| La Commissione inizia l'esame del nuovo testo del disegno
di legge in titolo per l'espressione del parere alla I
Commissione.
Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
relatore, ricorda che il disegno di legge in esame
contiene norme di modifica delle leggi nn. 59 e 127 del
1997.
Quando si intraprendono riforme di notevole portata è
inevitabile, a suo avviso, che risultino necessarie
integrazioni "in corso d'opera", come peraltro era già emerso
nel corso dell'approvazione della risoluzione sul documento di
programmazione economico-finanziaria, con la quale si
impegnava appunto il Governo a completare la riforma della
pubblica amministrazione, avviata dalle cosiddette "leggi
Bassanini".
In particolare le questioni che attengono alla competenza
della Commissione sono quattro. La prima riguarda
l'individuazione delle reti infrastrutturali da dichiarare di
interesse nazionale. Ricorda che la legge n. 59 del 1997
prevede il trasferimento alle regioni delle reti
infrastrutturali, tranne alcune, quelle appunto
Pag. 82
di "interesse nazionale", che rimangono allo Stato.
All'individuazione delle reti di interesse nazionale la legge
n. 59 prevede che si provveda con legge ordinaria, mentre il
comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento in esame stabilisce
che ciò possa esser fatto dai decreti legislativi di
attuazione della stessa legge n. 59 del 1997. Tale
individuazione viene effettuata previa intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
e le province autonome, ma qualora tale intesa non dovesse
essere raggiunta, il Consiglio dei Ministri delibera in via
definitiva su proposta del Presidente del Consiglio. La
medesima norma stabilisce che il trasferimento alle regioni e
agli enti locali delle funzioni amministrative concernenti le
reti infrastrutturali comporta anche il trasferimento della
proprietà di tali infrastrutture.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) chiede chiarimenti
in merito alle infrastrutture non di proprietà dello Stato ed
in particolar modo di quelle dell'ANAS. Chiede inoltre se, nei
casi in cui non si raggiunga l'intesa con la Conferenza
Stato-regioni, il trasferimento delle reti possa avvenire
anche contro la volontà delle regioni.
Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) fa
presente che la norma si riferisce alle reti infrastrutturali
dello Stato e comunque non intende addentrarsi nei problemi
interpretativi.
La seconda questione riguarda il comma 17 dell'articolo 1
del disegno di legge il quale contiene l'integrazione dei
criteri per la delegificazione di norme sui procedimenti
amministrativi. Tra tali criteri, ricorda: la soppressione dei
procedimenti che risultino non più rispondenti alle finalità
della legislazione di settore o che siano in contrasto con i
principi generali dell'ordinamento giuridico, la soppressione
dei procedimenti che comportino costi più elevati dei
benefici, l'adeguamento della disciplina dell'attività e degli
atti amministrativi ai principi della normativa comunitaria ed
infine la soppressione dei procedimenti che derogano alla
normativa procedimentale di carattere generale, qualora non
sussistano più le ragioni che giustifichino una difforme
disciplina settoriale. Inoltre, il comma 18 dell'articolo 1
inserisce tra le materie soggette a delegificazione anche il
procedimento per l'iscrizione all'albo nazionale delle imprese
esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti, non previsto
nell'elenco allegato alla legge n. 59 del 1997.
La terza questione riguarda l'integrazione del comma 13
dell'articolo 6 della legge n. 127 del 1997, recante una
modifica dell'articolo 18 della legge n. 109 del 1994. Il
comma 15 dell'articolo 2 del provvedimento in esame stabilisce
che, ai fini della ripartizione delle risorse del fondo
previsto dalla citata norma della legge n. 109 del 1994, si
debba tener conto delle responsabilità professionali assunte
dagli autori dei progetti.
Infine, la quarta questione che può, sia pur
indirettamente, riguardare le competenze della Commissione
attiene all'integrazione della legge n. 127 del 1997 in merito
alle procedure per l'autorizzazione alla installazione di
impianti per la rilevazione degli accessi di veicoli nei
centri storici.
