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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344979
SMC0293-0020
Bollettino Giunte e Commissioni n. 293 del 21 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-293)
(suddiviso in 108 Unità Documento)
Unità Documento n.20 (che inizia a pag.34 dello stampato)
              ...III COMMISSIONE PERMANENTE
                 (Affari esteri e comunitari)
 
 
...IN SEDE REFERENTE
C4222. LAVCOMM
C4222.
Disegno di legge: S. 2515. - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo europeo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee ed i loro Stati membri, che agiscono nel quadro dell'Unione europea, da una parte, e la Repubblica di Slovenia, dall'altra, con tredici allegati, sei protocolli e atto finale e dichiarazioni, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 1996 (approvato dal Senato) (4222). (Parere della I, della II, della V, della VI, della VII, della VIII, della IX, della X, della XI, della XII, della XIII e della XIV Commissioni).
(Seguito dell'esame e conclusione).
Antonio DI BISCEGLIE. Dario RIVOLTA. Roberto MENIA. Marco PEZZONI. Fabio CALZAVARA. Gabriele CIMADORO. Mario BRUNETTI.
Mercoledì 21 gennaio 1998. - Presidenza del Vicepresidente, Vito LECCESE. - Interviene il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Rino Serri.
ZZSMC ZZRES ZZSMC210198 ZZSMC980121 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC293 ZZ13 ZZD ZZCN ZZC3 ZZRE ZZHH ZZII
     La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge.
 
     Antonio DI BISCEGLIE (gruppo sinistra
  democratica-l'Ulivo)  relatore  osserva come la
  discussione di ieri abbia fatto emergere una scarsa
  consapevolezza dell'importanza dell'Accordo in esame da parte
  di alcune forze politiche.  Il provvedimento ha infatti una
  valenza strategica per il nostro paese in quanto gli
  permetterebbe di svolgere un ruolo propulsivo rispetto al
  processo di allargamento ad est dell'Unione europea.  Osserva
  quindi che se l'Italia avesse posto come pregiudiziale la
  questione del risarcimento degli esuli, senza peraltro poter
  invocare una solida base giuridica, questo avrebbe determinato
  l'isolamento totale del paese ed una situazione di reale
  difficoltà per le popolazioni di confine.  L'intesa raggiunta
  con la Slovenia ha, invece, già determinato delle ricadute
  positive sulla città di Trieste e su tutto il Friuli-Venezia
  Giulia.  Le
 
                              Pag. 35
 
  valutazioni di alcuni deputati intervenuti nel corso della
  discussione appaiono pertanto riduttive e rischiano di
  alimentare sentimenti di rivalsa, senza peraltro indicare
  prospettive di convivenza e di pacificazione.
     Dopo aver ricordato che l'Accordo contiene gli strumenti
  per verificare la sua attuazione, ribadisce la rilevanza del
  provvedimento, che l'Italia non deve subire ma interpretare da
  protagonista.
 
     Dario RIVOLTA (gruppo forza Italia) dopo aver dato atto
  al Sottosegretario Fassino di aver affrontato con intelligenza
  il problema dello sviluppo delle relazioni dell'Italia con i
  paesi dell'est europeo, osserva che, per quanto riguarda la
  Slovenia, l'Accordo incentiva sicuramente la cooperazione con
  quel paese.  L'Accordo denota inoltre la volontà di superare i
  motivi di contrasto in una prospettiva che guarda al medio e
  lungo periodo ed alla necessità di avere rapporti di tipo
  economico con un paese che rappresenta tra l'altro un canale
  di comunicazione con l'est europeo.
     Ritiene tuttavia insufficiente quello che il Governo sta
  facendo per la tutela degli interessi italiani, ricordando
  come, nel corso di un incontro tra i Presidenti delle
  Commissioni esteri dei paesi dell'Unione europea e di quelli
  che hanno presentato domanda di adesione, il rappresentante
  sloveno, nonostante fosse stato da lui sollecitato in tal
  senso, nel suo intervento non ha fatto cenno agli accordi
  sottoscritti con l'Italia, che rappresentano una delle
  premesse dell'adesione della Slovenia all'Unione europea.
  Osserva in proposito come quando si omette di far valere gli
  interessi nazionali questi vengono considerati dagli altri
  paesi con scarsa attenzione.  Rileva altresì come non sia stata
  fissata alcuna scadenza alla Slovenia per l'attuazione degli
  impegni assunti con l'Italia.
     Preannuncia pertanto l'astensione del suo gruppo.
 
