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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377895
SMC0355-0093
Bollettino Giunte e Commissioni n. 355 del 28 maggio 1998 - edizione definitiva - (SMC13-355)
(suddiviso in 127 Unità Documento)
Unità Documento n.93 (che inizia a pag.195 dello stampato)
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                  XII COMMISSIONE PERMANENTE
                       (Affari sociali)
 
 
PARERE SU ATTI DEL GOVERNO
SCHEMA DI DECRETO. LAVCOMM
SCHEMA DI DECRETO.
Schema di decreto legislativo sull'istituto del reddito minimo di inserimento (D205).
Elsa SIGNORINO. Maura COSSUTTA. Maria BURANI PROCACCINI. Dino SCANTAMBURLO. Francesco Paolo LUCCHESE. Paolo GALLETTI. Vasco GIANNOTTI. Alessandro CE. Marida BOLOGNESI, presidente. Elsa SIGNORINO, relatore. Piergiorgio MASSIDDA.
Giovedì 28 maggio 1998. - Presidenza del vicepresidente Paolo POLENTA, indi del presidente Marida BOLOGNESI. - Interviene il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento Elena Montecchi.
ZZSMC ZZRES ZZSMC280598 ZZSMC980528 ZZSMC000598 ZZSMC000098 ZZSMC355 ZZ13 ZZD ZZC12 ZZNO ZZXX
  (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4,
  del regolamento e conclusione - Parere favorevole con
  condizioni e con osservazioni).
 
     Elsa SIGNORINO (gruppo democratici di
  sinistra-l'Ulivo),  relatore,  illustra la proposta di
  parere da lei predisposta, tenuto conto dell'andamento del
  dibattito.
     Preliminarmente, fa rilevare come tutti i gruppi abbiano
  presentato proposte di parere favorevole, sebbene con
  condizioni, ed auspica, pertanto, che tale circostanza preluda
  ad un voto unitario della Commissione, così come si è già
  verificato al Senato.  Con riferimento alla terza condizione,
  fa presente che essa intende limitare la discrezionalità del
  Governo nella individuazione dei comuni nei quali si
  effettuerà la sperimentazione in quanto si richiede di
  acquisire l'intesa della Conferenza unificata su proposta del
  ministro della solidarietà sociale.
     Si sofferma, quindi, sulla quarta condizione in base alla
  quale si propone di rendere flessibile la quota di
  compartecipazione dei comuni, da fissare nel limite massimo
  del 20 per cento, da ritenere comprensiva dei costi di
  gestione del servizio.  Accoglie, quindi, la proposta del
  deputato Cossutta di sopprimere il comma 3 dell'articolo 5.
     La quinta condizione si limita a chiarire uno dei criteri
  per l'assegnazione prioritaria del reddito minimo di
  inserimento.  Al deputato Burani fa presente che non ritiene
  possibile sostituire la parola: persone con le parole:
  famiglie esposte, poiché esistono situazioni di povertà
  diverse da quelle familiari che non possono non essere
  considerate.  L'indicazione di priorità non esclude, quindi, la
  possibilità di concedere il beneficio a persone che versino in
  situazioni diverse da quelle ritenute prioritarle.
     La sesta condizione rafforza il principio in base al quale
  la concessione del reddito minimo si accompagna alla
  determinazione delle condizioni che possano garantire
  l'autonomia dei soggetti interessati.  Apprezzando
  l'indicazione del deputato Cossutta riferita all'articolo 10,
 
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  comma 1, lettera  c),  modifica la proposta di parere da
  lei presentata recependo quella condizione.
     Considerata la necessità di distinguere chiaramente le
  politiche attive del lavoro dalle politiche sociali in senso
  stretto, modifica la sua proposta di parere, accogliendo una
  delle condizioni previste dalla proposta presentata dal
  deputato Cossutta, richiedendo la soppressione dell'intero
  comma 4 dell'articolo 8.
     Infine, inserisce fra le osservazioni la richiesta al
  Governo di valutare all'articolo 13, comma 1, la possibilità
  di utilizzare appieno le strutture amministrative pubbliche
  per le funzioni di valutazione della sperimentazione.
     Auspica che la proposta di parere così come modificata
  possa essere approvata dalla Commissione all'unanimità.
 
     Maura COSSUTTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) fa presente che il parere da lei
  presentato aveva lo scopo di indicare con chiarezza quali
  fossero gli aspetti condivisi e quali quelli non condivisi del
  parere presentato dal relatore.
     Ritiene che il reddito minimo di inserimento possa
  costituire un'opzione strategica per il  welfare  del
  futuro, ma ciò deve comportare scelte coerenti e conseguenti,
  in riferimento non solo alla legge finanziaria per il 1998, ma
  anche al DPEF appena approvato, che inserisce il reddito
  minimo tra le politiche per il lavoro.
     Sottolinea quindi la necessità che tale strumento possa
  contare, per il futuro, di risorse aggiuntive, tali da portare
  quantomeno l'Italia nella media europea per quanto riguarda le
  politiche sociali, e che intervenga in un'area che oggi si
  colloca tra l'assistenza ed il lavoro.  Se pertanto oggi esiste
  la necessità di individuare delle priorità, ritiene che per il
  futuro sia necessario fornire risposte adeguate a tutti coloro
  che si trovano in una determinata situazione.  Inoltre il
  reddito minimo di inserimento deve essere soltanto uno degli
  interventi di politica sociale.
     Ritiene infine che il necessario monitoraggio della
  sperimentazione possa essere svolto da strutture pubbliche già
  esistenti.
     Apprezzando le modifiche introdotte dal relatore della
  originaria proposta di parere, ritira quindi la proposta di
  parere da lei presentata, preannunciando voto favorevole sulla
  nuova formulazione della proposta di parere presentata dal
  relatore.
 
