Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


344989
SMC0293-0030
Bollettino Giunte e Commissioni n. 293 del 21 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-293)
(suddiviso in 108 Unità Documento)
Unità Documento n.30 (che inizia a pag.42 dello stampato)
                             Pag. 42
 
                  IV COMMISSIONE PERMANENTE
                           (Difesa)
 
 
IN SEDE REFERENTE
C4445. LAVCOMM
C4445.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 13 gennaio 1998, n. 2, recante disposizioni urgenti concernenti l'impiego di contingenti delle Forze armate in attività di controllo del territorio in Sicilia e nella provincia di Napoli" (4445). (Parere delle Commissioni I, V, VII, XI e del Comitato per la legislazione ai sensi dell'articolo 16- bis del Regolamento).
(Esame e rinvio).
Valdo SPINI, presidente. Domenico Francesco Maria BOVA. Il sottosegretario Giovanni RIVERA. Mario GATTO. Argia Valeria ALBANESE. Simone GNAGA. Dopo che Mario GATTO. Maurizio GASPARRI. Mario TASSONE. Maria Celeste NARDINI. Roberto LAVAGNINI. Filippo ASCIERTO.
Mercoledì 21 gennaio 1998. - Presidenza del Presidente Valdo SPINI. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Rivera.
ZZSMC ZZRES ZZSMC210198 ZZSMC980121 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC293 ZZ13 ZZD ZZC4 ZZRE ZZHH ZZII ZZFF
     La Commissione inizia l'esame del disegno di legge in
  titolo.
 
     Valdo SPINI,  presidente,  propone che la
  pubblicità della seduta sia assicurata anche mediante
  l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.  Non essendovi
  obiezioni ne dispone l'attivazione.
     Avverte altresì che il Comitato per la legislazione ha
  espresso parere favorevole sul provvedimento in titolo.
 
     Domenico Francesco Maria BOVA (gruppo sinistra
  democratica-l'Ulivo),  relatore,  illustra i contenuti del
  decreto-legge, osservando che esso dispone, a decorrere dal 1^
  gennaio 1998 e fino al 30 giugno 1998, la proroga
  dell'applicazione delle norme sull'impiego di personale delle
  Forze armate in attività di controllo del territorio in
  Sicilia e nella provincia di Napoli.
     Ricorda che sull'argomento il Governo aveva già presentato
  alla Camera il disegno di legge A.C. n. 4386, di analogo
  contenuto, nell'attesa che i contingenti militari utilizzati
  in detti compiti venissero integralmente sostituiti con
  personale ausiliario di leva delle forze di polizia.  Anche a
  causa della concomitante discussione dei provvedimenti
  finanziari non si è potuto esaminare tale disegno di legge: si
  è posta pertanto, da parte del Governo, l'esigenza di
  intervenire con un decreto-legge di identico contenuto, anche
  perché l'impegno delle Forze armate in Sicilia era stato
  autorizzato fino al 31 dicembre 1997 dall'articolo 1, comma 1,
  del decreto-legge n.  554 del 1996, convertito, con
  modificazioni, dalla legge n. 653 del 1996.  Tale decreto
  costituiva l'ultimo di una serie di provvedimenti che avevano
  mantenuto in vigore le norme originariamente disposte dal
  decreto legge 30 dicembre 1993, n. 550, con le quali si
  prevedeva l'impiego di personale militare in Sicilia.  Con tale
 
