione relativamente agli ex mandamenti di
Sessa Aurunca, Teano e Carinola, tra i quali è stata
individuata come polo aggregante la città di Sessa Aurunca per
l'ubicazione, la facilità di collegamento e le maggiori
dimensioni parametriche. Il polo agggregante dovrebbe essere
individuato in Carinola che ha al suo attivo una maggiore
popolazione (40976 abitanti contro i 40620 di Sessa e i 34678
di Teano) e un maggior indice di carico presunto (1,67 contro
1,02 per Sessa e 0,89 per Teano).
D'altro canto, Sessa Aurunea è posta più a Nord rispetto
alle altre due città, mentre Carinola è sita al centro, in
posizione intermedia tra Sessa e Teano il che, stante la
identica facilità dei collegamenti, risulta la considerazione
decisiva a favore di Carinola.
E' opportuno trattare brevemente degli aspetti normativi
dello schema e segnatamente delle problematiche che già il
relatore ha rimarcato.
Si allude in primo luogo, ai problemi delle aree
metropolitane in rapporto alle quali il Governo è stato
delegato ad istituire nuovi tribunali allo scopo di
decongestionare la ormai caotica attività dei Grandi uffici.
Si deve condividere la rinuncia del Governo ad istituire un
nuovo tribunale nell'area di Palermo basata sulla
impossibilità di reperire in proposito una soluzione
soddisfacente, ma va pure condivisa la proposta del relatore
che vorrebbe chiedere al Governo di non esercitare la delega,
che appare troppo ristretta rispetto alle reali esigenze che
investono anche l'area metropolitana di Torino la quale, allo
stato, è stata completamente dimenticata.
In ogni caso, la scelta del Governo non è condivisibile,
almeno per quel che concerne il distretto di Napoli, laddove
la ventilata ubicazione di un nuovo tribunale a Marano ha
sollevato fortissima resistenza da parte degli abitanti di
Carovia e dei comuni limitrofi che hanno adeguatamente
documentato il loro buon diritto ad essere preferiti in questa
diatriba.
La relazione del deputato Bonito lo trova d'accordo anche
in rapporto alle disposizioni relative agli organici dei
magistrati.
L'articolo 19 dello schema di decreto vorrebbe attribuire,
i posti direttivi e semidirettivi presso i nuovi uffici ai
magistrati titolari dei posti direttivi e semidirettivi degli
uffici soppressi, quando ne facciano richiesta e prevede che,
in mancanza o insufficienza della dichiarazione di
disponibilità da parte di costoro, il conferimento di tali
posti avvenga in base alle normali procedure concorsuali.
Si tratta di una chiarissima deroga ai principi
concorsuali che non è sorretta da congrua giustificazione e
che, perciò, appare lesiva del principio di eguaglianza
sancito dalla Costituzione in quanto pregiudica le aspettative
dei magistrati che potenzialmente aspirano a tali posti.
Pertanto, i principi concorsuali vanno salvaguardati ad
ogni costo e gli interessi dei "perdenti posto" vanno tutelati
nel rispetto assoluto ed incondizionato degli interessi degli
altri aspiranti, anche per le fondate argomentazioni svolte
dal Consiglio Superiore della Magistratura nel parere del 19
febbraio, alle quali integralmente si riporta.
Giovanni MARINO (gruppo alleanza nazionale)
preliminarmente osserva che lo schema di decreto legislativo è
stato oggetto di critiche da parte di tutte le componenti
politiche della Commissione. Lo stesso relatore, specialmente
sulla istituzione di nuovi tribunali per le aeree
metropolitane, ha prospettato un diverso modo, rispetto a
quello indicato dal Governo, di risolvere il problema dei
sovraccarico di lavoro.
In ordine ai criteri adottati dal Governo per ridefinire
la geografia giudiziaria, ritiene che questi dovrebbero essere
considerati non dei vincoli quanto piuttosto dei criteri di
orientamento, in quanto vi sono realtà locali che hanno
esigenze
Pag. 17
particolari che non possono essere soddisfatte adottando
parametri e criteri oggettivi e vincolanti.
Ritiene che l'articolo 1 dello schema di decreto
legislativo necessiti di maggiore chiarezza nella parte in cui
introduce l'articolo 48- quater dell'ordinamento
giudiziario. Tale norma appare generica laddove viene fatto
riferimento a "particolari esigenze" che consentirebbero al
Presidente del tribunale di trasferire alle sedi distaccate
cause che spetterebbero alla sede centrale. Nel caso in cui
non si chiarisse tale punto si avrebbe il rischio di gravi
disfunzioni in sede di applicazione pratica della norma.