     Roberto MENIA (gruppo alleanza nazionale) nel
  preannunciare il voto contrario del suo gruppo, dichiara che
  il relatore e il sottosegretario Fassino non hanno fornito le
  risposte da lui attese.  Si sono infatti limitati ad osservare
  che se qualcuno non comprende l'impostazione dell'Accordo è a
  motivo di una chiusura preconcetta dovuta alla scarsa simpatia
  per la Slovenia.  Personalmente ritiene che per far proseguire
  la collaborazione con la Slovenia sia necessario ottenere il
  rispetto di alcuni princìpi.  Osserva quindi che la tesi
  secondo la quale si tratterebbe di una polemica superata che
  non fa i conti con la storia appare discutibile anche sotto il
  profilo del diritto internazionale.  Il Trattato di Osimo è
  stato infatti stipulato con la Repubblica jugoslava la cui
  legittima erede è la Repubblica Serbo-Montenegrina, mentre
  Slovenia e Croazia sono due Stati originati da una secessione
  dalla  ex  Jugoslavia e quindi due nuovi soggetti del
  diritto internazionale.  Questo consentiva pertanto di
  affermare che il Trattato di Osimo non doveva più considerarsi
  in vigore nei confronti della Slovenia.  Rileva inoltre più in
  generale come l'ex Jugoslavia non avesse adempiuto ad alcuni
  impegni di carattere economico assunti con il Trattato di
  Osimo.
     Nei rapporti con la Slovenia si tratta di affermare il
  principio di non discriminazione sulla base della nazionalità.
  In Slovenia è infatti in vigore una legge per la restituzione
  dei beni nazionalizzati che si applica tuttavia ai soli
  cittadini sloveni.  Questa legge prevede, alternativamente, la
  restituzione del bene sottratto, di un bene di pari valore o
  il risarcimento a prezzi di mercato, misura quest'ultima ben
  diversa dall'indennizzo del tutto irrisorio contemplato dalla
  legislazione italiana.  Sotto questo aspetto appare addirittura
  immorale la corsia preferenziale prevista per gli esuli che si
  limita a riconoscere il diritto di riacquistare quello che
  agli esuli è stato illecitamente sottratto.  Per tutte queste
  ragioni ribadisce che il suo gruppo esprimerà un voto
  contrario.
 
     Marco PEZZONI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) nel
  preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, osserva
 
                              Pag. 36
 
  come l'Accordo rappresenti un passaggio strategico nella
  costruzione di una nuova Europa come soggetto politico ed
  economico che, attraverso un graduale processo di
  allargamento, possa ricomprendere i pareri del Mediterraneo al
  fine di costruire un'identità più equilibrata dei popoli
  europei.  Per tali ragioni l'Italia sostiene che l'allargamento
  debba riguardare anche la Slovenia e la Romania.  Dinanzi a
  questa prospettiva rappresenta un errore porre come
  pregiudiziale rispetto alla ratifica dell'Accordo la soluzione
  di questioni bilaterali che, seppure rilevanti, nulla hanno a
  che fare con l'Accordo stesso.  Tale strada è stata del resto
  già percorsa qualche anno fa e l'intera Europa ha reagito in
  modo negativo determinando l'isolamento dell'Italia.  Rileva
  quindi come il processo di integrazione potrà proseguire solo
  se tutti gli Stati membri metteranno in primo piano gli
  interessi comunitari e non le questioni bilaterali.  Se
  l'Italia porrà l'accento esclusivamente sugli interessi
  nazionali sarà tra l'altro difficile vincere la sfida
  dell'allargamento.  Ritiene certamente legittimo sollecitare il
  riesame di alcune questioni bilaterali, ma osserva come taluni
  passi avanti possano essere compiuti proprio impegnandosi a
  livello multilaterale.
 
     Fabio CALZAVARA (gruppo lega nord per l'indipendenza
  della Padania) nel rilevare come vi siano problemi economici e
  culturali da risolvere, ritiene che la Slovenia abbia diritto
  ad entrare in Europa, anche se il suo gruppo nutre perplessità
  in merito all'atteggiamento della Slovenia rispetto ad alcune
  questioni di carattere bilaterale evidenziate dai deputati
  Menia e Rivolta.  Per tali ragioni, preannuncia l'astensione
  del suo gruppo.
 
     Gabriele CIMADORO (gruppo CCD), nel ritenere che vi
  siano ragioni per esprimere un voto contrario che vanno tenute
  in considerazione, si riserva di esprimere una valutazione
  definitiva in Assemblea.
 
     Mario BRUNETTI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) nel rilevare come si tratti di un
  provvedimento importante che suscita tuttavia osservazioni e
  dubbi, preannuncia voto favorevole, riservandosi il suo gruppo
  di definire la propria posizione in Assemblea.
     La Commissione dà mandato al relatore di riferire
  favorevolmente all'Assemblea e delibera inoltre di richiedere
  l'autorizzazione a riferire oralmente.
     Il Presidente si riserva la nomina del Comitato dei nove
  sulla base delle designazioni dei gruppi.
 
     Roberto MENIA (gruppo alleanza nazionale) preannuncia
  la presentazione di una relazione di minoranza.
 
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