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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377991
STA0362-0061
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.61 (che inizia a pag.26 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Installazione di impianti eolici nel Fortore beneventano)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Installazione di impianti eolici nel Fortore beneventano)
MARIO PEPE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    MARIO PEPE.  Caro sottosegretario, ho atteso per lungo
  tempo una risposta adeguata e motivata, non meramente
  dottrinaria né fondamentalmente retorica da parte del Governo,
  di cui pure sono sostenitore ed acerrimo difensore nelle
  realtà territoriali da cui provengono consensi e solidarietà
  alla sua politica.
     C'è una dicotomia anche nella politica ambientale: la
  grande politica, che viene elaborata a livello nazionale
  all'interno delle istituzioni, e quella minuta, che pure è
  significativa e che viene svolta dai parlamentari restituiti
  alla loro territorialità.
     Ebbene sottosegretario, un parlamentare che vive su un
  territorio beffeggiato dalle istituzioni e vulnerato dalla
  storia geomorfologica del paese, vive in una situazione di
  totale marginalità e povertà, e vive anche un'esperienza
  paradossale: l'ubicazione sul territorio di strane forme che
  vivono la loro vita fisiologica turbinando aria e creando,
  indubbiamente, difficoltà strutturali nelle comunità
  interessate e illusioni, come la magicità di un'occupazione
  momentanea e quotidiana che non c'è e che compromette
  fortemente il territorio.
     Io mi pongo una domanda.  Il Ministero dell'ambiente - il
  ministro Ronchi e lei, che è un autorevole collega e uomo di
  Governo - chiede un potenziamento, un inveramento delle
  competenze e della forza istituzionale, nonché dovizie di
  risorse: come si atteggia di fronte alla richiesta di un
  parlamentare che pone in
 