Dal momento che tutte le modifiche illustrate appaiono
opportune, preannuncia la presentazione di una proposta di
parere favorevole.
Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) fa presente
che è entrato in possesso di una bozza del decreto legislativo
di attuazione delle deleghe contenute nelle "leggi Bassanini".
Osserva che tale provvedimento contiene delle disposizioni a
suo avviso alquanto pericolose in quanto finiscono per
svuotare quasi del tutto le competenze del Ministero dei
lavori pubblici. Pertanto ritiene che sarebbe preferibile
svolgere un'audizione dei Ministri competenti su tale
questione, prima di esprimere il parere.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, ricorda che
nella riunione dell'Ufficio di Presidenza del 15 gennaio
scorso si è
Pag. 83
deciso di procedere ad una audizione dei Ministri
dell'ambiente, dei lavori pubblici e della funzione pubblica
in merito agli indirizzi sulla riorganizzazione delle funzioni
e delle strutture amministrative nei settori dei lavori
pubblici e della tutela ambientale. Si augura che si possa
procedere nel più breve tempo possibile ad acquisire la
disponibilità dei Ministri per svolgere tale audizione,
facendo presente che non sarà comunque possibile effettuarla
prima di esprimere il parere sul disegno di legge in esame. In
questa sede la Commissione è chiamata a valutare se le
modifiche alle leggi n. 59 e n. 127 siano opportune o meno,
ferma restando la necessità di effettuare nel prosieguo
l'audizione predetta.
Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) esprime il suo
avviso contrario sul testo del disegno di legge in esame, dal
momento che le deleghe contenute nelle "leggi Bassanini"
stanno avendo effetti disastrosi.
Rileva che, prevedendo che il Governo possa assegnare le
strade alle regioni anche contro la loro volontà, si finirebbe
per svuotare le funzioni regionali. Fa inoltre presente che
negli ultimi dieci anni il numero delle strade statali è
notevolmente aumentato, non perché ne siano state costruite
delle nuove, ma in quanto molte province hanno ceduto proprie
strade allo Stato, non essendo in grado di gestirle. Anche le
regioni potrebbero non essere in grado di gestire le reti
infrastrutturali trasferite: si domanda quindi se tale
operazione, da un punto di vista economico, sia conveniente o
meno.
Osserva che sussistono talune incongruenze nella bozza di
decreto legislativo attuativo della legge n. 59 del 1997, non
risultando affatto chiaro cosa si intenda trasferire. Invita
pertanto i colleghi a riflettere sulle questioni poste
dall'attuazione delle "leggi Bassanini".
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) rileva che
sussistono notevoli elementi di incertezza, censurando l'uso
che si è fatto dello strumento della delega. Ricorda che
quando era Ministro dei lavori pubblici aveva tentato di
chiedere alcune deleghe, ma la cosa aveva suscitato reazioni
estremamente negative ed era stato accusato di voler
espropriare il Parlamento.
Ritiene che con le disposizioni contenute nel disegno di
legge in esame si legittimi il Governo ad intervenire in
settori sempre piu vasti. La riorganizzazione
dell'amministrazione statale sta avvenendo in maniera poco
chiara e trasparente, senza il coinvolgimento dei soggetti
realmente competenti.
Non intende esprimere il parere sul disegno di legge in
esame ed invita i colleghi a riflettere sulle questioni ad
esso sottese. Se si continua a procedere nella direzione
intrapresa si rischia che il lavoro della Commissione diventi
superfluo.
Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
relatore, intende soltanto effettuare alcune
precisazioni, riguardo alle osservazioni dei colleghi Martinat
e Radice. Sottolinea che la Commissione è chiamata
esclusivamente ad esprimere un parere sul disegno di legge n.
4229, nel testo modificato dalla Commissione Affari
costituzionali, e che esulano pertanto dalla materia in esame
le considerazioni relative agli schemi di decreto legislativo
che il Governo si accinge a presentare al Parlamento in
attuazione della legge n. 59 del 1997. Peraltro alcune bozze
di tali schemi di decreto, che sono state diffuse, non hanno
ancora carattere ufficiale.
