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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377696
STA0361-0473
Somm. e Sten. d'Aula n. 361 del 27 maggio 1998 (STA13-361)
(suddiviso in 540 Unità Documento)
Unità Documento n.473 (che inizia a pag.108 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.465)
SEGUITO DISCUSSIONE: C3931. ...(Ripresa esame articolato - articolo 70 - A.C. 3931) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C3931. ...(Ripresa esame articolato - articolo 70 - A.C. 3931)
ARMANDO COSSUTTA.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE (ore 17,10)
ZZSTA ZZRES ZZSTA270598 ZZSTA980527 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA361 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ARMANDO COSSUTTA.  E' noto, Presidente e colleghi, che il
  gruppo di rifondazione comunista è contrario all'insieme del
  progetto che ci è stato sottoposto dalla Commissione
  bicamerale, tant'è che abbiamo presentato - siamo stati
  l'unico gruppo parlamentare a farlo - una relazione
  alternativa di minoranza e confermiamo, dopo i primi risultati
  del dibattito e delle votazioni sui diversi emendamenti,
  questa nostra contrarietà, anzi questa nostra opposizione,
  all'insieme del disegno.
     Oggi siamo al punto cruciale, quello del presidenzialismo:
  lo avevamo come tale indicato nelle ultime settimane e
  dobbiamo constatare oggi che tale è di fronte all'acutizzarsi
  del confronto e del contrasto che si stanno manifestando in
  aula.
     Siamo contrari alla soluzione presidenzialista o
  semipresidenzialista per ragioni esattamente opposte a quelle
  illustrate dall'onorevole Berlusconi.  Siamo contrari
 
                              Pag. 109
 
  alla soluzione che è indicata anche nel testo, che non
  accontenta l'onorevole Berlusconi: siamo contrari perché
  riteniamo - e lo riteniamo con profonda convinzione - che i
  problemi complessi di una società complessa, qual è la società
  moderna in Italia e in altre parti d'Europa, non possano
  essere risolti o avviati a buon fine con soluzioni di tipo
  verticistico.  Quello che occorre è, viceversa, il contrario:
  una partecipazione vasta e diffusa di carattere democratico in
  tutto il tessuto nazionale e nelle stesse istanze della
  direzione dello Stato.
     Per ragioni, dunque, opposte, ci opponiamo alla soluzione
  presidenziale e non possiamo in nessun modo condividere le
  richieste avanzate attraverso gli emendamenti che sono
  all'ordine del giorno di aumentare e accentuare i poteri del
  Presidente della Repubblica.
     Ma la soluzione che si prospetta è soluzione comunque
  pasticciata e conflittuale.  Conflittuale perché l'elezione
  diretta del Presidente della Repubblica, al di là dei poteri
  che saranno sanciti dalla nostra nuova Carta costituzionale,
  sono immensi, perché sono determinati dal voto diretto di
  milioni e milioni di cittadini.  E questi poteri immensi del
  Presidente della Repubblica possono - possono oggettivamente -
  confliggere con il ruolo del Presidente del Consiglio dei
  ministri, con il Governo e con il Parlamento.
     Possono determinarsi momenti di grave instabilità al
  vertice dello Stato e noi siamo contrari alla determinazione
  di momenti di instabilità perché il nostro paese ha bisogno di
  sicurezza nel suo percorso per il rinnovamento democratico e
  sociale della società.
     Lo abbiamo detto fin dall'inizio, anche abbastanza
  isolati, portando esempi e riferimenti anche di carattere
  internazionale.  Lo ripetiamo oggi.  Sento affermare oggi con
  particolare forza dal leader dell'opposizione, onorevole
  Berlusconi, alcune preoccupazioni circa i conflitti che si
  possono determinare al vertice dello Stato, che credo debbano
  essere ascoltati con particolare attenzione.  Ma voglio
  aggiungere ed aggiungo che se il leader dell'opposizione
  esprime questa sua avversità - se ho capito bene le sue parole
  - alla soluzione che viene prospettata ed anzi aggiunge alla
  sua avversità la soluzione di tipo presidenzialista o
  semipresidenzialista, la sua ferma opposizione ad altri punti
  fondamentali, in parte già votati e in parte da votare, del
  nostro progetto, allora significa che tutta la strategia del
  presidente della nostra Commissione e della maggioranza della
  Commissione è fallita.  E' una strategia che era fondata sulla
  ricerca dell'intesa con le forze dell'opposizione
  parlamentare, con le forze del centro-destra e che oggi pare
  vada verso un naufragio.
     Questi tentativi di accordo con la desta hanno portato a
  rincorrere la destra sul suo medesimo terreno, sia per quanto
  riguarda la soluzione presidenzialista e sia per altri punti
  capitali del progetto costituzionale.
     Ancora stamane, in seno al Comitato dei diciannove, il
  capogruppo dei democratici di sinistra, il collega senatore
  Salvi, si dichiarava disponibile ad accogliere le posizioni di
  alleanza nazionale circa i poteri del Presidente della
  Repubblica su questioni delicatissime relative proprio alle
  funzioni che in parte la Commissione aveva scartato nel suo
  testo che è oggi all'ordine del giorno.  Una rincorsa verso
  destra, una continua rincorsa verso le posizioni di destra che
  hanno portato comunque al fallimento di questa strategia.  E
  dunque?  E' dunque necessario, cari colleghi, rimettere in
  discussione le stesse conclusioni alle quali siamo sin qui
  pervenuti.  C'era nella Commissione bicamerale una maggioranza
  a favore di una soluzione diversa, non quella presidenzialista
  ma del cosiddetto "premierato" ("premierato" forte o
  "premierato" che dir si voglia); c'era una maggioranza che è
  stata messa in crisi e in difficoltà dall'incursione
  improvvisa, dalla scorribanda dei rappresentanti della
  lega.
     C'è in questa nostra stessa Assemblea - e lo sapete
  benissimo - volendo, una maggioranza in grado di ripresentare
  e di riproporre una soluzione non di tipo
 
                              Pag. 110
 
  semipresidenzialista ma del tipo, come è stato detto, del
  "premierato" o che dir si voglia.
     Dunque, se si vuole cercare la possibilità di avviare il
  paese su una strada di effettive, reali, consistenti e valide
  riforme si faccia il punto e si rimetta in discussione anche
  quello che è stato fin qui determinato.  E' questa la nostra
  posizione.
     Non abbiamo mai fatto ostruzionismi, pur avendo questa
  profonda contrarietà alle soluzioni portate, ma intendiamo
  oggi ancora con animo costruttivo indicare quella che ci pare
  la via giusta, che ci sia la possibilità, cioè, che la
  maggioranza parlamentare che sostiene il Governo ritrovi la
  sua intesa, che si spezzi l'asse politico che si è
  determinato, come si è visto e come si vede anche in
  quest'aula, tra l'onoroevole Fini e l'onorevole D'Alema e si
  rimettano in discussione anche le soluzioni sin qui
  adottate.
 
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