In ordine all'articolo 3 che disciplina l'incompatibilità
di viceprocuratori onorari che esercitano la professione
forense, osserva che si tratta di una norma che alimenta nel
cittadino i legittimo sospetto che costoro strumentalizzino
tale funzione nell'esercizio della professione forense.
Ritiene opportuno l'introduzione dell'articolo 163- ter
delle norme di attuazione del codice di procedura penale,
in forza del quale le impugnazioni e le dichiarazioni di
opposizione al decreto penale possono essere presentate anche
presso le sezioni distaccate di tribunale. Si tratta di una
norma opportuna in quanto risolve i dubbi interpretativi che
si sarebbero verificati in tale materia.
Si sofferma sulla necessità di istituire a Bojano la
sezione distaccata di tribunale di Campobasso, considerando
l'estensione del bacino di utenza che comprende tutti i comuni
della fascia alto matesina, nei cui confronti tale comune ha
sempre ricoperto un ruolo guida dal punto di vista economico,
religioso e culturale.
Ritiene che in ragione dei bacino di utenza e della
complessità socio economica del territorio, debba essere
istituita anche la sezione distaccata di tribunale di
Latisana.
Ritiene inoltre che debba essere istituita la sezione dei
tribunale di Santa Maria Capua Vetere presso il comune di
Trentola Ducenta.
Il territorio sottoposto alla giurisdizione dell'attuale
Pretura di Trentola Ducenta comprende dieci comuni, per una
popolazione complessiva di 98.496 abitanti.
Ricorda i problemi di ordine pubblico che interessano la
zona in questione, definita dal Ministro dell'interno "area
fortemente a rischio".
Pertanto, ritiene che il mantenimento sul territorio di
una struttura giudiziaria, oltre che il giusto soddisfacimento
di necessità pratiche, ha anche un valore simbolico di
riaffermazione della presenza dello Stato.
Non si può lasciare tale zona sprovvista di presidi
giudiziari, quando invece sarebbe opportuno rafforzarli con
l'istituzione ad Aversa di un nuovo Tribunale.
Il segnale che si verrebbe a dare, con la mancata
istituzione a Trentola Ducenta della sezione distaccata di
Tribunale, sarebbe di disimpegno dello Stato in zone dove
invece sarebbe più che opportuno ed urgente rafforzarne la
presenza.
Contesta la soppressione della sede giudiziaria distaccata
di Taurianova che confluisce su Cinquefrondi, nonostante che
si tratti di un area ad alta intensità criminale.
Ritiene inoltre non comprensibile la scelta del Governo di
non istituire una sezione staccata di tribunale ad Agusta
nonostante la peculiare e particolarissima situazione
ambientale, produttiva, portuale e militare del comprensorio
di Agusta, Melilli, Sortino e Priolo, affacciantesi sulla rada
naturale di Augusta sede di porto commerciale, industriale e
militare di rilevanza internazionale e del più grande polo
petrolchimico d'Italia.
Ricorda che la popolazione del comprensorio è di oltre
70.000 unità residenti e di circa 60.000 unità di non
residenti (marittimi, militari, tecnici del polo industriale,
turisti residenziali) e che pertanto la vasta utenza di tale
comprensorio non può restare priva di n presidio giudiziario
per una tempestiva e funzionale tutela giurisdizionale.
Gli avvocati del comprensorio hanno già da tempo
rappresentato, con ampie e dettagliate relazioni inviate agli
organi di Governo e parlamentari, la grave incongruenza
Pag. 18
che si verrebbe a creare ove non si prevedesse l'istituzione
di una sezione staccata di tribunale.
Ricorda infine che nell'ambito del comprensorio il comune
di Augusta è sede di ammiragliato, di base navale e scuola
comando, di base NATO della flotta permanente nel
Mediterraneo, di capitaneria di porto, di dogana, di casa di
reclusione di massima sicurezza, di Compagnia della guardia di
finanza e dei carabinieri, di diversi consolati.
Michele SAPONARA (gruppo forza Italia) preliminarmente
osserva che sulla base di quanto emerge dal dibattito
parlamentare lo schema di decreto legislativo dovrà essere
modificato.
Ritiene che debba essere istituita la sezione di tribunale
presso il comune di Rho. Il decreto prevede, tra l'altro,
l'istituzione, nell'area metropolitana di Milano, del
Tribunale di Legnano.
