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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344982
SMC0293-0023
Bollettino Giunte e Commissioni n. 293 del 21 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-293)
(suddiviso in 108 Unità Documento)
Unità Documento n.23 (che inizia a pag.37 dello stampato)
              ...III COMMISSIONE PERMANENTE
                 (Affari esteri e comunitari)
 
 
...SVOLGIMENTO DI INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
5 - 03523; 5 - 03524; 5 - 03525; 5 - 03526; 5 - 03527; 5 - 03528; 5 - 03529; 5 - 03530. LAVCOMM
5 - 03523; 5 - 03524; 5 - 03525; 5 - 03526; 5 - 03527; 5 - 03528; 5 - 03529; 5 - 03530.
5-03523 Rivolta, 5-03524 Cimadoro, 5-03525 Calzavara, 5-03526 Brunetti, 5-03527 Danieli, 5-03528 Pezzoni, 5-03529 Morselli, 5-03530 Bianchi Giovanni: Sulla situazione in Algeria.
Dario RIVOLTA. Gabriele CIMADORO. Fabio CALZAVARA. Mario BRUNETTI. Carlo LEONI. Stefano MORSELLI. Giovanni BIANCHI. Achille OCCHETTO, presidente.
Mercoledì 21 gennaio 1998. - Presidenza del Presidente Achille OCCHETTO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per gli affari Esteri Rino Serri.
ZZSMC ZZRES ZZSMC210198 ZZSMC980121 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC293 ZZ13 ZZD ZZC3 ZZNO ZZXX ZZFF
  (Svolgimento congiunto delle interrogazioni ai sensi
  dell'articolo 135- ter  del Regolamento).
 
     Dario RIVOLTA (gruppo forza Italia), illustrando la sua
  interrogazione n. 5-03523, osserva come, nonostante la copiosa
  informazione fornita dagli organi di stampa, riguardo alla
  questione algerina sussista un'enorme difficoltà di
  interpretazione ed una grande confusione.  Dopo aver ricordato
  come il Ministro dichiarato che i responsabili delle azioni
  terroristiche risiedono in alcune capitali europee, chiede al
  Governo di quali informazioni disponga in merito a tale
  dichiarazione se intenda assumere una qualche iniziativa.
 
     Gabriele CIMADORO (gruppo CCD) illustrando la sua
  interrogazione n. 5-03524, rileva come il dramma algerino si
  sostanzi in una serie di crimini perpetrati contro donne e
  bambini nel quadro di un regime antidemocratico.  Si pone
  innanzitutto il problema di identificare i mandanti delle
  stragi e l'attendibilità delle dichiarazioni delle autorità
  algerine che accusano l'Europa di dare ospitalità ad esponenti
  delle formazioni terroristiche.
 
     Fabio CALZAVARA (gruppo lega nord per l'indipendenza
  della Padania) illustrando la sua interrogazione n. 5-03525,
  dopo aver osservato come appaia doverosa la condanna del
  terrorismo, chiede quali iniziative il Governo intenda
  assumere nel caso in cui il terrorismo dovesse colpire le
  imprese italiane presenti in Algeria.  Chiede inoltre a quale
  punto siano le indagini relative all'uccisione dei sette
  marittimi italiani.
 
     Mario BRUNETTI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti), illustrando la sua interrogazione n.
  5-03526, chiede al Governo cosa intenda fare per tutelare i
  diritti umani di fronte al protrarsi di una strage che avviene
  in presenza di un Governo impotente e a volte complice.
     Risultando assente il presentatore della interrogazione n.
  5-03527, si intende che vi abbia rinunciato.
 
     Carlo LEONI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  illustrando la sua interrogazione n. 5-03528, chiede quali
  siano gli obiettivi e i risultati della "troika" europea, se
  si ritengano possibili missioni di carattere umanitario e se
  il Governo disponga di informazioni in merito a centrali
  terroristiche presenti in capitali europee.
 
     Stefano MORSELLI (gruppo alleanza nazionale)
  illustrando la sua interrogazione n. 5-03529, osserva come la
  comunità internazionale appaia impotente dinanzi ad un dramma
  che si svolge in un'area contraddistinta da equilibri assai
  delicati.  Chiede al Governo se non ritenga che l'Italia debba
  svolgere un ruolo da protagonista per giungere ad un soluzione
  della crisi algerina, garantendo l'incolumità degli italiani
  in Algeria.
 
