| Disegno e proposte di legge:
C. 99 Michielon, C. 241 Mammola ed altri, C. 294 Scalia ed
altri, C. 328 Scalia, C. 486 Balocchi ed altri, C. 538
Galdelli ed altri, C. 540 Galletti, C. 545 Galletti, C. 550
Galletti, C. 642 Berselli, C. 643 Berselli, C. 696 Savarese,
C. 738 Martinat e Simeone, C. 744 Martinat ed altri, C. 797
Storace, C. 832 Trantino, C. 883 Nicola Pasetto, C. 1491 Urso,
C. 1961 Becchetti, C. 1973 Cento ed altri, C. 1983 Governo, C.
2014 Di Nardo e Cimadoro, C. 2664 Casini, C. 2757 Mammola ed
altri, C. 2758 Scalia e Galletti, C. 3144 Bergamo, C. 3377
Dozzo, C. 3498 Saonara ed altri, C. 3776 Ruzzante, C. 3782
Bono, C. 3783 Negri, C. 3785 Galletti, C. 3889 Rotundo ed
altri, C. 3919 Galeazzi, C. 4025 Becchetti ed altri, C. 4133
Ballaman ed altri, C. 4153 Pecoraro Scanio, C. 4348 Storace,
C. 4453 Benedetti Valentini, C. 4554 Galletti, C. 4573
Lorenzetti ed altri, C. 4859 Governo, sentenze Corte
Costituzionale nn. 110, 194 e 198 del 1996 e petizione n. 212:
Modifiche al nuovo codice della strada.
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| La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato
nella seduta del 19 maggio scorso.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore, avverte
che è stato assegnato alla Commissione il nuovo disegno di
legge del Governo di riforma del Codice della strada. Il
provvedimento rappresenta una corposa riforma del nuovo codice
della strada, come risulta anche dalla documentazione
predisposta dal Servizio studi. A tal proposito rileva che la
legge n. 190 del 1991, prevedeva l'attuazione della delega
legislativa prevista nel termine di tre anni, con
l'attribuzione al Parlamento della possibilità di esprimere un
duplice parere sul testo adottato. Il termine per l'esercizio
della delega biennale è però scaduta, sono così rimaste
inattuate molte delle necessarie modifiche al codice della
strada che quella legge intendeva consentire.
Rileva che lo strumento adottato dal Governo, con il
disegno di legge A.C. 4859, pur rappresentando uno strumento
anomalo per la modifica del codice, richiede un esame attento
per le procedure da
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seguire. Pone quindi una alternativa di metodo: o procedere
all'esame in Comitato ristretto dell'articolato presentato dal
Governo, che ritiene peraltro di particolare complessità;
oppure procedere all'elaborazione di principi e criteri
direttivi per pervenire ad una delega legislativa che, con il
rispetto della procedura prevista dalla legge n. 190 del 1991,
consenta al Parlamento di esercitare un controllo sul
provvedimento adottato dal Governo. Invita quindi i gruppi
parlamentari ad esprimersi sul punto.
Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) riconosce che in
linea di principio, appare possibile condividere la proposta
di una legge delega al Governo, manifesta però alcune
perplessità, perché constata che troppo spesso le indicazioni
della IX Commissione vengono disattese dall'Esecutivo. A
questo proposito, ricorda che la burocrazia ministeriale, in
particolare del dicastero dei lavori pubblici, vanifica gli
indirizzi del Parlamento, come è accaduto in riferimento
all'attuazione dell'articolo 10 della legge n. 454 del 1997
sull'autotrasporto. E' noto che il regolamento di attuazione
adottato dal Ministero dei lavori pubblici, soltanto quindici
giorni dopo l'approvazione della legge, ha di fatto annullato
gli effetti introdotti dall'articolo 10, come è altrettanto
noto che il Governo ha successivamente inserito ulteriori
modifiche al codice, anche confliggendo con la disciplina
prevista sull'autotrasporto. Sottolinea che a completare
questo quadro di incoerenza legislativa è intervenuto da
ultimo un decreto-legge che introduce ulteriori modifiche al
settore dell'autotrasporto e di cui auspicherebbe fosse
illustrato il contenuto.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore, ricorda
che il decreto-legge n. 158 del 27 maggio 1998 è stato
pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, per cui da
oggi è possibile prenderne visione. Non essendo ancora
intervenuto il Sottosegretario Mattioli, ritiene che
chiarimenti sul decreto-legge precitato possano essere
richiesti in seguito.
Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) rileva che sembra
comunque certo che il decreto-legge introduca ulteriori
modifiche all'articolo 10 del codice della strada. Ritiene che
se il Governo intende procedere attraverso un rapporto di
cooperazione con il Parlamento, sarà possibile trovare una
soluzione entro breve tempo. D'altra parte, se ci si
allontanerà da questa linea politica, preannuncia che i
deputati del gruppo di forza Italia non si presteranno a
modifiche pasticciate e rimesse alle decisioni degli uffici
ministeriali e non del Parlamento.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore, prende
atto della disponibilità del gruppo di forza Italia,
condizionata alla certezza dei tempi di approvazione del
provvedimento e all'attuazione dei principi fissati dal
Parlamento. Rileva peraltro, in attesa dell'intervento del
Sottosegretario Mattioli, l'opportunità di non soffermarsi
sugli aspetti connessi all'articolo 10 del codice della
strada, e al decreto-legge adottato dal Governo
sull'autotrasporto, non essendo ancora ben noto il contenuto
delle relative disposizioni.
Elena CIAPUSCI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) non intende sollevare alcuna polemica sulla
disciplina introdotta dall'articolo 10 della legge n. 454 del
1997, ma ribadisce la necessità di assicurare sicurezza sulle
strade. Esprime preoccupazione per le deleghe che il Governo
ha conferito a funzionari ministeriali e ricorda che esistono
atti di indirizzo al Governo, anche accolti e approvati, come
quello relativo all'immatricolazione dei pullman e alla
circolazione di pullman in aree montane, che finora non
hanno mai trovato alcuna applicazione.
Esprime quindi la contrarietà dei deputati del gruppo
della lega nord per l'indipendenza della Padania al
conferimento di una delega al Governo sul provvedimento in
esame, e si dichiara favorevole ad un esame in Comitato
ristretto che abbia una connotazione politica e non
burocratica.
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Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) comprende le difficoltà che derivano
dall'esame di un provvedimento così importante. Non è quindi
pregiudizialmente contrario ad una delega al Governo, pur
condividendo le osservazioni del deputato Mammola. Ritiene,
d'altra parte, che lo strumento dell'espressione di un parere
parlamentare sull'attuazione delle deleghe legislative
conferite al Governo appare debole, soprattutto in riferimento
all'importanza della materia.
Esprime quindi un parere, di massima, favorevole allo
strumento della delega legislativa, pur con le riserve già
espresse.
Sergio ROGNA (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo)
concorda con la proposta di delegare al Governo l'adozione di
un testo sulla base di principi e criteri direttivi, solo però
se vi sarà la previsione di tempi rapidi di approvazione.
Michele GIARDIELLO (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo) rileva che le difficoltà emerse nella
definizione di un metodo adeguato per l'esame del
provvedimento si collegano alla complessità della materia,
quale è quella relativa all'introduzione di modifiche al nuovo
codice della strada.
Rileva, d'altro canto, che la scelta di una delega
legislativa al Governo, potrebbe giustificarsi qualora fosse
richiesto dall'esecutivo. E' opportuno, in ogni caso,
individuare principi vincolanti ai quali il Governo si deve
adeguare, e specificamente affrontare alcune tematiche sulle
quali il Parlamento e il Governo non hanno ancora manifestato
un impegno definitivo, come quelle relative alla sicurezza
stradale.
Propone, in ogni caso, in attesa della valutazione del
Governo, di rinviare alla successiva seduta una scelta
definitiva sul metodo da seguire.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore, condivide
le considerazioni espresse dal collega Giardiello e ritiene
opportuno conoscere le valutazioni del Sottosegretario
Mattioli, nel frattempo intervenuto ai lavori della
Commissione. Ricorda quindi, al rappresentante del Governo, la
possibile alternativa di procedere all'esame del disegno di
legge A.C. 4859 in sede di Comitato ristretto, oppure di
conferire al Governo una delega, sulla cui attuazione le
Commissione parlamentari si esprimerebbero secondo una
procedura analoga a quella prevista dalla legge n. 190 del
1991.