Evidenzia pertanto l'opportunità di concentrare
l'attenzione sul disegno di legge in esame, ricordando che,
secondo lo spirito della legge n. 59 del 1997, esso conferma
l'attribuzione alle regioni della materia relativa alla
realizzazione di reti infrastrutturali, ad eccezione di quelle
dichiarate di interesse nazionale. La legge n. 59 dispone che
tale dichiarazione sia effettuata con legge statale, mentre il
testo del provvedimento in esame prevede anche la possibilità
che le reti di interesse nazionale siano individuate, previa
intesa con la Conferenza Stato-regioni, con gli stessi decreti
legislativi da emanare in
Pag. 84
attuazione della delega conferita dall'articolo 1 della
citata legge n. 59 del 1997. In mancanza della predetta
intesa, è previsto che il Consiglio dei Ministri deliberi in
via definitiva su proposta del Presidente del Consiglio.
In proposito osserva che tali modifiche non incidono sui
criteri per il trasferimento delle funzioni amministrative e
per l'individuazione delle infrastrutture di interesse
nazionale, ma soltanto sullo strumento al quale è rimessa
l'individuazione stessa.
Riguardo alla possibilità di una deliberazione del
Consiglio dei Ministri, in caso di mancato raggiungimento
dell'intesa con la Conferenza Stato-regioni, osserva che la
disposizione, non presente nel testo originario del disegno di
legge, è stata introdotta per salvaguardare la facoltà dello
Stato di individuare direttamente le infrastrutture di rilievo
strategico.
Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) osserva che
nel caso in cui la Commissione esprimesse in modo affrettato
il parere sul disegno di legge in titolo, non avrebbe
successivamente più margini di intervento. Invita pertanto i
colleghi a riflettere sulle questioni in esame.
Ritiene che se si continua a procedere in questo modo la
Commissione rischia di essere scavalcata dal Governo: infatti
nel momento stesso in cui essa è chiamata ad esprimere un
parere sul disegno di legge in esame, il Governo sta lavorando
al decreto legislativo di attuazione della legge n. 59 del
1997, di cui è già stata diffusa una bozza. Tutto ciò mette a
fuoco l'esistenza di notevoli problemi nei rapporti tra
Governo e Parlamento.
Ribadisce in conclusione la richiesta di svolgere
un'audizione sulle questioni emerse nel corso della seduta
odierna, prima di esprimere il parere sul disegno di legge.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) ricorda quanto
avvenuto in occasione del trasferimento delle reti viarie alle
province autonome di Trento e Bolzano. Augurandosi che ciò non
si ripeta in questa circostanza, sottolinea che è opportuno
che sia il Parlamento ad occuparsi della questione delle
infrastrutture.
Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
presenta una proposta di parere sul provvedimeno in esame,
pubblicata in allegato.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, precisa che in
realtà il Governo sta operando con la massima attenzione e
rispetto per le funzioni parlamentari. Pur comprendendo la
delicatezza delle questioni emerse, invita a non trasformare
il tutto in una riserva mentale che impedirebbe di procedere.
Ricorda che si sta adoperando affinché possa essere svolta in
Commissione, il prima possibile e comunque entro il mese di
marzo l'audizione cui ha già fatto cenno dei Ministri
dell'ambiente, dei lavori pubblici e della funzione pubblica.
Invita il relatore ad inserire nella sua proposta di parere un
riferimento ai problemi di governo del territorio. Propone
infine, dal momento che non si è riusciti nella seduta odierna
ad esprimere il parere sul disegno di legge n. 4229 e dati i
tempi ristretti entro i quali la I Commissione dovrà
concludere l'esame del provvedimento, già iscritto nel
programma dei lavori dell'Assemblea, di inserire nel
calendario della seduta di domani, alle ore 12,30 il seguito
dell'esame in sede consultiva del disegno di legge in
esame.
La Commissione concorda.
| |