                              Pag. 43
 
  provvedimento in particolare si era attribuita ai prefetti
  delle province siciliane la facoltà, nell'ambito delle
  operazioni di sicurezza e di controllo del territorio e di
  prevenzione dei delitti di criminalità organizzata, di
  avvalersi di personale militare delle Forze armate, al quale
  venivano conferite le funzioni di agenti di pubblica
  sicurezza.
     In particolare, il personale impegnato nelle suddette
  operazioni veniva autorizzato a procedere alla identificazione
  ed alla immediata perquisizione sul posto di persone e mezzi,
  nonché ad accompagnare le persone fermate ai più vicini
  comandi e uffici dell'Arma dei Carabinieri o della Polizia di
  Stato, per consentire di effettuare tutti gli atti di polizia
  giudiziaria.
     L'altra proroga si riferisce al decreto-legge 14 luglio
  1997, n. 215, convertito con legge 28 agosto 1997, n.  282,
  che ha disposto l'invio a Napoli di un contingente di
  militari, per coadiuvare le Forze di polizia nei compiti di
  controllo del territorio.
     Nel decreto non era fissata una data per la conclusione
  della operazione.  La relazione tecnica faceva comunque
  riferimento, nella definizione degli oneri finanziari e della
  relativa copertura, ad un periodo complessivo di cinque mesi,
  decorrenti dal 14 luglio 1997, data di entrata in vigore del
  decreto.
     Il numero dei militari impegnati nelle zone interessate è
  attualmente pari a circa 3.000 uomini, dei quali 500 nella
  provincia di Napoli.
     La relazione illustrativa del disegno di legge di
  conversione specifica che tale quota scenderà a 2.600 unità a
  partire dal 10 febbraio e fino al 20 marzo, e successivamente
  a 2.050 fino al termine del periodo previsto.
     La sostituzione di tale personale verrà effettuata
  (secondo quanto dispone lo stesso comma 1 dell'articolo in
  esame) mediante l'utilizzo dei giovani che svolgono il
  servizio ausiliario nelle Forze di polizia.  Ciò è possibile
  perché, ai sensi dell'articolo 39, comma 24, della legge 27
  dicembre 1997, n.  449 (collegata alla legge finanziaria per
  il 1998) la quota annuale di reclute ammesse a prestare il
  servizio ausiliario è stata elevata di 3.000 unità, che
  dovranno essere assegnate, come sempre alla Polizia di Stato,
  all'Arma dei Carabinieri ed al Corpo della Guardia di Finanza,
  in proporzione ai rispettivi organici.  Tale aliquota potrà
  comunque essere disponibile soltanto entro il primo semestre
  del 1998, tenuto conto che occorrerà attendere l'espletamento
  delle procedure di incorporamento dei giovani di leva ed il
  loro successivo addestramento.
     Osserva quindi che il decreto-legge in esame si propone di
  assicurare un ulteriore impiego dei militari nella regione
  Sicilia e nella provincia di Napoli a decorrere dal 1^ gennaio
  1998 fino al 30 giugno 1998, data entro la quale potrà essere
  completato il programma di integrale sostituzione di detti
  militari con il personale in servizio ausiliario di leva nelle
  forze di polizia.
     Ritiene che entro la prima metà del mese di febbraio si
  potrà provvedere alla sostituzione dei contingenti di
  personale delle forze armate operanti nella provincia di
  Messina ed entro il 20 marzo ad avvicendare i contingenti
  operanti in provincia di Caltanissetta, utilizzando gli
  allievi delle Forze di polizia che avranno completato entro le
  predette date il prescritto ciclo di formazione; entro il
  successivo mese di giugno si potrà provvedere alla
  sostituzione dei militari nelle province di Palermo, Catania e
  Napoli.
     Infine il comma 2 dell'articolo 1 reca la copertura
  finanziaria del provvedimento, i cui oneri sono valutati in
  circa 40 miliardi per il 1998.
     In particolare, la relazione tecnica prevede una spesa di
  19,4 miliardi per il trattamento economico (indennità
  omnicomprensiva e compenso a ufficiali e sottufficiali per
  lavoro straordinario) e una spesa pari a 20,5 miliardi per
  oneri tecnico-logistici.
 
     Il sottosegretario Giovanni RIVERA nel ringraziare il
  relatore per l'intervento svolto e nel raccomandare la pronta
  conversione del provvedimento nel testo in
 
                              Pag. 44
 
  vigore, precisa che ciò consentirà di concludere entro giugno
  l'impegno delle Forze armate nelle regioni interessate, che
  peraltro non corrisponde ai relativi compiti istituzionali.
 
     Valdo SPINI,  presidente,  ricorda che una
  delegazione della Commissione difesa si è recata in missione a
  Palermo ed a Napoli per incontrare le truppe impegnate nei
  compiti ricordati dal relatore: in quell'occasione ci sono
  stati incontri assai proficui con magistrati e rappresentanti
  delle Forze di pubblica sicurezza, unanimi nel raccomandare il
  proseguimento di questo impegno fino alla completa
  sostituzione dei contingenti militari con Forze di polizia.
 
