| GIUSEPPE BICOCCHI. Ho detto che mi sembra, se così non è
sarò ben felice di sapere quale sia la posizione di alleanza
nazionale.
Vi è, dicevo, un convitato di pietra, che è il popolo
italiano, che la maggioranza di questo Parlamento - ma spesso
anche l'opposizione - non ha voluto far partecipare al
processo riformatore tramite l'assemblea costituente e che
viene invece non solo oggi, nelle dichiarazioni di stamane
sbagliate del Presidente, ma da mesi usato strumentalmente per
minacciare di mandarci tutti a casa se non si marcia per
approvare quello che il presidente D'Alema propone. E' una
cosa che dura da mesi. Questa sera, per la prima volta, da
parte di forza Italia si è spezzato l'incantesimo che teneva
tutti bloccati su questa affermazione.
La nostra posizione è molto semplice: siamo
presidenzialisti e maggioritari veri; sappiamo che in
Parlamento su questa posizione non c'è una maggioranza, ma
sappiamo, e lo sapete anche voi, che c'è nel paese, perché
bastano i sondaggi di qualunque fonte per saperlo. Sapete che
nel paese c'è una maggioranza coerente in favore di un
presidenzialismo coerente e di un bipolarismo coerente, che
non esiste in questo Parlamento: è per questo che non si vuole
l'appello al paese. Allora, noi prendiamo atto questa sera
positivamente della svolta di forza Italia e di Berlusconi,
che ha ragione nel dichiarare che questo semipresidenzialismo
è inaccettabile. Dichiariamo però fin da ora con chiarezza che
non condividiamo il passaggio successivo: "se non c'è questo"
- non l'ha detto Berlusconi, ma altri - "allora discutiamo di
cancellierato o di proporzionale". Noi, per quel poco che
contiamo - ma nel paese su questa posizione c'è una
maggioranza -, non passiamo a subordinate. Nel paese c'è una
maggioranza favorevole al presidenzialismo ed all'alternativa,
che si sarebbe espressa nell'assemblea costituente e si
esprimerà nel referendum contro il proporzionale e per il
maggioritario, che è maggioritario nel paese, e che faremo
anche contro la maggioranza di questo Parlamento. C'è quindi
nel paese questo desiderio, che dovrà pur trovare eco, in
qualche modo, anche qui dentro. Noi concludiamo su questo:
riteniamo che stasera rappresenti una svolta molto importante,
pensiamo che debba venir meno il ricatto delle elezioni,
crediamo che se c'è una maggioranza presidenzialista
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debba venir fuori, se non c'è ci si appelli al paese con il
referendum e l'Assemblea costituente!
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