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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377941
STA0362-0011
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.11 (che inizia a pag.5 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Rischi derivanti da esposizione a campi elettromagnetici)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Rischi derivanti da esposizione a campi elettromagnetici)
SERGIO COLA.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    SERGIO COLA.  Voglio credere che l'onorevole Mattioli stia
  parlando non a titolo personale o a titolo della parte
  politica che rappresenta, ma a nome del Governo.  Così si è
  espresso e io ritengo di dovergli credere, anche se i segnali
  non vanno assolutamente in questo senso.  Purtroppo,
  determinate situazioni sono destinate ad essere ribaltate, e
  se vogliamo entrare un poco nei particolari, onorevole
  Mattioli, lei ha dato una risposta solo per quanto riguarda la
  situazione del Sarno: si tratta di una risposta che, a titolo
  personale, indubbiamente mi soddisfa, perché lei sta sulle mie
  stesse posizioni; però, le sue posizioni sono di contrasto con
  il comportamento del Governo, e lei lo sa bene; sa che questo
  contrasto sull'argomento esiste fra il suo partito e altri
  partiti della maggioranza di Governo; sa che l'ENEL non è
  disposto nella maniera più assoluta - ed è qui la carenza
  della sua risposta - ad operare tutti gli accorgimenti idonei
  ad evitare il rischio di esposizioni a campi elettromagnetici
  (mi riferisco alla situazione di carattere nazionale che lei,
  giustamente, ha rappresentato, che va al di là dei tralicci e
  delle centrali elettriche, e che coinvolge la vita quotidiana
  degli italiani).  Lei sa meglio di me - non l'ha voluto dire in
  questa sede - che il costo è stato giudicato molto, molto alto
  dall'ENEL, che non vuole assumersi assolutamente l'onere di
  provvedere se non caricandolo sui cittadini; sa che questo
  costo sfiora o supera i 100 mila miliardi; sa che esiste
  questa determinata problematica; sa che l'ENEL si è rifiutato
  di adempiere questo obbligo che, tra l'altro, ora è solo sulla
  carta e non è stato neanche normato perché esistono questi
  progetti di legge.
     Agli interrogativi che io le ho posto non ha dato risposta
  alcuna.  La sua è una
 