     Mario GATTO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), nel
  rammentare quanto ebbe modo di osservare in occasione della
  relazione illustrativa sul disegno di legge di conversione del
  provvedimento che ha autorizzato l'impiego di queste truppe
  nella provincia di Napoli, essenzialmente adottato sulla scia
  di fattori emotivi, osserva che in quell'occasione si pensò
  che tale intervento potesse permettere di liberare forze di
  pubblica sicurezza da impiegare in operazioni sul territorio.
  Rileva infatti gli ottimi risultati ottenuti e sottolinea che
  si può ora registrare una diminuzione degli omicidi e della
  microcriminalità, ricordando, per esempio, come a Roma i furti
  di auto siano più numerosi che a Napoli.
     Ritiene pertanto che questo provvedimento deve essere
  convertito allo scopo di consentire il perfezionamento
  dell'avvicendamento dei militari con le Forze di polizia.
 
     Argia Valeria ALBANESE (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo), nel rammentare le considerazioni svolte
  in occasione dell'esame del disegno di legge di conversione
  del decreto-legge ricordato dal deputato Gatto e gli incontri
  svolti in occasione della missione di una delegazione della
  Commissione a Palermo ed a Napoli, ritiene che il
  provvedimento in titolo dovrebbe costituire per il Parlamento
  l'occasione di una approfondita riflessione.
     Pur apprezzando l'iniziativa del Governo, volta a
  rafforzare la presenza istituzionale dello Stato in queste
  province, ritiene che, già in occasione del precedente
  dibattito, si è evidenziato il limite maggiore di tali misure,
  consistente nel fatto che esse erano riferite nella sola città
  di Napoli.
     Infatti l'azione della criminalità nelle province di
  Napoli e Caserta non si è affatto fermata, diversamente da
  quanto è registrabile nella città di Napoli.  Come previsto, in
  tali province non c'è stata alcuna evoluzione in positivo e
  ciò conferma come la criminalità organizzata sia un fenomeno
  complesso, in ordine al quale non è possibile fare a meno di
  notare come le competenze parlamentari siano articolate tra
  più Commissioni.
     E' del parere che occorra prevedere una apposita
  Commissione che si occupi delle questioni attinenti alla
  sicurezza nazionale ed internazionale, anche allo scopo di
  pervenire ad iniziative omogenee.  A tal fine invita i colleghi
  della Commissione a prendere visione degli atti dei lavori
  della Commissione antimafia e della Commissione d'inchiesta
  sul ciclo dei rifiuti e sulle attività criminali ad esso
  connesse, nonché delle dichiarazioni di esponenti della
  magistrature e delle forze impegnate nella lotta contro la
  criminalità, dai contenuti veramente preoccupanti, che
  inducono a ritenere come la situazione nella provincia di
  Napoli sia per molti aspetti più grave di quella in
  Sicilia.
     Davanti allo snodarsi di questi eventi, ritiene inoltre
  importante ascoltare lo stesso ministro dell'interno, allo
  scopo di verificare l'incidenza positiva di iniziative quale
  quella in esame.  E' importante che emerga una strategia più
  articolata per impiegare i contingenti militari e occorre
  anche chiarire le modalità di impiego delle Forze di polizia
  resesi disponibili nella provincia di Napoli per effetto di
  tale misura.
     Occorre cioè accertare in sede parlamentare quali sono gli
  obiettivi per i quali
 
                              Pag. 45
 
  il Governo richiede l'impiego delle Forze armate; a tal fine
  occorre avere dunque ulteriori elementi di riflessione.
 
     Valdo SPINI,  presidente,  rappresenterà la
  richiesta di un intervento del ministro dell'interno per
  chiarire i profili evidenziati dal deputato Albanese.
 
