| ANGELO SANTORI. Credo di annoiare i colleghi della
Commissione lavoro se ritorno ancora sull'argomento dei
coltivatori diretti. A forza di insistere, onorevole
sottosegretario, speriamo che alla fine il
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problema venga risolto. Noi chiediamo che il comma 2
dell'articolo 11 della legge n. 233 venga abrogato.
Tale articolo ha fissato al 31 dicembre 1991 la
possibilità per i coltivatori diretti, che non avessero l'anno
intero di contribuzione, di riscattare gli anni dal 1957 al
1961. Questo comma a nostro parere dovrebbe essere abrogato
perché molti coltivatori diretti all'epoca non avevano
ricevuto dall'INPS l'estratto contributivo e quindi non erano
nella condizione di conoscere la propria posizione.
Conseguentemente alcuni hanno riscattato quel periodo, altri,
venuti a conoscenza della propria posizione contributiva, non
lo hanno potuto fare.
Noi stiamo perpetrando una grande ingiustizia nei
confronti di coltivatori diretti, coloni e mezzadri che si
trovano nella condizione di dover riscattare questo periodo,
anche perché non mi risulta che vi sia alcuna contribuzione
figurativa che preveda una data per il riscatto (si pensi al
riscatto degli anni di laurea che può essere effettuato in
qualsiasi periodo dell'attività lavorativa). Non vedo perché,
per i coltivatori diretti, debba essere fissata una data oltre
la quale non sia più possibile effettuare il riscatto.
Invito i colleghi ad approvare il mio emendamento proprio
per dare la possibilità a poche centinaia di coltivatori
diretti che, non avendo potuto riscattare questo periodo di
tempo, risultano penalizzati nella richiesta della pensione di
anzianità. Se approveremo questo articolo aggiuntivo, faremo
giustizia nei confronti di una categoria che tanto ha dato al
nostro paese (Applausi dei deputati del gruppo di forza
Italia).
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