Il Sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI si scusa
per il ritardo con il quale è intervenuto, dovuto fra l'altro
ad un incontro con le associazioni dei trasportatori.
Esprime la disponibilità del Governo a dare una rapida
attuazione al provvedimento in esame sulla base di una
eventuale delega del Parlamento, in un termine che indica
approssimativamente in tre mesi. Si tratta infatti di una
proposta che è in linea con l'orientamento del Governo.
Intende manifestare poi la propria disponibilità a
rispondere ai rilievi espressi dal deputato Mammola, nonché ad
illustrare il decreto-legge ieri presentato dal Governo e
recanti misure urgenti per l'autotrasporto.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore, prospetta
l'opportunità di rinviare ad altra seduta la decisione sulle
questioni prospettate nel corso dell'esame odierno. Rileva che
anche ai fini del conferimento al Governo di una delega, si
potrà procedere in sede di Comitato ristretto per meglio
definire l'esame. Concorda quindi con la proposta del deputato
Giardiello di rinviare il seguito dell'esame ad altra
seduta.
Rinaldo BOSCO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) ritiene non opportuno che la Commissione segua
le indicazioni di alcuni componenti di essa soltanto ed in
particolare del collega Giardiello. Ritiene non si debba
rinviare ulteriormente l'esame dei provvedimenti all'ordine
del giorno e che si debba tener conto delle esigenze
complessive emerse dal dibattito.
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Michele GIARDIELLO (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo) fa presente che il collega Bosco non
dovrebbe far riferimento ad indicazioni vincolanti.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore
sottolinea, fuor di polemica, che la necessità di procedere
ad un esame del disegno di legge appena assegnato, consiglia
un rinvio dell'esame per consentire una riflessione ai
rappresentanti dei gruppi parlamentari.
Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) non disconosce, in
riferimento alla questione evidenziata, la difficoltà di un
esame complesso quale risulta dal disegno di legge e dalle
molteplici proposte di legge abbinate. Rileva, tuttavia, che
se il Parlamento dovesse ricorrere allo strumento della legge
delega, non si comprenderebbe per quali ragioni si sia dovuta
attendere la presentazione al Parlamento del disegno di legge
n. 4859. Tale disegno di legge, peraltro, appare differente
rispetto a quello preannunciato dal Governo, che avrebbe
dovuto tener conto delle varie proposte di iniziativa
parlamentare, in un testo coordinato. In realtà, il disegno di
legge appare differente e riferito piuttosto a materie
totalmente differenti da quelle che il Governo si era
impegnato a riformulare e coordinare. Si tratta di una
profonda riforma del codice della strada e non, invece, di un
mero correttivo. La materia è notevolmente più complessa di
quella a conoscenza della Commissione. Se si fosse ritenuto di
pervenire allo strumento della delega legislativa, tale
soluzione era possibile già da 16 mesi. Se il Governo si è
cimentato in una iniziativa di tale rilievo, impiegando 16
mesi, non sembra eccessivo dedicare due mesi per approfondire,
nell'ambito del Comitato ristretto, le proposte del Governo.
Sarebbe in tal modo possibile verificare eventuali convergenze
su alcuni aspetti. In assenza di tale possibile convergenza,
sarebbe possibile individuare principi e criteri per la
successiva attività delegata del Governo. Prospetta quindi
tale soluzione in coerenza con le perplessità già manifestate
in ordine alla rispondenza della legislazione delegata ai
criteri di delega. Propone quindi la soluzione, intermedia, di
riservare al Comitato ristretto la valutazione circa
l'effettiva convergenza delle forze politiche sul nuovo
disegno di legge. Ritiene che tale approfondimento potrebbe
essere svolto anche nell'arco di un mese nell'ambito del
Comitato ristretto.
Rinaldo BOSCO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) prende atto della contrarietà espressa dal
deputato Mammola allo strumento della delega legislativa.
