| (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4,
del regolamento e conclusione - Parere favorevole con
condizioni e con osservazioni).
Elsa SIGNORINO (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, illustra la proposta di
parere da lei predisposta, tenuto conto dell'andamento del
dibattito.
Preliminarmente, fa rilevare come tutti i gruppi abbiano
presentato proposte di parere favorevole, sebbene con
condizioni, ed auspica, pertanto, che tale circostanza preluda
ad un voto unitario della Commissione, così come si è già
verificato al Senato. Con riferimento alla terza condizione,
fa presente che essa intende limitare la discrezionalità del
Governo nella individuazione dei comuni nei quali si
effettuerà la sperimentazione in quanto si richiede di
acquisire l'intesa della Conferenza unificata su proposta del
ministro della solidarietà sociale.
Si sofferma, quindi, sulla quarta condizione in base alla
quale si propone di rendere flessibile la quota di
compartecipazione dei comuni, da fissare nel limite massimo
del 20 per cento, da ritenere comprensiva dei costi di
gestione del servizio. Accoglie, quindi, la proposta del
deputato Cossutta di sopprimere il comma 3 dell'articolo 5.
La quinta condizione si limita a chiarire uno dei criteri
per l'assegnazione prioritaria del reddito minimo di
inserimento. Al deputato Burani fa presente che non ritiene
possibile sostituire la parola: persone con le parole:
famiglie esposte, poiché esistono situazioni di povertà
diverse da quelle familiari che non possono non essere
considerate. L'indicazione di priorità non esclude, quindi, la
possibilità di concedere il beneficio a persone che versino in
situazioni diverse da quelle ritenute prioritarle.
La sesta condizione rafforza il principio in base al quale
la concessione del reddito minimo si accompagna alla
determinazione delle condizioni che possano garantire
l'autonomia dei soggetti interessati. Apprezzando
l'indicazione del deputato Cossutta riferita all'articolo 10,
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comma 1, lettera c), modifica la proposta di parere da
lei presentata recependo quella condizione.
Considerata la necessità di distinguere chiaramente le
politiche attive del lavoro dalle politiche sociali in senso
stretto, modifica la sua proposta di parere, accogliendo una
delle condizioni previste dalla proposta presentata dal
deputato Cossutta, richiedendo la soppressione dell'intero
comma 4 dell'articolo 8.
Infine, inserisce fra le osservazioni la richiesta al
Governo di valutare all'articolo 13, comma 1, la possibilità
di utilizzare appieno le strutture amministrative pubbliche
per le funzioni di valutazione della sperimentazione.
Auspica che la proposta di parere così come modificata
possa essere approvata dalla Commissione all'unanimità.
Maura COSSUTTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) fa presente che il parere da lei
presentato aveva lo scopo di indicare con chiarezza quali
fossero gli aspetti condivisi e quali quelli non condivisi del
parere presentato dal relatore.
Ritiene che il reddito minimo di inserimento possa
costituire un'opzione strategica per il welfare del
futuro, ma ciò deve comportare scelte coerenti e conseguenti,
in riferimento non solo alla legge finanziaria per il 1998, ma
anche al DPEF appena approvato, che inserisce il reddito
minimo tra le politiche per il lavoro.
Sottolinea quindi la necessità che tale strumento possa
contare, per il futuro, di risorse aggiuntive, tali da portare
quantomeno l'Italia nella media europea per quanto riguarda le
politiche sociali, e che intervenga in un'area che oggi si
colloca tra l'assistenza ed il lavoro. Se pertanto oggi esiste
la necessità di individuare delle priorità, ritiene che per il
futuro sia necessario fornire risposte adeguate a tutti coloro
che si trovano in una determinata situazione. Inoltre il
reddito minimo di inserimento deve essere soltanto uno degli
interventi di politica sociale.
Ritiene infine che il necessario monitoraggio della
sperimentazione possa essere svolto da strutture pubbliche già
esistenti.
Apprezzando le modifiche introdotte dal relatore della
originaria proposta di parere, ritira quindi la proposta di
parere da lei presentata, preannunciando voto favorevole sulla
nuova formulazione della proposta di parere presentata dal
relatore.
Maria BURANI PROCACCINI (gruppo forza Italia) ricorda
che il suo gruppo è favorevole ad ogni iniziativa tesa a
risolvere i problemi di coloro che si trovano in stato di
bisogno e ritiene che la povertà maggiore si trovi oggi nelle
famiglie con figli minori.
