| Il sottosegretario Giovanni RIVERA intervendo per la
risposta all'interrogazione in titolo, preliminarmente
evidenzia che la componente operativa dello strumento militare
terrestre è stata oggetto negli ultimi anni di un
ridimensionamento di consistenti proporzioni; ma, mentre il
numero delle brigate si è ridotto da 26 a 13, le unità di
supporto, di cui fanno parte quelle dell'AVES, sono state
interessate solo marginalmente. Ciò ha comportato la necessità
di ripristinare l'equilibrio operativo tra le diverse
componenti funzionali ed in particolare tra le forze di
manovra, destinate alla funzione operativa, e le unità di
supporto.
In tale contesto, l'aspetto operativo più rilevante è
costituito dal ruolo che la componente AVES dovrà assumere
nella Forza armata. Fino ad ora, questa preziosa risorsa è
stata prevalentemente destinata a mansioni di trasporto
tattico e logistico. Le moderne operazioni richiedono
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invece capacità nuove, di cui peraltro la maggior parte degli
eserciti si è da tempo dotata. Si tratta della capacità
aeromobile indispensabile per quegli ingaggi operativi che
richiedono tempestività di intervento e rapidità di azione,
realizzabili solo attraverso strumenti operativi estremamente
mobili e capaci di integrare le operazioni a terra con quelle
della terza dimensione. Una capacità che può essere perseguita
solo realizzando una simbiosi, anche fisica, tra le due
componenti fondamentali: unità di fanteria ed unità
dell'AVES.
In tale quadro il trasferimento del 5^ "Rigel"
dall'aeroporto di Campoformido di Udine alla base di Rimini
risponde ad esigenze di carattere sia operativo sia
logistico-finanziario ed è compatibile con gli impegni
connessi con la protezione civile nell'area
veneto-friulana.
Infatti va sottolineato che la base di Campoformido
presenta una situazione infrastrutturale fortemente carente ed
al limite delle condizioni di sicurezza; per adeguarne le
capacità ricettive in funzione nella nuova configurazione del
reparto dell'AVES sarebbero necessari investimenti dell'ordine
di alcune decine di miliardi.
In prospettiva, inoltre, la Forza armata sta per
introdurre in servizio una nuova linea elicotteri (NH-90) che
richiederà hangar per il ricovero e piste in cemento per
il decollo e l'atterraggio, infrastrutture assolutamente non
disponibili sulla base friulana e la cui eventuale
realizzazione richiederebbe investimenti aggiuntivi questa
volta dell'ordine di centinaia di miliardi.
La base di Rimini, resasi disponibile a seguito del
rischieramento del 5^ stormo dell'Aeronautica militare a
Cervia, consente, di contro, una razionale ridislocazione del
5^ "Rigel" - praticamente a costo zero - utilizzando un bene
dell'Amministrazione. La base di Rimini, inoltre, realizza le
condizioni ottimali per una integrazione tra le due componenti
fondamentali del raggruppamento aeromobile la componente AVES
e la componente di fanteria costituita dal 66^ Reggimento
meccanizzato "Trieste" di stanza a Forlì, che ne completerà la
struttura organica.
Il provvedimento, peraltro, si inquadra nella globale
revisione della dislocazione dei reparti dell'AVES, che mira
da un lato ad assicurare una distribuzione operativamente più
rispondente dei reparti sul territorio, dall'altro ad
ottimizzare l'impiego dei velivoli disponibili
(realisticamente sostenibili) soddisfacendo adeguatamente sia
le esigenze operative proprie della Forza armata, sia quelle
correlate alla protezione civile.
Con particolare riferimento alla regione Friuli-Venezia
Giulia, tali esigenze saranno adeguatamente soddisfatte con la
costituzione sulla base di Casarsa di un secondo gruppo
squadroni elicotteri (composto da 6 AB205 e 12 A109) idoneo a
fornire il concorso addestrativo-operativo e di potenziamento
civile in caso di pubbliche calamità o di soccorso e recupero
di persone nelle zone montane - che affiancherà l'attuale 49^
gruppo squadroni "Capricorno" (che sarà composto da 18
elicotteri) già operante sulla stessa base. Peraltro rimane
operativo anche il 54^ Gruppo squadroni "Cefeo" (composto da 6
AB205 e 6 AB206), inquadrato nel 4^ Reggimento "Altair" e
dislocato nella base di Bolzano, particolarmente idoneo ad
operare in alta montagna.
In definitiva, una volta ultimato il rischieramento, il
numero dei velivoli dislocati nell'area friulana rimarrà
pressoché immutato (circa 40 elicotteri di varia tipologia),
con la sola variante della loro concentrazione sulla sede di
Casarsa a circa 30 km da Udine.
Le stesse considerazioni valgono per il personale, in
quanto le tabelle organiche del futuro 7^ reggimento "Vega" -
in fase di elaborazione - prevederanno volumi organici di
Ufficiali, Sottufficiali e Truppa tali da potere tenere in
debita considerazione il reimpiego in ambito regionale del
personale attualmente presente sulle basi di Casarsa e di
Campoformido che per particolari problemi personali non
dovessero gradire il trasferimento a Rimini.
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Elvio RUFFINO (gruppo democratici di sinistra-l'Ulivo)
replicando per l'interrogazione in titolo, si dichiara
parzialmente soddisfatto, in quanto è positivo che
continueranno ad essere assolti i compiti di protezione
civile. Avverte peraltro che, in contraddizione con quanto
dichiarato dal sottosegretario Rivera, da informazioni in suo
possesso, il comandante dell'AVES ha parlato di trasferimenti
al di fuori del Friuli-Venezia Giulia del 90 per cento del
personale in servizio.
Personalmente non comprende cosa impedisca che il comando
del reparto elicotteristico abbia sede a Casarsa, vista la
tradizionale affinità del 5^ "Rigel" con la Regione
Friuli-Venezia Giulia, con contemporaneo spostamento a Rimini
del comando "Vega".
Chiede quindi che il Governo verifichi questa
possibilità.
La seduta termina alle 11,50.
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