     Maria BURANI PROCACCINI (gruppo forza Italia) ricorda
  che il suo gruppo è favorevole ad ogni iniziativa tesa a
  risolvere i problemi di coloro che si trovano in stato di
  bisogno e ritiene che la povertà maggiore si trovi oggi nelle
  famiglie con figli minori.
     Considerata pertanto la scarsità di mezzi disponibili per
  l'attuazione del reddito minimo di inserimento, ritiene
  opportuno indicare tra le priorità di intervento le famiglie
  anziché le persone, facendo presente che anche un genitore con
  figli a carico costituisce una famiglia.
     E' infatti attorno alla famiglia che si deve sviluppare la
  solidarietà, altrimenti il problema della scarsa natalità, che
  costituisce uno dei maggiori problemi italiani, diventerà
  drammatico.
     Non condivide pertanto che tale nuovo istituto venga
  introdotto esclusivamente in via sperimentale, atteso che i
  fondi a disposizione saranno in grado di attuare la
  sperimentazione in pochi comuni.
 
     Dino SCANTAMBURLO (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo) dopo aver rilevato che, in materia di
  assistenza sociale, è necessario un riordino delle risorse
  esistenti e l'investimento di risorse aggiuntive per il
  futuro, ritiene che le risorse stanziate, pari ad appena 285
  miliardi, servano soltanto per l'avvio della sperimentazione.
  E' inoltre necessario che venga quanto prima approvata una
  legge-quadro sull'assistenza.
     Ritiene importante che la scelta dei comuni nei quali
  avviare la sperimentazione comprenda tutte le aree geografiche
  del Paese, nonché le diverse tipologie dei comuni.
 
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     Condivide pertanto la proposta di parere presentata dal
  relatore, ritenendo importante la previsione di corsi di
  formazione, al fine di operare per rendere autonome le
  persone, nonché l'osservazione relativa al monitoraggio da
  parte delle strutture pubbliche.
 
     Francesco Paolo LUCCHESE (gruppo misto-CCD) preannuncia
  voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal
  relatore, pur rilevando i numerosi limiti che
  contraddistinguono lo schema di decreto legislativo all'ordine
  del giorno.
     Ritiene che la povertà debba essere contrastata con il
  lavoro, che tuttavia in molti casi si rivela insufficiente;
  pertanto la fase sperimentale deve essere limitata al massimo,
  anche per motivi di equità.  Il problema non si risolve con le
  500 mila lire, ma richiede interventi differenziati e non
  soltanto materiali.
 
     Paolo GALLETTI (gruppo misto-Verdi) preannuncia il voto
  favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore, così
  come modificata.
     Sottolinea la necessità di una rapida approvazione della
  legge-quadro sull'assistenza e della legge di riforma degli
  ammortizzatori sociali, allo scopo di consentire la piena
  riqualificazione della spesa sociale.
     Invita la Commissione a riflettere sulle nuove modalità di
  lavoro, questione che tutte le società avanzate sono costrette
  ad affrontare, e sulla possibilità di garantire i diritti di
  cittadinanza a coloro che, a causa della trasformazione del
  mercato del lavoro, non hanno le stesse opportunità che
  avevano fino a qualche tempo fa.  E' necessario un ragionamento
  complessivo che consenta pienamente la gestione dei processi
  innovativi, riflettendo in particolare sulla disciplina della
  formazione e della scolarizzazione.
 
     Vasco GIANNOTTI (gruppo democratici di
  sinistra-l'Ulivo) apprezza il lavoro svolto dal relatore, che
  ha trovato il consenso anche, dei gruppi dell'oppposizione.
     Ritiene che con il reddito minimo di inserimento venga
  sperimentato soltanto uno degli strumenti di protezione
  sociale, che deve trovare una cornice nella legge di riforma
  dell'assistenza, ma in ogni caso ritiene positivo il fatto che
  i gruppi parlamentari, sia di maggioranza che d'opposizione,
  ritengono tale strumento fondamentale nella riforma del
  welfare.
 
