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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377993
STA0362-0063
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.63 (che inizia a pag.28 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Provvedimenti in favore degli operatori economici della provincia di Frosinone)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Provvedimenti in favore degli operatori economici della provincia di Frosinone)
CESIDIO CASINELLI.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    CESIDIO CASINELLI.  Signor Presidente, i problemi sollevati
  in questa interpellanza sono datati e sono antichi, ancorché
  risolti nemmeno in minima parte.
     La vicenda ha assunto ormai i contorni e le cadenze di una
  telenovela:  lo dico all'onorevole sottosegretario
  Garilli, al quale rivolgo anche gli auguri di buon lavoro, che
  non ha partecipato alle precedenti puntate.
     Il Governo ha comunque sempre assunto un atteggiamento
  evasivo e superficiale su questi problemi.  E' stato sempre
  indifferente ai problemi di un territorio, di una provincia in
  particolare, ai problemi degli imprenditori e dei cittadini di
  questa zona dell'Italia.  Problemi che sono stati sollevati
  ripetutamente, sia in quest'aula che al Senato, da cinque
  parlamentari della maggioranza eletti nella provincia di
  Frosinone.  Non dico questo perché si possa sostenere che le
  istanze presentate dall'opposizione debbono avere minore
  attenzione; ma ribadisco il concetto dei parlamentari della
  maggioranza per far capire come sia più difficile per noi
  spiegare ai nostri elettori, ai nostri concittadini, a colori
  i quali rappresentiamo in quest'aula, l'indifferenza di un
  Governo amico, che abbiamo votato, che sosteniamo lealmente e
  che continueremo a sostenere.
     Andiamo brevemente ad esaminare i fatti in questione.
     Signor sottosegretario, l'interpellanza è abbastanza
  dettagliata e si illustra da sola; ritengo comunque opportuno
  fare un minimo di richiamo ai fatti principali.
     Il problema riguarda in particolare la mia provincia,
  quella di Frosinone, ma anche tutti quei territori, ex Cassa
  del Mezzogiorno, usciti bruscamente da una situazione di
  agevolazione che si concretizzava nella concessione agli
  imprenditori di sgravi contributivi parziali.  La provincia di
  Frosinone, come pure la regione Abruzzo, ha una peculiarità in
  questa cornice, perché per essa è poi intervenuta una sentenza
  del TAR del Lazio, immediatamente esecutiva, che ha annullato
  il decreto che aboliva gli sgravi per i territori della
  provincia.
     La vicenda in questione inizia in questa Camera circa due
  anni fa, il 26 giugno 1996, subito dopo l'insediamento di
  questa legislatura.  In tale data fu presentata una
 
                              Pag. 29
 
  interrogazione, di tutti i deputati della provincia di
  Frosinone, con la quale si chiedeva al Governo quale
  determinazione intendesse assumere a seguito di una sentenza
  del TAR del Lazio che aveva annullato il decreto ministeriale
  del 5 agosto 1994, con il quale si escludeva la provincia di
  Frosinone dagli sgravi contributivi.
     Rammento - ma non ve ne sarebbe assolutamente necessità -
  che le sentenze della giustizia amministrativa sono
  immediatamente esecutive.  L'amministrazione dello Stato non ha
  chiesto la sospensione del provvedimento, ha solo fatto un
  tardivo ricorso al Consiglio di Stato, di cui non si è più
  avuta notizia.  Ignorando questa sentenza esecutiva, l'INPS
  provinciale continua ad inviare ingiunzioni di pagamento alle
  piccole e medie imprese, con tanto di mora e di interessi,
  sulla scorta di un provvedimento che ormai è nullo, in quanto
  il decreto ministeriale è stato annullato dal TAR.
     L'interrogazione è stata depositata due anni fa, ma
  nonostante i diversi solleciti ancora non ha avuto
  risposta.
     Nell'altro ramo del Parlamento, il senatore della
  provincia, Diana, sempre il 26 giugno 1996, rivolse un'analoga
  interpellanza, alla quale fu data, il 21 marzo 1997, una
  risposta evasiva ed interlocutoria, in quanto il Governo si
  trincerò dietro alcune decisioni della Commissione europea, a
  proposito delle quali abbiamo poi avuto modo di verificare,
  nel prosieguo dei lavori parlamentari, che per altre zone del
  nostro paese - in particolare l'Abruzzo, che pure è uscito
  dall'obiettivo 1 - a seguito di un diretto ed immediato
  interessamento del Governo tali decisioni, che parevano
  inappellabili, furono comunque riviste e mitigate, in modo da
  risolvere almeno in parte i problemi di altri territori.
     Qual era anche la logica della decisione della Commissione
  europea nel 1995?  Che alle regioni, alle province, ai
  territori che escono dal regime degli sgravi occorresse
  assicurare un rientro graduale, soprattutto quando si trovano
  circondati, per tutto il loro perimetro, da altri territori in
  cui permangono sgravi ed altre agevolazioni di tipo
  diverso.
     Per la mia provincia, la conseguenza di questa uscita
  senza paracadute è un tasso di disoccupazione del 22 per
  cento, imprese che si spostano di cinquecento metri e trovano,
  o a destra o a sud, maggiori sgravi e maggiori
  agevolazioni.
     Proseguo nell'elenco delle carte prodotte.  Il Senato, in
  data 6 febbraio 1997, ha votato un ordine del giorno, che il
  Governo ha accettato, in cui si chiedeva, conformemente a
  quanto rappresentato nell'interrogazione e nell'interpellanza,
  che il Governo si impegnasse ad una riduzione graduale del
  differenziale di fiscalizzazione tra i territori dell'ex Cassa
  del Mezzogiorno rispetto al centro-nord, in particolare per la
  provincia di Frosinone, per la quale vi era stato un
  pronunciamento del TAR.
     Si impegnava altresì il Governo a riferire entro 30 giorni
  alle competenti Commissioni del Senato, ma non mi risulta che
  ciò sia stato fatto.
     Ancora.  In data 18 dicembre 1997, durante la sessione di
  bilancio dello scorso anno, fu approvato dalla Camera un
  ordine del giorno.  Esso, facendo riferimento alla legge n. 30
  del 1997 e al provvedimento collegato alla finanziaria del
  1998 - in quei giorni in discussione -, indicava come con un
  emendamento presentato dal Governo al collegato alla
  finanziaria, ed in seguito alla trattativa con l'Unione
  europea - che dette i suoi frutti positivi non a settembre
  all'atto dell'emanazione del collegato, ma solo a dicembre
  durante la seconda lettura da parte della Camera - l'Abruzzo e
  il Molise erano state inserite nell'elenco delle regioni
  destinatarie di sgravi parziali, a differenza delle regioni
  rientranti nell'obiettivo 1 alle quali gli sgravi venivano
  concessi in maniera più marcata e definita.  Anche in questo
  caso, il Governo avrebbe dovuto riferire, ma nessuno l'ha
  fatto.
     In data 1^ aprile 1998, come primo firmatario di
  quell'ordine del giorno, ho avuto una risposta da parte di un
  capo di
 
