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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377655
STA0361-0432
Somm. e Sten. d'Aula n. 361 del 27 maggio 1998 (STA13-361)
(suddiviso in 540 Unità Documento)
Unità Documento n.432 (che inizia a pag.96 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.167)
SEGUITO DISCUSSIONE: C4891. ...(Ripresa dichiarazioni di voto finale - A.C. 4891) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C4891. ...(Ripresa dichiarazioni di voto finale - A.C. 4891)
ANTONINO GAZZARA.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE (ore 17,10)
ZZSTA ZZRES ZZSTA270598 ZZSTA980527 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA361 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ANTONINO GAZZARA.  Presidente, non ho alcuna remora ad
  affermare che i deputati del gruppo di forza Italia sono
  contrari a questo provvedimento e lo sono anche e soprattutto
  nell'interesse dei destinatari, che non meritano provvedimenti
  "a pioggia", ma una politica tesa allo sviluppo e alla
  produzione del lavoro: non è dunque quella
  dell'assistenzialismo, dei lavori socialmente utili e neppure
  quella delle borse di lavoro.
     Questo Governo è come se continuasse a raccogliere i
  tasselli di un mosaico che non riesce mai a mettere in
  ordine.
     Presidente, tutti conosciamo la sua sensibilità ed il suo
  rispetto per le istituzioni.  Nessuno di noi ha inteso oggi
  riferirsi al Senato con termini meno che rispettosi.  Si è
  voluto, signor Presidente, sottolineare una disfunzione emersa
  dall'esame di questo provvedimento e che, essendo emersa in
  maniera evidentissima, certamente non sarà sfuggita a persona
  attenta come lei.
     Il nostro è un sistema bicamerale e, come tale, pone
  all'attenzione di due Commissioni e di due Assemblee una
  lettura, consentendo a ciascuna di quelle Assemblee di
  compiere tale lettura con tempi debiti.
     Noi stiamo esaminando un decreto-legge, il cui iter è
  iniziato al Senato.  Il Senato lo ha esaminato con la dovuta
  attenzione e lo ha esitato in modo tale che arrivasse nella
  nostra Commissione con la possibilità per la stessa di
  esaminarlo in un solo giorno, il Comitato ristretto in qualche
  ora e l'Assemblea in mezza giornata.
     Non sfugge a lei, Presidente, che questa disfunzione è
  grave; lo è per un provvedimento
 
                              Pag. 97
 
  che merita la massima attenzione e lo è per un provvedimento
  sul quale non può venire meno un contraddittorio che
  l'opposizione ha il diritto e l'obbligo di sottoporre alla
  maggioranza come opinione sua, e che l'opposizione non può
  sottoporre ad una maggioranza fortemente a disagio perché il
  testo, di fatto, è "blindato".  Ed è "blindato" perché l'8
  giugno vengono meno quei provvedimenti che in forza di un
  decreto-legge, reso efficace e pubblicato l'8 aprile, nessuno
  si può permettere di far decadere.
     Presidente, se questo è vero, è altrettanto vero che vi
  sono requisiti di urgenza e necessità che il Governo ha
  ritenuto tali e che la maggioranza avrebbe dovuto e potuto
  esaminare e che il Governo ha sostanziato in poche norme e in
  pochissimi articoli che avrebbero potuto e dovuto essere
  esitati, dal Senato prima e dalla Camera poi, molto prima di
  oggi.  E' vero, invece, che il Senato quei pochissimi articoli
  li ha rinvigoriti e ha fatto in modo che essi, pur restando
  tre, si sviluppassero con parecchi argomenti (almeno
  quindici); tali inserimenti, signor Presidente, sono stati
  esaminati solo dai senatori.  Nessuna critica al loro operato,
  perché è legittimo, però a noi non è rimasto altro che
  decidere se rinviare al Senato (e probabilmente non c'era il
  tempo sufficiente per farlo), o esitare questo decreto.
     Presidente, il ruolo dell'opposizione (e anche quello
  della maggioranza) sarebbe quello di esprimere il proprio
  parere sulle norme e di poter dialogare all'interno di se
  stessa.  Il ruolo dell'opposizione è quello di confrontarsi e
  di far "approdare" la maggioranza a qualche riflessione in più
  rispetto a quella che normalmente fa.  E' un tentativo, che
  abbiamo provato a fare ma ci siamo resi conto che il tempo non
  ci avrebbe dato ragione ed allora, signor Presidente, abbiamo
  dovuto far riferimento a due requisiti tecnici rinunziando in
  parte all'esame di merito del provvedimento.
     Non sfugge a lei, signor Presidente, che i risvolti
  tecnici sono rilevantissimi.  Il primo attiene al parere del
  Comitato per la legislazione, il quale, anche se non esprime
  pareri vincolanti, usa termini certamente non consueti; parla
  di disposizioni intruse e fortemente eterogenee; parla di una
  compressione della possibilità concreta di recepire le
  necessarie modifiche; parla dell'esigenza di una specifica
  motivazione quale quella richiesta dall'articolo
  16- bis.
     Non so se un cultore del diritto, quale ella è, possa
  approvare che la motivazione per confermare l'urgenza e la
  necessità di un decreto sia che lo stesso è urgente e
  necessitato, però di fatto questa è la motivazione resa.
     Presidente, la Commissione bilancio ha posto poi una serie
  di condizioni, condizioni forse meno evidenti ma non meno
  efficaci di quelle poste dal parere del Comitato per la
  legislazione.  Il primo aveva addirittura previsto o
  condizionato il parere favorevole alla eliminazione di due
  articoli e noi in questo senso ci siamo adoperati; con la
  sensibilità - questa volta sì - della maggioranza si è
  ottenuto che si applicassero di fatto il regolamento e la
  legge.
     Fino a questo momento, Presidente, il parere della
  Commissione bilancio sembra passato in secondo ordine, però le
  considerazioni della Commissione e le condizioni a cui la
  Commissione stessa ha sottoposto il testo, dopo il suo esame,
  sono di una portata veramente notevole.  Non so se questo testo
  rispetti anche quelle condizioni che parlano di oneri che non
  possono essere posti a carico del fondo per l'occupazione,
  così come invece lo sono, parlano di un inquadramento in
  sovrannumero nel ruolo della pubblica amministrazione di
  cittadini e dipendenti civili, che avverrebbe in deroga - si
  limita a dire "avverrebbe" - a prescrizioni di legge, parlano
  di provvedimenti che non devono prevedere (mentre invece lo
  prevedono) oneri non coperti nei bilanci di previsione delle
  pubbliche amministrazioni.
     Signor Presidente, noi non possiamo essere favorevoli nel
  merito del provvedimento per quanto abbiamo detto; non
  condividiamo il metodo con cui queste cose avvengono perché
  nella premura,
 
                              Pag. 98
 
  signor Presidente, non si riesce a dialogare; l'opposizione
  non può svolgere il proprio compito e quello che è peggio non
  lo può fare neanche la maggioranza, ammesso che essa ne abbia
  le capacità  (Applausi dei deputati del gruppo di forza
  Italia).
 
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