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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377642
STA0361-0419
Somm. e Sten. d'Aula n. 361 del 27 maggio 1998 (STA13-361)
(suddiviso in 540 Unità Documento)
Unità Documento n.419 (che inizia a pag.90 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.167)
SEGUITO DISCUSSIONE: C4891. ...(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4891) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C4891. ...(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4891)
MAURO MICHIELON.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE (ore 17,10)
ZZSTA ZZRES ZZSTA270598 ZZSTA980527 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA361 ZZ13 ZZDI ZZLL
    MAURO MICHIELON.  La ringrazio, signor Presidente, per
  l'opportunità che mi dà di ribadire perché siamo contro questo
  provvedimento nel suo complesso.
 
                              Pag. 91
 
  Lo siamo perché tramite esso il Senato ha inserito, con
  l'assenso del Governo, visto che gli emendamenti sono stati
  ampiamente votati dalla maggioranza, articoli che, senza
  esitazione, definisco vergognosi.  Mi riferisco all'articolo,
  di cui abbiamo già dibattuto ampiamente, destinato a chi
  svolge lavori socialmente utili a Napoli e Palermo.  Con tale
  articolo, infatti, si regolamenta per legge che queste persone
  dovranno avere un posto come lavoratori dipendenti, un posto
  fisso.  Ricordo e ribadisco che per Napoli sono stati spesi,
  dal 1984 ad oggi, 1.192 miliardi, senza riuscire a creare un
  solo posto fisso di lavoro, mentre per Palermo sono stati
  spesi 516 miliardi.  Ritengo che questo gridi vendetta!
     Un'altra assurdità contenuta nel famoso articolo
  1- ter  è rappresentata dalla regolamentazione, solo per
  Napoli e Palermo, dell'assunzione nei settori pubblico e
  privato, mentre venerdì scorso sulla  Gazzetta Ufficiale
  è apparso un decreto-legge, a firma del ministro del lavoro,
  con il quale si tenta la trasformazione del lavoro socialmente
  utile in lavoro a tempo determinato con 18 milioni di
  retribuzione!  Sono sgomento: per Napoli e Palermo si usa una
  misura, per gli altri lavoratori se ne usa una diversa.  Non si
  capisce chi siano i fortunati, perché i lavoratori di Napoli e
  Palermo dovranno fare riferimento agli accordi di programma,
  gli altri ad una legge specifica che stabilisce gli
  stanziamenti.  Ci sarà da ridere!
     Non ho parole per l'articolo 1- decies,  che reca
  misure a favore di dipendenti dei centri di accoglienza per
  anziani e di riabilitazione psicosociale!  Usare i termini
  "scandaloso" e "vergognoso" è poco!  Ancora più scandaloso e
  vergognoso è il silenzio colpevole di questa maggioranza, che
  è disposta a votare tutto senza avere il coraggio di
  giustificare il proprio voto, di spiegare perché vota in quel
  modo, ma noi non abbiamo avuto l'onore di conoscere la
  motivazione del voto!  Si deve essere convinti del voto: in
  questo caso il silenzio equivale alla vergogna e penso che
  oggi qualcuno abbia avvertito parecchia vergogna!
     E' singolare che a distanza di sei mesi dal voto
  sull'articolo 63 della legge finanziaria recante l'abrogazione
  e la sanatoria del decreto-legge 11 novembre 1997, n. 393,
  questo torni misteriosamente in vita.  Ripeto, dopo sei mesi,
  un decreto-legge torna misteriosamente in vita senza dare
  spiegazioni.  Il Governo si contraddice sistematicamente; il
  ministro Treu dal 1996 parla di riforma degli ammortizzatori
  sociali, ma contemporaneamente la cassa integrazione
  straordinaria viene confermata.  Lo studio svolto in argomento
  dalla Commissione lavoro ha confermato che se questo strumento
  era adeguato per gli anni settanta, successivamente è stato
  utilizzato in maniera strumentale ed oggi è inutile.
  Nonostante il parere della Commissione lavoro e le
  assicurazioni del ministro del lavoro Treu, nulla è cambiato e
  la cassa integrazione è stata prolungata.
     Altro grave aspetto del provvedimento in esame è che il
  Senato, interessandosi poco al lavoro della Camera, ha fatto
  tornare in vita articoli da noi soppressi durante l'esame
  della legge finanziaria.  Il Senato ha riproposto questi
  articoli ed oggi la Camera dei deputati e la maggioranza -
  che, ripeto, a dicembre 1997 li aveva cassati perché
  vergognosi - li vota per esigenze contingenti e per senso di
  responsabilità.  Penso che il senso di responsabilità sia
  qualcosa di importante e che debba essere adoperato da tutti.
  Non mi è stato ancora spiegato perché questo decreto sia stato
  esaminato dal Senato per un mese e sette giorni, mentre la
  Camera ha dovuto discuterlo e votarlo nel giro di una
  settimana.  Non mi è stato spiegato neppure perché al Senato il
  Governo ha permesso che venissero introdotti emendamenti che
  nulla hanno a che fare con il contenuto del decreto: mi
  risulta che al Senato il Governo abbia una maggioranza più
  schiacciante rispetto a quella di cui dispone alla Camera, ma
  quando gli fa comodo cede ai voleri di quella maggioranza.
     Per quanto riguarda l'INSAR, il famoso istituto che opera
  in Sardegna, ossia quei dipendenti che sono rimasti senza
  lavoro a causa della chiusura di una centrale
 