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  risposta diplomatica, una risposta che non può assolutamente
  non dare chi si trova ad essere, al contempo, critico e
  portavoce del Governo: critico da esponente verde e
  naturalmente conforme, armonico al Governo per quanto riguarda
  determinate decisioni.  Lei ha un poco "slittato", non dando
  risposte adeguate.
     Vorrei solamente ricordare, a lei che è sottosegretario da
  più di due anni, che questi problemi sono stati segnalati nel
  1995 con il Governo Dini, poi, reiteratamente, con il Governo
  Prodi.  So che vi sono stati molti incontri, a qualcuno dei
  quali ho partecipato anch'io, però non a livello di
  maggioranza di Governo; chiaramente, in due anni, due anni e
  mezzo, i lavori della centrale sono andati avanti impegnando
  le finanze dello Stato per 2-3 mila miliardi.
     Attualmente i lavori di completamento della centrale sono
  ancora in corso.
     Onorevole Mattioli, lei ha rappresentato, servendosi delle
  fonti documentali a sua disposizione, l' excursus
  temporale della vicenda evidenziando un aspetto che, sotto il
  profilo formale, è ineccepibile ma dal punto di vista delle
  responsabilità lascia il campo a perplessità e configura una
  responsabilità gravissima del Governo da lei rappresentato.  Mi
  riferisco alla dichiarazione secondo cui tutto ciò inizia, a
  livello di autorizzazione, nel 1991, ancor prima l'emanazione
  del decreto regolante l'adozione di misure di protezione.  Lei
  continua dichiarando che il decreto ministeriale di
  autorizzazione risale al 1993, che la richiesta è datata 1991
  e che le normative di protezione non sono quelle di cui
  dovremmo interessarci perché sono "all'acqua di rose" - e sono
  intervenute in un momento successivo -, poi conclude
  sostenendo che l'ENEL non aveva l'obbligo di adeguarsi.  E' un
  discorso veramente assurdo, che non trova giustificazione e
  bolla come irresponsabile chi non è intervenuto!  Non voglio
  polemizzare con lei; condivido la sua impostazione ideologica
  e di vita, ma non condivido le risposte che mi dà quale
  rappresentante del Governo.
     La letteratura scientifica alla quale lei si riferisce si
  è sviluppata ed ha posto delle certezze fin dal 1991; dunque
  le certezze esistono e lei l'ha dichiarato in modo
  inequivoco.
     Onorevole Mattioli, perché ho citato la contrada San
  Martino?  Perché si è acclarato che nella contrada San Martino
  le leucemie infantili sono aumentate del mille per cento
  rispetto al dato nazionale!  Sarno in futuro potrebbe avere una
  situazione analoga a quella della contrada San Martino!  Non si
  può non ritenere che all'interno della maggioranza di Governo
  non vi sia un contrasto inquietante caratterizzato da ritardi
  ed inerzie che si ripercuotono sulla pelle dei cittadini.  A
  prescindere da Sarno e dall'operatività della centrale, chi
  può dire fin da ora quanti italiani contrarranno, o stanno
  contraendo, patologie tumorali ai polmoni, al seno?  Quanti
  bambini stanno contraendo la leucemia e voi continuate a
  verificare, a verificare...!
     Le ho posto un primo quesito al quale lei ha risposto in
  maniera chiara ed evidente; con esso chiedo, affinché vi
  sentiate responsabili di fronte all'opinione pubblica, a voi
  stessi ed a noi deputati, "se il Presidente del Consiglio dei
  ministri ed i ministri interpellati siano nella condizione di
  poter assicurare che il mantenimento dello  status quo
  non comporti un grave rischio per l'incolumità dei cittadini,
  esposti a campi elettromagnetici, in tutte le parti del
  territorio nazionale" - prescindo da Sarno, di cui parlerò in
  un secondo momento - "interessate da centrali elettriche o da
  elettrodotti".
     Onorevole Mattioli, la sua risposta è stata quella di una
  persona onesta, di un uomo che conduce battaglie giuste, ma io
  dico che i rischi esistono e se qualcuno dovesse sollevare
  obiezioni a questa mia considerazione, citerei il cosiddetto
  principio ALARA, che lei conosce meglio di me.  Dinnanzi a
  perplessità sussistenti - per non utilizzare l'espressione
  inglese - qual è l'atteggiamento che si deve porre in essere?
  Una estrema prudenza, perché se sussistono perplessità, non si
  esclude che l'esposizione a campi elettromagnetici
 
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  produca patologie tumorali.  Nella peggiore delle ipotesi il
  cosiddetto principio ALARA avrebbe dovuto indurre il Governo,
  che opera da più di due anni, ad adottare nell'immediato
  soluzioni adeguate.
     Lo dico con la massima sincerità, ma anche con rabbia: vi
  avevamo avvertito per Sarno e voi non avete dato alcuna
  risposta, ancorché vi avessimo segnalato i rischi.  Avreste
  dovuto farlo, non perché fossimo da considerare delle Sibille,
  ma perché quell'interrogazione, onorevole Mattioli, che era
  indirizzata anche al ministro Ronchi, si fondava su dati
  tecnici ineccepibili, su dati idrogeologici veramente
  allarmanti: ebbene, in venti mesi c'è stato il silenzio
  assoluto.
     Ora se ne parlerà in questa sede, lei avrà dato
  determinate assicurazioni, i contrasti esisteranno ancora
  all'interno del Governo e tutto cadrà inevitabilmente ed
  inesorabilmente nel dimenticatoio.  Quando poi si acclarerà,
  tra un anno, due o tre, in attesa degli accertamenti che non
  verranno mai e in attesa che questo contrasto di carattere
  finanziario trovi una composizione, che nelle zone interessate
  - a prescindere dagli altri suoi rilievi - avranno contratto
  questo tipo di patologie centinaia di migliaia di italiani
  (perché la media pare sia di 10-20 mila all'anno) non so come
  il Governo potrà difendersi.
     Abbiamo detto che la nostra interpellanza era finalizzata
  a questo, onorevole Mattioli.
 
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