                              Pag. 30
 
  gabinetto aggiunto (non meglio identificato perché la firma è
  illeggibile) del Ministero del tesoro, il quale ripete le
  vecchie considerazioni più volte stravolte dagli eventi e dai
  provvedimenti susseguitisi, ignorando che la trattativa
  aggiuntiva, svoltasi nel novembre scorso, con l'Unione europea
  aveva consentito ad alcune regioni di rientrare in un regime
  parziale di sgravi.
     Da ultimo - e concludo la cronistoria - va citato il
  comportamento tenuto dal Governo al Senato qualche giorno fa,
  in occasione della discussione del provvedimento n. 78 del
  1998 recante interventi urgenti in materia occupazionale.  In
  quella sede è stato presentato un emendamento, naturalmente
  accolto, tendente a portare a soluzione la situazione
  pregressa delle regioni Abruzzo e Molise, ipotizzando che il
  recupero dei contributi previdenziali per la parte non versata
  potesse avvenire in 40 rate ed imponendo all'INPS di
  sospendere le ingiunzioni di pagamento.
     Al rappresentante della provincia, senatore Diana, il
  quale chiedeva l'adozione di un analogo provvedimento per la
  provincia di Frosinone - che dal punto di vista della
  giustizia amministrativa versa nella medesima situazione - è
  stato opposto un veemente rifiuto da parte del Governo.  In
  sostanza, l'emendamento è riferito alle sole regioni Abruzzo e
  Molise.
     Questa è la storia - peraltro riportata dettagliatamente
  anche nell'interpellanza - rispetto alla quale vorrei sapere
  se il Governo abbia in animo di porre rimedio alla
  discriminazione che si perpetra a danno di alcuni cittadini
  dello Stato; se il Governo ritenga di dover sottoporre
  finalmente alla Commissione europea la problematica di queste
  provincie e degli altri territori ex Cassa del Mezzogiorno,
  perché finora non l'ha mai fatto anche se, quando ha voluto,
  le soluzioni sono state trovate; se intenda ipotizzare per la
  provincia di Frosinone e le aree della ex Cassa per il
  Mezzogiorno parziali agevolazioni contributive; se ritenga,
  nelle more, di dare direttive all'INPS per sospendere le
  ingiunzioni di pagamento e, sul piano generale, se l'esecutivo
  effettivamente intenda, così come lascia trasparire la mozione
  di approvazione del DPEF, prestare attenzione in sede di
  trattativa europea a quei territori che, una volta
  incentivati, sono usciti "senza paracadute" dal regime di
  incentivazione, ma che continuano ad essere caratterizzati da
  un alto tasso di disoccupazione oltre ad essere privi di
  sgravi ed incentivi, a differenza di altre aree.  La
  ringrazio.
 
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