Considerata pertanto la scarsità di mezzi disponibili per
l'attuazione del reddito minimo di inserimento, ritiene
opportuno indicare tra le priorità di intervento le famiglie
anziché le persone, facendo presente che anche un genitore con
figli a carico costituisce una famiglia.
E' infatti attorno alla famiglia che si deve sviluppare la
solidarietà, altrimenti il problema della scarsa natalità, che
costituisce uno dei maggiori problemi italiani, diventerà
drammatico.
Non condivide pertanto che tale nuovo istituto venga
introdotto esclusivamente in via sperimentale, atteso che i
fondi a disposizione saranno in grado di attuare la
sperimentazione in pochi comuni.
Dino SCANTAMBURLO (gruppo popolari e
democratici-l'Ulivo) dopo aver rilevato che, in materia di
assistenza sociale, è necessario un riordino delle risorse
esistenti e l'investimento di risorse aggiuntive per il
futuro, ritiene che le risorse stanziate, pari ad appena 285
miliardi, servano soltanto per l'avvio della sperimentazione.
E' inoltre necessario che venga quanto prima approvata una
legge-quadro sull'assistenza.
Ritiene importante che la scelta dei comuni nei quali
avviare la sperimentazione comprenda tutte le aree geografiche
del Paese, nonché le diverse tipologie dei comuni.
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Condivide pertanto la proposta di parere presentata dal
relatore, ritenendo importante la previsione di corsi di
formazione, al fine di operare per rendere autonome le
persone, nonché l'osservazione relativa al monitoraggio da
parte delle strutture pubbliche.
Francesco Paolo LUCCHESE (gruppo misto-CCD) preannuncia
voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal
relatore, pur rilevando i numerosi limiti che
contraddistinguono lo schema di decreto legislativo all'ordine
del giorno.
Ritiene che la povertà debba essere contrastata con il
lavoro, che tuttavia in molti casi si rivela insufficiente;
pertanto la fase sperimentale deve essere limitata al massimo,
anche per motivi di equità. Il problema non si risolve con le
500 mila lire, ma richiede interventi differenziati e non
soltanto materiali.
Paolo GALLETTI (gruppo misto-Verdi) preannuncia il voto
favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore, così
come modificata.
Sottolinea la necessità di una rapida approvazione della
legge-quadro sull'assistenza e della legge di riforma degli
ammortizzatori sociali, allo scopo di consentire la piena
riqualificazione della spesa sociale.
Invita la Commissione a riflettere sulle nuove modalità di
lavoro, questione che tutte le società avanzate sono costrette
ad affrontare, e sulla possibilità di garantire i diritti di
cittadinanza a coloro che, a causa della trasformazione del
mercato del lavoro, non hanno le stesse opportunità che
avevano fino a qualche tempo fa. E' necessario un ragionamento
complessivo che consenta pienamente la gestione dei processi
innovativi, riflettendo in particolare sulla disciplina della
formazione e della scolarizzazione.
Vasco GIANNOTTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo) apprezza il lavoro svolto dal relatore, che
ha trovato il consenso anche, dei gruppi dell'oppposizione.
Ritiene che con il reddito minimo di inserimento venga
sperimentato soltanto uno degli strumenti di protezione
sociale, che deve trovare una cornice nella legge di riforma
dell'assistenza, ma in ogni caso ritiene positivo il fatto che
i gruppi parlamentari, sia di maggioranza che d'opposizione,
ritengono tale strumento fondamentale nella riforma del
welfare.
Alessandro CE' (lega nord per l'indipendenza della
Padania) ritiene che il lavoro del relatore non possa incidere
su alcuni elementi di fondo che, a suo avviso, inficiano lo
schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.
Atteso che il Governo tiene spesso in scarsa
considerazione i pareri espressi dalle Commissioni
parlamentari, come recentemente avvenuto nel caso del
sanitometro, ritiene pertanto opportuna la presenza del
Ministro per la solidarietà sociale, che potrà dare gli
opportuni chiarimenti sulle intenzioni del Governo circa il
recepimento del parere.