                              Pag. 27
 
  maniera seria un problema che, al di là della formalità degli
  atti e della legge, è particolarmente drammatico e può essere
  definito - utilizzando la ormai nota locuzione VIA - come un
  danno ambientale?  Il Ministero dovrebbe adoperarsi in maniera
  "improvvisa" - e qui la frettolosità c'è d'ausilio - per
  intervenire anche se non c'è una competenza diretta - ma io su
  questo ho qualche perplessità - per fermare gli organismi
  regionali e comunali che hanno fornito in maniera improvvisa,
  questa volta nel senso più comune del termine, le loro
  autorizzazioni.
     Il problema, dunque, deve essere fortemente tematizzato,
  signor sottosegretario.  E lei non può rispondermi in maniera
  astratta e notarile in ordine a questioni che riguardano la
  politica generale del suo ministero.  Io provengo dalle realtà
  locali, da un noviziato amministrativo e perciò conosco la
  questione.  Noi dobbiamo affrontare in maniera seria
  l'argomento e perciò lei al più presto deve convocare
  l'assessore regionale, gli amministratori locali per discutere
  di problematiche che non sono afferenti solo alla Alta
  Capitanata, al basso Molise, al Fortore beneventano, ai comuni
  della Lucania.  Esiste, infatti, un neocapitalismo eolico
  selvaggio, abbrutente, feroce sul territorio che vuole
  cogliere la buona fede o la latitanza o, ancora, le tendenze
  compromissorie di molte regioni, pure della Campania, per
  attivare una politica di esproprio delle risorse.
     Sono convinto che l'energia eolica può concorrere a creare
  un progetto di sviluppo delle nostre comunità.  Lei, signor
  sottosegretario, dovrebbe conoscere l'ambiente e il
  territorio: la prima cosa che devono fare un ministro e un
  sottosegretario con queste competenze è proprio quella di
  studiare la mappatura geomorfologica del territorio.  Le zone
  del Fortore beneventano, del basso Molise, della Lucania,
  dell'alta Capitanata attendono da anni un intervento dello
  Stato significativo sul piano infrastrutturale, a partire
  dalla prima per arrivare alla seconda Repubblica.  Invece di
  creare le condizioni infrastrutturali fondamentali per queste
  nostre realtà - ed è un vero dramma, signor sottosegretario -
  oltre al danno storico maturato colpendole in modo ingiusto,
  realizziamo anche la beffa di installare nelle colline un
  infinito numero di turbine che dovrebbero garantire l'energia
  per altre realtà comunali, visto che deve essere
  trasportata.
     La nascita improvvisa e l'implementazione di questi
  impianti creano forte preoccupazione sotto il profilo
  dell'equilibrio ambientale e dell'ecosistema nelle comunità
  locali ed anche in un parlamentare che, come me, proviene da
  quelle zone.  Si dirà che la storia non è fatta con i "se" né
  che viene costruita secondo i parametri della psicologia, ma
  ciò nonostante non si può fare a meno di chiedersi cosa
  accadrà se un domani dovesse venir meno la forza eolica in
  queste zone.  Sappiamo, infatti, che le condizioni climatiche
  cambiano spesso nel nostro paese e nel mondo intero: che ne
  sarà di quest'enorme impianto, di questi mulini a vento che
  potevano andar bene nel periodo di Cervantes, del suo don
  Chisciotte, ma indubbiamente non vanno bene in una realtà che
  ha chiesto a questo Governo un intervento serio per risolvere
  i problemi infrastrutturali di due regioni tra loro
  interconnesse, la Puglia e la Campania interna (il Sannio
  beneventano), per creare una strada di collegamento al fine di
  consentire il passaggio dal Tirreno all'Adriatico, consentendo
  a queste comunità, che vivono nella marginalità e nel degrado
  socio-economico, di recuperare centralità e la propria
  individualità all'interno della nostra Repubblica.
     Ebbene, dato che io sono per la brevità e per lo spirito
  laconico, vorrei che questa risposta del sottosegretario fosse
  "incartata" tra gli atti della nostra Camera anche a ristoro
  ed a consolazione di una provocazione che ho tentato di
  fare.
     Signor sottosegretario, le voglio chiedere due cose: di
  predisporre un controllo - l'ho già chiesto - sul territorio,
  qui e subito, coinvolgendo gli organismi regionali; di fare
  un'ulteriore verifica sulla congruità dell'impianto per il
  territorio.  Avanzo tali richieste, perché io sono
 
                              Pag. 28
 
  diffidente come i sofisti e non credo che vi siano soltanto
  accordi notarili tra gli enti locali e le società; penso,
  invece, che vi siano altri interessi.  Non ho ancora compreso
  quali, ma sono convinto che vi siano altri interessi!
     Signor sottosegretario, lei deve intervenire, assieme al
  ministro, per sospendere in maniera cautelativa questi lavori
  perché, al di là delle competenze, vi è un problema che
  riguarda la difesa dell'ambiente del nostro territorio.
  Altrimenti, sarò costretto (per difendermi o per difendere le
  comunità, che deve fare un parlamentare eletto nel
  maggioritario?  Noi non viviamo mica in maniera parassitaria
  nel proporzionale) a ricorrere ad altre giurisdizioni.  Vorrei
  quindi il suo impegno - mi auguro che vi sarà, perché io la
  considero una persona determinata e corretta - per affrontare,
  qui ed ora, la problematica delle aree che ho menzionato, al
  fine di evitare ulteriori discrasie e la ribellione delle
  nostre comunità, che non possono tollerare l'asetticità e la
  politica talvolta pilatesca del Ministero dell'ambiente.  Sono
  convinto che le cose non stiano in questo modo; non vorrei
  ricredermi e non vorrei elaborare una proposta significativa
  per la "caducazione" dello stesso Ministero dell'ambiente.
     Attenderò con molta pazienza; altrimenti, farò come Enrico
  IV: verrò lì al Ministero "a far Canossa" impegnando il
  Governo a risolvere subito questo problema!
 
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