| GIANCARLO PAGLIARINI. No, questo è il testo firmato!
E' possibile che io disponga di un qualcosa che il
Ministero non ha?
Vede, io non sono mica un mago; però, prima, in fase di
illustrazione dell'interpellanza, le ho detto esattamente le
cose che le hanno scritto nel documento che ha letto. L'hanno
quindi mandata al macello!
Il problema vero è che il Ministero ha trasmesso al
garante i dati che gli sono pervenuti e gli ha chiesto di
esprimere su di essi le proprie considerazioni.
Sottosegretario Vigevani, le pagine che lei ha letto
coincidono esattamente con le cose che il Ministero delle
finanze ha detto al garante e che quest'ultimo ha incluso
nella propria decisione. Non solo, ma su di esse il garante ha
svolto la propria istruttoria, smontandole tutte! Io, quindi,
non devo smontare quelle considerazioni, perché lo ha già
fatto il garante in un documento che è pubblico!
Le dico che è confermato - ed ormai appurato a tutti i
livelli - che la busta per le dichiarazioni dei redditi non
tutela la privacy!
Il garante non può fare i decreti e quindi afferma che la
busta andrebbe cambiata; ma ciò renderebbe inevitabile il
differimento legislativo dei termini della dichiarazione. Il
garante non può prevedere
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questo differimento, perché egli non può mica fare un
decreto! Il Governo però può farlo e, a mio avviso, lo deve
fare.
Nella sostanza, resta ferma la data di versamento, ma
quella di presentazione della dichiarazione vi chiedo di farla
slittare, perché non si tutela la privacy dei cittadini.
Questo me lo conferma lei, perché le cose che ha detto - lo
ripeto - sono contenute nella decisione del garante, il quale
le ha smontate una per una.
Posso solo dirvi che sono a conoscenza anche del fatto che
vi sono gruppi di cittadini, di contribuenti, cioè di
rappresentanti della società civile, che stanno predisponendo
la presentazione, alla magistratura competente, di numerosi
ricorsi, ai sensi dell'articolo 700 del codice di procedura
civile, finalizzati ad ottenere il divieto di utilizzare
questa busta del ministero, che è illegale, che è in contrasto
con la legge.
Secondo me, è meglio che il Governo eviti queste brutte
figure e queste perdite di tempo. E' meglio che si dimostri
anche rispettoso dei cittadini, della società civile. Qui non
si tratta della lega nord per l'indipendenza della Padania, di
PDS, di AN, e così via; si tratta di rapporti tra Governo e
società civile. Il ministero ha fatto un errore, succede,
tutti sbagliano. Dite che avete sbagliato. Non lo avete detto
e ha dovuto dirlo il garante. Chiedete scusa, lasciate ferma
la data per il versamento dei soldi, del cash e spostate
la data della dichiarazione con un decreto; poiché il garante
non può emanare un decreto, altrimenti lo avrebbe fatto, lo
faccia il Governo, così si evitano perdite di tempo,
figuracce, eccetera, dal momento che - lo ripeto - i cittadini
stanno presentando esposti alla magistratura per impedire
l'utilizzo di questa busta. E' meglio che il Governo eviti di
fare questa ulteriore brutta figura e responsabilmente cambi
una busta che non tutela affatto la riservatezza dei dati del
contribuente, come è ormai assodato al mille per mille, tant'è
vero - lo ricordo - che il garante ha detto che l'anno venturo
la si deve modificare (quest'anno non è possibile perché ormai
il 1^ giugno è vicino). Il Governo è responsabile, quindi
sposti la data del 1^ giugno, così viviamo tutti in una
società più civile e quelli che dicono che qui vi è un regime,
magari hanno ragione, però non possono accampare anche questo
pretesto. Altrimenti questo sarebbe un fatto di regime: il
Governo fa una cosa illegale, illegittima, che contrasta con
una legge, lo sa ma si limita a dire che si cambierà l'anno
venturo? No, il Governo cambi quest'anno, perché questa busta
è in clamoroso contrasto con la legge n. 675 del 31 dicembre
1996. Va bene che siamo in un paese dove l'assegno bancario
scoperto non è più un delitto, ma voi del Governo date il buon
esempio, non fate anche voi cose illegali e contro la legge.
Fatelo almeno in parte, perché opprimere come opprimete la
Padania è senz'altro contro l'etica e contro la legge
dell'uomo, se non contro la legge che voi scrivete.
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