Per l'istituzione del predetto Tribunale si renderebbe
necessario l'accorpamento dei Comuni già rientranti nelle
sezioni distaccate delle Preture di Legnano, Rho ed
Abbiategrasso.
Lo schema legislativo prevede, inoltre, che in
Abbiategrasso venga istituita una sezione distaccata
dell'istituendo Tribunale di Legnano.
Consegue così che soltanto la città di Rho ed i Comuni
limitrofi rimarrebbero privi di ogni presidio giudiziario.
Gli Avvocati esercenti l'attività professionale innanzi
alla Pretura di Rho, venuti a conoscenza del contenuto dello
schema di decreto legislativo, hanno proclamato lo stato di
agitazione e l'astensione da tutte le udienze civili e penali,
inviando anche una lettera di protesta alle competenti
autorità.
Le istituzioni, le forze politiche, quelle sindacali ed
imprenditoriali, nell'esprimere la loro solidarietà, hanno
condiviso e condividono le preoccupazioni espresse dalla
classe forense.
Si può quindi dire che l'ipotesi legislativa lede, gli
interessi dell'intera comunità rhodense.
Ricorda che è stato approvato dalla Camera dei deputati
nella seduta dell'8 luglio 1997 un ordine del giorno che
evidenziava la necessità di consultare le amministrazioni
locali, i consigli giudiziari ed i consigli degli ordini degli
Avvocati, al fine di conoscere la complessità e
l'articolazione delle attività economiche e sociali dei
singoli territori, nonché dell'esistenza di uffici
tavolari.
Nella relazione che accompagna l'ipotesi del decreto
legislativo (pag. 12 6.6) si dà atto che il Ministero ha
provveduto a consultare le amministrazioni locali, i consigli
giudiziari ed i consigli degli ordini degli Avvocati.
La circostanza non è vera perché il Consiglio dell'ordine
degli Avvocati di Milano esclude di essere stato interpellato
"in relazione alla costituzione di un tribunale metropolitano
di Legnano, con il conseguente accorpamento dell'intero
mandamento della Pretura di Rho"; il Sindaco di Rho, come gli
altri rappresentanti delle comunità locali, attestano di non
essere stati mai interpellati e di non avere quindi mai
espresso il loro parere in ordine alla ipotesi di costituzione
del Tribunale di Legnano e l'accorpamento ad esso dei comuni
del mandamento di Rho; il Presidente della Provincia di Milano
parimenti attesta che l'ente non è stato mai interpellato e,
conseguentemente, non è stato mai espresso parere in ordine
alla ipotesi di accorpamento del territorio di Rho a quello di
Legnano.
Dalla lettura della relazione emerge inoltre che le scelte
per l'istituzione delle sezioni distaccate dei Tribunali sono
state operate in base a criteri omogenei ed obiettivi, come
peraltro la legge delega imponeva.
E così, quando la relazione esamina la situazione relativa
al circondario di Milano, evidenzia che "Tutti i bacini di
utenza: Abbiategrasso (indice 1,95 e 160.648 abitanti),
Cassano D'Adda (indice 1,6 e 143.228 abitanti), Rho (indice
6,8 e 188.654 abitanti), Legnano (indice 3,17 e 194.061
abitanti), presentano parametri talmente elevati.
Pag. 19
Consegue che Rho ed i paesi circostanti hanno titoli,
dignità e ragioni per vedere istituita nel proprio territorio
una sezione distaccata del Tribunale e non già di essere
"accorpati" ad un istituendo Tribunale metropolitano.
L'ipotesi legislativa urta, per ultimo, contro la storia
della città di Rho e dei paesi limitrofi oltre che contro la
realtà socio-culturale ed economica.
La Pretura di Rho è infatti una delle più antiche Preture
del circondario di Milano. Nel territorio di Rho sono
collocati ed esercitano la propria attività complessi
industriali di rilevanza nazionale ed internazionale. Rho è
sede di presidi sanitari, è sede del collegio elettorale,
accoglie gli uffici tributari e quelli del registro ed è sede
di tutti gli istituti di scuola superiore e vanta inoltre la
presenza di un prestigioso istituto musicale.
Nel terriotorio di Rho insiste, per la maggior parte, il
nuovo complesso carcerario di "Bollate" e nel territorio di
Rho è in progetto il trasferimento della Fiera di Milano.
