| GUSTAVO SELVA. Signor Presidente, onorevoli colleghi,
avrei voluto che al banco del Governo ad assistere alla
discussione vi fosse, oltre al sottosegretario per il lavoro,
anche il ministro del tesoro Ciampi. Gli avrei chiesto come si
possa spiegare un provvedimento di questo genere se si pensa
all'impegno che egli ha assunto in sede comunitaria per
entrare nella moneta unica.
Nessuno degli impegni contenuti in questo provvedimento
può avvicinarci a quel grande progetto. Peccato: speriamo che
qualcuno riferisca le mie parole al ministro Ciampi, parole
che vengono del resto desunte anche da uno studio,
parzialmente smentito, del Ministero del lavoro, in cui si
parla di liste di collocamento da buttare, di progetti per
contratti d'area e piani territoriali da buttare, di qualità e
procedure burocratiche troppo lunghe, di soldi per la
formazione professionale spesi male, di riduzione dell'orario
di lavoro prevista dal disegno di legge governativo come
spinta ad ulteriore lavoro sommerso o a gonfiamento dello
straordinario.
Cari onorevoli colleghi, avete usato, per dire il vostro
"sì", le espressioni "voto non convinto" o "voto che non
vorremmo ripetere più": sono dei buoni propositi, che però
cozzano contro una realtà che è quella che dobbiamo osservare,
se vogliamo entrare e restare in Europa. Oltre tutto tali
propositi danneggiano i lavoratori perché questa è una
fabbrica delle illusioni.
I cosiddetti lavori socialmente utili danno l'illusione (è
un dato psicologico che dobbiamo comprendere) al lavoratore
occupato per cinque o sei mesi di ottenere, magari attraverso
qualche via traversa, un impiego pubblico.
Non capisco come ciò possa alleggerire quel deficit
pubblico che ci vede alla testa dei debitori d'Italia. I
lavoratori meritano di più, meritano un programma organico che
tenga conto di quegli impegni che abbiamo assunto in sede
comunitaria (e mi dispiace che non sia presente il ministro
Ciampi) perché davvero allora viene giustificata
quell'insinuazione secondo cui noi abbiamo truccato i nostri
conti ma, e questo è ancora peggio, continuiamo a farlo con
provvedimenti di legge che vanno contro ciò che l'Unione
europea ci impone.
Siamo profondamente convinti di rendere un servizio ai
lavoratori nel momento in cui diciamo loro la verità sul
lavoro...
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