                              Pag. 92
 
  termoelettrica, prendo atto che è stato bloccato in
  Commissione lavoro l'iter del ben noto provvedimento sugli
  istituti finanziari meridionali, per poi trasferire pari pari
  in questo decreto un articolo relativo a quella materia.
  Ritengo che questa sia l'ennesima dimostrazione di come le
  cose non vadano bene.  Comprendo l'imbarazzo della maggioranza,
  però non è accettabile che il Governo, trovandosi in
  difficoltà su quel provvedimento, ne freni l'iter in
  Commissione lavoro, pensando bene di introdurre un emendamento
  concernente quella materia all'interno di questo decreto
  sull'occupazione, per farlo passare.  Noi abbiamo già subito un
  simile schiaffo - lo ritengo, infatti, uno schiaffo morale -
  con il provvedimento n. 4050: durante l'esame della
  finanziaria, infatti, gran parte di tale provvedimento è stato
  svuotato perché i vari articoli sono stati inseriti, appunto,
  nel testo della finanziaria.  Penso che ciò la dica lunga su
  come il Governo e la maggioranza intendano gestire i rapporti
  con l'opposizione.
     Signor Presidente, lei ha modificato, con l'aiuto
  dell'Assemblea, il nostro regolamento per rendere più agevole
  l'iter dei provvedimenti.  Ebbene, io penso che il Governo non
  avesse bisogno di questo regalo, perché ora l'opposizione, che
  aveva già poco potere, ne ha ancora meno.  Di fatto, qualsiasi
  disegno di legge che venga trasformato in decreto-legge viene
  stravolto, con il discorso dell'ammissibilità o meno degli
  emendamenti.  Abbiamo visto, in occasione dell'esame del
  provvedimento n. 4050, che aveva un determinato contenuto ed
  al quale erano stati presentati un certo tipo di emendamenti,
  che parte dell'articolato è stato trasferito in un decreto: di
  fatto, gli stessi emendamenti che erano stati presentati al
  disegno di legge sono stati dichiarati inammissibili se
  riferiti al decreto-legge.  Ciò dovrebbe far riflettere la
  Presidenza, perché oggi noi siamo all'opposizione, ma domani
  potrebbe diventare opposizione l'attuale maggioranza e penso
  che non faccia piacere a nessuno vedersi eliminare, in base ad
  un nuovo regolamento, emendamenti che erano stati dichiarati
  ammissibili se riferiti ad un disegno di legge e che invece,
  d'incanto, diventano inammissibili in relazione ad un
  decreto-legge con lo stesso contenuto.
     Dovrebbe indurre a riflettere anche la questione del
  Comitato per la legislazione, di cui oggi abbiamo salvato
  l'onore  in extremis,  non certo per volontà del
  Governo...
 
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