     Simone GNAGA (gruppo lega nord per l'indipendenza della
  Padania), nel precisare la posizione assolutamente contraria
  del suo gruppo sul provvedimento in esame, precisa che non è
  democratico che militari siano impiegati in attività di
  conservazione dell'ordine pubblico.  Non vorrebbe che in questa
  situazione si rilevasse una confusione di ruoli tra
  contingenti militari e Forze dell'ordine.
     In ordine alle prospettate esigenze di "sinergie" tra
  Forze di polizia e contingenti militari in materia di
  sicurezza interna ed internazionale, occorre che sia chiaro a
  tutti che si tratta di profili di eccezionale importanza in
  ordine ai quali occorre che anche il Governo chiarisca la
  relativa posizione.
     In relazione alle drammatiche vicende che avvengono nella
  provincia di Napoli occorre che il Governo fornisca
  chiarimenti circa l'impiego delle Forze di pubblica sicurezza
  liberate da impieghi di vigilanza fissa militari inviati in
  quella provincia.
     Rileva che il deputato Gatto ha sottolineato come la
  microcriminalità sia quasi del tutto sparita.
 
     Dopo che Mario GATTO (gruppo sinistra
  democratica-l'Ulivo) ha precisato di aver detto che la
  microcriminalità era solo diminuita, Simone GNAGA (gruppo lega
  nord per l'indipendenza della Padania), proseguendo il suo
  intervento, sottolinea la necessità di chiarire l'auspicata
  "sinergia" tra Forze di polizia e contingenti militari,
  richiesta tanto più grave perché proveniente da un deputato
  della maggioranza.  Preannuncia in ogni caso la presentazione
  di un emendamento volto a prevedere l'improrogabilità del
  termine previsto del 30 giugno.
     Dopo aver ricordato la storica delicatezza del problema
  della conciliazione tra esigenze di controllo del territorio e
  rispetto della legalità, ritiene come non sia con interventi
  del genere che si possono dare risposte efficienti ad una
  questione che impone la presenza capillare delle forze
  dell'ordine e la certezza dell'applicazione delle sanzioni.
  Ritiene infatti chiaro che una certa omertà sia legata anche
  al fatto che non esiste certezza sotto tale aspetto.  E'
  pertanto comprensibile come la microcriminalità sia diminuita
  nella città di Napoli ma non anche nella relativa
  provincia.
     Occorrono anche chiarimenti in ordine alla situazione fino
  ad oggi registrabile ed alle previsioni per il periodo
  successivo alla scadenza del termine del 30 giugno; sollecita
  inoltre chiarimenti in ordine alla spesa prevista.
 
     Maurizio GASPARRI (gruppo alleanza nazionale) rileva
  contraddizioni politiche a livello di esecutivo circa la
  scelta di inviare contingenti militari in alcune zone a
  rischio.
     Ricorda infatti che l'iniziale consenso all'impegno delle
  Forze armate in tali regioni è venuto meno durante il Governo
  Dini, che ha adottato iniziative per la sostituzione di tali
  contingenti con Forze di polizia.  Peraltro si è proceduto
  anche alla riduzione degli ausiliari delle Forze di polizia
  tagliando i fondi per gli straordinari dei relativi
  dipendenti.  In occasione della manovra finanziaria appena
  approvata è stata introdotta una disposizione volta ad
  aumentare di 3000 unità l'entità complessiva di giovani
  iscritti alle liste di leva da ammettere annualmente al
  servizio ausiliario di leva nelle Forze di polizia, anche allo
  scopo di sostituire i contingenti militari attualmente
  impegnati sul territorio.
     Nel rammentare che il suo gruppo ha sempre segnalato come
  si tratti di questioni trattate in modo inadeguato e che
  comunque sussiste l'esigenza di assicurare vigilanza e
  presidio in determinate zone del paese, ritiene che l'impegno
  delle forze dell'ordine deve essere assicurato attraverso la
  disponibilità di organici adeguati.
 
                              Pag. 46
 
     Osserva poi, in ordine al tema della sicurezza che
  attraversa le competenze della I e della IV Commissione, che
  si deve trovare uno strumento parlamentare che si occupi di
  tale tema e dei profili ad esso connessi, quali il trattamento
  economico del personale impegnato in tale funzione.
     Nell'esprimere pertanto perplessità non tanto sul
  provvedimento in sé quanto piuttosto sulla politica alla base
  di tali scelte, che difetta di organicità, ritiene che un
  coordinamento parlamentare possa costituire una soluzione,
  sulla quale invita alla riflessione, anche allo scopo di
  prospettare eventuali proposte alla Presidenza della
  Camera.
     Non vorrebbe invece che l'impiego di militari in tali
  funzioni conseguisse solo al fatto che economicamente tale
  impiego è meno costoso di quello delle forze dell'ordine.
 