                              Pag. 38
 
     Giovanni BIANCHI (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo) illustrando la sua interrogazione n.
  5-03530 chiede al rappresentante del Governo di fornire
  informazioni in merito al mandato della "troika" di esprimere
  il proprio avviso riguardo all'iniziativa di recente assunta
  dalla Comunità di S. Egidio.
     Il sottosegretario Rino SERRI dopo aver premesso che la
  sua risposta conterrà le valutazioni del Governo ma anche
  alcune osservazioni di carattere personale, rileva come i
  giudizi della comunità internazionale non siano sovente
  sufficientemente approfonditi.  Non si è infatti in presenza di
  un atteggiamento indifferente nei confronti del terrorismo, ma
  delle difficoltà di individuare una politica efficace rispetto
  ad un terrorismo inedito per quanto riguarda gli obiettivi,
  che non coincidono con quelli tradizionali (l'esercito, la
  polizia o gli stranieri) ma si identificano con la parte più
  debole della popolazione.  Un'analisi insufficiente della
  situazione ha fatto emergere una sola proposta, quella del
  dialogo, che non si comprende peraltro con chi dovrebbe
  svolgersi.
     Ritiene quindi in primo luogo necessario avviare
  un'analisi di tipo nuovo della situazione algerina.  Bisogna
  innanzitutto evitare di fornire giustificazioni di qualsiasi
  tipo al terrorismo.  Suona, ad esempio, come una
  giustificazione l'accento posto sul clima repressivo e sulla
  mancanza di democrazia e di libertà in Algeria.  E' invece
  importante constatare come lo sviluppo della democrazia in
  Algeria non sia inferiore a quello che si registra negli altri
  paesi arabi.  Resiste ad esempio un Parlamento eletto dove sono
  presenti otto partiti di cui quattro di opposizione.  Nelle
  analisi della situazione algerina si ritorna spesso al 1991,
  quando fu interrotto il procedimento elettorale.  Si dimentica
  tuttavia che in quell'occasione la comunità internazionale
  decise di non privare di ogni legittimazione il Governo
  algerino, ma di limitarsi a chiedergli di riavviare
  immediatamente il processo democratico.  Ciò è in effetti
  avvenuto come dimostrano le elezioni presidenziali e le
  elezioni politiche avvenute in presenza di osservatori
  internazionali, anche se un giudizio diverso deve essere
  espresso nei confronti del referendum costituzionale.  Osserva
  quindi come vi sia chi contesta la legittimità del FIS,
  ricordando le dichiarazioni di alcuni suoi leader sulle quali
  esprime forti riserve.  Rileva quindi come esista una tendenza
  a mettere sullo stesso piano il Governo, il Parlamento, i
  partiti, i movimenti e il terrorismo, invitando ad evitare
  ogni arroganza intellettuale nell'affrontare un fenomeno
  largamente inedito.
     Per quanto riguarda le iniziative da assumere, ritiene che
  per isolare e combattere il terrorismo sia in primo luogo
  necessario condannarlo senza incertezze.  Occorre inoltre
  sviluppare il processo democratico attraverso un rapporto
  positivo, anche se a volte critico, con le autorità algerine,
  sostenendo la libertà di stampa, di informazione e di
  associazione.  Agli algerini è stato inoltre fatto presente
  come la conoscenza delle stragi favorisca la lotta al
  terrorismo e sia quindi opportuno garantire la massima
  trasparenza.  Vanno quindi sviluppate relazioni positive con il
  Governo, i partiti e la società civile, riprendendo con
  maggiore intensità l'impegno per associare l'Algeria
  all'Europa e rilanciando il tema dell'unione maghrebina.
  Ritiene che una Conferenza internazionale non sarebbe né
  realistica né utile, non solo perché verrebbe rifiutata dal
  Governo algerino ma anche perché non si comprende quali
  obiettivi dovrebbe perseguire.  Analogamente, anche una
  Commissione d'inchiesta non potrebbe produrre risultati,
  essendo già noti gli autori delle stragi.  Ritiene positivo che
  si sia elevato il livello della "troika" europea poiché ciò
  potrà consentire l'avvio di una fase di dialogo.  Non dispone
  di informazione in merito alla presenza di terroristi algerini
  in Italia.  In due casi segnalati in passato si è proceduto
  all'arresto.
     Osserva quindi come fino a questo momento non siano emersi
  problemi di sicurezza relativi ad aziende italiane presenti in
  Algeria.  Nello scorso anno non vi
 
                              Pag. 39
 
  è stato un incremento dei flussi migratori dall'Algeria.  Per
  quanto riguarda infine i sette marittimi assassinati, le
  autorità algerine hanno identificato i responsabili e l'Italia
  ha chiesto di dilazionare i tempi del processo per consentire
  alle famiglie di costituirsi parte civile.
 
     Dario RIVOLTA (gruppo forza Italia) replicando per la
  sua interrogazione n. 5-03523, osserva come non sia stata data
  risposta per quanto riguarda le iniziative del Governo legate
  alla presenza di terroristi in diverse capitali europee.  Si
  dichiara invece pienamente soddisfatto relativamente
  all'analisi della situazione algerina che non è stata né
  superficiale né demagogica, osservando come vi sia in effetti
  il rischio di un'eccessiva semplificazione.  Esprime infine
  dubbi in merito alla definizione del fenomeno che, più che
  quella del terrorismo, richiama l'idea di una faida condotta
  da bande di notevoli dimensioni prive di obiettivi politici.
  Auspica infine che il Governo fornisca ulteriori informazioni
  in merito alla presenza di terroristi nelle capitali
  europee.
 