     Alessandro CE' (lega nord per l'indipendenza della
  Padania) ritiene che il lavoro del relatore non possa incidere
  su alcuni elementi di fondo che, a suo avviso, inficiano lo
  schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.
     Atteso che il Governo tiene spesso in scarsa
  considerazione i pareri espressi dalle Commissioni
  parlamentari, come recentemente avvenuto nel caso del
  sanitometro, ritiene pertanto opportuna la presenza del
  Ministro per la solidarietà sociale, che potrà dare gli
  opportuni chiarimenti sulle intenzioni del Governo circa il
  recepimento del parere.
     Pur apprezzando alcune delle condizioni poste dal
  relatore, ritiene tuttavia che l'attuale situazione del Paese
  non consenta una valutazione adeguata delle reali condizioni
  economiche dei cittadini considera inoltre di dubbia
  costituzionalità, ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione,
  il limitare la sperimentazione ad alcuni comuni; contesta
  altresì la disposizione che attribuisce ad un successivo
  decreto di stabilire i criteri di ripartizione.
     In riferimento all'articolo 4, comma 2, lettera  c),
  ritiene che potrebbero essere avvantaggiati i comuni che già
  offrono i servizi sociali.  Dovrebbe invece essere prevista
  semplicemente una distribuzione omogenea sul territorio;
  infatti, se senz'altro la povertà è maggiore al sud, le
  analisi sugli indici di consumo dimostrano che tale povertà
  non è del tutto reale, anche tenuto presente che al sud il
  costo della vita è inferiore.  Pertanto, pur concordando sulla
  compartecipazione, ritiene che tale strumento dovrebbe essere
  ben ponderato, per evitare che soltanto i comuni
 
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  in grado di offrire le risorse aggiuntive siano poi in grado
  di usufruire del reddito minimo di inserimento.
     Ritiene inoltre che il reddito minimo di inserimento
  dovrebbe essere inserito con maggiore gradualità.  E' infatti
  preoccupato della scarsa capacità dei comuni di valutazione
  della condizione economica dei cittadini, atteso che il
  provvedimento in esame affida proprio ai comuni il compito di
  effettuare tale valutazione, anche in deroga alla normativa
  vigente sui controlli.
     Nel ribadire il voto contrario del suo gruppo alle
  proposte di parere presentate, chiede formalmente la presenza
  in Commissione di un rappresentante del Governo.
 
     Marida BOLOGNESI,  presidente,  fa presente al
  deputato Cè che, per concomitanti impegni, il ministro Livia
  Turco potrà essere presente in Commissione soltanto in serata,
  ovvero nella giornata di domani.  Ritenendo comunque opportuno
  che la Commissione voti la proposta di parere nel corso della
  mattinata, si attiverà immediatamente presso il Ministro per i
  rapporti con il Parlamento al fine di assicurare la presenza
  di un rappresentante del Governo.
 
     Elsa SIGNORINO,  relatore,  dopo aver ringraziato i
  deputati intervenuti, che hanno fornito elementi costruttivi,
  ritiene che la proposta di parere da lei presentata
  costituisca un punto di sintesi delle diverse opinioni
  espresse dai gruppi.
     Ricorda che il parere deve essere espresso entro il 1^
  giugno e sottolinea la sua sensibilità ad una coerente difesa
  delle prerogative del Parlamento.  Fa presente che in caso di
  inosservanza del parere espresso, la Commissione potrà
  valutare l'operato del Governo, traendone le dovute
  conseguenze politiche.
     Infine sottolinea l'urgenza dell'approvazione di una legge
  di riforma organica dell'assistenza, al fine di rendere
  esigibili, da parte dei cittadini, le prestazioni
  assistenziali.
 
     Marida BOLOGNESI,  presidente,  dopo aver ricordato
  la necessità di votare nella seduta odierna le proposte di
  parere, sospende l'esame dello schema di decreto all'ordine
  del giorno, in attesa del rappresentante del Governo.
 
     Maura COSSUTTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti), intervenendo sull'ordine dei lavori,
  chiede la presenza in Commissione del Ministro per la
  solidarietà sociale, anche eventualmente nella seduta di
  domani, che potrà fornire una chiara presa di posizione del
  Governo sulla nuova formulazione della proposta di parere
  presentata dal relatore.
 
     Alessandro CE' (gruppo lega nord per l'indipendenza
  della Padania) intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea
  l'importanza della presenza del Ministro per la solidarietà
  sociale, al fine di comprendere la disponibilità del Governo a
  recepire il parere espresso dalla Commissione.
 
     Piergiorgio MASSIDDA (gruppo forza Italia) intervenendo
  sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni del
  deputato Cè.
 
     Marida BOLOGNESI,  presidente,  dopo aver
  sottolineato la correttezza con la quale i gruppi intervenuti
  hanno richiesto la presenza del Governo informa la Commissione
  di aver avvertito il Ministero dei rapporti con il Parlamento
  affinché sia garantita nel corso della seduta odierna la
  presenza di un rappresentante del Governo che possa rispondere
  ai quesiti posti nel corso del dibattito, tenuto conto sia
  dell'orientamento del ministro Turco sia della responsabilità
  collegiale dell'intero Governo.
     Convenendovi la Commissione, sospende l'esame dello schema
  di decreto all'ordine del giorno in attesa dell'arrivo di un
  rappresentante del Governo.
 
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