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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


345013
SMC0293-0054
Bollettino Giunte e Commissioni n. 293 del 21 gennaio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-293)
(suddiviso in 108 Unità Documento)
Unità Documento n.54 (che inizia a pag.81 dello stampato)
             ...VIII COMMISSIONE PERMANENTE
           (Ambiente, territorio e lavori pubblici)
 
 
IN SEDE CONSULTIVA
C4229. LAVCOMM
C4229.
Nuovo testo del disegno di legge: Modifiche ed integrazioni alle leggi 15 marzo 1997, n. 59, e 15 maggio 1997, n. 127, nonché norme in materia di formazione del personale dipendente e di lavoro a distanza nelle pubbliche amministrazioni (4229). (Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).
Fabrizio VIGNI. Roberto RADICE. Ugo MARTINAT. Maria Rita LORENZETTI, presidente.
Mercoledì 21 gennaio 1998. - Presidenza del Presidente Maria Rita LORENZETTI.
ZZSMC ZZRES ZZSMC210198 ZZSMC980121 ZZSMC000198 ZZSMC000098 ZZSMC293 ZZ13 ZZD ZZC8 ZZCO ZZHH ZZII
     La Commissione inizia l'esame del nuovo testo del disegno
  di legge in titolo per l'espressione del parere alla I
  Commissione.
 
     Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
  relatore,  ricorda che il disegno di legge in esame
  contiene norme di modifica delle leggi nn. 59 e 127 del
  1997.
     Quando si intraprendono riforme di notevole portata è
  inevitabile, a suo avviso, che risultino necessarie
  integrazioni "in corso d'opera", come peraltro era già emerso
  nel corso dell'approvazione della risoluzione sul documento di
  programmazione economico-finanziaria, con la quale si
  impegnava appunto il Governo a completare la riforma della
  pubblica amministrazione, avviata dalle cosiddette "leggi
  Bassanini".
     In particolare le questioni che attengono alla competenza
  della Commissione sono quattro.  La prima riguarda
  l'individuazione delle reti infrastrutturali da dichiarare di
  interesse nazionale.  Ricorda che la legge n. 59 del 1997
  prevede il trasferimento alle regioni delle reti
  infrastrutturali, tranne alcune, quelle appunto
 
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  di "interesse nazionale", che rimangono allo Stato.
  All'individuazione delle reti di interesse nazionale la legge
  n.  59 prevede che si provveda con legge ordinaria, mentre il
  comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento in esame stabilisce
  che ciò possa esser fatto dai decreti legislativi di
  attuazione della stessa legge n.  59 del 1997.  Tale
  individuazione viene effettuata previa intesa con la
  Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
  e le province autonome, ma qualora tale intesa non dovesse
  essere raggiunta, il Consiglio dei Ministri delibera in via
  definitiva su proposta del Presidente del Consiglio.  La
  medesima norma stabilisce che il trasferimento alle regioni e
  agli enti locali delle funzioni amministrative concernenti le
  reti infrastrutturali comporta anche il trasferimento della
  proprietà di tali infrastrutture.
 
     Roberto RADICE (gruppo forza Italia) chiede chiarimenti
  in merito alle infrastrutture non di proprietà dello Stato ed
  in particolar modo di quelle dell'ANAS.  Chiede inoltre se, nei
  casi in cui non si raggiunga l'intesa con la Conferenza
  Stato-regioni, il trasferimento delle reti possa avvenire
  anche contro la volontà delle regioni.
 
     Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) fa
  presente che la norma si riferisce alle reti infrastrutturali
  dello Stato e comunque non intende addentrarsi nei problemi
  interpretativi.
     La seconda questione riguarda il comma 17 dell'articolo 1
  del disegno di legge il quale contiene l'integrazione dei
  criteri per la delegificazione di norme sui procedimenti
  amministrativi.  Tra tali criteri, ricorda: la soppressione dei
  procedimenti che risultino non più rispondenti alle finalità
  della legislazione di settore o che siano in contrasto con i
  principi generali dell'ordinamento giuridico, la soppressione
  dei procedimenti che comportino costi più elevati dei
  benefici, l'adeguamento della disciplina dell'attività e degli
  atti amministrativi ai principi della normativa comunitaria ed
  infine la soppressione dei procedimenti che derogano alla
  normativa procedimentale di carattere generale, qualora non
  sussistano più le ragioni che giustifichino una difforme
  disciplina settoriale.  Inoltre, il comma 18 dell'articolo 1
  inserisce tra le materie soggette a delegificazione anche il
  procedimento per l'iscrizione all'albo nazionale delle imprese
  esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti, non previsto
  nell'elenco allegato alla legge n. 59 del 1997.
     La terza questione riguarda l'integrazione del comma 13
  dell'articolo 6 della legge n.  127 del 1997, recante una
  modifica dell'articolo 18 della legge n. 109 del 1994.  Il
  comma 15 dell'articolo 2 del provvedimento in esame stabilisce
  che, ai fini della ripartizione delle risorse del fondo
  previsto dalla citata norma della legge n. 109 del 1994, si
  debba tener conto delle responsabilità professionali assunte
  dagli autori dei progetti.
     Infine, la quarta questione che può, sia pur
  indirettamente, riguardare le competenze della Commissione
  attiene all'integrazione della legge n. 127 del 1997 in merito
  alle procedure per l'autorizzazione alla installazione di
  impianti per la rilevazione degli accessi di veicoli nei
  centri storici.
     Dal momento che tutte le modifiche illustrate appaiono
  opportune, preannuncia la presentazione di una proposta di
  parere favorevole.
 
     Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) fa presente
  che è entrato in possesso di una bozza del decreto legislativo
  di attuazione delle deleghe contenute nelle "leggi Bassanini".
  Osserva che tale provvedimento contiene delle disposizioni a
  suo avviso alquanto pericolose in quanto finiscono per
  svuotare quasi del tutto le competenze del Ministero dei
  lavori pubblici.  Pertanto ritiene che sarebbe preferibile
  svolgere un'audizione dei Ministri competenti su tale
  questione, prima di esprimere il parere.
 
     Maria Rita LORENZETTI,  presidente,  ricorda che
  nella riunione dell'Ufficio di Presidenza del 15 gennaio
  scorso si è
 
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  deciso di procedere ad una audizione dei Ministri
  dell'ambiente, dei lavori pubblici e della funzione pubblica
  in merito agli indirizzi sulla riorganizzazione delle funzioni
  e delle strutture amministrative nei settori dei lavori
  pubblici e della tutela ambientale.  Si augura che si possa
  procedere nel più breve tempo possibile ad acquisire la
  disponibilità dei Ministri per svolgere tale audizione,
  facendo presente che non sarà comunque possibile effettuarla
  prima di esprimere il parere sul disegno di legge in esame.  In
  questa sede la Commissione è chiamata a valutare se le
  modifiche alle leggi n.  59 e n.  127 siano opportune o meno,
  ferma restando la necessità di effettuare nel prosieguo
  l'audizione predetta.
 
     Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) esprime il suo
  avviso contrario sul testo del disegno di legge in esame, dal
  momento che le deleghe contenute nelle "leggi Bassanini"
  stanno avendo effetti disastrosi.
     Rileva che, prevedendo che il Governo possa assegnare le
  strade alle regioni anche contro la loro volontà, si finirebbe
  per svuotare le funzioni regionali.  Fa inoltre presente che
  negli ultimi dieci anni il numero delle strade statali è
  notevolmente aumentato, non perché ne siano state costruite
  delle nuove, ma in quanto molte province hanno ceduto proprie
  strade allo Stato, non essendo in grado di gestirle.  Anche le
  regioni potrebbero non essere in grado di gestire le reti
  infrastrutturali trasferite: si domanda quindi se tale
  operazione, da un punto di vista economico, sia conveniente o
  meno.
     Osserva che sussistono talune incongruenze nella bozza di
  decreto legislativo attuativo della legge n. 59 del 1997, non
  risultando affatto chiaro cosa si intenda trasferire.  Invita
  pertanto i colleghi a riflettere sulle questioni poste
  dall'attuazione delle "leggi Bassanini".
 
     Roberto RADICE (gruppo forza Italia) rileva che
  sussistono notevoli elementi di incertezza, censurando l'uso
  che si è fatto dello strumento della delega.  Ricorda che
  quando era Ministro dei lavori pubblici aveva tentato di
  chiedere alcune deleghe, ma la cosa aveva suscitato reazioni
  estremamente negative ed era stato accusato di voler
  espropriare il Parlamento.
     Ritiene che con le disposizioni contenute nel disegno di
  legge in esame si legittimi il Governo ad intervenire in
  settori sempre piu vasti.  La riorganizzazione
  dell'amministrazione statale sta avvenendo in maniera poco
  chiara e trasparente, senza il coinvolgimento dei soggetti
  realmente competenti.
     Non intende esprimere il parere sul disegno di legge in
  esame ed invita i colleghi a riflettere sulle questioni ad
  esso sottese.  Se si continua a procedere nella direzione
  intrapresa si rischia che il lavoro della Commissione diventi
  superfluo.
 
     Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo),
  relatore,  intende soltanto effettuare alcune
  precisazioni, riguardo alle osservazioni dei colleghi Martinat
  e Radice.  Sottolinea che la Commissione è chiamata
  esclusivamente ad esprimere un parere sul disegno di legge n.
  4229, nel testo modificato dalla Commissione Affari
  costituzionali, e che esulano pertanto dalla materia in esame
  le considerazioni relative agli schemi di decreto legislativo
  che il Governo si accinge a presentare al Parlamento in
  attuazione della legge n. 59 del 1997.  Peraltro alcune bozze
  di tali schemi di decreto, che sono state diffuse, non hanno
  ancora carattere ufficiale.
     Evidenzia pertanto l'opportunità di concentrare
  l'attenzione sul disegno di legge in esame, ricordando che,
  secondo lo spirito della legge n. 59 del 1997, esso conferma
  l'attribuzione alle regioni della materia relativa alla
  realizzazione di reti infrastrutturali, ad eccezione di quelle
  dichiarate di interesse nazionale.  La legge n. 59 dispone che
  tale dichiarazione sia effettuata con legge statale, mentre il
  testo del provvedimento in esame prevede anche la possibilità
  che le reti di interesse nazionale siano individuate, previa
  intesa con la Conferenza Stato-regioni, con gli stessi decreti
  legislativi da emanare in
 
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  attuazione della delega conferita dall'articolo 1 della
  citata legge n. 59 del 1997.  In mancanza della predetta
  intesa, è previsto che il Consiglio dei Ministri deliberi in
  via definitiva su proposta del Presidente del Consiglio.
     In proposito osserva che tali modifiche non incidono sui
  criteri per il trasferimento delle funzioni amministrative e
  per l'individuazione delle infrastrutture di interesse
  nazionale, ma soltanto sullo strumento al quale è rimessa
  l'individuazione stessa.
     Riguardo alla possibilità di una deliberazione del
  Consiglio dei Ministri, in caso di mancato raggiungimento
  dell'intesa con la Conferenza Stato-regioni, osserva che la
  disposizione, non presente nel testo originario del disegno di
  legge, è stata introdotta per salvaguardare la facoltà dello
  Stato di individuare direttamente le infrastrutture di rilievo
  strategico.
 
     Ugo MARTINAT (gruppo alleanza nazionale) osserva che
  nel caso in cui la Commissione esprimesse in modo affrettato
  il parere sul disegno di legge in titolo, non avrebbe
  successivamente più margini di intervento.  Invita pertanto i
  colleghi a riflettere sulle questioni in esame.
     Ritiene che se si continua a procedere in questo modo la
  Commissione rischia di essere scavalcata dal Governo: infatti
  nel momento stesso in cui essa è chiamata ad esprimere un
  parere sul disegno di legge in esame, il Governo sta lavorando
  al decreto legislativo di attuazione della legge n. 59 del
  1997, di cui è già stata diffusa una bozza.  Tutto ciò mette a
  fuoco l'esistenza di notevoli problemi nei rapporti tra
  Governo e Parlamento.
     Ribadisce in conclusione la richiesta di svolgere
  un'audizione sulle questioni emerse nel corso della seduta
  odierna, prima di esprimere il parere sul disegno di legge.
 
     Roberto RADICE (gruppo forza Italia) ricorda quanto
  avvenuto in occasione del trasferimento delle reti viarie alle
  province autonome di Trento e Bolzano.  Augurandosi che ciò non
  si ripeta in questa circostanza, sottolinea che è opportuno
  che sia il Parlamento ad occuparsi della questione delle
  infrastrutture.
 
     Fabrizio VIGNI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo)
  presenta una proposta di parere sul provvedimeno in esame,
  pubblicata in allegato.
 
     Maria Rita LORENZETTI,  presidente,  precisa che in
  realtà il Governo sta operando con la massima attenzione e
  rispetto per le funzioni parlamentari.  Pur comprendendo la
  delicatezza delle questioni emerse, invita a non trasformare
  il tutto in una riserva mentale che impedirebbe di procedere.
  Ricorda che si sta adoperando affinché possa essere svolta in
  Commissione, il prima possibile e comunque entro il mese di
  marzo l'audizione cui ha già fatto cenno dei Ministri
  dell'ambiente, dei lavori pubblici e della funzione pubblica.
  Invita il relatore ad inserire nella sua proposta di parere un
  riferimento ai problemi di governo del territorio.  Propone
  infine, dal momento che non si è riusciti nella seduta odierna
  ad esprimere il parere sul disegno di legge n. 4229 e dati i
  tempi ristretti entro i quali la I Commissione dovrà
  concludere l'esame del provvedimento, già iscritto nel
  programma dei lavori dell'Assemblea, di inserire nel
  calendario della seduta di domani, alle ore 12,30 il seguito
  dell'esame in sede consultiva del disegno di legge in
  esame.
     La Commissione concorda.
 
DATA=980121 FASCID=SMC13-293 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=08 SEDE=CO NSTA=0293 TOTPAG=0161 TOTDOC=0108 NDOC=0054 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C8 D PAGINIZ=0081 RIGINIZ=038 PAGFIN=0084 RIGFIN=062 UPAG=NO PAGEIN=81 PAGEFIN=84 SORTRES=9801213 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00293 SORTNAV=59801210 00293 b00000 ZZSMC293 NDOC0054 TIPDOCB DOCTIT0054 NDOC0054



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