Italo BOCCHINO (gruppo alleanza nazionale) esprime
sconcerto per l'esame in corso. Ricorda infatti che da oltre
due anni la Commissione ha avviato l'esame dei progetti di
legge di riforma del codice della strada. Nell'ambito del
Comitato ristretto costituito per approfondire l'esame del
testo, il Governo ha espresso l'esigenza di pervenire ad
alcuni correttivi. L'esecutivo ha quindi operato in modo che
la Commissione perdesse oltre un anno di lavoro: il Governo
infatti ha ostacolato la Commissione rinviando nel tempo la
presentazione del preannunciato disegno di legge, mentre i
parlamentari apprendevano dagli organi di stampa le modifiche
relative al medesimo codice. A distanza di due mesi dalla
pubblicazione di tali notizie sulla stampa, è stato poi
presentato il disegno di legge n. 4859. Non ritiene si possa
ora accogliere la proposta di pervenire ad una legge delega:
ritiene si tratti di uno "schiaffo" che la Commissione non può
accettare.
Il provvedimento è di particolare delicatezza e
complessità. Non si possono delegare al Governo attività che
spettano al Comitato ristretto. E' in gioco anche il rispetto
dei ruoli tra Parlamento e Governo. Se l'Esecutivo intende
imporre il testo del disegno di legge, anche con la delega, i
tempi di approvazione si allungheranno.
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Ernesto STAJANO, presidente, non intende
soffermarsi sulla questione della lunghezza dei tempi
dell'esame. Ricorda, tuttavia, che il tema del possibile
ricorso ad una delega legislativa è stato da lui introdotto
sin dalle prime sedute. Tale metodo è, del resto, quello
usuale per il varo dei codici. Ha ritenuto quindi opportuno
prospettare nuovamente la questione in considerazione
dell'esigenza di valutare le modalità di lavoro in presenza di
un intervento di particolare vastità e complessità tecnica. A
tal fine, ad esempio, occorrerebbe disporre di tecnici di
settore e svolgere numerose audizioni. Ricorda, al riguardo,
le problematiche connesse all'articolo 10 del nuovo codice
della strada, che il Ministero dei lavori pubblici non ha
voluto o potuto applicare nella formulazione prevista dalla
legge n. 454 del 1997. Evidenzia poi il tema delle modifiche
all'articolo 230 del predetto codice e quella delle proposte
parlamentari relative alle patenti per i portatori di
handicap, ovvero, per gli extracomunitari. Si tratta di
aspetti in genere ad elevata valenza tecnica e di particolare
complessità. Vi è comunque l'esigenza di una valutazione di
ordine politico, da operare prima di affrontare l'esame, da
svolgere - in ogni caso - nell'ambito del Comitato ristretto.
Rileva che la scelta della delega legislativa appare conforme
ai principi generali per una codificazione della materia.
Ritiene, poi, che tale soluzione consenta di varare
rapidamente la nuova disciplina. Occorre considerare, infatti,
che gran parte di tale attività è già stata svolta ai fini
della presentazione del disegno di legge n. 4859, che appare
tuttavia, innegabilmente, in ritardo. Ritiene in conclusione
opportuno valutare le questioni poste nella successiva
seduta.
Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) esprime la
convinzione - in base alle risultanze del dibattito odierno -
che il Comitato ristretto debba, in primo luogo, approfondire
l'esame del disegno di legge n. 4859. Se infatti, il
provvedimento è la conseguenza di ampie consultazioni delle
categorie interessate, tale attività dovrebbe essere oggetto
di esame da parte del Comitato ristretto. Ritiene che, di
fatto, il Governo, in 16 mesi di lavoro, abbia già utilizzato
i tempi di una delega per predisporre il testo in esame.
Giorgio PANATTONI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa
presente che le questioni emerse dal dibattito sembrano
sufficientemente approfondite. Ritiene quindi che in presenza
di una espressa richiesta in tal senso, sia opportuno rinviare
il seguito dell'esame alla successiva seduta.
Ernesto STAJANO, presidente e relatore, condivide
le valutazioni del deputato Panattoni.
Sergio ROGNA (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo)
rileva che la questione dei tempi per l'approvazione del
provvedimento costituisce un elemento non secondario, ma,
invece, essenziale. Ricorda che il Sottosegretario Mattioli ha
precisato che sarebbe possibile emanare i decreti legislativi
in 3 mesi dall'entrata in vigore della legge di delega. Vi è
quindi un quadro preciso e nella successiva seduta sarebbe
possibile decidere in merito.
Ernesto STAJANO, presidente, propone quindi - e
la Commissione consente - di rinviare ad altra seduta il
seguito dell'esame dei progetti di legge all'ordine del
giorno.
La seduta termina alle 11,5.
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