     Gabriele CIMADORO (gruppo CCD) replicando per la sua
  interrogazione n.  5-03524, si dichiara soddisfatto per la
  precisa e puntuale risposta del Governo, osservando come si
  dovranno valutare i risultati della "troika".  Rileva inoltre
  come bisognerebbe sollecitare la Lega araba ad intervenire.
 
     Fabio CALZAVARA (gruppo lega nord per l'indipendenza
  della Padania) replicando per la sua interrogazione n.
  5-03525, sottolinea il carattere equilibrato ed esauriente
  delle risposte fornite dal sottosegretario Serri, che tuttavia
  ha omesso di precisare come la crisi algerina sia precipitata
  in seguito alla scelta di annullare le elezioni.  Non è stato
  inoltre precisato cosa si intenda fare nel caso di un
  incremento dell'immigrazione.  Per il resto si dichiara
  soddisfatto.
 
     Mario BRUNETTI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) replicando per la sua interrogazione
  n. 5-03526, esprime perplessità in merito ad alcune
  indicazioni contenute nella risposta, soprattutto in merito
  alla prospettata associazione dell'Algeria all'Unione europea
  europea, che legittimerebbe una situazione fonte di dubbi e
  preoccupazioni.  Rileva inoltre come resti da approfondire il
  ruolo delle organizzazioni internazionali nei confronti
  dell'Algeria.
 
     Carlo LEONI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  replicando per la sua interrogazione n. 5-03527, si dichiara
  soddisfatto anche con riferimento alla prospettiva
  dell'associazione dell'Algeria all'Unione europea.  Concorda
  inoltre sulle valutazioni relative alla democrazia algerina
  che non appare dissimile da quella che caratterizza gli altri
  paesi dell'area.  Questo non implica peraltro la rinuncia ad
  esercitare pressioni per una più ampia democratizzazione
  dell'Algeria ed in particolare per una maggiore libertà
  dell'informazione.  Dopo aver rilevato come gli algerini siano
  gelosi della propria indipendenza e nutrano sospetti nei
  confronti di ogni interessamento, che viene facilmente
  omologato ad una indebita ingerenza, sottolinea come non sia
  tuttavia ammissibile porre sullo stesso piano le autorità
  istituzionali e il terrorismo.
 
     Stefano MORSELLI (gruppo alleanza nazionale) replicando
  per la sua interrogazione n. 5-03528, rileva la puntualità e
  la correttezza delle enunciazioni di principio del
  rappresentante del Governo.  Condivide inoltre le valutazioni
  circa l'impossibilità di esportare nei paesi arabi il nostro
  modello di democrazia occidentale.  Nel dichiararsi quindi
  preoccupato di una possibile diffusione del fondamentalismo,
  osserva come la risposta non abbia tuttavia fornito
  sufficienti indicazioni in merito all'azione che il Governo
  intende svolgere per porre fine ai massacri e ripristinare il
  dialogo.  Per il suo gruppo è fondamentale il coinvolgimento
  delle Nazioni Unite nella crisi algerina.
 
     Giovanni BIANCHI (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo) replicando per la sua
 
                              Pag. 40
 
  interrogazione n. 5-03529. nel dichiararsi soddisfatto per
  l'approccio complessivo del rappresentante del Governo,
  sottolinea come in Algeria si sia interrotto un circolo
  virtuoso tra movimento di liberazione armata e processo
  democratico.  L'impostazione del Governo appare corretta in
  quanto in Algeria non è in atto una guerra civile ma una
  guerra contro la società civile, ed il terrorismo non merita
  quindi alcuna comprensione.  Ritiene che la Conferenza
  internazionale non sia matura ma che sia possibile farla
  maturare.
 
     Achille OCCHETTO,  presidente,  nel ricordare come
  la Commissione abbia fatto oggi ricorso per la prima volta
  allo strumento delle interrogazioni a risposta immediata,
  sottolinea l'esito positivo dell'odierna seduta, che ha
  consentito di approfondire l'argomento oggetto delle
  interrogazioni.
 
     La seduta termina alle 11,55.
 
DATA=980121 FASCID=SMC13-293 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=03 SEDE=XX NSTA=0293 TOTPAG=0161 TOTDOC=0108 NDOC=0023 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C3 D PAGINIZ=0037 RIGINIZ=022 PAGFIN=0040 RIGFIN=018 UPAG=NO PAGEIN=37 PAGEFIN=40 SORTRES=9801213 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00293 SORTNAV=59801210 00293 b00000 ZZSMC293 NDOC0023 TIPDOCB DOCTIT0023 NDOC0023



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