Contesta la scelta di fare confluire Cirò sulla sede
distaccata di tribunale di Strongoli, nonostante il bacino
d'utenza superiore ai 60 mila abitanti, un rilevante carico di
lavoro e tempi di collegamento con tale sede superiori ad
un'ora. Il comune di Cirò è da sempre sede di pretura, facendo
capo a sedici centri abitati. Rileva che saranno presto
consegnati al comune di Cirò gli uffici giudiziari che
potrebbero essere utilizzati come sedi distaccate di
tribunale.
Eugenio RICCIO (gruppo alleanza nazionale) segnala la
situazione che si verrebbe a determinare nel distretto di
Campobasso, l'unico della regione Molise, istituito circa 10
anni fa, in relazione alla specificità del territorio
prevalentemente montuoso. Nel circondario di Isernia
esistevano 9 preture, rese necessarie dalla stessa
conformazione territoriale. Di tali preture, di cui è stata da
poco ultimata la costruzione, sono poi state soppresse 7,
rimanendo in piedi la sola sezione distaccata di Venafro.
Nello schema trasmesso dal Governo è invece prevista
l'istituzione della sezione distaccata di tribunale di
Termoli, facente capo al tribunale di Larino. Peraltro in
questo modo si trascurano del tutto le peculiarità proprie di
Venafro, che rappresenta un ufficio giudiziario di frontiera,
collocato in una zona che si trova all'incrocio tra la
criminalità del Lazio e dell'alto casertano. Inoltre Venafro è
collocato in un area in pieno sviluppo, nella quale si
registra un incremento sensibile della popolazione. Inoltre
Venafro è sede di tutti i principali servizi pubblici e
amministrativi nonché di industrie importanti. Auspica
pertanto che Venafro possa diventare sede di una sezione
distaccata del tribunale di Isernia, di cui ha un carico di
lavoro addirittura maggiore. Il governo dovrebbe spiegare in
quale maniera, con la soluzione adottata nello schema
trasmesso, non venga a confliggere con i princìpi della legge
n. 97 del 1994. Qualora non venisse dato seguito alla
richiesta da lui avanzata si avrebbe un impoverimento del
servizio giustizia nel Molise.
Richiama infine l'attenzione sull'analogo caso del comune
di Bojano.
Carmelo CARRARA (gruppo misto-CDU) condivide in linea di
massima lo schema di decreto legislativo. Tuttavia, ritiene
avviata la scelta di non istituire un nuovo tribunale per
l'area metropolitana di Palermo, in considerazione anche della
possibilità che venga ampliata la competenza del tribunale e
quella della procura distrettuale antimafia. Ritiene che i
criteri non debbano essere osservati in maniera rigida, in
quanto non si può non tenere conto delle diverse realtà
territoriali.
I punti fermi dai quali non si puo prescindere sono
l'obbligo di non determinare costi aggiuntivi - si avrebbero
in tutti i casi di difficoltà di collegamento alle sedi
giudiziarie, come nei casi delle isole che non sono sede di
sezione distaccata di tribunale - all'esigenza di tenere delle
conto difficoltà di collegamento (del- le aree di montagna, la
necessità di controllare il territorio non smantellando
Pag. 20
i presidi di legalità specialmente in quelle zone ove vi e
una forte presenza di organizzazioni criminali ed infine
l'opportunità di ridurre la soglia del disagio per il
collegamento agli uffici giudiziari ad un'ora.
Si sofferma sull'opportunità di istituire sezioni
distaccate di tribunale ad Augusta, Rodi Garganico ed Ostuni,
in considerazione dell'elevato bacino di utenza di tali
località, nell'isola d'Elba, il cui bacino di utenze comprende
diverse comunità montane e la popolazione dell'isola di
Capraia. Ritiene, inoltre, che debbano essere istituire sedi
giudiziarie presso i comuni di Salopaca, Latisana e Carini, i
quali sono poli aggreganti per le popolazioni dei comuni
circostanti ed hanno un carico di lavoro tale da escludere
l'accorpamento ad altre sedi.
Contesta la scelta del Governo di non istituire il nuovo
tribunale per l'area metropolitana di Palermo. Tale scelta è
stata dettata dall'errore di avere considerato la situazione
giudiziaria della città di Palermo sulla base unicamente del
criterio del bacino di utenza. Non si è tenuto conto che si
tratta dì un area a rischio sotto il profilo della criminalità
organizzata. Ricorda inoltre che si prevede l'approvazione di
forme che determineranno l'allargamento delle competenze della
procura distrettuale antimafia e del tribunale. Pertanto,
propone di istituire la nuova sede di tribunale di Palermo,
con sede Partinico, considerato che non si avrebbero oneri
aggiuntivi, ovvero altre sedi distaccate di tribunale, come,
ad esempio, quella di Carini.