     Valdo SPINI,  presidente,  rileva come il problema
  emerso nel corso della discussione possa essere esaminato
  dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei
  gruppi.
 
     Mario TASSONE (gruppo misto-CDU) osserva che questo
  provvedimento non costituisce una novità: è stato inoltre
  posto il problema della necessità di coordinamento tra ruolo
  delle Forze di polizia e ruolo delle Forze armate.  Al riguardo
  osserva che l'aver approvato le operazioni in Sicilia, in
  Campania ed in Calabria come iniziative di emergenza non deve
  lasciare intendere anche che si tratta di iniziative
  sostitutive dell'impegno dello Stato nella lotta alla
  criminalità organizzata.
     Osserva che in tal senso il deputato Albanese, pur facendo
  parte della maggioranza, ha giustamente chiesto di conoscere i
  risultati della lotta che lo Stato conduce alla criminalità
  organizzata prima di votare favorevolmente per la conversione
  del decreto-legge in esame.
     Osserva inoltre che in Calabria, la sua regione, molti non
  hanno accettato di convivere con le organizzazioni criminali e
  che il problema del coordinamento delle Forze di polizia non
  deve essere valutato solo in rapporto all'esigenza di
  contenere la microcriminalità.
     Inoltre sostituire i militari di leva con ausiliari da
  impiegare nelle Forze di pubblica sicurezza non serve molto se
  non si traduce in un aumento della capacità investigativa, per
  scardinare le radici della criminalità organizzata.
     Il provvedimento in esame non è pertanto accettabile per
  ragioni che non sono solo politiche.
     Ritiene che il ministro dell'interno debba indicare quali
  siano i risultati conseguiti in seguito a tali iniziative,
  altrimenti il dibattito non è di alcuna utilità.  Senza precise
  garanzie, esprime la sua contrarietà al provvedimento.
     Si affida alla sensibilità del Presidente allo scopo di
  provocare un discorso serio che riguardi tutte le forze
  politiche, in modo tale che tale provvedimento non sia visto
  solo in termini di misure di rilievo burocratico.
 
     Maria Celeste NARDINI (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) precisa che più volte ha espresso la
  contrarietà del suo gruppo all'utilizzo delle Forze armate in
  sostituzione delle forze di polizia in quanto ciò non produce
  gli effetti necessari a combattere la criminalità
  organizzata.
     Nell'auspicare che sia l'ultima proroga, preannuncia
  l'astensione del suo gruppo nella consapevolezza comunque che
  la presenza dei militari qualche risultato ha prodotto.  La
  lotta alla criminalità organizzata costituisce però un impegno
  di ben altro livello.
     Osserva inoltre che i militari devono essere addestrati in
  primo luogo alla difesa del territorio.  Impegni del genere
  distorcono invece la caratteristica formazione dei militari è
  questo è uno dei motivi alla base della posizione del suo
  gruppo su tale argomento.
     Sottolinea inoltre come l'utilizzo di fondi a carico dello
  stato di previsione della pubblica istruzione non sia
  pienamente
 
                              Pag. 47
 
  opportuna alla luce delle esigenze di tale settore anche se
  si tratta di importi limitati.
     Nel ricordare che tale provvedimento è pur sempre una
  proroga, sottolinea come l'astensione preannunciata abbia lo
  scopo di non conferirgli una forte valenza politica.
     Occorre piuttosto promuovere un forte coordinamento delle
  Forze di polizia secondo l'esperienza ricca di risultati
  registrabili nella regione Puglia, dove non sono stati
  impegnati militari.
     Ritiene infine ingiusto che il militare di leva,
  diversamente dagli ufficiali e dai sottufficiali non
  percepisca il compenso per il lavoro straordinario.  Chiede al
  riguardo chiarimenti al Governo.
 