Pur apprezzando alcune delle condizioni poste dal
relatore, ritiene tuttavia che l'attuale situazione del Paese
non consenta una valutazione adeguata delle reali condizioni
economiche dei cittadini considera inoltre di dubbia
costituzionalità, ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione,
il limitare la sperimentazione ad alcuni comuni; contesta
altresì la disposizione che attribuisce ad un successivo
decreto di stabilire i criteri di ripartizione.
In riferimento all'articolo 4, comma 2, lettera c),
ritiene che potrebbero essere avvantaggiati i comuni che già
offrono i servizi sociali. Dovrebbe invece essere prevista
semplicemente una distribuzione omogenea sul territorio;
infatti, se senz'altro la povertà è maggiore al sud, le
analisi sugli indici di consumo dimostrano che tale povertà
non è del tutto reale, anche tenuto presente che al sud il
costo della vita è inferiore. Pertanto, pur concordando sulla
compartecipazione, ritiene che tale strumento dovrebbe essere
ben ponderato, per evitare che soltanto i comuni
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in grado di offrire le risorse aggiuntive siano poi in grado
di usufruire del reddito minimo di inserimento.
Ritiene inoltre che il reddito minimo di inserimento
dovrebbe essere inserito con maggiore gradualità. E' infatti
preoccupato della scarsa capacità dei comuni di valutazione
della condizione economica dei cittadini, atteso che il
provvedimento in esame affida proprio ai comuni il compito di
effettuare tale valutazione, anche in deroga alla normativa
vigente sui controlli.
Nel ribadire il voto contrario del suo gruppo alle
proposte di parere presentate, chiede formalmente la presenza
in Commissione di un rappresentante del Governo.
Marida BOLOGNESI, presidente, fa presente al
deputato Cè che, per concomitanti impegni, il ministro Livia
Turco potrà essere presente in Commissione soltanto in serata,
ovvero nella giornata di domani. Ritenendo comunque opportuno
che la Commissione voti la proposta di parere nel corso della
mattinata, si attiverà immediatamente presso il Ministro per i
rapporti con il Parlamento al fine di assicurare la presenza
di un rappresentante del Governo.
Elsa SIGNORINO, relatore, dopo aver ringraziato i
deputati intervenuti, che hanno fornito elementi costruttivi,
ritiene che la proposta di parere da lei presentata
costituisca un punto di sintesi delle diverse opinioni
espresse dai gruppi.
Ricorda che il parere deve essere espresso entro il 1^
giugno e sottolinea la sua sensibilità ad una coerente difesa
delle prerogative del Parlamento. Fa presente che in caso di
inosservanza del parere espresso, la Commissione potrà
valutare l'operato del Governo, traendone le dovute
conseguenze politiche.
Infine sottolinea l'urgenza dell'approvazione di una legge
di riforma organica dell'assistenza, al fine di rendere
esigibili, da parte dei cittadini, le prestazioni
assistenziali.
Marida BOLOGNESI, presidente, dopo aver ricordato
la necessità di votare nella seduta odierna le proposte di
parere, sospende l'esame dello schema di decreto all'ordine
del giorno, in attesa del rappresentante del Governo.
Maura COSSUTTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), intervenendo sull'ordine dei lavori,
chiede la presenza in Commissione del Ministro per la
solidarietà sociale, anche eventualmente nella seduta di
domani, che potrà fornire una chiara presa di posizione del
Governo sulla nuova formulazione della proposta di parere
presentata dal relatore.
Alessandro CE' (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea
l'importanza della presenza del Ministro per la solidarietà
sociale, al fine di comprendere la disponibilità del Governo a
recepire il parere espresso dalla Commissione.
Piergiorgio MASSIDDA (gruppo forza Italia) intervenendo
sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni del
deputato Cè.
Marida BOLOGNESI, presidente, dopo aver
sottolineato la correttezza con la quale i gruppi intervenuti
hanno richiesto la presenza del Governo informa la Commissione
di aver avvertito il Ministero dei rapporti con il Parlamento
affinché sia garantita nel corso della seduta odierna la
presenza di un rappresentante del Governo che possa rispondere
ai quesiti posti nel corso del dibattito, tenuto conto sia
dell'orientamento del ministro Turco sia della responsabilità
collegiale dell'intero Governo.
Convenendovi la Commissione, sospende l'esame dello schema
di decreto all'ordine del giorno in attesa dell'arrivo di un
rappresentante del Governo.
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