Anna Maria SERAFINI, Presidente, sospende la seduta
che riprenderà al termine dei lavori antimeridiani
dell'Assemblea.
La seduta, sospesa alle 11,45, riprende alle
14,20.
Angelo ALTEA (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) precisa
che nel suo intervento svolto nella riunione di ieri si è
richiamato all'area di Siniscola, in Sardegna, in riferimento
al comune di Lula in cui non si vota da cinque anni. Precisa
altresì che ambedue i comuni di Monsummano Terme e di Pescia
avrebbero avuto titolo per essere sede di ufficio giudiziario,
presentando le stesse caratteristiche. Ricorda inoltre che tra
gli esempi maggiormente significativi dello studio poco
approfondito delle condizioni del territorio si registra
quello del comune di Menaggio i cui abitanti, per recarsi a
Como debbono percorrere numerose vallate con grossi disagi per
gli spostamenti. Si tratta tra l'altro di una zona ad alto
tasso turistico.
Famiano CRUCIANELLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
sottolinea che a suo avviso le situazioni che riguardano
Monsummano e Pescia non sono le stesse. Pescia infatti, vicina
a Lucca, si trova con un numero assai maggiore di abitanti
nonché nei pressi di una zona montana.
Il sottosegretario di Stato Franco CORLEONE osserva che
esorbiterebbe dai limiti della delega modificare i circondari
dei tribunali esistenti.
Vittorio TARDITI (gruppo forza Italia) assicura che non
parlerà di problemi riguardanti il suo territorio di
provenienza bensì di alcuni aspetti peculiari. In particolare
si richiama al caso della pretura di Arona, che risulterebbe
soppressa per essere accorpata alla sede di Borgo Manero.
Rileva che numerosi parametri ad Arona soddisfano i requisiti
necessari, sebbene per altri esista una certa carenza. Le
preture più vicine, ad esempio Domodossola o Alagna, non
assicurano parametri analoghi, trattandosi di comunità
montane. Ricorda inoltre che Arona dispone già di un edificio
giudiziario oltre ad assicurare la presenza di vari uffici e
servizi amministrativi che si conciliano pienamente con il
presidio giudiziario. Non è infine da dimenticare che Arona
d'estate rappresenta un centro molto rilevante per il turismo,
data la sua collocazione. Invita quindi il governo a
considerare l'opportunità di rivedere la soppressione
Pag. 21
dell'ufficio giudiziario ad Arona, rispetto a cui l'unico
parametro carente è quello del carico di lavoro.
Sottolinea poi che risultano soppresse, nel circondano di
Alba, le sedi Bra e Fossano. Ritiene che debba rimanere una
sezione distaccata, considerata sia la popolazione, l'area e
gli altri parametri richiesti. Bra costituisce la terza città
della provincia ed un punto di snodo stradale.
In quella sede i locali giudiziari sono collocati in una
buona struttura. L'ipotesi di non istituire una sezione
distaccata di tribunale a Bra sarebbe dannosa, secondo quanto
affermato dallo stesso sindaco di quel comune. Pertanto chiede
che venga istituita una sezione distaccata di tribunale a Bra
oppure, in via subordinata, a Fossano.
Luigi GIACCO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
ritiene che debba essere istituita la sede distaccata di
tribunale dì Osimo, essendo in possesso dei requisiti
necessari. Ricorda che nel bacino di utenza di Osimo e
compreso il comune di Loreto, nel quale ogni anno si recano
circa cinque milioni di turisti. La vicinanza dì Ancona non
giustifica la soppressione della sede di Osimo, poiché non si
tiene conto degli altri comuni del mandamento. Ricorda,
inoltre, che Osimo e sede di istituti di assistenza come, ad
esempio, la Lega del filo d'oro, che svolgono attività
giudiziaria di assistenza.
La scelta operata dal Governo contrasta inoltre il
principio della razionalizzazione della spesa poiché, gravando
ulteriormente il tribunale di Ancona, determina un onere
aggiuntivo di circa 12 miliardi, necessario per assicurare gli
uffici giudiziari necessari a causa dell'aumento del carico di
lavoro. Ricorda che ad Osimo è stata costituita da cinque anni
la nuova sede della sezione distaccata della Pretura.