     Roberto LAVAGNINI (gruppo forza Italia) ricorda come
  l'argomento in esame sia ricorrente.  In occasione di un suo
  recente intervento sulla materia aveva posto la questione, da
  chiarire dal Ministero dell'interno, sul numero dei
  carabinieri ancora impegnati in operazioni di trasferimento di
  detenuti, da sostituire, secondo quanto previsto dalla legge,
  con agenti di polizia penitenziaria.  Gli risulta peraltro non
  ancora completata tale sostituzione.
     In ordine poi all'impiego di ausiliari delle forze di
  pubblica sicurezza in sostituzione dei militari di leva,
  ritiene che la lotta alla criminalità organizzata non richiede
  un aumento della quantità bensì della qualità degli operatori
  impegnati.
     Condivide inoltre i rilievi del deputato Nardini.
     Esprime poi la necessità che si provveda ad un'attività di
  programmazione e di coordinamento chiaro delle forze di
  polizia in rapporto alle necessità che caratterizzano
  determinati territori; al riguardo osserva come sia importante
  affrontare anche la questione della criminalità al nord.
     Per questi motivi precisa che il suo gruppo non può
  esprimere voto favorevole sul provvedimento in esame e
  ribadisce la necessità di un intervento del Ministro
  dell'interno in Commissione.
 
     Filippo ASCIERTO (gruppo alleanza nazionale) ricorda
  come lui è stato in prima persona impegnato nella lotta alla
  criminalità organizzata.  Al riguardo osserva come i militari
  siano stati inviati a Napoli sulla scia di delitti clamorosi,
  anche se al solo scopo di recuperare agenti di pubblica
  sicurezza da destinare ad impieghi operativi.
     Ritiene pertanto necessario verificare, alla luce di
  quanto emerso nel corso del dibattito, se tali agenti hanno
  effettivamente incrementato gli organici di polizia; in realtà
  è in grado di precisare che si è assistito ad una riduzione
  degli effettivi nei reparti impegnati in provincia di
  Napoli.
     Con riferimento a quanto rilevato dal deputato Gatto, la
  diminuzione dei furti d'auto a Napoli consegue alla realtà per
  la quale che molti ladri si sono spostati a Roma, come
  dimostra il fatto che il maggior numero di soggetti fermati in
  flagranza per questo reato si registra proprio in prossimità
  dei caselli autostradali in direzione di Napoli.
     Sono inoltre diminuite le vendite di determinate vetture
  nuove a causa del rifiuto delle assicurazioni di stipulare
  polizze contro il furto.
     Si assiste dunque al semplice spostamento degli episodi di
  delinquenza presso altre regioni, cosa che dimostra come
  l'emergenza non sia finita ma anzi sia in netto aumento.
     Condivide quindi le osservazioni del deputato Albanese e
  sottolinea come diverso sia l'impegno numerico delle forze
  dell'ordine, per esempio, in materia di prevenzione di
  fenomeni di estorsione e di tutela dei collaboratori di
  giustizia.
     Rileva inoltre che la mancanza di fondi per la
  remunerazione dei maggiori turni di lavoro straordinario ha
  fatto sì che aumentassero i recuperi orari degli agenti, con
  conseguente ulteriore riduzione del numero degli agenti
  effettivamente impegnati.
     Nel ritenere quindi che il problema vada risolto a monte,
  è del parere che l'incremento del numero degli ausiliari delle
  forze di polizia non equilibra la riduzione di effettivi
  registrata in passato.  Nel confronto tra maggioranza ed
  opposizione
 
                              Pag. 48
 
  è quindi necessario mettere a punto strumenti idonei a
  fronteggiare la criminalità organizzata.  Quindi la
  condivisibilità dell'invio di militari in tali regioni è
  subordinata ad una maggiore articolazione di tale iniziativa
  con gli altri aspetti che caratterizzano gli interventi di
  pubblica sicurezza.
 
     Valdo SPINI,  presidente,  rinvia a domani il
  seguito dell'esame del provvedimento in titolo.
 
     La seduta termina alle 11,40.
 
DATA=980121 FASCID=SMC13-293 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=04 SEDE=RE NSTA=0293 TOTPAG=0161 TOTDOC=0108 NDOC=0030 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C4 D PAGINIZ=0042 RIGINIZ=001 PAGFIN=0048 RIGFIN=010 UPAG=NO PAGEIN=42 PAGEFIN=48 SORTRES=9801213 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00293 SORTNAV=59801210 00293 b00000 ZZSMC293 NDOC0030 TIPDOCB DOCTIT0030 NDOC0030



Ritorna al menu della banca dati