Conclude depositando alla Commissione i dati relativi al
carico di lavoro di tale sezione, i quali contrastano con
quelli forniti dal Ministero di grazia e giustizia.
Sergio COLA (gruppo alleanza nazionale) ha constatato che
gli interventi si sono basati su un'impostazione localistica,
le cui motivazioni ben comprende e considera fondatissime
qualora riferite ai criteri generali adottati.
I criteri concernenti l'istituzione di tribunali
metropolitani sono condivisibili, peraltro essi non sono stati
seguiti in maniera univoca per tutto il territorio nazionale.
Ad esempio risulta assurda la scelta di istituire un tribunale
per Roma a Tivoli, con una decongestione del carico di lavoro
pari al 6 per cento. Si tratta di una scelta scellerata, come
confermato dai dati statistici, sulla cui base sono stati
effettuati calcoli spesso sbagliati.
Quanto all'area napoletana, si sostiene che l'area di
Pozzuoli riguarda circa 600 mila abitanti, laddove invece è
noto che essi sono più di 800 mila. Inoltre emerge altrettanto
chiaramente dai dati che l'effetto deflattivo sarebbe pari al
15 per cento. Neppure sono esatti i dati sugli effetti
prodotti dalla istituzione di un tribunale a Marano. Come si
vede è stata fatta confusione e le scelte sono state adottate
spesso in modo sommario.
Dopo avere ricordato di provenire da un collegio diverso
da quello di Marano, rileva che l'accorpamento ad esso di
uffici di pretura, avviene secondo criteri non verificati. La
scelta di Marano non è condivisibile, se solo si pensa alla
scelta adottata nel 1992 con la istituzione dei tribunali di
Nola e Torre Annunziata. Per la zona nord dovrebbe essere
quindi realizzata una scelta analoga con l'accorpamento delle
sedi di Fratta Maggiore, Afragola, Casoria e con il tribunale
a Pozzuoli.
Richiama l'attenzione sul problema delle isole molte delle
quali risultano trascurate. Vi è da chiedersi come sarà
possibile rendere ivi giustizia effettivamente, con le
difficoltà di spostamento e peso del turismo.
Esiste poi uno stretto collegamento tra l'istituzione dei
tribunali metropolitani e la depenalizzazione per cui è
opportuno rinviare la data di entrata in vigore della
disciplina sui primi, per giungere alla
Pag. 22
approvazione definitiva del progetto di legge in materia di
depenalizzazione dei reati minori. Invita pertanto a non
esercitare la delega per i tribunali metropolitani per
consentire di rivedere i contenuti e di inserire criteri ben
precisi e netti al riguardo.
Nessuno è stato interpellato prima della decisione del
Governo, né tra gli addetti ai lavori né tra i rappresentanti
degli enti locali.
Giuseppe GIULIETTI (gruppo sinistra
democratica-l'Ulivo) preliminarmente richiama l'intervento dei
deputato Benedetti Valentini, sull'assetto del territorio
dell'Umbria, che raccoglie le indicazioni del Consiglio
regionale umbro.
Dichiara di condividere l'impianto dello schema di decreto
legislativo, che, come ogni tentativo di razionalizzazione di
settori ormai assestati, suscita resistenza. Ritiene che la
riforma non debba essere ritardata o stravolta, in
considerazione delle diverse e contrapposte esigenze che
emergono dal dibattito parlamentare.
In riferimento all'Umbria ricorda che i Commissari
straordinari delle Marche e dell'Umbria hanno chiesto che
l'applicazione del provvedimento sia sospesa in ragione del
grave disagio determinato in quelle zone dagli ultimi eventi
tellurici.
In particolare si sofferma sulla necessità di istituire la
sezione distaccata del tribunale di Assisi, che sarà una delle
grandi capitali del Giubileo. Rileva che vi sono comuni come
quelli di Val Fabbrica, Bettona e Cannara che chiedono di fare
parte del bacino d'utenza di Assisi-Bastia, che in tal caso
sarebbe di 56.000 abitanti. Gli stessi avvocati del foro
d'Assisi hanno dichiarato che l'accorpamento su Foligno è
impraticabile. La stessa scelta di far confluire su Gubbio i
comuni di Gualdo Tadino e Nocera non tiene conto dei disagi
che ciò provoca.
Gian Franco ANEDDA, Presidente, rinvia il seguito
dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15,15.
| |